Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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54. IL SACRAMENTO DELL'UNZIONE DEGLI INFERMI
(Domenica XXIII dopo Pentecoste)

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 6 novembre 19661

... secondo Matteo. In quel tempo: Mentre Gesù parlava alla folla, ecco gli si accostò uno dei capi e, prostratosi davanti a lui, gli disse: «Signore, mia figlia è morta in questo momento; vieni, imponi la tua mano su di lei e vivrà». Gesù alzatosi, lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco una donna, la quale da dodici anni soffriva perdite di sangue, gli si avvicinò da dietro e gli toccò il lembo della veste. Perché pensava: «Solo che io tocchi la sua veste, sarò guarita». Gesù si voltò, e, vedendola, disse: «Confida, figlia, la tua fede ti ha salvata». E in quell'istante la donna guarì.
E quando Gesù giunse alla casa del capo, vedendo i suonatori di flauto e la folla far strepito disse: «Ritiratevi, poiché la fanciulla non è morta, ma dorme». E lo deridevano. E quando la folla fu allontanata, egli entrò, prese la fanciulla per mano, ed essa si levò. E se ne diffuse la fama per tutta la regione
2.
In questo Vangelo possiamo fare una applicazione parlando dell'Estrema Unzione3 il sacramento.
Oh! Nel Concilio è stato stabilito che, in primo luogo, si confessi il malato; poi l'Estrema Unzione; dopo il viatico. Perché l'Estrema Unzione porta la purificazione piena. Quindi, la confessione per togliere il male, e quello che è la purificazione, col sacramento della Estrema Unzione, dell'Olio Santo. E allora la comunione è ricevuta più perfettamente, con purezza di cuore e di anima. Seguirà, poi, se il malato si aggrava, la preghiera per assistere l'infermo. E adesso dobbiamo chiamarlo, attualmente, Olio Santo, non Estrema Unzione, perché il malato deve avere già una certa malattia, e siccome anche l'Olio Santo è per la guarigione, allora quando c'è già una certa malattia alquanto grave, allora ricorrere non tanto al medico, cioè non soltanto al medico e a medicine, ma [dare] l'Olio Santo. Quindi in questo senso precede l'Olio Santo, perché guarda la (...) la guarigione. Oh! Allora si dà e si applica appena... secondo il senso della Chiesa. Ma qui, nel libro, si parla ancor sempre di Estrema Unzione. Questo poi viene rimediato.
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[L'Olio Santo] è il sacramento istituito da Gesù Cristo a sollievo spirituale e anche fisico dei cristiani gravemente infermi. Cioè, l'Olio Santo porta anche, [per] quello che riguarda la malattia, la guarigione o [dà la forza] per sopportare i mali, i dolori.
La materia remota del sacramento è l'olio benedetto dal vescovo; e poi, prossima, la materia, è l'unzione fatta in forma di croce sugli organi: la vista, l'udito, l'odorato, il gusto, il tatto, mentre viene pronunziata la debita forma.
Il ministro è il sacerdote; il soggetto è l'uomo battezzato [che ha] già l'uso della ragione. Quindi non si dà l'Olio Santo per il bambino che non ha ancor l'uso di ragione; ma dopo che già ha raggiunto l'uso della ragione, se è malato, bisogna amministrare l'Olio Santo.
Bisogna, quindi, dare più abbondantemente l'Olio Santo; non agli estremi; non prima il viatico; ma quando si può, prima l'Olio Santo. È bene amministrare l'Olio Santo subito dopo la confessione e, dopo la confessione, se non si è fatto prima, l'Olio Santo, [poi] il viatico, perché il viatico sia ricevuto con maggior purezza, santità. È crudele e veramente colpevole il tramandare l'Estrema Unzione al momento in cui l'infermo ha perduto la conoscenza; quello è veramente crudele. Bisogna darlo, per quanto è possibile, mentre che ha l'uso di ragione. Perché il frutto del sacramento è tanto più grande quanto più c'è ancor la perfetta conoscenza; e quindi la purificazione, e quindi ottenere la grazia di accettare il male, accettarlo con la coscienza, e se vuole il Signore chiamarci, allora serve per conchiudere la vita.
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È necessario sradicare il deplorevole pregiudizio che l'Estrema Unzione sia indizio di morte certa che spaventa l'infermo. Perché, dato che si pensa così, quando si dice: ci vuole l'Estrema Unzione, ah! quello è già spacciato. No, è, l'Olio Santo, per la guarigione e per la purificazione dell'anima.
La necessità dell'Olio Santo è di regola di precetto; diventa di mezzo quando l'infermo non può confessare i peccati gravi. Quindi, quando non può confessare i peccati gravi, l'Olio Santo diventa di mezzo, cioè, di perdono.
