Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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45. SANTIFICARE IL NOSTO CORPO (Assunzione della Beata Vergine Maria)

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 15 agosto 19661

Dal Vangelo secondo Luca. In quel tempo: Elisabetta fu piena di Spirito Santo e a gran voce esclamò: «Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno. E come mi è concesso che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, infatti, appena ha risuonato il tuo saluto al mio orecchio, il bambino ha sussultato di gioia nel mio seno. E te beata che hai creduto, ché si compiranno le cose che ti sono state dette da parte del Signore». E Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore. Egli ha rivolto lo sguardo all'umiltà della sua serva, e da questo momento tutte le generazioni mi chiameranno beata, poiché grandi cose ha operato in me il Potente. E santo è il suo nome e la sua misericordia si estende di generazione in generazione su quanti lo temono»2.
Abbiamo da considerare l'ingresso di Maria in cielo; entrata in cielo non solamente con la sua anima, ma col suo corpo; perché tutto santissimo: il corpo e l'anima. Allora la liturgia celebra con festosa solennità l'ingresso dell'anima e del corpo della Madre di Gesù e Madre della Chiesa nella sua vita eterna.
Il privilegio della immunità dalla corruzione, e dalla anticipata risurrezione anche nel corpo è, per Maria, la necessaria conseguenza della sua immunità dal peccato; la sua glorificazione con Cristo è il premio della sua partecipazione alla passione di lui. Perché l'anima benedetta di Maria, al momento in cui è stata concepita la Vergine, era immacolata. E, come ha cominciato la sua vita con l'immacolato concepimento, così la conclusione è quella glorificazione totale della Vergine Maria, anima e corpo.
Aveva compito la sua missione. La missione era precisamente quella di dare al mondo il Figlio di Dio incarnato nel suo seno, e accompagnare il Figlio di Dio incarnato dal momento della nascita sino al momento in cui accompagnò, Maria, la salma del suo Figlio crocifisso e, deposto dalla croce, portato al sepolcro. Ha compito del tutto la sua missione riguardo al Figlio.
Ma ha ancora compito un'altra missione: è l'inizio della Chiesa. Ella era Madre di Cristo Gesù come individuo; ma poi è diventata la Madre della Chiesa e, quindi, Madre di tutti i figli di Dio, di tutti coloro che seguono la vita cristiana. È, quindi, Madre di Gesù e Madre della Chiesa, come ha voluto promulgare... - ma era già, sempre detto - e cioè, che Maria è la Madre della Chiesa3. E s'intende, dicendo della Chiesa, tutti i membri della Chiesa, quindi Madre nostra. Quindi, quando diciamo: Santa Maria, Madre di Dio...
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Oh! Allora possiamo fare molte considerazioni e, in particolar modo, vedere come sia la nostra purezza, la nostra santità, sì, per essere sempre più degni di Dio e più degni del paradiso.
Però Maria entrò subito in cielo, corpo ed anima. E perché volle il Signore dare anche, fare questo privilegio a Maria? Perché il suo corpo è stato santissimo, come è stata santissima l'anima di Maria. E questo dobbiamo glorificarlo accompagnando le parole di Maria: Magnificat anima mea Dominum et exsultavit spiritus meus. E cioè, e Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore. Egli ha rivolto lo sguardo all'umiltà della sua serva, e da questo momento tutte le generazioni mi chiameranno beata, poiché grandi cose ha operato in me il Potente - cioè Dio -. E santo è il suo nome, e la sua misericordia si estende di generazione in generazione su quanti lo temono». E cioè, tutti coloro che nei secoli... «la sua misericordia si estende di generazione in generazione», cioè di secolo in secolo.
E Maria continua la sua assistenza alla Chiesa. Se ci fosse più divozione a Maria, ma vera divozione, quanto più la Chiesa si estenderebbe con - diciamo - sveltezza, cioè presto, mentre che gli uomini viventi sono tre miliardi e mezzo, e dei cristiani sono 800 milioni. Ma di questi 800 milioni, trecento milioni sono scismatici, eretici, e quindi si riducono ad essere 500 milioni i cattolici, all'incirca. E anche perché sono insufficienti i sacerdoti, i missionari e tutti quelli che devono operare, non solo nella Chiesa, ma anche fra le nazioni e le regioni [che] non hanno ancora accettato il Vangelo.
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Allora, quanto all'applicazione, ieri abbiamo considerato la santificazione dell'udito e la santificazione della lingua, ma oggi la considerazione si rivolge a tutto il corpo.
Il corpo santissimo di Maria, ecco, meritò di salire subito al cielo; anima e corpo, Maria. Quindi dobbiamo considerare tutto il corpo, tutta la santificazione del corpo intiero; non solo dell'udito e della lingua, ma degli occhi, ad esempio, del gusto, del tatto; il tatto poi riguarda tutto il corpo. Quindi, che noi santifichiamo il corpo, che il corpo non comandi allo spirito, no, ma che lo spirito comandi al corpo e domini il corpo. Ma ci vuole molta grazia perché il corpo è sempre un po' ribelle riguardo all'anima, come è chiaro. Del resto risulta dalla Scrittura. San Paolo: la lotta dello spirito contro la carne, la lotta dello spirito contro il corpo1. Si è uniti anima e corpo, ma [c'è] la ribellione della carne che procede da Adamo dopo il peccato originale.
