Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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55. CRESCERE IN GESÙ CRISTO VIA, VERITÀ E VITA

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro in preparazione all'anno centenario del martirio dei santi Pietro e Paolo.
Roma, Via Portuense 739, 14 novembre 19661

In questo tempo, specialmente novembre, dicembre, è più adatto il tempo a riflettere e pregare. Ora facciamo una breve meditazione. Dobbiamo considerare che l'uomo è composto di anima e corpo, e si alimenta con il cibo materiale; ma oltre il corpo, quello che è l'uomo come tale, ora, quello che è la vita soprannaturale; e come si alimenta il corpo, si deve pure alimentare l'anima, sì. L'anima che, quando si trova in grazia, cresce in santità, si continua a corrispondere. E allora noi dobbiamo considerare questa vita soprannaturale, vita di grazia, la vita che ci ha dato Gesù Cristo.
Ora, l'anima ha bisogno di alimentazione spirituale per crescere. Il Signore aveva detto: Sono venuto a portar la vita, e più abbondanza, vita2. D'altra parte, anche san Paolo dice come crescere in Gesù Cristo3. E così anche san Pietro: Crescete in spirito, in Cristo4, sì. Quindi noi abbiamo questa vita soprannaturale, la quale vita può essere in continua crescita. L'uomo, quando arriva a 20, 22 anni, non cresce più. Ma quando invece si tratta dell'anima, l'anima che è in grazia, l'anima che veramente vuol crescere in Gesù Cristo, allora abbiamo un crescimento, e si può arrivare, giorno per giorno, anno per anno, fino al termine della vita presente, sì. Crescere, sì. Anche Gesù ci ha fatto capire che cresceva in sapienza, età e grazia5; cresceva in sapienza, età, e grazia spirituale, sì.
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Allora, quale è l'alimento nostro? È Gesù Cristo stesso. Egli che si è trasformato in pane, il pane che viene trasformato in lui; sì, l'alimento in Gesù Cristo. Oh! Gesù Cristo alimenta le nostre anime, e ogni giorno la vita è sempre più cresciuta. E allora, di che cosa ci nutriamo? Ci nutriamo di Gesù Cristo stesso, sì, fino al punto in cui egli poi domina sopra la parte umana. Allora: Vivit vero in me Christus1. È Gesù Cristo che vive in me, sì. Oh! Gesù Cristo ha detto di sé: «Io sono la Via, la Verità e la Vita»2. [Egli è] colui che ci nutre.
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Gesù ha detto: «Io sono la Via»1. Il crescimento in Gesù Cristo Via; e cioè, camminare come Gesù Cristo vuole. Sì, è la Via, la via della santificazione, la via della volontà, cioè l'obbedienza. Chiediamo al Signore il dono della nostra volontà. «Io sono la Via». E questo per indicare l'obbedienza che dobbiamo fare, come egli ha seguito secondo i voleri del Padre.
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Gesù Cristo ha detto ancora: «Io sono la Verità»1. Ecco, questo che illumina la nostra mente. Allora i pensieri nostri che divengano i pensieri di Gesù Cristo, le verità che sono in Gesù Cristo. Quindi, oltre l'alimento per la volontà, vi è l'alimento della mente, cioè la fede, se pensiamo come pensa Gesù Cristo, come lui pensa in noi.
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E poi, la vita. La vita è l'amore a Dio, l'amore al prossimo, sì. «Io sono la Vita»1. E così egli amò il Padre e così amò le anime. Cosicché, pensando quello che Gesù Cristo ha detto di se stesso: «Sono la Via, la Verità e la Vita», poco per volta, anche in noi entra Gesù Cristo; egli, in noi stessi, che forma la volontà, il pensiero, la fede, la verità. E poi tutta la vita di amore verso Dio e verso le anime. Questa alimentazione in continuità, questa alimentazione; specialmente dal momento in cui si è fatta la Professione, la crescita dev'essere più abbondante. E anime che fanno dei passi molto presto; ma anime anche che invece non camminano così come dovrebbero, e poi, possono anche arrivare dei tempi o dei giorni in cui quasi vanno indietro.
