Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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41. PREGHIERA E OBBEDIENZA (Chiusura degli Esercizi Spirituali)

Esercizi Spirituali (22-30 luglio 1966) alle Pie Discepole del Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 30 luglio 19661

Siamo per la conclusione di questi Esercizi Spirituali. La conclusione che ha come primo dovere: ringraziare il Signore dei doni che avete ricevuto, delle grazie che avete ricevuto in questo tempo. Ringraziare perché avete fatto bene la parte della purificazione; e poi la seconda parte della santificazione; e poi quello che riguarda la vita e l'apostolato dell'Istituto. Ringraziare il Signore. Grati estote2 - come dice san Paolo -: siate riconoscenti.
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Ora, due pensieri: il primo riguarda la preghiera, e [il] secondo riguarda l'obbedienza.
Primo, quello che riguarda, come prima parte, la preghiera. Avete i vostri propositi, il grande desiderio di progredire, e di corrispondere a tutta la vocazione, e portare i contributi che sono necessari nell'Istituto, sì. Quindi la preghiera, la preghiera la quale si spiega con le pratiche di pietà, le pratiche varie che ci sono, sì. Domandare al Signore la grazia di migliorare la pietà; quindi, migliorare la pietà.
La pietà consta di preghiere vocali, di preghiere di meditazione, e preghiere che sono nella corrispondenza della parte della liturgia. Sì, la preghiera.
La preghiera [a] tutto serve , per tutta la vita; riguarda o l'anima o che riguarda le necessità esterne, e tutto quello che riguarda anche l'ufficio, l'impegno che si ha nell'Istituto. Ci può essere la preghiera più semplice, la preghiera vocale; e poi vi è la preghiera che si chiama meditazione; poi la preghiera di affetto, ecc.
Nella Teologia1 generalmente si parla dei nove gradi di preghiera. Quindi: quella più semplice, quella che è vocale come è il canto o la recita di preghiere; e poi, di più alto grado, quando vi è l'unione, per cui l'anima si è come unita così strettamente come uno sposalizio fra l'anima e Gesù. I nove gradi di orazione. Chiedere al Signore di migliorare la preghiera, quindi progredire; e quando c'è la preghiera che riguarda l'affetto, quello che riguarda di più l'intellettuale, ecc. I nove gradi di orazione.
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Questo dono è più facile per voi perché avete le ore di Adorazione, per cui la comunicazione dell'anima con Gesù, l'anima sposa a Gesù, dello sposo, allora per voi è più facile; specialmente quando si fanno le Adorazioni nei tempi più pesanti, come è la notte; oppure certe ore che non sono tanto adatte, e quindi, maggiore sforzo, allora la comunicazione di Gesù all'anima e l'anima che si sente attirata da Gesù. Ecco, allora l'unione, la quale unione ha tre gradi: quella semplice, e quella che riguarda, secondo punto, che è già un passaggio molto elevato; e poi il grado nono, altissimo: l'unione dell'anima con Dio. Se poi, oltre a quella ora [di adorazione], se si unisce ancora qualche sofferenza, ecco l'unione si completa; come l'anima si unisce al Crocifisso quando vi è qualche pena o interiore o esteriore o fisica, l'unione con Gesù si stringe più facilmente con Gesù crocifisso o con l'Ostia. Quindi, come primo punto, migliorare la preghiera.
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Oltre a questo, altro punto: l'obbedienza. Che voi abbiate la fedeltà nell'obbedienza, terzo voto, il voto principale; sì, l'obbedienza. Però c'è bisogno di parlarne? Già voi, credo che siate sempre state docili e disposte a fare la volontà di Dio, o che viene direttamente da Dio, come quando uno ha una malattia che è da Dio, oppure è una disposizione data da chi guida l'Istituto. Sì, l'obbedienza. Voi già, credo, abbiate osservato bene l'obbedienza, terzo voto. E pensare Gesù, a 8 anni, 10 anni, 12 anni e avanti, obbediva, lui che era Figlio di Dio incarnato, e obbediva a Giuseppe, obbediva alla Madre, Maria1. L'obbedienza. C'è bisogno di richiamare, allora? Sì.
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Nello sviluppo del Concilio Vaticano II, sono sorte tante discussioni, in tante maniere: o che riguardano le verità che insegna la Chiesa, oppure che riguarda la morale, oppure che riguarda la liturgia, o riguarda la vita cristiana, ecc. Oh! Queste discussioni che si sono così allargate, e qualche volta sono anche penetrate nelle case religiose; o già penetrate oppure si può essere in pericolo che entrino, sì. Quindi considerare il voto di obbedienza come il principale e che costituisce la base della vita religiosa; sì, è quella che arricchisce di più l'anima di meriti, sì. D'altra parte, quando vi è l'obbedienza, di conseguenza la povertà e la purezza, sì. Oh! Per questo il Santo Padre, in quante volte nelle sue esortazioni, in quante volte ha esortato, ha parlato dell'obbedienza, anche ultimamente, e sia che si parlasse della vita cristiana, e quando poi ebbe occasione, dell'obbedienza alla vita religiosa, sì.
