Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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29. VIVERE NELLA GIORNATA LA MESSA
La vita è verticale, non piatta e noiosa!
Vigilia di San Giovanni Battista, Ritiro Mensile, 1a Meditazione,
Torino (SAIE), 23 giugno 1962
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Il Corpus Domini lo abbiamo celebrato. E una volta si è parlato del ringraziamento alla Comunione2, il quale ringraziamento ha una parte importantissima, perché non basta prendere il cibo, bisogna digerirlo perché si cambi in sangue; così non basta ricevere Gesù, bisogna digerirlo: digestione, non solo gestione. Gestione vuol dire prenderlo alla balàustra e portarselo nel cuore, nel banco: e rimane sacramentalmente finché si consumano le specie, e rimane spiritualmente in seguito. Ma la digestione vuol dire prendere i pensieri di Gesù - vivere di fede -, i sentimenti e i desideri del Cuore di Gesù - amare -, e poi i voleri, cioè la volontà buona, seguire cioè la volontà di Dio in tutto: allora si ha la digestione.
Poi ho ricordato un po’ l’adorazione e il modo di farla, specialmente nelle tre parti: fede, speranza e carità3.

Qualche pensiero sulla Messa adesso. Bisogna subito dire così: vivere la nostra Messa nella giornata. Oppure, se in principio è un po’ più difficile - richiede già un certo sforzo ed anche una certa preparazione a viver la Messa! -, se è allora per anime che non hanno ancora l’abitudine a questo, possono cominciare dal vivere la Comunione nella giornata. Non
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che sia una azione che finisce in sé, e cioè come una pratica di pietà, ma vivere la Comunione sentendo Gesù con noi e sentendo che lo portiamo nell’intimo del nostro animo; e con Gesù vi è il Padre e lo Spirito Santo, quindi la Santissima Trinità che abita in noi. Allora questo lo insegnano molti libri: come vivere la Comunione.

E la Messa? Vivere la Messa.
La Messa ha tre parti: primo è istruzione, poi è il sacrificio, poi è Comunione. Come vivere la Messa?

La prima parte, che è istruzione, va fino al Vangelo compreso… insegna qualche cosa. Ad esempio adesso, se avete seguito la Messa o se la seguirete, c’è l’istruzione. Oggi, vigilia di san Giovanni Battista, nella Messa si parla della vocazione del Battista, la vocazione che gli ha dato il Signore e che è preannunziata al padre suo Zaccaria, e come è stata preparata dalle grazie… domani poi si vede come [il Battista] ha corrisposto, come ha vissuto la sua vocazione fino a dar la vita: morto martire della sua vocazione4. Allora, ecco, l’arcangelo Gabriele annunzia a Zaccaria la nascita del Battista, Giovanni: E gli porrai nome Giovanni. L’angelo Gabriele disse a Zaccaria: E sarà santificato prima della nascita… e fu santificato prima di nascere, ripieno di Spirito Santo prima di nascere, come noi riceviamo il Battesimo, riceviamo lo Spirito Santo, la grazia. E poi come fu la sua nascita, e tutta la preparazione, a seguire la vocazione; e già l’angelo aveva detto a Zaccaria come sarebbe vissuto, con quale vita rigida, penitente sarebbe vissuto… a cominciare da quando ebbe l’uso di ragione, come si santificò.
Allora, il pensiero che ci viene da questa Messa, qual è? Il Signore, prima che nascessimo, ci ha già destinati ad una vocazione e ci ha preparate le grazie per la vocazione e ci ha dato le inclinazioni corrispondenti; e siamo nati allora - egli che ci ha preparato le grazie - da buoni genitori, e ci ha
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preparato un parroco il quale ci ha istruito nel catechismo; abbiamo avuto aiuti nella parrocchia dove abbiamo ricevuto l’istruzione catechistica, fatta la prima Comunione, ricevuto la Cresima, confessati i nostri peccatucci o peccati gravi, eccetera: tutto questo ci ha preparato il Signore, prima che nascessimo! C’è la riconoscenza? Se non si avesse il senso della riconoscenza di tanti benefici ricevuti prima che nascessimo e nella nostra fanciullezza, e poi avanti finché la vocazione si è fatta sentire ed abbiamo avuto la grazia di corrispondere, come saremmo noi? Della gente ingrata. Nessuno vuole [essere] chiamato: sei una persona ingrata, non lo vuole nessuno questo titolo. Allora amore al Signore, riconoscenza.
E adesso, Signore, come ti ringrazio? Corrispondendo alla mia vocazione, facendo tutto in santità e in apostolato. È il pensiero che c’è nell’esordio, cioè nell’Introito, nell’Oremus, nell’Epistola, nel Vangelo, questo.