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L'esame sopra di noi, e cioè: se cresciamo in Gesù Cristo, se cresciamo, cioè, secondo la sua volontà; sempre la nostra volontà dominata dalla volontà di Gesù Cristo stesso. E così per la fede, e così per l'amore. Come camminiamo? In questo periodo, sì, con la riflessione e con la preghiera più intensa, questo crescimento si farà sentire sempre di più, sempre di più. Anime, quindi, che indietreggiano anche. Ma secondo lo spirito che avete, son persuaso che, giorno per giorno, vi è un crescimento di vita e, quindi, poco per volta, [fino] ad arrivare: Mihi vivere Christus est1; vivo iam non ego, vivit vero in me Christus2: non sono più io che vivo, ma è Gesù Cristo che vive in me. Così dichiarava san Paolo, e così dev'essere per noi, sì.
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Avere preso san Paolo come protettore, non è soltanto perché è stato il predicatore; non è stato solamente uno scrittore, ma è un'anima trasformata in Cristo. In questa meditazione volevo dire che ci informiamo alla vita di san Paolo.
Fra poco ci sarà una circolare per tutta la Famiglia Paolina, perché ci avviciniamo all'anno centenario di san Paolo, centenario di san Pietro e san Paolo assieme1. E, nell'anno, quindi, successivo, se il Signore ci conserva la vita, se vi conserva la vita, ecco, deve essere un anno di avvicinarci di più a san Paolo, avvicinarci di più nei suoi pensieri, nei suoi sentimenti. E la sua vita, sì, tutta ordinata a Gesù Cristo, tutta ordinata a Dio. Cominciando, quindi, da questo: fare una lettura della vita di san Paolo. Ci sono varie vite scritte bene. E poi si possono intanto pensare quali saranno le nostre dimostrazioni di affetto, di onore e di preghiera, sì.
Oh! Allora, preghiamo san Paolo per avvicinarci sempre di più in Gesù Cristo, e che è Gesù Cristo che viva in noi. Arrivare a questo. Quando l'anima è veramente cresciuta... e tuttavia si può crescere sempre di più, si può arrivare ad una santità maggiore, sempre maggiore, secondo le grazie e secondo il tempo che ci sono.
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Oh! Che vi sia questo desiderio, questo proposito; da un'altra parte, e cioè, pregare san Paolo per tutta la Famiglia Paolina: e di quelli che entrano, e di quelli che crescono, e poi quelli che corrispondono secondo la propria missione, secondo la propria vocazione. Sì, pregare.
E ora pensare che abbiamo membri della Famiglia Paolina in tutti i cinque [continenti]: Europa, Asia, Africa, America, Oceania; dappertutto vi sono persone che compongono la Famiglia Paolina.
Quindi pregare, primo, che vi siano le vocazioni; poi, che vi sia una formazione adatta, paolina; poi, che [vi] sia la santificazione della vita religiosa, la santificazione; e poi i frutti, che sono i frutti che portano alle anime, alle anime con cui noi possiamo avere relazioni, sì. Pregare, allora, per tutti, [per] tutta l'umanità. Pregare, particolarmente, in questo centenario.
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Ma oltre a questo, che la Chiesa ora possa realizzare tutto quello che era stabilito nel Concilio Vaticano II, sì. Occorre veramente una grande grazia. E di tanto in tanto, credo che abbiate letto già i discorsi del Papa nelle udienze, sì. E noi prendere tutti i pensieri, i desideri che egli esprime. Accompagnarlo. È una meraviglia che lavori tanto, che la salute lo accompagna finora. Pregare, sì. Un Pontefice che, veramente fatto da Dio, creato da Dio per i bisogni del tempo attuale.
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Concludendo: crescere, crescere. Fino a quando? Fino all'ultimo respiro, crescere. E quindi dare a Gesù Cristo la volontà, la mente, il cuore, sì. E crescere in lui e con lui e per lui, sì.
E conchiudendo: sentirsi membra vive ed operanti, vive ed operanti nella Chiesa1. Non che soltanto si vive come per se stesso, qualcuno. Bisogna vivere per la Chiesa e per il Signore. Eternità! Eternità!
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 88/d (= cassetta 226/b.2). Per la datazione, cf PM: «In questo tempo specialmente novembre, dicembre è più adatto il tempo a riflettere... Ci avviciniamo all'anno centenario di san Paolo... di san Pietro e Paolo». - dAS, 14 novembre 1966: «Nel pomeriggio andato [il PM] in via Portuense per un ritiro alle PD». - VV: «14 novembre 1966, PM: “Far crescere Gesù Maestro in noi”».

2 Cf Gv 10,10.

3 Cf Ef 4,15.

4 Cf 1Pt 2,2.

5 Lc 2,52.

1 Gal 2,20.

2 Gv 14,6.

1 Gv 14,6.

1 Gv 14,6.

1 Gv 14,6.

1 Fil 1,21.

2 Gal 2,20.

1 Cf San Paolo, dicembre 1966: «1967: Centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo» (pagina 8).

1 Cf Costituzioni delle Pie Discepole del Divin Maestro, (1960), art. 3.