LA VESTIZIONE RELIGIOSA211. E' bene accostarsi a ricevere dal sacerdote l'abito religioso, conoscendone tutto il significato altissimo. Chi è ben preparato a questo atto tanto importante, accompagna col sentimento profondo del cuore la funzione esterna.
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2. Ogni mattina della nostra vita, all'alba di ogni nuova giornata, indossare nuovamente l'abito benedetto ripensando a quel primo momento in cui ci fu consegnato davanti all'altare.
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3. Prima di tutto si consegna il velo. Il sacerdote dice: Poni sul tuo capo l'elmo di salute per parare i colpi del demonio e del mondo. Che cosa s'intende con queste parole? Vedete: i soldati Romani in guerra portavano l'elmo di ferro per difendere il capo, che è la parte più importante del corpo e il centro della vita, dai colpi mortali degli avversari. Il velo, perché difende il capo come un elmo benedetto, è la parte principale dell'abito religioso. Infatti alle volte si dice di una figliola che ha abbracciato lo stato religioso: ha preso il velo.
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4 San Paolo dice che in chiesa le donne portino il velo "propter angelos" (1Cor 11,10) ossia per rispetto agli angeli che riempiono il tempio, per sottrarsi agli sguardi dei curiosi, per non attirare l'attenzione di alcuno e non essere oggetto di distrazione. Il velo ha per voi pressappoco questo significato che ha voluto dargli san Paolo. Voi lo ricevete benedetto e ve ne ricoprite anche per liberarvi sempre dai cattivi pensieri, dai pensieri contro la fede, da quelli di vanità, ecc. Quindi ogni mattina ripetete la bella dicitura del cerimoniale, adattandola a voi stesse, e cioè: Pone Domine capiti meo galeam salutis ad expugnandos mundi et diaboli incursus. In nomine Patris et Fili et Spiritus Sancti. Amen.
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5. Potreste anche tradurla in italiano, ma è meglio se, una volta conosciutone il significato, la reciterete in latino. Il latino è assai più espressivo e preciso.
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6. Poi la figliola viene invitata a svestire l'abito secolare e a deporre le tendenze del mondo, le aspirazioni terrene, ecc. Coperto il capo, non più la vanità dei capelli... Tolto il vecchio abito, non più desideri di terra, per poter indossare un abito nuovo di color nero in memoria di quell'abito devotissimo della B. Vergine Maria, e delle sue stesse virtù di cui anche è d'uopo rivestirci.
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7. Oh, sì, l'abito della Madonna tutto modesto, scuro, l'abito del lutto e del pianto dopo la morte del suo Gesù. Ella così velata e vestita, discese il Monte Calvario portando nel cuor le ferite di Gesù. O suora, vivi anche tu nel duolo, pensando come continuamente Gesù sia crocifisso dai peccati degli uomini e vestiti al più presto delle virtù della Madonna: una fede profonda, una speranza sicura, una carità ardente, una umiltà, una pietà, una obbedienza a tutta prova!... La religiosa ripete ogni giorno la formula del sacerdote: Indue me Domine, novum habitum nigri coloris, in memoriam pietatis B.M.V. consutum, eiusdem virtutibus vestiens. In nomine Patris et Fili et Spiritus Sancti. Amen.
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8. Tolto il vecchio abito e indossatone uno nuovo, si crea tra la suora e il mondo una vera divisione. Infatti essa non s'interessa più tanto e minutamente dei suoi familiari, se non per pregare per loro. Non vuol più saperne di interessi e di cose terrene, dà un addio a tutto quanto finora l'ha circondata e dice: Dominus pars haereditatis meae! (Sal 16,5). Gesù è la mia porzione in eterno. Io sono vestita di nero per ricordarmi che voglio far lutto a tutto quanto non è lui. Questo è l'abito del duolo; voglio vivere in una continua riparazione al mio Salvatore Gesù, morente sulla croce e tanto dileggiato dagli uomini.
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9. Viene quindi il cingolo. Cingendosi di nuovo ogni giorno, la suora ripete: Praecinge me Domine, corrigia puritatis; ut maneat in me virtus continentiae et castitatis: et Domino cincta ei in perpetuo famulor. In nomine Patris et Fili et Spiritus Sancti. Amen. Cingimi o Signore con la cintura della purità onde così cinta, io posso servire in perpetuo il Signore riservando a lui tutti i miei affetti. Gesù volle essere legato per nostro amore e caricato di catene: la suora porta il cingolo in memoria delle catene di Gesù e di quelle di san Paolo il quale poté dire di se stesso: Ego victus in Domino (Fil 1,13). Io sono il prigioniero di Cristo.
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10. Il cingolo sta ancora a ricordare il primo mezzo per conservare la purezza, la mortificazione: della lingua, della volontà, dell'amor proprio, della gola, della curiosità. Ci vuole una bella siepe a difendere le belle piante di un giardino! Quando avete la siepe voi potete piantare e coltivare i candidi gigli per l'altare, essi sono ben difesi contro chiunque volesse deturparli. Le acute spine della mortificazione debbono difendere un cuore verginale. Senza la mortificazione non si può perseverare nello stato di perfezione.
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11. Oltre la mortificazione è indispensabile la preghiera. Devozione alla santissima eucaristia ed alla Madonna. Il giglio crescerà robusto e candido difeso dallo sguardo verginale di Maria, nutrito dalle carni dell'agnello immacolato!
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12. E finalmente viene la consegna della corona. Figlia - dice il ministro di Dio - ricevi la corona della B. Vergine affinché impari a pregare sempre ed i misteri che tu mediterai abbiano ad aprirti le porte del cielo. Al mattino si può dire: Dona me Domine, coronam B. M. Virginis ut sciam semper orare et misteria quae ore et corde recolem mihi ianuam pateant coeli. In Nomine Patris et Fili et Spiritus Sancti. Amen.
