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LA NOVENA DI PENTECOSTE170
«E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi ammaestri; ma come la sua unzione vi insegna ogni cosa, è veritiera e non mentisce, così state saldi in lui, come essa vi insegna» (1Gv 2,17).
1° Gli Apostoli e i Discepoli riuniti nel Cenacolo, secondo il comando di Gesù, «perseverarono unanimi nella preghiera con le pie Donne e Maria la Madre di Gesù» (At 1,14). Così l’indomani dell’Ascensione, la Chiesa incomincia la Novena di preghiere allo Spirito Santo. Fu ordinata da Leone XIII,171 per il ritorno degli eretici e degli scismatici all’unità di Roma. Questo pio esercizio ci dispone a celebrare santamente la festa di Pentecoste. La novena è anche arricchita di indulgenze.
Ecco il testo odierno del Vangelo: «In quel tempo, Gesù disse ai suoi Discepoli: Quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e voi pure mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin da principio. V’ho detto questo | affinché non vi scandalizziate. Vi scacceranno dalle sinagoghe, anzi è per venire l’ora in cui chi vi uccide crederà di onorare Dio. E così vi tratteranno perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma questo ve l’ho detto, affinché quando avverrà, vi rammentiate che ve ne ho parlato» (Gv 15,26-27; 16,1-4).
2° Lo Spirito Santo, che procede dal Padre e dal Figlio, si manifestò nella Pentecoste ed ha operato molte conversioni. Egli è come testimonio di Gesù Cristo: col dono delle lingue, dei miracoli, della profezia. Inoltre santifica le anime con i doni della fede, speranza, carità. Dove vi è carità, vi è effusione di Spirito Santo. Dice l’Epistola: «Carissimi, siate prudenti e vegliate nelle preghiere. Soprattutto però abbiate continuamente tra di voi stessi la mutua carità, perché la carità copre la moltitudine dei peccati. Praticate l’ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorazioni; ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come i buoni dispensatori della multiforme grazia di Dio. Se uno parla, parli come chi espone gli oracoli di Dio; se uno esercita un ministero, lo faccia per la virtù comunicata da Dio, affinché in tutto sia glorificato Dio per Gesù Cristo nostro Signore» (1Pt 4,7-11).
L’ospitalità è esercizio di carità.
Il parlare con saggezza e fede è frutto dello Spirito Santo.
La carità verso i bisognosi, la pazienza con tutti, la misericordia per i moribondi e per le anime purganti, provengono dallo Spirito Santo.
Esame. – Vi è in me la divozione allo Spirito Santo? Recito bene gli atti di fede, speranza, carità, dolore? Lo Spirito Santo in me produce i suoi frutti: gaudio, longanimità, compatimento per tutti?
Proposito. – Non una gentilezza e premura umana, ma tutto secondo lo Spirito Santo e per la vita eterna.
Preghiera. – O Dio, dal quale provengono i saggi consigli e le opere giuste, concedi ai tuoi servi quella pace che il mondo non può dare: affinché i nostri cuori siano occupati nell’eseguire i tuoi precetti e, tolto il timore dei nemici, abbiamo a godere per la tua protezione, tempi tranquilli.
Purifica, o Dio, i nostri reni e il nostro cuore col fuoco del santo Spirito: affinché ti serviamo con corpo casto e ti piacciamo per la mondezza del cuore.
O Dio, Creatore e Redentore di tutti i fedeli, concedi la remissione di tutti i peccati alle anime dei tuoi servi e serve, affinché possano conseguire, per le pie preci, quell’indulgenza che hanno sempre desiderata.
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