Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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23. OGNUNO RICEVE DAL SIGNORE UNA VOCAZIONE PARTICOLARE

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 1° maggio 19661

Dal Vangelo secondo san Matteo. In quel tempo: Gesù, giunto nel suo paese, insegnava loro nella sinagoga, così che meravigliati si chiedevano: «Di dove gli vengono questa sapienza e i miracoli? Non è costui il figlio del, falegname? Sua madre non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove, dunque, gli viene tutto questo?». Ed erano scandalizzati riguardo a lui. Ma Gesù disse loro: «Non c'è profeta senza onore se non nella sua patria e nella sua casa». E non fece là molti miracoli a causa della loro incredulità»2.
Nell'Epistola: «Qualunque lavoro facciate, lavorate di buon animo come chi opera per il Signore e non per gli uomini sapendo che dal Signore riceverete in ricompensa l'eredità del cielo... »3.
È prezioso qualunque lavoro si debba fare, e fatto bene; e se si opera per il Signore e non per gli uomini, allora l'eredità, la ricompensa eterna.
Vi è sempre un certo errore, e cioè, come fosse solo il lavoro manuale che conti. E vi è del lavoro che è più pesante e che consuma di più che il lavoro fisico, è il lavoro intellettuale. E questo si riflette anche quando il giovane, 15, 20 anni, 25, si indebolisce, mentre che gli altri che fanno il lavoro manuale sono, in generale, più robusti. Oh! Questo è per dire che non c'è solamente il lavoro manuale, ma c'è il lavoro intellettuale, il lavoro spirituale, supponiamo chi fa il catechismo, chi amministra i sacramenti, è tutto un lavoro, ecco, e si chiama anche apostolato, il lavoro.
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Oggi è anche la solennità nostra: Regina Apostolorum, la Regina Maria, la quale cominciò il suo ufficio - diciamo così - l'ufficio di Maria quando Gesù chiuse il suo tempo della predicazione e della morte in croce: «Donna, quello è tuo figlio»1. E da quel momento Maria fece quello che era il suo ufficio: Regina degli Apostoli. E come ella incoraggiava e pregava con gli Apostoli. Particolarmente nella novena di Pentecoste, erano presenti gli Apostoli e, con gli Apostoli, Maria. E allora la preghiera di Maria e con gli Apostoli, ecco, la Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo sopra gli Apostoli. E chi ebbe più abbondanza di grazia dello Spirito Santo è stata Maria. E poi Maria continuò con gli Apostoli finché visse, incoraggiandoli, pregando, finché il Signore la chiamò a sé, assunta in cielo corpo ed anima.
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Ecco, san Giuseppe ebbe la sua missione, e Maria ebbe la sua missione. La loro vocazione.
La vocazione di Maria, quando l'arcangelo Gabriele le presentò la volontà di Dio, e cioè, l'incarnazione del Verbo di Dio nel seno purissimo della Vergine, la vocazione a Madre di Dio, corredentrice dell'umanità. La vocazione.
E san Giuseppe pure ebbe la sua vocazione. L'angelo gli spiegò qual era il pensiero di Dio: Non aver difficoltà ad unirti a Maria1.
E poi ecco, Maria compì tutta la sua missione, vocazione, dal momento dell'incarnazione: Verbum caro factum est2 fino alla morte di Gesù Cristo in croce, e fino all'ultimo (...).
E così Giuseppe compì la sua missione: fu come il protettore di Maria e di Gesù; e come Giuseppe [li] portò in Egitto per evitare la persecuzione di Erode3; e poi il ritorno a Nazaret4; e poi Giuseppe era colui che lavorava per la famiglia. E Gesù è andato con Giuseppe e con Maria al tempio, a 12 anni, Gesù5. E poi compì la sua missione, Giuseppe; la sua vocazione corrisposta del tutto. E così Maria.
