Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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34. L'OBBEDIENZA ESSENZA DELLA VITA RELIGIOSA
(Chiusura degli Esercizi Spirituali)

Esercizi Spirituali (13-21 giugno 1966) alle Pie Discepole del Divin Maestro, novizie del 2° anno.
Roma, Via Portuense 739, 21 giugno 19661

Due cose sono da fare per la conclusione: primo, ringraziare il Signore del dono, delle grazie che avete ricevute in questi giorni, con tanta luce dello Spirito Santo e tanta grazia della santificazione, sì. Ora, in primo luogo, cominciamo con ringraziare il Signore, sì, ringraziare il Signore. Come sempre bisogna partire dal ringraziare per ottenere che il Signore ci dia altre grazie, sì.
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Ora sarà bene, come ricordo: la obbedienza. Come il Figlio di Dio ha fatto l'obbedienza per incarnarsi nel seno della Vergine Maria, e allora il Figliuolo di Dio incarnato nel seno di Maria, per redimere l'uomo, e cioè: «Gloria a Dio e pace agli uomini»1.
Bisogna che teniamo presente questo: che il voto di povertà ha un grande valore; il voto di castità ha un grande valore; ma lì non è costituita la vita religiosa. La vita religiosa è costituita dall'obbedienza. Quindi, nel desiderio che avete di essere veramente religiose, religiose Pie Discepole, quello che costituisce veramente la vocazione, la vita religiosa, è l'obbedienza; cioè, quando noi ci rimettiamo nelle mani di Dio: tutto quello che egli vuole da noi; e, di conseguenza, poi la castità e la povertà.
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Nel Decreto che riguarda la Chiesa, De Ecclesia1 si dice chiaramente che l'obbedienza costituisce la base, la sostanza della vita religiosa. E poi viene detto, due volte, che Gesù ha preferito la vita dell'obbedienza, la vita religiosa realmente, cominciando dall'inizio dell'incarnazione fino al momento in cui rimette al Padre: «Nelle tue mani rimetto il mio spirito»2; e così, inclinato capite, emisit spiritum3. Quindi, dopo che due volte ripete, il Decreto, aggiunge: anche Maria ha fatto così, anche Maria ha fatto la vita religiosa, cioè essa ha abbracciato una vita che è la vita religiosa di obbedienze: Fiat mihi secundum verbum tuum4: sia fatto secondo tu hai chiesto; secondo vuole il Padre celeste, ecco; e quindi di conseguenza la povertà, la castità, sì.
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Quindi [l'obbedienza è] come l'essenza della vita religiosa; è proprio lì, nel centro. Di conseguenza imitare il Figlio di Dio incarnato che ha fatto totalmente la volontà del Padre; e Maria che ha compito tutta la volontà del Padre celeste nell'obbedienza, ecco. Ora, non preferiamo più una cosa o un'altra, un ufficio o un altro, un impegno o un altro; quel che è l'orario e quello che è diverso l'orario; quello che viene disposto e piace o piace meno, ecc.; [a] quello deve stare sopra, [a] questi nostri desideri particolari, sopra, il volere di Dio, sempre la volontà di Dio; la via è veramente secondo la vita di Gesù Cristo; e così di Maria, sopra ci sta il Padre celeste che domina tutto, ecco. Certamente che, terminando gli Esercizi Spirituali, vi saranno assegnati degli uffici, degli impegni, e tutto quello che verrà disposto, non far discussioni; non far preferenze né a tavola, né nello studio, né in chiesa, né nelle ricreazioni. E in tutto quello che verrà disposto: secondo il volere di Dio; ecco la vera religiosa, la quale a ogni richiesta di chi dispone: fiat mihi secundum verbum tuum1: sia fatto come hai detto tu. Questa santa indifferenza per una cosa o per l'altra. Quindi, [l'obbedienza] è l'essenza della vita religiosa. E voi, volete fare la Professione? E allora questo: abbracciamo l'obbedienza, in fondo in fondo. Sì, sono tre i voti, ma quello che costituisce il centro della vita religiosa, non la nostra volontà, non le nostre preferenze, non i nostri desideri, no: fiat mihi secundum verbum tuum: sia fatto come hai detto, disposto.
