Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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INDIRIZZO DEL PRIMO MAESTRO ALLE STUDENTI
(Scuola vita paolina, ott.nov. dic. 1965, pp. 9-10) - Roma, 27. 12. 1965
Meditazione del Primo MaestroIL TEMPO5
Siamo al termine dell'anno 1965 e stiamo per iniziare il nuovo. Ecco gli auguri: chiudere bene quest'anno, santificare questi ultimi giorni e poi utilizzare al massimo l'anno che inizieremo, se al Signore piacerà concedercelo.
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Il tempo è il gran dono di Dio. Il tempo è ordinato all'eternità. L'eternità sarà felice in quanto noi sulla terra abbiamo usato bene il tempo. Vi sono di quelli che sprecano il tempo, e di quelli che lo santificano. Ci sono dei santi che sono vissuti poco tempo sulla terra, eppure hanno raggiunto una grande santità; certe persone invece hanno sprecato il tempo. Ecco il grande peccato: sprecare il tempo o usare il tempo nel fare il male.
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E' necessario esaminarsi diligentemente sopra l'uso del tempo, come l'abbiamo impiegato dall'uso di ragione, anno per anno, fino ad oggi.
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Il tempo è un gran dono di Dio. S. Bernardo dice: «Il tempo vale quanto vale Dio». Ci santifichiamo con il tempo. Infatti se un'anima fosse lontana da Dio, è sufficiente un istante per emettere un sentimento di dolore e di pentimento e così conquistare Dio e la sua grazia.
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Il tempo può servire alla nostra santificazione quando lo impieghiamo a compiere bene le nostre azioni tutte ordinate a Dio, secondo il volere di Dio e nell'intenso amore a Dio. Vi è tanta diversità fra persona e persona, fra momento e momento. Ci sono delle anime tutte orientate verso Dio. Come è prezioso allora il tempo! E vi sono delle anime tiepide, anime che impiegano il loro tempo nel peccato, oppure nella negligenza. Il pessimo uso del tempo è commettere peccati.
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Rivolgiamo ora uno sguardo al tempo della nostra vita, dall'uso di ragione in avanti fino al punto in cui ciascuno è arrivato. Esaminiamoci come abbiamo passato l'anno 1965. In questi giorni, e sono più pochi, ringraziare il Signore che ci ha conservato in vita.
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Inoltre: se c'è stato del male, eccitiamoci al dolore e chiudiamo l'anno con una buona confessione.
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Se il tempo poteva essere usato meglio, allora accusiamoci delle negligenze e della tiepidezza.
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E' vero che ci sono anime che si convertono solo agli ultimi giorni di vita, ma noi che abbiamo avuto la luce di Dio così abbondante, avremmo dovuto utilizzare meglio l'anno che ci è stato concesso.
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Certamente vi è differenza tra le persone. Ci sono anime fervorose, sempre impegnate a fare il volere di Dio e che hanno impiegato l'anno per l'eternità. Altre sono tiepide e hanno perduto il tempo, perché sono state negligenti nello studio, nella preghiera, nell'apostolato. In questo caso si arriva al termine dell'anno senza aver fatto nessun progresso.
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Come dobbiamo usare il tempo? Vivendo nel massimo fervore, nella attività.
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Come vogliamo passare l'anno venturo, se piacerà al Signore concedercelo?
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In questi giorni cerchiamo di eccitarci ad un vivo dolore per il tempo perduto, e poi intensifichiamo l'amore a Dio e lo spirito di fede, di speranza e di carità.
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Questi ultimi giorni servano di riparazione.
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Poi guardiamo in avanti con fede più viva, con la speranza nei meriti di Gesù Cristo, e l'amore a Dio e alle anime.
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Cominciare bene l'anno 1966. In particolare: nell'anno 1966, siccome il Santo Padre ha proclamato il giubileo straordinario dal 1° gennaio a Pentecoste, purifichiamoci e con fervore iniziamo un anno di santità.
