Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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36. SAN PAOLO: MAESTRO DI ASCETICA E MISTICA

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 30 giugno 19661

Dal Vangelo secondo Matteo. In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli: «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi: siate, dunque, prudenti come serpenti e semplici come colombe. Guardatevi però dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali dei Giudei e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; per causa mia sarete condotti davanti ai governatori e ai re per rendere testimonianza ai Giudei e alle nazioni. Quando sarete nelle loro mani, non preoccupatevi del come rispondere o di ciò che dovrete dire perché al momento opportuno vi sarà suggerito ciò che dovrete dire. Non siete voi che parlate, ma lo spirito del Padre vostro che parla in voi. Sì, il fratello consegnerà alla morte il fratello, e il padre, il figlio; i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E voi sarete odiati da tutti per causa mia. Però, chi avrà perseverato sino alla fine, sarà salvo»2.
Qui si parla della predicazione: «Vi mando come pecore in mezzo ai lupi: siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe». Allora questo ricorda bene la predicazione di san Paolo nel mondo intiero, sì, nel mondo intiero allora conosciuto. E quindi noi abbiamo da fare dei propositi. E vogliamo ancora sentire la parola di san Paolo. Leggere la predicazione di san Paolo nel mondo secondo gli Atti degli Apostoli; e poi leggere le Lettere di san Paolo, le quali Lettere, non erano solamente per i tempi di allora, ma per tutti i tempi, per oggi. Considerare queste Lettere come se san Paolo le avesse scritte oggi, per noi. E sono scritte per tutti noi, particolarmente per i figli di san Paolo. Quindi leggere le Lettere di san Paolo con vero amore, e in umiltà, e in docilità, e cercare di penetrare il senso delle Lettere di san Paolo. E se si vuole raggiungere la più alta santità, è scritta nelle Lettere di san Paolo. Il Vangelo, in primo luogo, ma poi nell'applicazione ai fedeli, a noi, [in san Paolo] vi è quello che costituisce l'ascetica e la mistica più alta. Sì, vi sono tanti libri i quali vogliono parlare di ascetica e di mistica, ma viene sempre presa da san Paolo. Ora, è meglio che attendiamo e che riceviamo l'acqua dalla fonte; è meglio che la prendiamo dalle sorgenti, sì, come acqua pura che serve a dissetare noi; e serve anche per illuminare e predicare agli altri, a tutti gli uomini del mondo attuale. Sì, è necessario, quindi, che noi consideriamo la parola predicata, in primo luogo, del Vangelo; in secondo luogo, è che noi dobbiamo accettare e meditare le Lettere di san Paolo apostolo.
Giornata, quindi, consacrata al nostro protettore e maestro san Paolo.
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In questa giornata: [primo], pregare per il mondo intiero. Rappresentarci l'umanità, oltre tre miliardi e mezzo di uomini sparsi nelle varie regioni della terra. E quanti sono i cristiani, e quanti sono i pagani, i maomettani, e quanti sono che non hanno religione? Pregare per tutti, oggi. Il cuore di san Paolo era aperto a tutte le nazioni e a tutti gli uomini. Bisogna che noi abbiamo un cuore conformato al cuore di san Paolo che cercava tutti e andava da una parte all'altra del mondo portando la sua parola e consumando i suoi anni, le sue forze, fino a dare, poi, la vita ad onore di Gesù Cristo e per l'umanità. Quindi oggi pensare e pregare per il mondo intiero.
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Secondo, in particolare pregare per i cristiani; i cristiani, sì. Saranno 800, 900 milioni di cristiani; ma una parte di questi cristiani non sono cattolici; sono anche cristiani i protestanti e sette; ma noi siamo più uniti al Papa e quindi cattolici. Bisogna quindi pregare per gli uni e per gli altri: perché i cristiani divengano cattolici, questa riunione di queste sette alla Chiesa cattolica. E sappiamo che vi è già un certo avvicinamento alla Chiesa cattolica da sette varie. Allora che siano sempre più illuminati, e quindi orientati verso la Chiesa cattolica, verso il Papa. Ma che anche i cattolici, che siano ferventi e diano buon esempio agli altri, e vivere sempre meglio il Vangelo, sì. Quindi 800 e 900 milioni di cristiani, fra cui i cattolici, oggi teniamoli presenti; mettiamo le intenzioni, fin d'ora: per tutta la cristianità e, in particolare, per la cattolicità; e che quello che è stato stabilito nel Concilio Vaticano II che sia meditato, e si preghi, e si segua, e si predichi, e si spieghi a tutti. E che noi, per primi, che lo viviamo il Concilio Vaticano com'è. Il Signore ci benedirà, sì, ricordandoci sempre che il Signore Gesù ha stabilito la Chiesa sopra Simone, cioè su Pietro.
