Sguardo al futuro8Questa mattina abbiamo guardato il passato, ora guardiamo che cosa dobbiamo fare per il futuro. Abbiamo visto che vi è da ringraziare il Signore per le grazie ricevute e umiliarsi per le incorrispondenze. Per il bene fatto ringraziare il Signore, e per l'avvenire? Progredire! Questo dice tutto. E che significa? Vuol dire amare il Signore per rassomigliare sempre di più a Lui, imitarlo sempre più. Gesù, dice il Vangelo, progrediva in età, sapienza e grazia presso Dio e presso gli uomini! Lo stare fermi indica tiepidezza ed è sempre pericoloso; se non si va avanti si va indietro perché ogni giorno Dio ci dà nuove grazie; se non le sfruttiamo avremo grande responsabilità e dovremo rispondere al giudizio. Dobbiamo progredire nelle quattro parti: lavoro spirituale, studio, nell'apostolato e nella buona educazione umana.
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1) Il lavoro spirituale consiste nel praticare i propositi degli Esercizi perché in questi santi giorni vediamo le cose che dobbiamo fare e facciamo i propositi da conservarsi per tutto l'anno. In pratica: meglio le Comunioni, la meditazione, la messa, la visita, l'unione con Dio, l'esame di coscienza, il Rosario, le giaculatorie. La suora trova tutto nelle costituzioni e le è perciò facile formarsi un programma. Alle volte ci viene la voglia di fare tante cose che non entrano nelle nostre regole. No! Ci bastano i 400 e più articoli delle nostre costituzioni: osserviamo bene quelle! Non dobbiamo cambiare i propositi dopo ogni predica che sentiamo perché le prediche sono per un pubblico e non personali. La pietà poi comprende l'acquisto delle virtù e lo spogliarsi dei difetti. Mettere al luogo dei difetti e dei peccati le virtù.
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E' importantissimo arrivare ad una esecuzione perfetta delle costituzioni. Prendere un anno in cui si dia la massima importanza alle costituzioni e sarà un'ottima annata di spiritualità.
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2) Progredire nel sapere in generale: nel catechismo, nel Vangelo, nelle materie di scuola, nell'ufficio proprio (cucina, rammendatura, chiesa) fare meglio quello che riguarda il nostro apostolato (l'asilo, la gioventù, gli ammalati, ecc.). Dappertutto si ha da imparare finché moriremo. Leggere periodici, prendere appunti, imparare da tutte le sorelle. Fare bene ogni piccola cosa: si dice di un santo: tutto quello che vedeva ben fatto dai confratelli subito lo faceva. Tutta la giornata allora diviene uno studio, più sappiamo e più bene faremo. Prendere appunti delle accademie, dei canti, amare il sapere perché è amare Dio. Egli è la Sapienza e perciò amare la sapienza è amare Lui stesso. Tenere pensieri buoni, essere contenti di tutte le cose buone e belle, impegno a ricordare le cose di ascetica e di teologia che si sentono.
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3) Progredire nell'apostolato e questo esige molta applicazione perché nell'apostolato si esplica l'amore al prossimo. Progredire nella virtù è amore a Dio, progredire nell'apostolato è amore al prossimo. Ecco dunque i due massimi Comandamenti della nostra vita. Amare i bambini, tenere la gioventù lontana dai peccati, amare la gioventù femminile perché se fosse buona la gioventù ci sarebbero meno peccati nel mondo. Alle volte si devono vincere le difficoltà di esporre. Vinciamoci per amore di Dio perché anche Gesù aveva il coraggio di dire ai Farisei: razza di vipere! La pastorella può dire a ciascuno quello che deve dire perché è il suo compito che è stato approvato dalla Chiesa; se c'è bisogno può anche rimproverare. Essere semplici, ma senza vergogna: parlare chiaramente. E' ammirabile l'esempio di santa Caterina da Siena che ha dato degli ordini anche al Sommo Pontefice. Occorre la semplicità, l'umiltà, ma anche la fortezza. Non importa se non ascolteranno: avremo ugualmente il merito in Cielo. A chi ha fatto apostolato il Signore dà un grande premio e a chi è stato contraddetto lo darà più grande ancora. Santa libertà dei figli di Dio.
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4) Educazione umana: avere grande riconoscenza, avere un cuore ben fatto che ricorda il bene che è stato elargito. Pregare per i sacerdoti, per i genitori, per i Confessori, per i Maestri, per chi ha scritto un libro che ci ha fatto bene, per chi ha preparato la pellicola.
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Essere leali. Mai nascondere, mai bugie, mai mai! Mai ipocrisie. Il Signore ha detto: il vostro parlare sia: sì, sì, no, no. Semplicità, rispetto a tutti, mai mormorare, mai disprezzare i difetti degli altri. Ricordarci di non fare agli altri quello che non vogliamo sia fatto a noi. Rispettare il pensiero e la persona degli altri. Frenare i nostri desideri, non limitarci solamente a non fare atti esterni non educati. Ho notato che nell'istituto si è fatto un bel passo avanti: imparare tutte la buona educazione: nello stare a letto, a tavola, nello scrivere e nella pulizia. Non solo etichetta, ma la vera virtù. Non fare delle lodi per guadagnarci il cuore, nessuna delle madri si deve fare guadagnare la stima con modi troppo gentili: guardare la virtù e la rettitudine del cuore.
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Riassumendo: progredire nelle quattro parti e in misura del progresso in questo progrediamo nell'amore a Dio. Nell'ultimo punto è compreso lo spirito di povertà: guardare sempre Maria: come faceva Lei, come si comportava Lei.
25 agosto1955
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