L'Estrema Unzione accresce la grazia santificante, cancella i peccati veniali, dà forza a sopportare pazientemente il male per resistere alle tentazioni e per morire santamente. E prima aiuta a recuperare la sanità, se è bene per l'anima. Dà forza per sopportare pazientemente il male; sì, perché è il sacramento che dà questa forza.
E il Signore Gesù ha voluto che intervenga il Signore con la sua grazia, col sacramento; e sia come mezzo di medicina, e sia come mezzo di fortezza per sopportare il male, e poi di aiuto per, se piace al Signore, la guarigione.
E poi la confessione è meglio che ci sia prima, e dopo il sacramento della Estrema Unzione, sì. Se poi non c'è la possibilità di confessione, allora l'Estrema Unzione - il quale diviene sacramento che perdona i peccati se il malato ha conoscenza o avuto conoscenza prima -, allora il sacramento diviene come assoluzione, come assoluzione quando non si può accusare nella confessione.
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Oh! Allora, quali conseguenze? Dare una conoscenza più giusta del sacramento dell'Olio Santo; secondo, avere la grazia, se piace al Signore, - come vogliamo e desideriamo - che ci sia dato l'Olio Santo in tempo; che le persone che sono attorno a noi siano prudenti e facciano quello che devono fare. E, alle volte, il malato non conosce la sua gravità della malattia; se c'è la carità, avvertire che bisogna ricorrere all'Olio Santo, sapendo che si fa una grande carità, perché si riceva presto; perché serve, non come una medicina, sì, anche come una medicina per la salute, e poi una medicina che dà fortezza per fare tutto quel che è necessario: il sacramento dell'Eucaristia, il viatico; e poi le preghiere secondo la gravità della malattia e le condizioni del malato.
Dare un'istruzione giusta; poi avere la carità di fare questa carità, sì, di darlo al più presto l'Olio Santo, quando vi è già una certa malattia; non può essere una malattia come un momento che c'è una tosse o altre cose simili, ma quando però è già una malattia che ha una certa gravità. Quindi usare la carità, e pregare perché tutti abbiano le idee giuste e chiedano il sacramento dell'Olio Santo a tempo.
Il sacramento dell'Olio Santo purifica dai peccati veniali, e anche purifica dalle pene che abbiamo ancora da sopportare, e dalle pene, se il malato passando all'eternità sia già purificato, e quindi se è purificato perfettamente in grazia, potrà entrare immediatamente in paradiso.
Quindi ringraziare il Signore di questo sacramento; usare del sacramento secondo sapienza e carità; preparare in carità il malato e poi accompagnare. E poi, per noi, chiediamo questa grazia: che ci sia dato il sacramento dell'Olio Santo per tempo.
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Intanto abbiamo preparata una cosa che è per le morti improvvise1. C'è questa unione di preghiere per coloro che muoiono all'improvviso. Allora quelli, certo, non possono ricevere il sacramento dell'Olio Santo, se [la morte è] improvvisa. In questi due, tre ultimi anni, novemila persone ogni anno: morte improvvisa, nella propria macchina. Allora c'è tanto bisogno di grazia per quelli che muoiono all'improvviso; preghiere, perché siano in grazia, almeno, se non si possono ricevere i sacramenti. Diffondere questa Unione che è stata approvata dal Santo Padre, papa Giovanni XXIII.
Oh! Avere questa carità, usare questa carità. Carità, dare del pane, ma carità ancora più grande preparare e aiutare il malato a fare una morte buona, e passi da questa vita presente alla vita eterna (...).
Quindi potete anche diffondere i foglietti che sono da distribuirsi; e meditarlo, ché servono per noi e per tutti; per la nostra morte e per le morti, specialmente, che riguardano la famiglia, la Famiglia Paolina; e allora aggiungere le parentele, poi le persone che ci sono care.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 142/c (= cassetta 226/b.1). - Voce incisa: “Domenica XXIII dopo Pentecoste: meditazione del PM”. Per la datazione, cf PM: «Possiamo fare un'applicazione parlando dell'Estrema Unzione... Dal Concilio è stato stabilito che... (cf anche PM in c480). - dAS, 6 novembre 1966: «m.s.» (cf dAS in c9).

2 Mt 9,18-26.

3 Cf S. PIO X, Catechismo della Dottrina Cristiana... Roma, EP, 1961, Capo VI, Estrema Unzione, domande e risposte 392-396.

1 Pia Opera morti improvvise, fondata da don Giacomo Alberione, approvata con lo Statuto dal cardinale Eugenio Tisserant (1884-1979) nelle sue diocesi di Ostia, Porto e Santa Rufina, con un Decreto datato al 10 febbraio 1960.