Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

8. LA RIPARAZIONE: evitare il peccato, pregare,
offrire la vita e l’apostolato
Domenica di Quinquagesima, Ritiro alle ragazze, 2a Meditazione, Torino (SAIE), 4 marzo 19621

Abbiamo considerato il peccato come rovina nostra spirituale, offesa a Dio, cagione della morte di Gesù Cristo… l’enormità di peccati che si commettono sulla terra… il peccato più grave soprattutto l’ateismo, senza religione, è la maggior infelicità di un’anima, è il maggiore disgusto, la maggiore offesa che si fa a Dio, ecco.
Allora in questo tempo in cui tutto è un po’ materia, quasi una vita pagana senza Dio, in questo tempo in cui solamente vale la forza, vale la tecnica, e in questo tempo in cui l’ateismo, partendo dalle regioni orientali si è allargato, diffuso in altri Stati, anche in Italia e altrove, Gesù qui si rivolge a noi e dice: Io vado a Gerusalemme e sarò consegnato ai Gentili, legato, flagellato, sputacchiato, condannato a morte… il Calvario. Mi lascerete andar solo a morire per la gloria del Padre, per riparare i peccati degli uomini?.
Un’altra volta che Gesù ha parlato della sua passione, oltre quello che ho letto stamattina, parlando Gesù della sua passione e morte a Gerusalemme sul Calvario, gli apostoli dicevano fra di loro: Andiamo anche noi con lui e moriamo con
~
lui [cf Gv 11,7-10.16]. E noi siamo disposti a seguirlo, accompagnarlo? Una schiera di pie donne ha accompagnato Gesù a Gerusalemme, e specialmente vi erano persone le quali avevano continuato a seguire Gesù, l’avevano servito, Gesù, durante la sua vita pubblica [cf Lc 8,1-3; 23,27-31.49.55]. Ecco, anche la Veronica incontrò Gesù sulla via del Calvario: lo vide sudato, il volto imbrattato di sangue, sfinito di forze, sputacchiato il suo volto celeste… allora si avvicinò con un lino e gli asciugò il volto dal sudore, dal sangue. Anima riparatrice, quella! Sentiamo di riparare i peccati, di consolare un poco Gesù, di prendere per noi qualche mortificazione e dargli un po’ di conforto? Quando Gesù sudava sangue al Getsemani, il Padre celeste gli ha mandato un angelo a consolarlo [cf Lc 22,43]: saremo noi gli angeli del Getsemani? Ecco, è un tempo in cui Gesù chiede riparazione. Vi saranno certamente anime che vorranno consecrare la loro vita alla riparazione.

In che cosa consiste riparare? La riparazione si può fare specialmente in tre maniere.

Primo: evitare noi il peccato, non dare a Gesù altri disgusti. Gesù fu crocifisso, e la crocifissione gli dette la morte; le spine non gli diedero la morte ma lo fecero soffrire. Pensare a una spina che venga piantata nella testa, nella tempia, attorno al capo: non lo hanno fatto morire le spine, ma quale dolore! Il peccato veniale sono le spine che si piantano nel Cuore di Gesù. Quando Gesù è apparso a santa Maria Margherita Alacoque, mostrò il suo Cuore: ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e nulla ha risparmiato per loro! Intatto il Cuore, era sormontato dalle fiamme che indicano l’amore al Padre celeste, amore alle anime, ma attorno aveva una corona di spine2: non sono i peccati gravi quelli, ma sono i peccati veniali, e vi sono persone che commettono venialità con tanta leggerezza, con tanta facilità: pensieri, sentimenti, invidie, superbia… testa dura! Tante venialità di chiacchiere,
~
alle volte non cattive, ci pare3, ma però non tanto buone, ecco; forse critiche, giudizi e azioni… e azioni: non gravi, ma libertà: di lingua e di pigrizia e di superbia e di golosità e altri peccati veniali.
Prima riparazione: non aumentare i disgusti e le pene a Gesù, né di giorno né di notte, né con le mani né con i pensieri né con il cuore, né da soli né in compagnia, né in chiesa né per strada. E quante volte si eccede! Primo: per consolare Gesù, non dargli più altri disgusti.