Viene la seconda parte della Messa che ha il suo centro nel sacrificio… ecco qui. C’è per tutta l’umanità un sacrificio unico, quello del Calvario, perché là il Signore, il Padre celeste ha ricevuto la gloria che gli aspettava, perché era il Figlio che gli offriva questa gloria e questo ringraziamento, e la pace agli uomini e cioè grazia per tutta l’umanità. C’è un solo sacrificio, ma viene portato su tutti gli altari dove c’è un prete che celebra. Poco fa è stato portato qui, tra poco sarà portato qui ancora, e poi il giorno passa e si succedono le Messe in altre terre secondo il giro della giornata.
E allora, che cosa abbiamo? Allora noi abbiamo una continuità di Messe, quattro consecrazioni per minuto secondo, in media si hanno. Cosicché siamo avviluppati in continue consecrazioni: ogni minuto secondo, ho detto, non minuto primo. E sempre è Gesù «a solis ortu usque ad occasum»5 [Sal 113(112),3], da levante a ponente e nella notte, sempre, ecco. Là c’è la salvezza, sul Calvario, che si riproduce qui, un po’ più in là, un po’ più avanti, in continuità. «Hostiam
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puram»6 si offre al Signore. Quanti peccati su questa povera terra, come è lorda di peccati! E però c’è quel sangue divino che lava, che lava continuamente… ed è il sacrificio della croce che tiene in piedi il mondo, altrimenti lo avrebbero precipitato quante volte!? Ecco… Eh, se non ci fosse il sacrificio della croce! Vivere… Adesso c’è la consecrazione - pensare nella Messa -, ecco, il Calvario viene: c’è Maria che è trafitta dal dolore, e Gesù ha un altare suo proprio, la croce: è là che ha fatto sentire il suo ho sete [Gv 19,28], sì!
Allora, gloria a Dio: adorazione e ringraziamento; pace agli uomini, che è soddisfazione e grazie, suppliche. La Messa!
Pensa però che in quel momento Gesù si offre per te; e si offre in adorazione e ringraziamento delle grazie che hai ricevuto: si offre per te. «Dilexit me et tradidit semetipsum pro me»7 [Gal 2,20]: muore per me! E muore perché io abbia quale grazia? Pensate un po’: non è la corrispondenza alla vocazione? In relazione alla prima parte della Messa, viverla adesso ’sta vocazione! Veramente l’amore alla povertà, l’amore alla verginità, l’amore all’obbedienza. È proprio lì che Gesù parla per me al Padre celeste. E poi il sacerdote offre l’Ostia a gloria del Padre, Offre l’Ostia per le anime del purgatorio, offre l’Ostia per tutti quei che sono presenti: «Nobis quoque peccatoribus»8.
Nella giornata un po’ sentire questo: Adesso si è offerto stamattina così, adesso si offre in quel posto là lontano, magari in America o in Australia, ma è sempre Gesù che mi tiene presente. Sono quattro consecrazioni in un minuto secondo: come passa presto il minuto secondo! La piccola sfera fa presto a fare il giro intiero e ogni quarto si segna una conse[crazione], in ognuno dei minuto secondo [vi] sono quattro consecrazioni. Ricordare quello, sentirsi umiliati davanti alla croce: «Nobis quoque peccatoribus». Per me peccatore! E per me che ti voglio amare di più, che voglio farmi santa, e che mi hai ottenuto le grazie proprio con quei chiodi,
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con quella lanciata, con quelle spine! Quanto ti sono costata9, Signore, e quanto mi hai amato!. Qualche pensiero così…