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13. Ecco, chi sa ripetere devotamente la corona meditando i misteri attira su di se una catena ininterrotta di grazie. La corona non è un ornamento come può essere per una donna del mondo una collana... no! Essa è un monito: ci ricorda infatti ad ogni istante che noi siamo figlioli di Maria. Lo sappia anche il demonio e non si accosti! La Vergine gli schiaccerebbe il capo!
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14. La corona ripeto, non è ornamento, è una divisa! Essa dice al mondo che noi siamo persone destinate alla preghiera. Non è un gingillo che si tiene per far bella figura ma è un'arma di protesta contro i protestanti. Essi dicono che pregare la Vergine è far torto a Dio, il quale essendo onnipotente può darci ogni cosa senza la mediazione di una donna. Noi invece crediamo in Dio onnipotente e preghiamo lui in unione con lei. E chi non prega bene in unione con tale Vergine?
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15. Veramente il devoto di Maria si salva e il non devoto di Maria si perde. Amate, pregate, imitate Maria! Ricordatevi spesso della purezza meravigliosa del cuore di Maria ed avrete anche voi un cuore libero da sentimenti di vanità, di alterigia, di ribellione. Imparate a chiudervi nel cuore di Maria!
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16. Essa disse a Fatima: Avete visto l'inferno dove vanno le anime dei poveri peccatori per la cui salvezza Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio cuore immacolato. Se faranno quanto vi dirà, molte anime si salveranno ed avranno pace. La guerra sta per finire, ma se gli uomini non lasceranno di offendere Dio, sotto il Pontificato di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce misteriosa, sappiate che è il grande segno che Dio vi manda prima di punire il mondo dai suoi delitti per mezzo della guerra, della fame e della persecuzione alla chiesa ed al santo Padre. Per impedire ciò, verrò a chiedere la consacrazione del mondo al mio cuore immacolato e la comunione riparatrice dei primi sabati del mese Se ascolteranno le mie domande, la Russia si convertirà e avranno pace. Altrimenti si diffonderanno gravi errori nel mondo suscitando guerre e persecuzioni alla chiesa. I buoni saranno martirizzati e il Santo Padre dovrà molto soffrire, varie nazioni saranno distrutte e infine il mio cuore immacolato trionferà... e sarà concesso all'umanità un periodo di pace.
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17. San Luca parlando del cuore immacolato di Maria lo dice tutto raccolto e santo. Maria infatti accoglieva i divini misteri e la divina volontà "conferens in corde suo" (Lc 2,51).
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18. Portando la corona, ricordatevi di pregare sempre la Madonna. Non vi passi un giorno senza che abbiate recitato il santo rosario (almeno la terza parte; meglio però avere l'abitudine di recitarlo intero).
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19. Al mattino, subito offrite il cuore a Maria. Si salva il devoto di Maria, ma si può dire di lei veramente devota l'anima che recita il rosario intero tutti i giorni. Quanto sarà dolce in punto di morte pensare che ogni giorno noi invocammo la Madonna per ben 150 volte onde venisse ad assisterci nell'ora suprema. Salviamoci! E salviamo tante anime con la mortificazione e con la riparazione. Pregate, disse la Madonna a Fatima, pregate molto e fate dei sacrifici per i peccatori perché molte anime vanno all'inferno non essendovi nessuno che si sacrifichi per esse.
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20. Andando per il mondo si vedono tanti uomini tutti pieni di orgoglio e di amore all'interesse... tante fanciulle che corrono dietro una moda immodesta... quanti furti... quanti peccati d'ogni genere. I peccati che attualmente si commettono sono così enormi che è un orrore pensare come il mondo si mostri così ingrato verso il suo Dio!
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21. Maria santissima, Regina del Rosario, apparendo a Fatima ai tre pastorelli rivelò tre segreti. Quest'anno il terzo segreto in parte è stato rivelato da Lucia: vi saranno guerre asprissime, nazioni distrutte e la chiesa sarà perseguitata finché non sarà completo il numero dei martiri a placare la divina giustizia offesa e il Papa avrà molto da soffrire! Voi siete qui in un angoletto di pace, pensate però a quanti vivono attualmente nell'angoscia e nella prova più cruda, pensate che è veramente come ha detto il Papa: Ora la chiesa sanguina da tutte le parti.... Nella stessa Polonia, che fu sempre figlia fedele di Roma, si è scatenata una persecuzione notevole. Il sacerdote piissimo, che ha tradotto per noi il Vangelo in Polacco, fu tempo addietro condannato ai lavori forzati in luoghi freddissimi ed ora è morto di stenti, oppresso dalle grandi sofferenze, e con lui, quanti altri sacerdoti. Ve ne sono circa duemila. Quante religiose costrette ai lavori delle strade o dei campi ed esposte alla fame e alle intemperie!
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22. Di fronte a tanti martiri che fare? Pregare, vivere raccolte, offrire preghiere e sacrifici (tutte le piccole croci della giornata) per placare la giustizia divina, per fermare tanta indescrivibile rovina di anime, le quali continuamente precipitano all'inferno.
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23. Vivete sì, d'amore per la Vergine. Amatela molto! E dite agli uomini che non offendano più il suo Gesù già fin troppo offeso! E' vero che molti non peccano per malizia ma per ignoranza... Noi però non aggiungiamo disgusti al Signore! Crediamo anche per chi non crede, amiamo per chi non ama, ripariamo per chi erra. Ripariamo! Oh, se potessimo comprendere bene il valore e l'utilità di questo delicatissimo ufficio. Salviamoci tutti.
18 novembre 1942
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