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E il Decreto Perfectae Caritatis, il Decreto chiarisce bene come dev'essere osservata la povertà; come dev'essere osservata la castità; ma specialmente spiega la obbedienza. Poi relativamente vi sarà un altro Decreto ancora che riguarda... E poi, i nostri Istituti paolini sono recenti e quindi non hanno bisogno delle riforme. Di Istituti che sono già da tre secoli, da cinque secoli, otto secoli, dieci secoli, e allora avranno bisogno di certe cose, un po' riformati, adattati al tempo. Ma i nostri sono già. Soltanto questa aggiunta, e cioè... - il libro delle Costituzioni contiene tutti gli articoli che riguardano la Congregazione, sono tutti articoli giuridici -, ora per noi vi è solamente da mettere, nella spiegazione, e cioè a ogni articolo, quanto ci è possibile adatto, allora ci siano delle considerazioni o dei detti o della liturgia o della teologia o dell'ascetica. Qualche spiegazione, e cioè l'applicazione di quell'articolo per mezzo di questi punti, e cioè, [che] riguarda la Scrittura, riguarda l'ascetica, riguarda la liturgia e riguarda la teologia, sì. Questo - diciamo - non può darvi nessun cambiamento, solamente è bene penetrare meglio secondo la Scrittura, secondo l'ascetica, la liturgia, per comprendere meglio ogni articolo. Quindi fare di cuore e confermare di cuore il voto dell'obbedienza.
Oh! Sono state stampate ultimamente ore di Adorazione per l'obbedienza; e sarà utile che almeno qualcheduno possiate conoscerlo, sì, qualcheduno, ma può passare; è stato stampato dalle Figlie di San Paolo: Ora di Adorazione per l'obbedienza.
E questa obbedienza che voi avete seguita e che volete seguire sempre meglio. Ma pregare anche per tutti gli Istituti che docilmente si segua nell'obbedienza, tutto; ecco, sì.
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Quindi, questi due punti: migliorare sempre di più la preghiera; e, secondo, perfezionare sempre di più l'obbedienza. Ma l'avrete sempre fatta, tuttavia si possono mettere delle intenzioni e un affetto sempre più vivo per compiere l'obbedienza in una maniera più elevata, perché vi è sempre un grado, più gradi tra obbedienza e obbedienza, come vi è grado diverso fra carità e carità, tra l'amore di Dio e l'amore di Dio; ci possono essere tanti gradi.
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Ora, come conclusione degli Esercizi Spirituali, tre punti. Il primo punto è questo: che riconfermiamo i voti battesimali. Quando i padrini ci hanno portati alla chiesa per essere battezzati, i padrini, le madrine hanno fatto per noi che non potevamo fare, hanno preso per noi gli impegni, e cioè: credere, seguire quindi la teologia secondo l'insegnamento della Chiesa; secondo, vivere cristianamente; terzo, evitare i pericoli; quarto, perfezionarsi e mirare alla patria celeste. Perché siamo, passiamo attraverso a questo povero mondo, e la fine di questo mondo ci mette a capo il paradiso, l'eternità. Quindi rinnovare i propositi e gli impegni che i padrini, le madrine hanno preso per noi, e ora li confermiamo.
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Ecco, prima, [il] bambino nato, ecco vita umana; poi battezzato, vita cristiana. E terzo, per voi, vita religiosa, come la terza vita. La vita umana, la vita cristiana, la vita religiosa. Ora, avendo emesso i voti religiosi della povertà, castità e obbedienza, confermarli adesso nell'intimo, con tanta grazia che avete ricevuto in questi giorni. Come vogliamo osservare la purezza? Come vogliamo osservare la povertà? Come vogliamo osservare l'obbedienza? Pensare a quel momento in cui si è fatto la prima volta la Professione; e poi quando ci è stata la Professione perpetua, per chi già l'ha fatta; ora ricordare i sentimenti che in quel tempo, in quel giorno si avevano nell'intimo, ecco.
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E, terzo punto: rinnovare i propositi fatti in questi giorni degli Esercizi. Ora, rinnovare i propositi. Già, certamente, li avete fatti, e per scritto, e poi li avete già recitati, e ne avete parlato a Gesù che è nel tabernacolo, a Gesù che è venuto nella nostra anima. Sì, i propositi che servono a chiudere santamente gli Esercizi. Ora, per questo, i propositi sono da farsi da ciascheduna, e allora, per due minuti, in silenzio; che abbiate lo spazio di tempo per rinnovare i propositi già fatti. Due minuti in silenzio.
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1 Nastro 89/b (= cassetta 221/b.2). Per la datazione, cf PM: «Siamo per la conclusione di questi Esercizi Spirituali...». «E il Decreto che riguarda Perfectae caritatis chiarisce bene... come dev'essere osservata la povertà... la castità... l'obbedienza». - dAS, 30 luglio 1966: «Chiusura Esercizi alle PD ad Ariccia». VV (cf c351).

2 Col 3,15.

1 A. ROYO MARIN, O.P., Teologia della Perfezione Cristiana, o.c. ed. 1960; nn. 371-472.

1 Cf Lc 2,51