Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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18. PROFESSIONE RELIGIOSA: VITA NUOVA

Predica alle neo-Professe Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 25 marzo 19661

Questo è il grande giorno in cui la Vergine Maria è passata da una vita a un'altra, diventando la Madre del Figlio di Dio che in lei si è incarnato. È stato il più grande giorno, il più grande avvenimento. Oggi, giorno grande, più che il giorno della creazione; e soltanto questo sarà più grande: il giorno in cui Gesù ci diede la Madre, Maria, e spirò sulla croce. Il cambiamento.
Così voi avete fatto il cambiamento: dalla vita cristiana semplice, familiare, ora alla vita veramente consacrata a Dio. Una vita nuova.
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Ecco, il Figlio di Dio incarnato. La Vergine Madre, Maria, accompagnò Gesù in tutta la sua vita. E il bambino è cresciuto, è diventato fanciullo, è diventato il giovinotto, diventato l'uomo, è diventato il predicatore che manifestava il Vangelo, e fino sulla croce Gesù è cresciuto. Maria ha veduto giorno per giorno Gesù che cresceva in età, sapienza e grazia1.
Ora anche per voi oggi [Gesù è] entrato nel vostro cuore, nella vostra anima. Ora, cominciando una vita nuova, dovrete crescere Gesù, e crescere Gesù nell'intimo. In che senso? Quanto aumenta in noi la grazia del Signore Gesù, e fino a quando il Signore vi chiamerà al cielo.
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Come è questa crescita? Una fede più profonda: quindi la conoscenza di Gesù Cristo; e la via della santità: quindi la via tenuta da Gesù Cristo; e come egli progredendo, e come Maria assistette a quella crescita, che ci sia in noi [la crescita]: quando in noi vive sempre meglio Gesù Cristo in quanto è Via, in quanto è Vita, in quanto è Verità, fino al Vivit vero in me Christus1. Quando avrete tolto tutto ciò che è umano - dicendo ciò che è umano, togliamo quello che non è buono - allora tolto il male, vive soltanto Gesù Cristo in noi. Allora: Vivit vero in me Christus.
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Ora ricordiamo quello che già domenica avevo detto1. È cioè, quattro punti:
Primo, le vocazioni: che siano tante le anime, le figliuole che vengono a voi ad abbracciare la vostra santa vita, vita veramente degna; e quindi, la ricerca delle vocazioni. E tutte contribuire alle vocazioni o con l'opera o, meglio, con la preghiera. E sappiamo che le vocazioniste lavorano, e tutte accompagnarle con la vostra preghiera e anche con la sofferenza e, più ancora, con la corrispondenza nella vita vostra.
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Secondo (l'entrata non è tutto), la formazione, la formazione profonda; sempre più perfetta la formazione, formazione nella consacrazione a Dio. Da quando si entra, figliuole, e poi, anno per anno, la crescita «in sapienza, età e grazia»1. Crescere, ecco. La formazione, perché il resto della vita dipende dalla formazione; e quindi questo impegno e la preghiera anche per questa grazia: una formazione sempre più perfetta man mano che è possibile.
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Terzo, allora, la vita religiosa di santificazione. E quindi, ora avete incominciato, ma il premio, se viene promesso, il premio sarà dato a suo tempo; già l'avete sentito nella formula, sì. E quindi, questo progresso continuo. Non fermarsi mai. Alle volte, il fuoco era acceso, e poi languisce, il fuoco. Sempre più caldi. Il progresso come era in Maria, ecco, fino al momento in cui il Signore la chiamò. Allora l'assunzione di Maria al cielo. Nessuna si fermi, perché allora la vita diviene un po' pesante e non c'è più quell'entusiasmo. Occorre un entusiasmo continuo; sempre caldo, sempre più caldo.
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Quarto, gli apostolati. Compiere gli apostolati. Perché il Signore ci ha ispirato così, che i nostri Istituti fossero sempre così, e cioè: anime consacrate, vita religiosa; ma accanto alla vita di santificazione, la vita religiosa, l'apostolato alle altre.
Certo una vita contemplativa ha un grandissimo valore; ma quanto alla vita spirituale - la vita di consacrazione e la vita perciò di santificazione - della vostra Congregazione, si è aggiunto quello che è l'apostolato; quindi allora abbiamo, non solo la contemplativa, neppure solamente l'attiva, abbracciamo e la contemplativa e l'attiva insieme. E allora si raddoppiano i meriti. Questo è più perfetto; cioè, quando si unisce insieme alla vita contemplativa, la vita attiva.
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E voi: l'apostolato eucaristico, l'apostolato del servizio sacerdotale, l'apostolato che riguarda la liturgia. E sono tre apostolati i quali, in certa maniera, sembrano fin troppo, fino abbondantemente; perché si pensa, alle volte, che non si può esaurire, non si può fare tutto. Ma vi sono poi gli apostolati che vengono distribuiti tra quello che riguarda il servizio sacerdotale e quello che riguarda il servizio liturgico. Quanto all'altra parte, eucaristico, quello riguarda tutte, sempre.
Quindi, voi che quest'oggi avete fatta la Professione, ricordate questo: che sempre si domandi al Signore la grazia: vocazioni, formazione, santificazione religiosa, e poi la parte che riguarda l'apostolato, sì.
Allora, avanti in letizia. Le vostre giornate saran piene, piene davanti a Dio. Avanti in letizia. E ringraziare il Signore che vi ha prescelte di mezzo a tante altre giovani. Ma voi con la preghiera ottenete che un numero maggiore di figliuole, secondo la vocazione che hanno, entrino a glorificare il Signore insieme a voi.
Adiutorium nostrum in nomine Domini. Qui fecit coelum et terram.
Benedictio Dei omnipotentis, Patris et Filii et Spiritus Sancti, descendat super vos et maneat semper. Amen.
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1 Nastro 85/c (= cassetta 212/a.2). Per la datazione, cf PM: «Questo è il grande giorno in cui la Vergine Maria è passata da una vita a un'altra. Così voi avete fatto il cambiamento dalla vita cristiana semplice alla vita consecrata». - dAS, 25 marzo 1966: «Andato [il PM] in via Portuense per ricevere, nella nuova cripta, la prima Professione di 32 Suore PD. Tiene anche la meditazione».

1 Lc 2,52.

1 Gal 2,20.

1 Prima di questa meditazione, si trova un accenno alle vocazioni, la domenica 13 febbraio 1966 (cf meditazione n. 10, numero marginale 84).

1 Cf Lc 2,52.