Poi c’è la Comunione della Messa. Questa è più facile poi ricordarla, perché si fa la comunione spirituale, cioè si ripete la comunione ma spiritualmente, mentre che al mattino c’era stata la Comunione sacramentale. Gesù è con me ed io sono con lui… Vieni nel mio cuore, non posso riceverti sacramentalmente, vieni spiritualmente: vieni e dimora in questo cuore, fa’ che ti piaccia… La Madonna ti ha messo, Gesù, sopra dei lini, poveri ma puliti; il mio cuore non è sempre tanto pulito: c’è della superbia, c’è dell’invidia, c’è della freddezza, tiepidezza, c’è un po’… Intendo di lavare questo cuore, perché tu sia posto in un cuore bianco, che ti sia gradito, sebbene povero. Quindi, vieni con me, sempre con me. Ispirami i tuoi pensieri, i tuoi desideri, e ispirami sentimenti di amore e volontà buona… e rinnovo la professione in questo momento, rinnovo l’offerta di me a te: tutta, tutto tuo.

Ecco, vivere nella giornata la Messa… e ma si dirà: Eh, ma questo richiede pensieri, eccetera…. Ho detto che s’impara poco per volta, cioè prima facendo bene le Comunioni, poi vivendo bene la Comunione del mattino, poi vivendo la Messa del mattino.
Ma siccome allora il cuore viene sempre più orientato verso Dio, [è] la sua grazia che vale! Perché noi non dobbiamo fare una vita piatta, orizzontale, sempre così: e il mattino è sempre ora, poi le sue preoccupazioni, poi questo… quella è la giornata piatta, noiosa… E siamo proprio noiosi a Dio, allora! Ci rendiamo noiosi a Dio… Vita di ascensione, verticale! Non piatta, orizzontale… E cioè, ogni giorno un po’ più di fede, un po’ più di amore. Adesso faccio questo… magari è noioso perché son sempre le stesse occupazioni: ci sono contabilità da fare e ci sono varie circostanze della giornata, occupazioni… Ma io non vado solamente a fare quell’azione
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così, ma vado a incontrare l’amore di Dio, e cioè essere più perfetto, amare il Signore: lo faccio per te! Salgo di qualche gradino il paradiso perché c’è un nuovo merito: sono in guadagno continuo. È ascensione, cioè è verticale la vita: verso Dio, finché ci entreremo in quel paradiso e ci inabisseremo nella Santissima Trinità. È un bel viaggio la vocazione ben seguita! È un bel viaggio di perfezionamento quotidiano, è un bel viaggio per andare ad occupare proprio quel posto che il Signore ha preparato per te... più in alto! Ma sali i gradini! Non sempre uguale... Siamo così? Quanta miseria: noi sempre distratti, sempre tante cosucce che non meritano! Che diamo loro tanta importanza… ma che valgano perché esse le santifichiamo! Scrivere una lettera non vale poi tanto, ma se noi la facciamo per il Signore, per compiere un dovere, per compiere la sua volontà, ecco, si sale un gradino. Non sono noiose le pratiche e non sono per stuccarsi e per rendere la vita noiosa: Ma io mi sento pesante, mi sono scoraggiato, eccetera…. E anche se ti senti scoraggiata perché hai dei difetti, utilizza i difetti […]
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1 Nastro originale 130/62 (Nastro archivio 118c. Cassetta 118bis, lato 1. File audio AP 118c). Titolo Cassetta: “La vocazione. La vocazione del Battista”.
2 Vedi pp. 167-172.
3 Vedi pp. 178-182.

4 Vangelo della vigilia: Lc 1,5-17. Vangelo della festa: Lc 1,57-68.

«Dal sorgere del sole al suo tramonto».

6 «La vittima pura». Missale Romanum, Ordo Missae, Canon Missae.
7 «Mi ha amato e ha consegnato se stesso per me».
8 «Anche a noi peccatori». Missale Romanum, Ordo Missae, Canon Missae.

9 Il PM dice: quanto mi hai costato.