Secondo: riparazione di preghiere. Quando Gesù è apparso a santa Margherita Maria Alacoque ha domandato che si pregasse, che si facesse la Comunione riparatrice almeno una volta al mese, Comunione riparatrice… pagare l’amore di Gesù con tanto amore, ripagarlo, dicendo: Se altri ti han disgustato, io ti voglio consolare.
Se poi un’anima si sente invitata da Gesù a consecrarsi a lui, rispondere, non negar niente a Gesù! Perché quando Gesù ti chiede qualche cosa, non è per suo guadagno - è un suo guadagno, sì, in quanto ti ha già dato4,- ma non è per questo che ti chiede qualcosa: [è] per darti di più! Se ti chiede di lasciare tutto, lasciare tutto, [è] perché vuol prendere il posto lui verso di te. Non ti dà in più di quel che ti potrebbe dare una creatura, per quanto sia simpatica? E chi sentirà questo invito, lo segua. Non tutti però son chiamati, ma bisogna sempre che intervenga l’invito di Gesù e sempre che ci sia il consiglio di persone assennate, specialmente i confessori; ma se poi si capisce, se si sente da Gesù che lo vuole, non tardare… e neppure precipitare, ma prima cercare! E di non precipitare per poter accertarlo poi il volere di Dio… il volere di Dio!
Oh! Sì, riparazione di preghiera. Dire le orazioni mattino e sera; dire il Dio sia benedetto qualche volta anche per la strada; se si sente una bestemmia, rispondere con una giaculatoria
~
nel nostro cuore; e se si vedono fare delle male azioni, fate una comunione spirituale che sia di riparazione. Ho fatto stampare l’immagine di Gesù crocifisso, e sotto ci ho messo un bacio a Gesù per tutte le bestemmie che escono dalle labbra dei bestemmiatori: date questo bacio a Gesù almeno alla sera prima di addormentarvi quando guardate il crocifisso che è al vostro capezzale o sul tavolino dove di solito si mette. Un bacio a Gesù, specialmente se fossero peccati che si commettono nel vostro ambiente o in famiglia oppure nell’ufficio - non so quante siano impegnate in atti di ufficio -, oppure nel laboratorio, nella cucina, nella fabbrica… I peccati della famiglia: che il Signore allontani i castighi e salvi tutte le anime della propria famiglia… riparare. Riparare quindi con la preghiera.

Terzo: riparare con la vita. Sono avari e ingannano e rubano: il voto di povertà serve a riparare tutti i ladroneggi, le ingiustizie, gli inganni che si fanno, l’avarizia che domina, l’affetto disordinato ai beni, persone che non seguono la vocazione perché stan troppo bene spesso, […] sono in condizioni di agiatezza o anche di ricchezza, e negano a Gesù, hanno bisogni… Allora il voto di povertà delle suore ripara questo peccato. Secondo: il voto di castità ripara tutti i disordini di lussuria, o di pensieri o di sentimenti o di desideri o di azioni o di parole… spettacoli, libri che si leggono, figure che si guardano, fotografie pericolose, la diffusione di cinèma e di radio, eccetera. Tutto quel che è immorale contro il sesto comandamento, contro il nono comandamento, contro il decimo comandamento: disordine carnale. Il voto di castità ripara tanti peccati di lussuria. Poi il voto di obbedienza ripara tanti disordini, cioè i peccati contro qualunque dei comandamenti; perché [trasgredire] ogni comandamento poi è disobbedienza a Dio, e il voto di obbedienza ripara i peccati contro l’obbedienza, contro l’osservanza dei comandamenti, contro l’osservanza dei doveri di stato: se son genitori che non fanno i loro doveri, se son figli che non fanno il loro dovere verso i genitori, se sono vocazioni tradite, se sono
~
vocazioni impedite o abbandonate, non corrisposte, se vi sono invece disordini nel paese, nella parrocchia, secondo dove uno si trova… riparazioni.
Ma sono solamente i voti che riparano? No! La vita cristiana ben vissuta serve di riparazione per i peccati. Perché se tu, vivendo cristianamente e volendo vivere cristianamente e facendo i doveri dello stato in cui il Signore ti ha chiamato…allora ripari! Se tu nel tuo stato preghi, dici le tue orazioni, nel tuo stato vai di tanto in tanto o anche frequentemente ai sacramenti, se compi i doveri nella tua famiglia, secondo lo stato e l’ambiente di famiglia, se tu frequenti la Chiesa e ti dai anche all’apostolato nella parrocchia, se tu in famiglia, nella tua posizione in cui ti trovi secondo il tuo stato, compi i tuoi doveri, se tu sai confortare i genitori, se tu sai poi assisterli anche, e indirizzarli con buoni consigli nella loro vecchiaia quando sono malati perché facciano i loro doveri di cristiani, si salvino, e se tu preghi per i defunti della tua famiglia… tutto questo è riparazione, riparazione della vita.