San Paolo ha predicato di più. San Pietro, però, ha governato la Chiesa in quei tempi in cui egli viveva. E come ha lasciato successori oggi.
Anche oggi è giorno da ricordare più abbondantemente san Paolo; e, in modo particolarissimo, per il Papa perché è un anniversario: tre anni da che egli è stato eletto Pontefice, e col nome di san Paolo, quindi Paolo VI1. Ora, di conseguenza, le preghiere per il Papa (...).
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In terzo luogo, ricordare oggi le Ordinazioni, e cioè, coloro che hanno compiuto gli studi teologici e sono stati promossi all'Ordinazione, e questa mattina verranno consacrati sacerdoti. Che la grazia dello Spirito Santo discenda abbondantemente su tutti affinché il ministero sia santificato e l'apostolato sia compito nei disegni di Dio.
Le Pie Discepole hanno sempre partecipato e sempre devono partecipare a quello che è la vita dei sacerdoti: le vocazioni, la formazione, e quindi poi, le Ordinazioni e la vita sacerdotale; così ricevete dai sacerdoti, e con la preghiera e con la sofferenza ricompensate quello che ricevete dai sacerdoti, sì.
Aggiungere questo pensiero: in questi tempi le vocazioni sono più difficili e allora occorre maggiore abbondanza di preghiere per le vocazioni. Pregate perché il Signore mandi operai alla sua messe1. I campi biondeggiano, sì, il grano che sta per essere maturato e raccolto. Ma quanto, di questo grano, cade per terra! Cioè quanti uomini non conoscono Gesù Cristo e non hanno ancora ricevuto la parola di Dio, la parola del Vangelo! Oh, se vivesse oggi san Paolo, come correrebbe da una parte e l'altra del mondo per portare la parola di salvezza agli uomini! Quindi pregare per le vocazioni, come noi sacerdoti preghiamo per le vostre vocazioni.
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E vi è tra le Pie Discepole e i sacerdoti, vi è una relazione particolare. Perché? Perché vi sono tanti Istituti che hanno anche la preghiera, gli altri Istituti delle suore; ma fra le Pie Discepole e i sacerdoti e i Discepoli, vi è una relazione molto più particolare, sì. La grazia di Dio come ha voluto, e cioè, quando il primo giorno si è messo a parte chi doveva cominciare la famiglia delle Pie Discepole, l'Istituto delle Pie Discepole. Ricordare tutte. Ma viverlo sempre di più l'Istituto, sì, viverlo sempre di più. Quindi la meditazione sopra le Costituzioni, e poi tutto l'indirizzo che è stato dato. Qualche volta, quello che deve essere vissuto più perfettamente: lo spirito della Pia Discepola; lo spirito: nel raccoglimento, nell'unione intima col Maestro Divino, e portando nel cuore tutti i bisogni della Chiesa, e particolarmente dell'Istituto vostro e della Società San Paolo.
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Allora, sì, la giornata così. Queste sono le intenzioni: per l'umanità, per la cristianità, per la Chiesa cattolica, per il Santo Padre, per i sacerdoti che oggi vengono ordinati, e poi per tutte le vocazioni perché siano numerose e corrispondano alla voce di Dio. E allora la giornata vostra porterà aiuto di grazia. Passare la giornata in tanta carità e silenziosità per potere ottenere tutte le grazie più abbondanti e per la Congregazione vostra, e per la Famiglia, e per la Società San Paolo, in modo particolare. Questa è una missione che avete. E la preghiera vostra, fatta bene in umiltà e silenziosità. Questa preghiera viene gradita di più perché è il vostro ufficio; e quindi non è una preghiera soltanto personale, ma una preghiera dell'Istituto, e quindi il valore è superiore. Quindi, una grande fede e, nello stesso tempo, una profonda umiltà. Oh! Come pregava Maria che è stata la prima Pia Discepola.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 138/a (= cassetta 220/a.1). - Voce incisa: “...di san Paolo: meditazione del PM, 31 (si corregge) 30 giugno 1966”. Per la datazione, cf PM: «Anche oggi è giorno da ricordare più abbondantemente san Paolo; e in modo particolarissimo per il Papa perché è un anniversario: dopo tre anni da che egli è stato eletto Pontefice e col nome di san Paolo, e quindi Paolo VI» (eletto Papa il 21 giugno 1963). - dAS, 30 giugno 1966 (Commemorazione di san Paolo): «Celebra [il PM] verso le ore 5 per le PD della comunità CGSSP».

2 Mt 10,16-22.

1 PAOLO VI fu eletto Papa il 21 giugno 1963.

1 Cf Lc 10,2.