Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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35. «SULLA TUA PAROLA CALERO' LE RETI» (Domenica IV dopo Pentecoste)

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 26 giugno 19661

In quel tempo: Mentre la folla si stringeva intorno a Gesù per ascoltare la parola di Dio, egli si era fermato sulla sponda del lago di Genezaret. E vide due barche accostate alla riva; i pescatori ne erano scesi e lavavano le reti. Ed egli salito su una delle barche, quella di Simone, lo pregò di scostarsi un po' da terra. E, sedutosi, ammaestrava dalla barca le folle. Quand'ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Spingete al largo e calate le vostre reti per la pesca». Gli rispose Simone: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola calerò le reti». E avendo fatto così, presero tale quantità di pesci, che le reti si rompevano. Allora fece cenno ai compagni che erano nell'altra barca di venire ad aiutarli. E vennero, e riempirono tanto le due barche che quasi affondavano. Vedendo questo, Simon Pietro cadde ai ginocchi di Gesù dicendo: «Signore, allontanati da me perché sono un uomo peccatore». Lo stupore infatti si era impadronito di lui e di tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatta. Come pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, compagni di Simone. Ma Gesù disse a Simone: «Non temere, d'ora in avanti sarai pescatore di uomini». Ed essi, tirate a riva le barche, abbandonando tutto, lo seguirono2.
Vi erano folle di gente per ascoltare la parola di Gesù Cristo. Si era sulla sponda del lago di Genezaret, e allora, perché potesse parlare più abbondantemente alle folle, [Gesù] domandò a Pietro che avvicinasse la sua barca e, dalla barca di Pietro predicò alle folle. Ora, questo è fatto misterioso, e cioè: vi erano due barche, ma il Signore scelse la barca di Simone. Questo per indicare che Simone, e il successore di Simone, cioè il Papa, è infallibile nell'insegnare. Quindi, tutti possono predicare, insegnare, ma quello che è sicuro è la parola del Papa, a cui bisogna dare fede; quindi tutti possono insegnarci qualche cosa - e tutti insegnano - se si ripete l'insegnamento di Simone, cioè del Papa. L'infallibilità! Quindi anche tutti i vescovi, che corrispondono agli altri Apostoli, tutti però devono stare alla parola del Papa, la parola di Simone. Questo, il primo insegnamento.
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Il secondo: «Quand'ebbe finito di parlare, disse a Simone: Spingete al largo e calate le vostre reti per la pesca. Gli rispose Simone: Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola calerò le reti. E avendo fatto così, presero tanta quantità di pesci che le reti si rompevano».
Allora bisogna dire che noi possiamo parlare, pregare, ma bisogna stare sopra quello che è necessario, e cioè stare all'obbedienza. E quindi: «non abbiamo preso nulla, ma sulla tua parola calerò le reti». E se noi facciamo delle cose nostre, cosa valgono? Valgono se le nostre preghiere si appoggiano alla grazia, al Maestro Divino. Quando noi domandiamo le grazie che piacciono al Signore, ecco, è per la misericordia del Signore Gesù l'esaudimento.
«Avendo fatto così presero tale quantità di pesci che le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni, che erano nell'altra barca, di venire ad aiutarli. E vennero e riempirono tanto le due barche che quasi affondavano». E cioè: non basta che predichi Simone, il Papa, «ma fecero cenno ai compagni, che erano nell'altra barca, di venire ad aiutarli». Quindi, che siano molti i predicatori, i missionari, quelli che fanno il lavoro di... su quello che riguarda la comunicazione sociale, cioè il Decreto che riguarda la predicazione attraverso alla tecnica e la diffusione1. Quindi tutti muoversi e seguire il Papa e dare, quindi, tutto l'aiuto che abbiamo [il] dovere di dare. «E vennero e riempirono tanto le due barche che quasi affondavano». E vi è tanto mondo ancora da convertire.
«Vedendo questo Simon Pietro cadde ai ginocchi di Gesù dicendo: Signore, allontanati da me perché sono un uomo peccatore». Noi dobbiamo sempre considerarci peccatori, come lo siamo realmente; e allora siccome non abbiamo meriti, allora ci inginocchiamo davanti a Gesù, e quindi ogni preghiera: per Christum Dominum nostrum: per la grazia di Gesù Cristo.
«Lo stupore infatti si era impadronito di lui e di tutti quelli che erano con lui per la pesca che avevano fatta. Come pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, compagni di Simone». Oh! Dunque, coloro che devono servire, seguire il Papa.
«Ma Gesù disse a Simone: Non temere, d'ora in avanti sarai pescatore di uomini. Ed essi, tirate a riva le barche, abbandonando tutto, lo seguirono». E cioè, noi abbiamo da seguire sempre Gesù. Gesù è colui che regna nella Chiesa, è lui il capo della Chiesa, sì. E allora dobbiamo seguire Gesù.
