Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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58. VIVERE L'ANNO LITURGICO (III) (Domenica II di Avvento)

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 4 dicembre 19661

In quel tempo: Avendo saputo, Giovanni in carcere, delle opere del Cristo, gli mandò a dire per mezzo di due discepoli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attendere un altro?». E Gesù rispose loro: «Andate a riferire a Giovanni ciò che avete udito e veduto: I ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, la buona novella è annunziata ai poveri, e beato colui che non troverà in me motivo di scandalo». Mentre essi se ne andavano, Gesù cominciò a parlare di Giovanni alla folla: «Chi siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Chi siete andati a vedere? Un uomo vestito con raffinatezza? Ma chi veste con raffinatezza sta alla corte dei re! Chi siete andate dunque a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, è più che un profeta. Egli, infatti, è colui del quale sta scritto: Ecco, io mando il mio messaggero davanti al tuo volto per preparare la tua via davanti a te»2.
Era la profezia del Signore: «Ecco, io mando il mio messaggero davanti al tuo volto»; cioè, Giovanni, «davanti al tuo volto», Cristo, «per preparare la tua via davanti a te».
E intanto Giovanni era preso e chiuso in carcere perché egli, ricordava a Erode, gli ricordava il peccato che stava commettendo, sì, in continuità, con quella donna con cui conviveva. Allora, perché i seguaci di Giovanni capissero che Gesù era il Salvatore, [egli] mandò, dunque, due suoi discepoli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attendere un altro?». Gesù rispose così, non disse: Sono io, ma mostrò le prove: «Andate a riferire a Giovanni ciò che avete udito e veduto». E le prove sono: «i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, la buona novella è annunziata ai poveri». Tutto questo indica che Gesù Cristo è il Messia, coi suoi miracoli e insieme la buona novella, cioè la predicazione. Il Vangelo è annunziato ai poveri, perché i ricchi non lo seguivano, ma il Vangelo, annunziato ai poveri. E allora Gesù si rivolse al popolo, quando son partiti i due. Mentre essi se ne andavano, Gesù cominciò a parlare di Giovanni, alla folla: (...) cioè la santità di Giovanni. «Chi siete andati a vedere nel deserto? Forse una canna sbattuta dal vento?». Cioè, qualche cosa di inutile? «Chi siete, dunque, andati a vedere? Un uomo vestito [con] raffinatezza? Un uomo vestito con raffinatezza sta alla corte dei re! Chi siete, dunque, andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, è più che un profeta. Egli è proprio colui del quale fu scritto: Ecco, io mando il mio messo...». E cioè, il Signore mandò il suo messo a precederlo, e quindi la preparazione al Messia.
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Che cosa dobbiamo ricavare da questo tratto del Vangelo? Bisogna che noi pensiamo l'inizio della redenzione, l'anno liturgico cominciato con la prima domenica [di Avvento]. L'anno liturgico, secondo la Chiesa, comincia con la prima domenica [di Avvento] e finisce con l'ultima domenica dopo Pentecoste. Sono, allora, 52 domeniche. Anno liturgico. C'è l'anno civile, l'anno civile che inizia al 1° gennaio e termina al 31 dicembre. Vi è anche l'anno commerciale, e anno, per molte cose, anche la scuola. Sì, l'anno liturgico.
L'anno liturgico si può dividere in due parti: circa sei mesi, [la prima parte], e poi gli altri sei mesi. Il primo tempo è il compimento della redenzione. E la seconda parte è il frutto della redenzione. La redenzione.
Ecco, l'Avvento: l'umanità che attendeva il Messia. E poi la nascita del Figlio di Dio incarnato e che troviamo nel presepio. Quindi, compita l'attesa, il Figlio di Dio incarnato, là nella grotta di Betlemme. Poi l'Epifania, sì.