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Questo del volere di Dio che ci porta a piegare la nostra volontà, i nostri desideri, il nostro cuore, ecco, questo richiede molta grazia, sì. Perché in noi c'è sempre questa lotta interiore tra lo spirito e la carne1, cioè: quello che vuole il Signore e quello che [è] l'egoismo, il nostro io che possiamo o, meglio, siamo tentati di far valere, e di far volere, che cosa? Volere la volontà di Dio, sì. Quindi, sopra le tendenze del nostro io, Dio, Dio; sempre: fiat mihi secundum verbum tuum2, sì. Non [sicut] ego volo, sed [sicut] tu3, diceva Gesù nel Getsemani. Non come voglio io, ma come vuoi tu, o Padre celeste. Così pregava Gesù nel Getsemani, sì, pregando il Padre celeste, accettando tutto, accettando il calice: la flagellazione, l'incoronazione di spine, e poi tutti gli insulti e la croce e la condanna a morte, e come è stato quando è stato crocifisso, e come è stato tre ore in agonia: «Sia fatta la volontà tua, o Padre».
E Gesù, insegnandoci il Padre nostro ha detto: «Sia fatta la tua volontà come in cielo, così in terra; cioè, come la fanno così bene l'obbedienza, gli angioli, così che noi facciamo altrettanto4. Quanti meriti... E quante volte ci son preferenze; noi, a girare le cose perché soddisfiamo le nostre tendenze; le nostre preferenze, sì. Allora possiamo perdere anche delle giornate intiere per aver fatto e preso quello che ci piaceva, e anche far trionfare quello che è il nostro io. No, deve dominare Dio.
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Adesso facciamo tre cose. Primo, rinnovazione dei voti battesimali; secondo, rinnovazione dei voti religiosi; terzo, la rinnovazione dei propositi.
[Primo:] rinnovazione delle promesse battesimali. Il bambino è nato ed è una persona umana; ma portato al battesimo e battezzato, allora non è più soltanto una vita, una persona umana, ma una persona cristiana; cristiana e fornita della grazia di Dio, così che il bambino, dovesse passare all'eternità, andrebbe direttamente in cielo, sì.
Abbiamo ricevuto il battesimo, ma la Chiesa ci ha sottoposto delle condizioni, e le condizioni sono quelle che riguardano la fede, in primo luogo. «Credete»? E secondo: vi impegnate di osservare i comandamenti, di amare Dio? E rinunziate a tutte le vanità del mondo? E facciamo il proposito di unirci a Gesù Cristo e viverlo, seguirlo? Ecco, questo l'han fatto i nostri padrini, le nostre madrine e, adesso, noi le confermiamo; le confermiamo queste promesse e, se noi vogliamo vivere veramente da cristiani, praticamente, confermiamo e viviamo le promesse battesimali.
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Secondo punto: rinnovazione dei voti religiosi. Bambino nato, persona umana; battezzato, vita umana e cristiana; ora, vita umana, cristiana e religiosa, per la misericordia di Dio. Il Signore ci ha voluto invitare e ha voluto, il suo desiderio, la consacrazione di noi al Signore, consacrazione totale, per amarlo sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi, sì. E quindi, per amare Iddio con tutto il cuore, tutta la volontà, tutto il nostro spirito, allora ci liberiamo dalle cose terrene come sono gli averi, come son le soddisfazioni della carne, come son le soddisfazioni della volontà nostra. No! Il nostro vivere allora è un salire nella perfezione, nella santità, perché è come un uccello che ormai è libero e spicca il volo verso il cielo. Perché? Non ha più legami. Perché se è legato con un filo non può volare. E abbiamo ancora qualche legamento? Il nostro spirito può volare sù come aquile verso il cielo? I voti, quindi, con buona fede, adesso, neh? Lo sentite e lo ripetete.
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Terzo punto. Oh! Gli Esercizi... e certamente avete preparato dei propositi particolari, ciascheduna; propositi secondo ciascheduna e i bisogni che ogni anima sente; e anche quanto è suggerito, [prendere] quello che è più adatto per noi, come proposito. Ora, preparati i propositi, ripeterli ed esprimerli davanti a Gesù, davanti al Signore. Vi lascio due minuti che sono per il tempo di presentare di nuovo a Gesù i propositi; e sì. Allora in silenzio, ciascheduna parli col Signore e rinnovi al Signore i propositi (due minuti in silenzio).
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1 Nastro 88/b (= cassetta 219/a). Per la datazione, cf PM: «Due cose sono da fare per la conclusione...». «E voi volete fare la Professione». - dAS, 21 giugno 1966: «Pomeriggio, andato il PM in via Portuense CG delle PD per la chiusura degli Esercizi». - VV (cf c283.

1 Lc 2,14.

1 Probabile riferimento alla Costituzione dogmatica «Lumen Gentium» sulla Chiesa. Nel capitolo VI si parla dei Religiosi.

2 Lc 23,46.

3 Gv 19,30.

4 Lc 1,38.

1 Lc 1,38.

1 Cf Gal 5,17.

2 Lc 1,38.

3 Mt 26,39.

4 Mt 6,10.