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Gesù, viene poi rappresentato dal Papa, perché possiamo credere quel che insegna; e seguire quel che insegna; e praticare quello che insegna.
Oh! È necessario che noi insistiamo di essere figli devoti della Chiesa, e quindi non abbiamo da sentire delle opinioni, dei consigli di qua e di là. E tante parole che si dicono e che sono, molte volte, sono vane; qualche volta sono anche non buone. Bisogna che noi pensiamo e parliamo come... noi dobbiamo pensare e parlare secondo il Papa, secondo Gesù Cristo, Gesù Cristo che è colui che guida la Chiesa e ispira Simone, cioè il Papa. E allora, che seguiamo!
In tutti i tempi, ma particolarmente in questo tempo, tutti vogliono dire la propria opinione. E invece di molte parole, meditare i Documenti del Concilio Vaticano. Cosa sono questi vari periodici? Vi è una parte quello che riflette la parola del Papa, quello che è ispirato dal Vangelo; ma se vogliamo attingere l'acqua pura, bisogna andare alla fonte, altrimenti l'acqua scorrendo porta avanti un po', anche un poco di qualche cosa non buono. Non si capisce, e non si vuole fare. Parlare, pensare i propri pensieri. E il Vangelo? E la Bibbia? E i Documenti del Concilio? Oh! C'è proprio una stranezza, e che è una tentazione: sentire le opinioni di questo, di quello. Bisogna che si stia a quello che è stato decretato nel Concilio Vaticano. E non lo hanno, e non lo sanno, e non lo capiscono. Religiosi e religiose ancor più curiosi sono.
Oh! Poi, se vogliamo essere ugualmente ammaestrati da Simone, cioè dal Papa... perché anche [se] tutti i vescovi insegnassero una cosa e il Papa insegnasse diversamente, è sempre da preferirsi la parola del Papa. E quindi, il Signore: «Non temere, d'ora in avanti sarai pescatore di uomini. Ed essi, tirate a riva le barche, abbandonando tutto, lo seguirono».
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Oh! Adesso, in umiltà prendere gli insegnamenti.
In primo luogo: senza di Gesù Cristo non raccogliamo niente, neppure il minimo merito. Bisogna che sia sempre: «in Cristo, con Cristo, per Cristo»1.
Secondo insegnamento: dalla barca [di Pietro] Gesù predicava. E dalla Santa Sede, da Simone e dal Papa, ecco, quella è la parola che dobbiamo ascoltare.
Terzo, siccome ci sono tanti pesci da prendere - quante anime nel mondo da prendere! - e quindi ottenere delle vocazioni: sacerdoti, missionari, e poi tutti quelli che si danno agli apostolati. Quindi pregare per le vocazioni, e poi dopo, stare nell'umiltà.
Possiamo fare delle cose che fanno impressione; ma se sono in ordine a Dio, in ordine a Gesù Cristo, in ordine al Papa, allora siamo nella via dei meriti.
Oh! Vi sono tante cose nel Concilio che da molti non sono subito capite; molte persone, no; ma se si medita, allora poco per volta la luce di Dio entra nelle nostre anime, e allora seguiremo, sì, e si seguirà quello che è stato l'insegnamento della Chiesa.
Adesso il nostro esame di coscienza su questi punti, sì.
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Oh! Stare veramente alla presenza di Gesù, e parlare, e fare il dialogo con Gesù. Non è mica muto Gesù, siamo noi che siamo un po' muti o diciamo delle preghiere andando avanti senza badare neppure al senso delle parole che diciamo. Quanto ci vuole! Perché si può essere alla presenza di Gesù santissimo, ma bisogna che ci sia lo spirito di fede, e parlare col Signore, e ascoltare le ispirazioni; e poi chiedere le grazie che sappiamo essere gradite agli altri e che piacciano al Signore. Quindi l'esame di coscienza e venire alle decisioni, alle risoluzioni, propositi. E se si sta ancora in chiesa c'è il tempo di fare l'esame di coscienza, di fare bene i propositi. E non credersi di essere già santi. Tutt'altro! Bisogna che noi stiamo bene nell'umiltà, nell'umiltà. «Abbiamo lavorato tutta la notte e non abbiamo guadagnato niente». È così, si lavora, si lavora, e si crede che... Quante volte non si prendono i pesci, cioè non si prendono i meriti. Ma se siamo con Gesù Cristo, appoggiati ai suoi meriti e alla fiducia in lui, allora le grazie, e allora i meriti.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 137/d (= cassetta 219/b). - Voce incisa: “Domenica IV dopo Pentecoste: meditazione del PM”. Per la datazione, cf PM: «La novena a san Paolo apostolo...». (Solo nel 1966 la domenica IV dopo Pentecoste cadeva nel corso della novena a san Paolo, tra gli anni in cui il PM ha predicato alle PD). In base a questo dato sicuro, la datazione delle altre meditazioni nn. 29.30.32, registrate sullo stesso nastro, è stata ritenuta come molto probabile. - dAS, 26 giugno 1966 (domenica): «Messa, ore 5 e meditazione alle PD della comunità»

2 Lc 5,1-11.

1 Decreto sugli strumenti di comunicazione sociale, «Inter Mirifica» 4 dicembre 1963 .

1 Missale Romanum, Canon Missae, Per ipsum...