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PUREZZA - I
«Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio» (1Ts 4,3-5).
1° La castità è virtù che ci porta a reprimere quanto vi è di immoderato nei desideri della carne. Altro è lo stato di chi è coniugato; ed | altro lo stato di chi non è coniugato. Nello stato coniugale è santo ciò che è richiesto dall’uso del legittimo matrimonio per la propagazione del genere umano. Fuori di questo, ogni piacere sensuale è vietato.86 La castità coniugale impone la mutua fedeltà, la purezza di intenzione, l’onestà delle relazioni dei coniugi. Occorre avere del matrimonio un concetto molto alto e secondo lo spirito della Chiesa.
S. Paolo scrive: «Le donne siano soggette ai loro mariti, come al Signore, perché l’uomo è capo della donna, come Cristo è capo della Chiesa, Egli salvatore del corpo di lei. Or come la Chiesa è soggetta a Cristo, così le donne devono essere soggette ai loro mariti in ogni cosa. Voi, uomini, amate le vostre mogli come anche Cristo amò la Chiesa, dando se stesso per essa, per santificarla, purificandola col lavacro di acqua, mediante la parola di vita, affinché la Chiesa gli potesse comparire davanti gloriosa, senza macchia, senza rughe, senza altre cose del genere, ma santa ed immacolata» (Ef 5,22-27).
2° Fuori del matrimonio tutti devono osservare continenza assoluta: si tratti dei giovani, o dei vedovi, o di quelle anime elette che sono chiamate a vita più perfetta ed a vivere in celibato perpetuo come i religiosi e i sacerdoti o anche altre anime nel mondo.
Reprimere le forti tendenze della carne è grande virtù: «La carne ha desideri contrari | allo spirito» (Gal 5,17). Sono tendenze forti, che possono anche diventare fortissime se già vi furono cadute o la persona si espone a pericoli. «Tra gli umani combattimenti i più duri sono le battaglie della castità». E chi combatte queste battaglie più difficili esercita una virtù non comune.
Inoltre: è di grande merito. Questa virtù rende la vita umana simile alla vita celeste, che è tutta pura e santa. Essa è un pegno di eterna salvezza.
3° Beati i mondi di cuore perché essi vedranno Dio,87 avete insegnato voi, o Divino Maestro. Questi infatti nutrono pensieri elevati; conservano aspirazioni di carità; hanno parole ed opere superiori, degne dell’uomo e poco inferiori agli angeli.
Esame. – Conosco chiaramente i doveri del mio stato? So elevarmi ad una vita degna? Composto di corpo e spirito assomiglio più all’animale od all’Angelo? Ho vera divozione agli Angeli?
Proposito. – Mi sforzerò costantemente per elevarmi, onde viva in me la santità e la grazia.
Preghiera. – Mater purissima, ora pro nobis; mater castissima, ora pro nobis; mater inviolata, ora pro nobis; mater intemerata, ora pro nobis; sancta virgo virginum, ora pro nobis; mater divinae gratiae, ora pro nobis; Virgo prudentissima, ora pro nobis.88
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86 Queste affermazioni vanno ovviamente integrate con gli insegnamenti del Concilio Vaticano II. Cf Costituzione pastorale Gaudium et Spes, parte II, “Dignità del matrimonio e della famiglia e sua valorizzazione”, nn. 47-52.
87 Mt 5,8.
88 Dalle Litanie Lauretane: «Madre purissima, prega per noi; madre castissima, prega...; madre inviolata...; madre incontaminata...; santa vergine delle vergini...; madre della divina grazia...; vergine prudentissima, prega per noi».