Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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FORMAZIONE UMANA

1. PRINCIPI

1) Fine dell'educazione nella Congregazione si è di formare il religioso paolino. Occorre procedere con sapienza ed amore.
Occorre che vi sia una base, un punto di partenza: l'uomo retto; su di esso si può costruire il buon cristiano, il figlio di Dio; su questo si può elevare il religioso santo, che potrà essere laico o sacerdote; e del religioso santo si può fare un apostolo sopra il grande modello S. Paolo.
Se mancasse la base, l'uomo retto: nell'usare dell'intelligenza, delle forze, del cuore, secondo ragione, crollerebbe tutto; come è chiaro in chi non osserva i Comandamenti.
2) Gesù Cristo, Apostolo del Padre, fu prima «perfetto uomo»; anche qui Egli è via. Il concetto di «perfetto uomo» non implica soltanto che Egli ebbe anima razionale e corpo organico; ma significa il perfetto ordinamento delle sue facoltà, da una parte, secondo Dio; dall'altra ed insieme, secondo ragione. Chi lo poté accusare di peccato su qualche punto? Fu il perfetto figlio di famiglia, il perfetto fanciullo, il perfetto giovane, il perfetto operaio, il perfetto cittadino, il perfetto suddito, il perfetto re; fu perfetto in casa, in società, nel tratto, nella preghiera, nella solitudine; fu perfetto nella prudenza, giustizia, fortezza, temperanza; fu perfetto nell'apprendere come discepolo e perfetto nell'insegnare come Maestro, nel cercare la gloria di Dio e la salvezza dell'uomo come Apostolo.
3) Il nostro interno ed il nostro esterno devono servire a Dio. Tutte le cose sono modellate da Lui: tutto, anche le cose più materiali, sono da Dio date in servizio all'uomo; e l'uomo dovrà usarle in servizio di Dio: «bonum ex integra causa, malum ex quocumque defectu»;1 esempio, il buon uso del tempo, della salute, dell'occhio: «Tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio» [1Cor 3,22-23].2 Corpo ed anima dunque, a servizio di Dio; e come si conviene ad un figlio di Dio.
Il Concilio di Trento vuole che il Sacerdote sia completo e modello: anche nel tratto, nel vestito, nel camminare...
«Siamo compiti!» è una nota raccomandazione; ad esempio: fare discorsi degni, non pretenziosi; ma come frutti di serenità e prudenza: «L'uomo diventa conforme al suo parlare»3 dice S. Girolamo. Non si tratta di posa o di protocolli, ma neppure si può essere menzogneri, o commedianti, o ridicoli.
4) I Sacramenti constano di materia e forma; la materia può rappresentare il corpo, la forma può rappresentare l'anima, nell'uomo.
Ora molta cura ha la Chiesa, per divino mandato, della forma ed insieme della materia nei Sacramenti: per esempio, per l'acqua del Battesimo che vuole pura, consacrata, conservata nel battistero, versata in modo debito; per gli Olii sacri che vuole di oliva, solennemente benedetti al Giovedì santo, custoditi con somma diligenza, applicati secondo norme precise; così per gli altri Sacramenti.
Pure occorre cura attenta per il corpo: assicurargli una buona educazione fisica, trattarlo con rispetto, usargli attenzioni igieniche, nutrirlo convenientemente, dargli il riposo necessario e moderato, custodirlo dai pericoli e malanni, curarlo nelle infermità, ecc.
Il buon educatore, come il buon superiore ed i buoni genitori, si formano a questo riguardo un corredo di nozioni almeno elementari e ricorrono a chi si deve per le cose più difficili. «Mente sana in corpo sano»;4 Dio è vita! Non ammazzare il corpo, neppure per giocare o lavorare troppo. Né diminuire con imprudenza o trascuranza le tue energie, ed i tuoi valori: cerca anzi di svilupparli in te stesso con i metodi di una buona pedagogia; sviluppa la tua arte, migliora il tuo | ufficio, allarga la tua sfera d'azione, come le tue cognizioni, per te e per la società: sviluppa la tua personalità, badando alla verità, non alle apparenze. Il lavoro che industriosamente si aumenta, è imitazione e avvicinamento a Dio che è atto purissimo; sarà pure una principale mortificazione, sia esso intellettuale, o morale, o fisico prevalentemente. «Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi» [Ef 5,1]. Il denaro è dono di Dio: usarlo bene; e se potrai averne di più, moltiplica le opere a sua gloria! «Légati i sandali!»5 dice l'Angelo a Pietro: ha cura perfino delle scarpe! Avere cura di tutto: abiti, casa, mobilia, libri, mezzi di lavoro, ecc.
Le cose create sono per farci conoscere Dio, per portarci ad amarlo, per servirlo degnamente. Non violentare le cose, la nostra natura, la ragione; ma tutto servirsene come mezzo per la gloria di Dio, per l'elevazione, il fine nostro.
Esempio pratico troviamo nei salmi e nei santi; in modo speciale in San Francesco d'Assisi che sciolse anche l'inno al sole.

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Dopo quello della virtù, la scienza è il più prezioso ornamento e perfezionamento dell'umano intelletto. Essa serve ad elevare tutte le facoltà naturali. Essendo l'intelletto la luce dell'anima, è grande vantaggio esercitarlo ed arricchirlo di scienze sode ed utili. Senza dubbio la volontà di Dio come il bene nostro, vogliono che ogni essere si perfezioni. Perciò: studio, riflessione, utilizzare le esperienze.
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1 Letteralmente: «Il bene deriva da una causa integra; il male da qualsiasi difetto»; citazione di S. Tommaso dal neoplatonico Dionigi «…bonum procedit ex una et perfecta (integra) causa, malum autem procedit ex multis particularibus (singularibus) defectibus» (Dyon. IV, XXII, 572).

2 Nell'originale: «Omnia vestra sunt; vos autem Christi; Christus autem Dei».

3 Nell'originale: «Talis efficitur homo, quali conversatione utitur».

4 Nell'originale: «Mens sana in corpore sano» (Giovenale, Satire, X, 356).

5 Nell'originale: «Calcea te caligas tuas!» (cf. At 12,8).