Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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LA PIETÀ'32
1. La carità non termina con la vita, la carità verso Dio rimane in eterno, e la carità verso le persone nell'istituto continua anche dopo la morte. Grande consolazione di chi muore pensando alla sicurezza dei suffragi, mentre nel mondo si dimenticano tanto presto i defunti. Nell'eternità le belle cose non si distruggono. La carità si nutre di pietà eucaristica, è come una bella rosa che ha bisogno di calore, di buon terreno e di clima di pietà, che si attinge e cresce per mezzo della vita eucaristica. La carità è nel cuore sacratissimo di Gesù.
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2. Avere grande stima delle opere di pietà. Pietà è offerta del cuore a Dio fin dal mattino, preghiera a Gesù, a Maria, a Giuseppe, alle anime purganti. Mettersi la corona al collo e ripetere: io sono tutto tuo. Pietà è il rispetto al corpo, trattandolo con riguardo, come cosa di Dio; pulizia della mente, del cuore, della volontà; pulizia del crocifisso, del quadro sacro; devozioni ai Papi, ai santi, ai vescovi e sacerdoti defunti. Il corpo è più prezioso dei vasi sacri. San Paolino di Nola li vendette per riscattare dai pirati il figlio di una povera donna. Chi ha vera pietà non parla sempre di Dio, della Madonna, ma i suoi discorsi sono degni di una figlia di Dio. Chi ha pietà è come Maria. La pietà sgorga dal cuore che ama il Signore, pietà di una figlia verso Dio suo Padre. Il Signore ci ha dato la grazia di diventare figli di Dio. Chi ha pietà per le strade, solleva il cuore a Dio, saluta i cimiteri, le croci e le statue o le immagini. Si fa come un repertorio di giaculatorie, indulgenze e se ne prende una ogni tanto, come una caramella. Ognuna sa e inventa come i santi inventarono tante cose che nascevano dal loro spirito interiore.
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3. Pietà interna. Sentimento di umiltà, di aver bisogno di Dio, e fiducia illimitata in Gesù buon Pastore. E' uno stato di preghiera. Il pubblicano si picchiava il petto. Oh, come siamo poco degni di star qui davanti a Gesù, ma il Signore è infinitamente misericordioso. Ditelo a tutti che il Signore è buono e in eterno dura la sua misericordia.
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4. Pietà esterna. Pratiche di pietà sono la comunione e la confessione, che assicurano Dio nel cuore. Anche gli studi delle materie religiose sono pratiche di pietà. Se la suora non ha imparato a stare con Dio tutto la infastidisce, tutto le viene a noia. Infelici creature, che perdono gli affetti di Dio, come la monaca di Monza che non conobbe mai il suo sposo. "Dominus regit me e posuit me in loco pasquae eius" (Sal 23,2). Gli Ebrei nel deserto ebbero manna e quaglie, ma rimpiangevano le cipolle d'Egitto. Quando non si gusta Dio, si ripensa al mondo. Non chiedete tanto di fare vestizione, di diventare novizie o professe se non avete appreso a meditare, e fare l'esame di coscienza, la visita al SS.mo Sacramento, la lettura del Vangelo, le pratiche di pietà che nutrono lo spirito della religiosa. Il metodo che si usa nell'istituto ottiene particolare grazie, è gradito a Dio, infonde spirito vero. Noi camminiamo nell'ascetica cristiana così. Anche il Papa ha detto che Gesù si è fatto via, verità e vita per essere il buon Pastore. Noi lo vogliamo seguire. Ieri avete cantato molto bene il vespro. Non tante opere strane! Gente che non va al tabernacolo, come può essere nutrita? Se le anime non arrivano alla comunione non conta niente. Dovreste anche lavare il musettino ai piccoli, ma portarli alla comunione! Il Papa si lamenta che con tante opere non si arriva alla comunione. La corona di tutta la pietà è contenuta nel libretto datovi.
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5. Gesù è il buon Pastore, le pastorelle sono sue. Hanno lo stesso modo di pensare, di fare, di pregare; che bella felicità! Voi non siete né di questo né di quello, "siete di Cristo e Cristo è di Dio!" (1Cor 3,23).
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6. Pietà veramente ben praticata: è gioia per voi fervore nell'istituto, fruttuosissima per l'apostolato. Quanto più uno si unisce a Gesù tanto più diventa forte e potente, della potenza stessa di Gesù. Quante volte il buon Pastore con parabole e istruzioni ci ha indicato la sua via. Pascete e nutrite il gregge di Dio, (1Pt 5,2). Sì, sempre di più e sempre meglio.

dicembre 1947

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32 Dicembre 1947