INTRODUZIONEIn questa sezione dell'Opera Omnia di don Giacomo Alberione, Fondatore della Famiglia Paolina, che è costituita da 14 volumi, è riportata la trascrizione di oltre 600 meditazioni che ci sono rimaste, registrate su nastro magnetico, con la viva voce del Fondatore o Primo Maestro.
La raccolta comprende meditazioni ed istruzioni tenute alle suore Pie Discepole del Divin Maestro, nelle varie comunità della Congregazione, in Italia e nelle diverse Nazioni, dal 1955 al 1968.
Con tale pubblicazione, ci prefiggiamo di offrire anzitutto ai membri della nostra Congregazione uno strumento per un accostamento diretto allo spirito del Fondatore. Ma l'opera offre un contributo pure a tutta la Famiglia Paolina e anche alla Chiesa per una più ampia conoscenza dello spirito e degli orizzonti di don Giacomo Alberione. Parlando, infatti, della missione delle Pie Discepole del Divin Maestro, il Primo Maestro mostra una particolare attenzione all'Eucaristia, al sacerdozio e alla liturgia, che sono realtà centrali per la vita della Chiesa intera.
Trattandosi di un 'edizione critica, che entra nella serie dei volumi dell'Opera Omnia (che ha come criterio fondamentale di recuperare tutto e solo ciò che è stato scritto o detto da don Alberione), abbiamo prestato un'attenzione particolare a due questioni fondamentali: garantire la maggiore fedeltà possibile nella trascrizione dalla viva voce al foglio stampato e stabilire con la maggiore approssimazione possibile la data e le circostanze in cui le singole prediche vennero proposte dal Primo Maestro e quindi fissare la loro collocazione e successione cronologica.
Per quanto riguarda la fedeltà della trascrizione, è «un'arte» che abbiamo affinato via via, attraverso tentativi e un costante impegno. L'abbondanza delle annotazioni dell'apparato critico (ossia delle note con esponente letterale) è una conferma (speriamo non fastidiosa) della rigorosa fedeltà e persino pedanteria con le quali il testo è stato ascoltato (e riascoltato...) e poi trascritto. Per la verità, avevamo predisposto annotazioni ancora più frequenti e minuziose (riguardanti pause non significative, brevi esitazioni, incertezze, incespicamenti) che abbiamo poi preferito omettere in questa edizione stampata: coloro che fossero interessati anche a queste ulteriori minuziose annotazioni, per un uso scientifico del testo alberioniano, le potranno reperire attraverso l'archivio in cui vengono conservate.
Noi, insomma, abbiamo mirato alla più rigorosa fedeltà nella trascrizione, perché volevamo offrire un testo che possa essere utilizzato, individualmente o comunitariamente, con la sicura garanzia che si tratta delle «ipsissima verba» di don Alberione e che quindi questo testo può essere un tramite sicuro per accedere al suo vero pensiero. Noi abbiamo cercato di rendere la registrazione rimastaci con fedeltà anche quando ne risultavano parole o periodi grammaticalmente difettosi. Lungi dall'essere una mancanza di rispetto per il Fondatore, proprio questa fedeltà «ad litteram» ci è sembrata il primo passo per attingere il genuino pensiero del Primo Maestro. È vero che la lettera senza lo spirito uccide, ma ordinariamente lo spirito si incarna, si rende presente attraverso la lettera e anzi nella lettera.