Ma vi è un periodo in cui c'è la vita privata di Gesù: dal presepio fino alla Settuagesima. Dalla Settuagesima noi ci avviciniamo alla Pasqua. La Settuagesima, la Sessagesima e la Quinquagesima sono la prima preparazione alla redenzione, sì; e poi altra, seconda preparazione, è la Quaresima; e la terza preparazione è il tempo della Passione. Ma dalla Settuagesima, la manifestazione di Gesù che predica il Vangelo, vita pubblica dopo la vita privata. La vita pubblica di predicazione, e secondo, il tempo della Passione. La Passione che è preceduta da due settimane e poi il compimento della settimana dolorosa, la morte di Gesù Cristo in croce, la salvezza dell'umanità. Ma per persuadere che egli era il Figlio di Dio incarnato, Figlio di Dio, Gesù Cristo, morto sulla croce, è risuscitato il giorno della Pasqua, sì. E poi il tempo, 40 giorni, in cui Gesù Cristo si manifestò agli Apostoli e ad altri. E l'ascensione al cielo alla destra del Padre. Successivamente la discesa dello Spirito Santo sopra gli Apostoli. E si inizia la attività del Vangelo cominciando da san Pietro che predica alle moltitudini1. Così è la prima parte della liturgia, sì, circa sei mesi; e sono circa 26 domeniche; qualche anno sarà 27 domeniche, 28, qualcheduna di più, qualcheduna meno; ma in sostanza sono 52 [in tutto]. Le altre 26 settimane, 26 domeniche, che cosa dobbiamo meditare?
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Compita la redenzione, tocca a noi seguirla. Quello che Gesù ci ha predicato, credere; quello che ci ha insegnato a fare, la via; e quello che è la grazia, che è la vita soprannaturale. Quindi, prima la redenzione, e poi l'applicazione. E che noi facciamo frutto della redenzione col credere, col seguire Gesù, e col vivere Gesù per mezzo della grazia.
Quindi abbiamo davanti l'anno liturgico diviso in due parti: prima, quel che è compita la redenzione; e quello che noi dobbiamo accettare e usufruire della redenzione. Quindi, in quei sei mesi successivi, ultimi: fede sempre più viva meditando il Vangelo: quel che ha insegnato, meditando le virtù di Gesù, come ha condotto la sua vita, seguirlo.
E poi il frutto della redenzione, la morte di Gesù Cristo in croce: la grazia che ci comunica, secondo noi siamo preparati alla grazia, nella Messa, nel Breviario, nella confessione, e poi in tutti i meriti, si. Ecco, usufruiamo dei beni che ha portato Gesù Cristo all'umanità. E poi allargare ancora il pensiero per mezzo degli [Atti degli] Apostoli, non solo predicare agli Ebrei, ma predicare a tutti i Gentili, cioè i pagani, tutto il mondo. E ci resta solo un unico popolo come viene detto1, la Chiesa, una sola Chiesa composta di tutti gli uomini dell'umanità.
Non dobbiamo fermarci nella preghiera, seguire, e vivere, santificarci; e allargare, quanto è possibile, la diffusione del Vangelo. Quindi, seguire bene la liturgia, seguir bene la liturgia. La Chiesa ci conduce nella considerazione, nella meditazione. I frutti, per chi segue, sarà la santificazione. E anno per anno si segue, cioè, si cresce. E poi, quando il Signore permette degli anni, ogni anno che ci sia il progresso; come progrediscono gli anni, così progredire nelle virtù, nella santità. Questo ha bisogno di essere molto meditato, sì. E bisogna che ci sia l'umiltà, l'umiltà per potere accettare, capire le cose di Dio, le cose della Chiesa. Non pensare che sia solamente un anno come l'altro, bisogna che sia ogni anno, che sia superiore in santità; come progrediscono gli anni, così deve progredire la santità, seguendo ogni anno la liturgia, nei primi sei mesi, e nei secondi sei mesi.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 143/a (= cassetta 227/b.1). In PM, nessun accenno cronologico (cf PM e nostra nota in c523). - dAS, 4 dicembre 1966: «Celebra [il PM] in cappella CGSSP e tiene la meditazione alle PD della comunità».

2 Mt 11,2-10.

1 Cf At 2,14ss.

1 Cf Ef 2,14.