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Siamo riconoscenti abbastanza della grazia della vocazione? E come corrispondiamo noi? Ecco, e poi il premio ci aspetta. Ricordare il giorno in cui abbiamo avuto le prime ispirazioni, ispirazioni di Dio, una luce interiore per cui abbiamo sentito qualche cosa in noi che non era ordinario, fra tanti giovani, fra tante giovani. Ecco allora, in particolare il dono della vocazione; fra tanti, è stata [data] a noi. Ringraziare il Signore dal giorno in cui abbiamo avuto le prime ispirazioni, e poi le grazie che abbiamo avuto per corrispondere, e poi la formazione che abbiamo ricevuto. Ringraziamo abbastanza il Signore? E con tutte le grazie ricevute sino alla Professione perpetua, e poi successivamente nella vita religiosa di consacrazione. E noi abbiamo corrisposto totalmente? E cioè, compiamo quello che è la nostra vocazione: essere perfetti? Perché le Costituzioni lo dicono chiaro, il primo articolo è la perfezione. E corrispondiamo noi? Come ci troviamo poi, al momento di passare dalla vita presente all'eternità? E c'è stato veramente finora il progresso spirituale, il perfezionamento, praticando, come mezzi, povertà, castità, obbedienza? Il gran dono della vocazione! Come è stata la vocazione di Maria e la vocazione di Giuseppe. Adesso, quindi, ringraziare il Signore, prima cosa; secondo, corrispondere alla vocazione.
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Il primo esame di coscienza, il primo punto dell'esame di coscienza è questo: progredisco? ho progredito? questa settimana, questi mesi, oggi? Ecco, il primo punto di esame di coscienza è quello. E allora: se viviamo secondo il nostro spirito: in Cristo, Via, Verità e Vita, e cioè, il perfezionamento della vita; e poi la fede più profonda, conoscenza maggiore di Dio; e terzo, l'aumento della grazia, la vita di Cristo in noi.
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Oh! Occorre allora che, nella giornata, domandiamo queste grazie: di corrispondere veramente e totalmente alla vocazione di Dio, come ci ha scelti e come vuole egli averci vicino a lui in paradiso. Il momento di passare dalla vita presente alla vita eterna, ecco che allora si possa avere quella tranquillità e quella umiltà e il pentimento di tutto ciò che abbiam fatto non di buono; ecco, allora, del tutto purificati, che possiamo arrivare al più presto al gaudio eterno, entrare subito, dopo la morte, entrare nel gaudio del Signore. Questa grazia io la chiedo tutti i giorni per tutta la Famiglia Paolina. Possibilmente, e se si corrisponde, quindi, passare direttamente dalla morte all'ingresso in cielo.
Allora, portate anche sempre questa intenzione, per tutti e per tutte: l'ingresso immediato in cielo per glorificare subito la Santissima Trinità e partecipare ai gaudi celesti dei santi, dei martiri e di tutte le persone che si son consacrate e che hanno corrisposto alla propria vocazione. Certamente ci sono state delle deficienze, certamente, e allora adesso ne domandiamo perdono e, nello stesso tempo, promettiamo di corrispondere alla vocazione del tutto, come han corrisposto perfettamente alla loro vocazione, Maria e Giuseppe. Sentiamoci così umiliati delle insufficienze, e pregare, oggi, Maria e Giuseppe che ci diano, ci ottengano la grazia di corrispondere perfettamente, quanto umanamente possibile, nel modo più perfetto, quanto è possibile all'umanità nostra. Aver fede e buona volontà.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 136/b (= cassetta 214/b). - Voce incisa: “1° maggio 1966”. Per la datazione, cf PM: «Oggi è anche la solennità nostra: Regina Apostolorum...». (cf nostra nota in cl66, c224, c257). - dAS, 1°maggio 1966: «Celebra [il PM] verso le ore 5,30 in cappella CGSSP e tiene la meditazione alle PD della comunità».

2 Mt 13,54-58.

3 Cf Col 3,23-24.

1 Gv 19,26.

1 Cf Mt 1,20.

2 Gv 1,14.

3 Cf Mt 2,13-14.

4 Cf Mt 2,22-23.

5 Cf Lc 2,41ss.