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E' necessario l'esame di coscienza e il proposito di utilizzare meglio il tempo. Questo è autentico amore a Dio.
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Il tempo può essere sprecato o usato nel peggior modo quando si pecca, quando lo si sciupa in conversazioni, mormorazioni, chiacchiere, mancanze di carità, discorsi e letture inutili, pigrizia, cattivo esempio. Questo è il peggior modo di usare il tempo.
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Troppo facilmente si cede alla pigrizia. Può darsi che ci sia bisogno di un po' più di riposo: si prenda alla sera e non al mattino. In generale presto a letto e presto fuor di letto. Bisogna incominciare bene la giornata, perché, se si inizia bene, continuerà bene. Se si inizia un canto e si sbaglia all'inizio, tutto il canto va male. Così se si inizia male la giornata o è del tutto sprecata o è sprecata in parte.
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Come usare bene il tempo? Compiere bene tutte le nostre azioni giorno per giorno, ora per ora. Quindi al mattino fare l'offerta al Signore di tutta la giornata, ascoltare santamente la Messa, una comunione santa e specialmente fare bene la meditazione. Poi si passa a compiere bene gli altri doveri, sotto lo sguardo di Dio: lo studio, o altro ufficio, o gli impegni della giornata. Bisogna santificare le stesse ricreazioni, che devono essere trascorse in letizia, e poi tutto quello che riguarda l'apostolato, il prendere cibo, il riposo. Il cibo, il riposo, la ricreazione; tutto deve essere ordinato a Dio e secondo la volontà di Dio.
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Quando poi si arriva agli ultimi giorni della vita e si guarda indietro: come è stato usato il tempo che il Signore ci ha dato? Se si è usato il tempo in bene, si proverà grande gioia, se si è sempre camminato nello spirito di fede e nella carità, sarà una grande consolazione.
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L'eternità nostra sarà felice nella misura che avremo usato bene del tempo sulla terra. E' utile che leggiate specialmente in questi ultimi giorni dell'anno, nel libro «L'apparecchio alla morte» la meditazione sulla preziosità del tempo. E' molto utile questa meditazione in questi giorni: la preziosità del tempo, il modo di santificare il tempo.
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Se vogliamo arrivare alla santità non dobbiamo fare altro che questo: utilizzare il tempo.
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Quante persone si perdono in chiacchiere inutili, e sono fiacche nel compiere le cose! Chiediamo perdono al Signore, prendiamo un andamento di maggior fervore, occupando più intensamente la mente, il cuore, la volontà. E' facile scusarsi davanti agli uomini, ma non è possibile scusarsi davanti a Dio. Anche se uno è veramente malato e incapace a lavorare, utilizzi le sue sofferenze: così il tempo sarà bene occupato.
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Santificare questi ultimi giorni dell'anno; poi domandare molto perdono al Signore se abbiamo sprecato del tempo, o dei sentimenti, delle ore; oppure se abbiamo agito con freddezza e indifferenza.
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Poi facciamo dei fermi propositi.
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Se abbiamo costatato di avere perduto un po' di tempo nell'anno che termina, allora proponiamo di usare santamente l'anno che sta per iniziare, se piacerà al Signore concedercelo. In tutto mettiamo la retta intenzione, applichiamo tutte le forze ai nostri doveri: non pensieri inutili, non letture inutili, non fantasie inutili. Eliminare tutte queste cose perché portano alla tiepidezza. Santificare la mente, la volontà, il cuore, la salute, il tempo, secondo la robustezza e la salute di ognuna.
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E' di grande vantaggio usare bene gli anni giovanili, ma ancora più importante è usare bene gli anni più avanti. Perché? Perché ci sono state più grazie e ci sono più occasioni di santificazione e di apostolato.
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Certamente ciascuna deve fare dei fermi propositi a questo riguardo.
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5 Quartino, senza data di stampa e luogo. In quarta pagina riporta solo: "uso manoscritto". C'è la registrazione.