Quindi ci sono tre riparazioni.
Primo: non commettere più il peccato, non crocifiggere Gesù di nuovo, perché, dice la Scrittura: Rursum crucifigentes Christum Iesum [cf Eb 6,6], quei che peccano gravemente di nuovo crocifiggono Gesù! E non piantargli le spine, perché di nuovo lo fai soffrire, e cioè in questo senso: che sei stato causa di tanti dolori che ha sofferto Gesù. Quindi, non far più penare Gesù, è il minimo questo… almeno non dargli dispiaceri; e non negargli a lui un invito: se ti chiede un piacere, faglielo! Lo vedi da te questo: potresti privarti di quella soddisfazione, di quella golosità, eccetera, di quell’ambizione… fagli questo piacere a Gesù! Lui te ne farà poi tanti a te, quando glieli chiederai! Quindi, prima riparazione: non commettere peccati e [non] dar più dispiacere a Gesù.

Secondo: vi è la preghiera che è riparazione. E quando voi potete far più Comunioni e far Comunioni riparatrici… riparare! Perché Gesù sia consolato e perché tanti peccatori non
~
vadano all’inferno. Maria, comparendo a Fatima, diceva ai tre veggenti: quante anime vanno all’inferno perché non c’è chi faccia penitenza per loro e chi preghi per loro. Quindi invitava, la Madonna, invitava i tre pastorelli a pregare perché queste anime non continuassero sulla via dell’inferno, si ravvedessero, e quindi si salvassero5. Pregare perché tutti in famiglia facciano la Comunione pasquale, e anche vadano qualche volta di più a confessarsi, a comunicarsi secondo le condizioni; ci sono anche dei genitori che fan la Comunione frequente, aiutando con le preghiere. Sì, preghiere di riparazione.

Poi, terzo: preghiera con la vita. Se una è chiamata a consecrarsi a Dio, dà a Gesù la più profonda riparazione, perché è riparazione della vita intiera, cioè è il dono della vita, della vita al Signore… quindi riparazione intiera. Secondo, poi, compiendo i doveri in casa, in famiglia, secondo lo stato in cui uno si trova, osservando i santi comandamenti… e in sostanza vivendo da buoni cristiani, se quella è la strada indicata dal Signore. E poi se volete aggiungere ancora, c’è questo: fare l’apostolato, fare in più l’apostolato. Certo, se si lavora per l’apostolato della stampa, è una riparazione, ma vi sono apostolati anche nelle parrocchie, vi sono apostolati tra i sofferenti, tra i fanciulli, tra le fanciulle, apostolati di preghiera, apostolato di buon esempio, apostolato della sofferenza… è tutto l’apostolato che piace al Signore: sono riparazione. E se il diavolo lavora per la rovina delle anime, lavoriamo con tutte le forze e con tutti gli angeli custodi per la salvezza di tutte le anime! Questa è riparazione, grande riparazione.

Ho detto in principio e lo ripeto, riparare specialmente i peccati dell’ateismo, il peccato più grave: negare proprio Dio che ti ha creato, Dio che ti aspetta al fine della vita e si mostrerà… E se non mi hai voluto riconoscere, neppure adesso ti riconosco, dovrà dir Dio, va lontano da me. E allora ci fan compassione tutte queste anime… Ma voi avete buon
~
cuore, che pregate anche solo quando c’è una persona che ha qualche sofferenza, sentite… e poi così piangere a veder soffrire6… e voi che avete buon cuore, riparare: che si salvino queste anime, che si salvino queste anime!
Abbiamo fatto anche un’Unione per le morti improvvise7 che passano all’eternità senza aver potuto chiedere perdono mentre si recano al buon Dio, perché l’anno scorso - dunque nel ’61 - sono morti più di centomila sulla strada per incidenti8, morte improvvisa… aldilà.

Sia lodato Gesù Cristo.
~

1 Nastro originale 121/62 (Nastro archivio 111a. Cassetta 111, lato 1. File audio AP 111a). Titolo Cassetta: “Accompagnare Gesù a Gerusalemme”.
Il Nastro originale parte con le seguenti parole del PM: “Molte volte mi hanno chiesto le Annunziatine di tante parti d’Italia e anche dell’estero (da qui in poi la bobina non è più chiara) …una domanda legittima dal Portogallo. Annunziatine che vivono sole e”. Il resto della registrazione è stato sovrascritto da quella attuale.

2 Vedi AP 1960, p. 266, nota 12.

3 Parole incerte.
4 Espressione incerta. Probabilmente il PM intende dire che il “guadagno” di Gesù sarebbe nel ricevere in cambio quello che egli ha già dato.

5 Vedi AP 1959, p. 165, nota 9.

6 Espressioni incerte.
7 Si tratta della “Pia Opera morti improvvise”, approvata il 10 febbraio 1960. Cf San Paolo, Agosto-Novembre 1960, p. 4; UPS, IV, 25-26, dove il PM spiega il motivo per cui ha pensato di creare questa unione di preghiera; PR, p. 265. Inoltre, Le Associazioni…, op. cit., Roma 1963, pp. 103-107.
8 Cf la rivista
Vita Pastorale, maggio 1962, p. 169.