Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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89.
PROGRESSO SPIRITUALE

«Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch’io sono stato conquistato da Gesù Cristo. Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù» (Fil 3,12-14).

1° I Santi furono costanti nel progredire ogni giorno nell’amore e nell’unione con Dio. Vi sono tante anime che Dio attira a sé con particolari lumi e mozioni al cuore. Ed essi docilmente assecondano lo Spirito Santo: vorrebbero rendersi conto del loro profitto spirituale.
Ecco alcuni segni:
a) Un desiderio sempre più vivo del cielo e dell’unione eterna col Signore. Questo desiderio, però, dev’essere tale che aiuti ad amare ed accettare volenterosamente i doveri quotidiani e i dolori della vita. L’anima aspira ad entrare nella compagnia degli angeli su la terra con diligenza simile a quella degli angeli in cielo. La vita è considerata come un noviziato del Paradiso:236 pensieri celesti, aspirazioni soprannaturali, fecondità ed esattezza nelle opere volute dal Signore.

2° b) Una coscienza più esatta ed illuminata della vita presente. L’anima si sente più | libera e padrona di sé: né le difficoltà la trattengono; né piccoli attaccamenti la impediscono. Si trova come un uccello sciolto dal laccio o dai fili che la impedivano. Il dolore e il timore del peccato sono sempre più sensibili e più filiali. Il desiderio di Dio si allarga, l’amore delle anime aumenta. Il pensiero della gloria di Dio invade l’anima con una nuova luce. Così che essa vive in Gesù e ne condivide le aspirazioni e i sentimenti. E tuttavia desidera sempre di più la vita in Cristo.
c) Sviluppo delle forze spirituali pur mentre, forse, diminuiscono le fisiche. Un grande desiderio di conoscere ed amare: sebbene forse separato da ogni consolazione e soddisfazione. Attività che mostra un fervore vero di opere: cioè esercizi di pietà ben regolati; affetti vivi, attività incessante ed umile per le anime; devozione più grande e comprensione più chiara della Chiesa, come maestra di verità e di santità e madre di grazia.
d) Resistenza più pronta al male, con una pronta reazione a quanto tende ad infiacchire la vita spirituale. I tentennamenti, le dissipazioni, gli sconforti sono allora rigettati con prontezza; mentre divengono sempre più rari.

Esame. –
Riscontro in me il primo segno? Il secondo? Il terzo? Il quarto?

Proposito.
– Imiterò S. Paolo Apostolo, il tipo dell’anima sempre in ascesa.

Preghiera. – Signore, che avete infuso in me desideri e propositi di perfezione, soccorrete alla mia fiacchezza. Quanto mi sento ancora mondano, incostante, freddo! Più grazia, o mio Dio, più abbondanza dei doni dello Spirito Santo! Ve lo chiedo per la Passione e Morte di Gesù Cristo, per il Cuore Immacolato di Maria.
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236 Pensiero abituale nella predicazione di Don Alberione: «Così la vita è tutta una preparazione al paradiso, quindi si può chiamare: il noviziato del cielo. E sulla terra abbiamo da prevenire quelle occupazioni che avremo in cielo, abbiamo da prevenire la vita di lassù e cioè, avere i pensieri, i sentimenti che noi avremo in cielo» (Alle Pie Discepole del Divin Maestro, 1959, 180).