Allora, in tante meditazioni si son fatte le applicazioni che riguardano lo spirito, cioè l'intelletto, la memoria, la volontà, i sentimenti; ma bisogna ancora considerare quello che dev'essere la santificazione del corpo tutto. Che siamo sempre bene disciplinati quanto al corpo; sì, disciplinate il corpo, e tutto: dagli occhi fino alla punta dei piedi; e cioè, quello che il corpo chiede che è necessario, che sia dato; e quello che viene dato poi, che il corpo non si ribelli allo spirito, all'anima, sì.
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La consacrazione fatta con la parola, che forma un impegno con la Professione: povertà e castità. E così sono compresi gli impegni che si son presi con la Professione, sì. Quante anime non corrispondono alla vocazione perché son dominate dal corpo. Tante anime, sì, non rispondono alla vocazione dello spirito. Ma allora, chi corrisponde con buona volontà, fa i propositi; ma quando ci sono le Professioni, allora l'impegno è più stretto, appunto perché l'anima si rivolga bene e salga bene nello spirito, nell'amore di Dio, secondo la fede, nell'amore pieno a Dio.
Non soddisfare il corpo secondo la sensibilità. Bisogna dare al corpo quel che è necessario, ma lo spirito che sia sempre elevato; e poi, che il corpo non voglia comandare lo spirito, e quindi che stia sottomesso. Ecco, santificare il corpo, vuol dire.
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Quel gran giorno della risurrezione, il corpo stesso splenderà di luce e di gloria nella misura che si è santificato il corpo. E quante cose bisogna negargli, e quante cose bisogna dargli, al corpo. Essere ragionevoli ed essere spirituali. Ragionevoli è già chiaro. Spirituali, poi, è la luce soprannaturale. E quindi, con la Professione, si è consacrato il corpo. E questo corpo dobbiamo trattarlo come un figliuolo buono, quando sta buono. E quando vuol essere ribelle, allora bisogna, con la grazia, metterlo in ordine, sottometterlo, sì.
In genere, di tentazioni: una parte riguarda la superbia; ma l'altra parte riguarda la carne; e le tentazioni che riguardano lo spirito. E adesso [consideriamo] quel che riguarda la carne. Dominare i sensi e dominare il corpo, oh! Dargli quello che è necessario e tenerlo in ordine, sottomesso. E allora il giorno in cui si risusciterà, risplenderà il corpo, secondo il corpo è stato santificato; lo splendore secondo il corpo è stato santificato.
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E Maria il suo corpo lo ha santificato. E nell'Epistola si dice: «Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu il gaudio di Israele, tu l'onore del nostro popolo». Questo è preso dal libro, Giuditta1, dopo la vittoria sopra Oloferne.
Quindi oggi dobbiamo glorificare la Vergine Maria assunta in cielo in corpo [e] anima; sì, glorificare Maria. Ma mentre che glorifichiamo Maria, dobbiamo anche imparare a dominare il corpo, sì, a dominarlo. E questo corpo santificarlo sempre di più nell'osservanza dei voti, specialmente dei due: povertà e castità, sì.
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Oh! Allora, nella giornata: primo, glorificare Maria; secondo, domandare le grazie perché anche noi dominiamo il corpo; e poi, terzo, chiedere al Signore la grazia che tutte le forze e tutto il tempo di vita che c'è, tutto sia ordinato alla gloria di Dio, finché si vive, accettando anche la morte quando è il gíorno in cui chiama il Signore.
Oh! Allora, una giornata di gloria per Maria, e una lezione grande a noi. Ma non basta che noi lo capiamo, questo impegno di dominare il corpo, ma aver la grazia, l'aiuto per dominarlo; perché tante volte è prepotente il corpo, le passioni, e non può bastare la ragione, bisogna ci sia la grazia per dominare il corpo stesso. Avendolo consacrato al Signore, che noi non lo profaniamo, ma lo santifichiamo davvero. Servizio di Dio, tutto insieme, il nostro essere, sì, non soltanto nel modo dei cristiani, ma nel modo di coloro che han fatto i voti: di religiosi che sono in vita comune e quelli che non sono in vita comune, ma sono religiosi che vivono nel mondo e trovano più tentazioni e più difficoltà di coloro che sono in vita comune. E se ci manca la forza, ricorrere a Maria. Oh, quanto servono i rosari che si recitano bene!
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 140/c (= cassetta 223/b). - Voce incisa: “Assunzione di Maria Santissima 1966: meditazione del PM”. Per la datazione, cf PM: «Ieri abbiamo considerato la santificazione della lingua e dell'udito; ma oggi la santificazione si rivolge a tutto il corpo...» (cf PM in c398 e nostra nota in c393 e c417). - dAS, 15 agosto 1966 (Assunta): «Celebra [il PM] verso le ore 5 e tiene meditazione alle PD (cappella CGSSP). Verso le ore 8 va [il PM] in via Portuense per la vestizione delle suore PD. Tiene altra meditazione».

2 Lc 1,41-50.

3 Maria SS. è proclamata “Madre della Chiesa” dal papa Paolo VI nel discorso di chiusura della III Sessione del Concilio Vaticano II, il 21 novembre 1964 [cf AAS 56 (1964) 1015].

1 Cf Gal 5,17.

1 Gdt 15,9.