Per quanto riguarda la datazione delle singole prediche, poiché molte di esse erano prive di data, si è fatta una ricerca accurata, servendosi di tutte le indicazioni possibili. In particolare i metodi adottati sono stati i seguenti:
— quando in un nastro c'era una predica di cui era possibile stabilire la data con sicurezza (perché v'era ad esempio incisa una voce che annunciava la data e le circostanze), per le altre prediche dello stesso nastro che erano senza data ma che risultavano essère la continuazione di una serie di meditazioni, ad esempio un corso di Esercizi Spirituali oppure una successione di omelie domenicali, era possibile fissare una data ragionevolmente «molto probabile»;
— la datazione più o meno approssimativa di altre prediche è stata ricavata dall'evidenziamento dei dati cronologici a cui accennava lo stesso don Alberione in gualche passo del discorso, ad esempio citando un discorso recente del Papa oppure la ricorrenza liturgica e l'anno corrente che avesse qualche particolare caratteristica (l'anno di particolare santificazione nel 1963 o della diffusione della Bibbia nel 1964), ecc. Queste datazioni sono solo «probabili»;
— le prediche che non recavano alcun accenno cronologico per poterne fissare la data sicura, molto probabile o almeno probabile, sono state raccolte in un volume a parte, come appendice: può darsi che in futuro ulteriori informazioni di eventuali testimoni consentiranno di collocare cronologicamente anche queste prediche per ora «non databili».
Già in questa fase, comunque, ci siamo premurati di interpellare le sorelle che sapevamo essere in possesso di appunti di meditazioni del Fondatore, specie quando tali appunti erano databili. Abbiamo però soprattutto confrontato tutto con la «Breve cronaca riguardante il Primo Maestro» (inedita), a cura di sr. M. Clelia Arlati PDDM, allora segretaria generale, e con il minuzioso «Diario riguardante il Primo Maestro » (inedito anch'esso, per ora), curato da don Antonio Speciale SSP, allora segretario di don Alberione. Questo ci ha consentito di trovare conferma di talune date talvolta laboriosamente cercate, e in alcuni pochi casi di rettificarle perché inesatte.
Abbiamo, poi, cercato di avviare un approfondimento del pensiero del Primo Maestro ponendo una serie di note (contraddistinte dall'esponente numerale) di carattere storico-culturale, che precisano le citazioni dirette e indirette di testi biblici o di testi liturgici o di opere varie, oppure offrono informazioni essenziali su personaggi o avvenimenti altrimenti poco noti.
Infine, la nostra edizione è stata corredata di una serie di indici (delle citazioni bibliche e delle citazioni varie) e soprattutto di un ampio indice analitico (comprendente anche i nomi di persona), redatto sotto la guida di don Giuseppe Barbero SSP: tale indice potrà servire per uno studio a temi sul pensiero del Primo Maestro riguardo ai singoli argomenti.
Ringrazio vivamente le mie Superiore che mi hanno concesso il tempo e i mezzi necessari per avviare e portare a termine questo gravoso lavoro, nel corso del quale non hanno mancato anche di darmi preziosi suggerimenti e indispensabili incoraggiamenti. Un particolare ringraziamento rivolgo pure al già citato don Giuseppe Barbero, a don Angelo Colacrai SSP e a don Luigi Giovannini SSP.
Il presente volume
Contiene tre corsi di Esercizi Spirituali: il primo era per le giovani in preparazione alla Professione religiosa; il secondo, per le Responsabili di Comunità; il terzo, per le Pie Discepole in genere. In essi d. Alberiore tratta:
— della santificazione della mente, della volontà e del cuore e dei mezzi per giungervi:
— delle virtù teologali, soffermandosi sulla carità;
— degli apostolati della Pia Discepola.
Attraverso l'apostolato eucaristico le Pie Discepole divengono rappresentanti del mondo intero davanti a Gesù Ostia.
Per l'apostolato del servizio sacerdotale, è presentata, come modello, Maria SS. nella sua missione verso Gesù e verso gli Apostoli.
Per l'apostolato liturgico d. Alberione offre, nel terzo corso di Esercizi, una meditazione particolarmente illuminante con direttive chiare e precise.
Nella presente raccolta è inoltre contenuto un Ritiro mensile sotto forma di un'ora di Adorazione sul tema: «La preghiera sacerdotale di Gesù» (Gv 17).
Tra le altre meditazioni tenute in diverse circostanze o feste liturgiche, una, sul tema della contemplazione, merita la nostra particolare attenzione per il suo valore carismatico e la sua attualità.
Sr. M. Concetta Messina pddm