Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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48. «CERCATE PRIMA IL REGNO DI DIO» (Domenica XIV dopo Pentecoste)

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 4 settembre 19661

Il principale insegnamento nel Vangelo: «Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta». Cioè, prima il regno di Dio nel mondo e la sua giustizia, cioè la nostra santità. «E tutte queste cose vi saranno date in aggiunta», le cose che sono secondo l'umanità. Bisogna chiedere, allora, il regno di Dio e la sua giustizia.
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Nella Epistola1: «il frutto dello Spirito è - bisogna chiedere al Signore il dono dello Spirito Santo - carità, e gioia, e pace, e pazienza, benignità, bontà, longanimità, mansuetudine, fedeltà, dolcezza, temperanza, castità».
Ecco, il regno di Dio e la sua giustizia è in queste espressioni che rispondono all'Epistola ai Galati. E i Galati san Paolo li aveva amati, quei cristiani che si erano sviati un po', e cioè, il male, il peccato; i peccati: impurità, immodestia, ecc.
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Adesso, però, domandiamo [al Signore] quello che è positivo: - il regno di Dio nel mondo. Che in tutto il mondo regni Dio, in tutta l'umanità; non soltanto riguarda l'Italia o l'Europa, ma il mondo intiero;
- e la giustizia. Questo intende specialmente il complesso, la santità, come sono i punti segnati da san Paolo. Oh, allora:
In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire a due padroni, infatti, o odierà l'uno e amerà l'altro, o si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro». E in pratica vuol dire: o che seguiranno il diavolo o che seguiranno Dio, uno dei due. «Non potete servire a Dio e al denaro. Perciò vi dico: non angustiatevi per la vostra vita, di che mangerete, (...) né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non è, forse, più del cibo, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non accumulano nei granai e il vostro Padre celeste li nutre. Non valete voi, forse, più di loro? E chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un solo cubito alla sua statura? E per il vestito, perché vi angustiate? Osservate i gigli dei campi come crescono: non lavorano, né filano. Ma io vi dico che neppure Salomone, con tutta la sua gloria, fu rivestito come uno di questi. Se, dunque, Dio riveste così l'erba dei campi che oggi è, e domani sarà gettata nel fuoco, quanto più farà per voi, gente di poca fede? Non angustiatevi, dunque, dicendo: che mangeremo? che berremo? di che vestiremo? Perché (...) è dei pagani che vanno in cerca di tutte queste cose. Il Padre vostro sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate, dunque, prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta1.
E cioè, noi dobbiamo avere le due intenzioni: il regno di Dio nel mondo, e la giustizia, cioè la santità; ciò che è giusto. Giusto dare a Dio ciò che [si deve dare] a Dio; e, al prossimo, ciò che si deve dare al prossimo. E tutte queste cose materiali, le necessità della vita presente, «e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta», sì. Noi dobbiamo soprattutto cercare la gloria di Dio: Gloria in excelsis Deo, pace agli uomini2, sì. Allora le nostre intenzioni siano quelle; e lo sforzo e i lavori che dobbiamo fare, la santificazione, cioè la giustizia. Dare a Dio quello che è da dare a Dio. La giustizia.
Giustizia vuol dire giusto: come vivere e come pensare, come Dio, e fare come Gesù Cristo ha fatto, e quello che è necessario nella nostra vita. Santificazione.
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Oh! Allora, è utile, nell'Adorazione di oggi, leggere e rileggere i frutti dello Spirito Santo: carità, e gioia, e pace, e pazienza, e benignità, bontà, longanimità, mansuetudine, fedeltà, dolcezza, temperanza, castità. Sono le virtù e i doni che san Paolo descrive nella Lettera ai Galati, i quali in gran parte si erano convertiti, e poi era rientrato qualche cosa di contrario di quanto san Paolo ha predicato; altri sono entrati a guastare e a insegnare cose non giuste. E san Paolo fa l'enumerazione dei disordini, dei peccati: fornicazione, impurità, immodestia, lussuria, idolatria, magia, inimicizie, contese, ecc., tutti i mali. E poi, secondo lo Spirito Santo, tutti i beni.
Perciò, sulla terra, o che seguiamo Dio, Gesù Cristo, ecco son le virtù. E se invece seguiamo i disordini, ecco allora realmente si segue satana sotto la carne, il mondo, e i cattivi esempi, ecc. Bisogna che noi possiamo sentirci di Dio; o sentirci del nostro io, del mondo, della carne. Siamo di Dio? Cercate il regno di Dio. E la vita religiosa, specialmente quello che avete da compiere nell'Adorazione: il regno di Dio e la sua giustizia. Sì, chiedere sempre, costantemente, queste due grazie. Del resto corrisponde al: «Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, e venga il tuo regno, e sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra»1. Il regno di Dio è la volontà di Dio. Che facciamo la volontà di Dio.
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Adesso, possiamo anche dire che, in generale, ci siamo orientati verso Dio. Ma bisogna che si voglia (...) l'orientamento completo; cioè, che non ci entrano niente dell'amor proprio, degli egoismi; niente di questo, solo Dio che regni. E siccome noi ci cibiamo ogni giorno di Cristo Ostia, allora bisogna che Gesù Cristo lo conserviamo in noi, cioè: vivere in Cristo, prima. Ecco allora la giornata è ispirata da Gesù Cristo: Vivit vero in me Christus1, la giornata (...) in noi Cristo. «Io son la via, la verità e la vita»2. Quella è la comunione delle 24 ore della giornata; 24 ore, notte e giorno, e nelle settimane, e nei mesi, e negli anni. Togliere tutto quello che può essere qualche residuo non gradito a Dio. Ma che noi vogliamo, anche solamente il muovere di un passo, che tutto sia in ordine al regno di Dio e alla sua giustizia.
Così, si possono fare le applicazioni rileggendo - ho detto - le virtù che lo Spirito Santo ha dato a noi. C'è l'elenco di quello che Gesù ha insegnato, quello che è segnato dalla Lettera ai Galati, san Paolo.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 141/a (= cassetta 225/a.1). - Voce incisa: “Domenica XIV dopo Pentecoste: meditazione del PM”. In PM, nessun indizio cronologico (cf PM e nostra nota in c440). - dAS, 4 settembre 1966 (domenica): «m.s. cappella CGSSP Messa e meditazione» (cf dAS in c9).

1 Epistola: Gal 5,16-24.

1 Mt 6,24-33.

2 Lc 2,14.

1 Mt 6,9-10.

1 Gal 2,20.

2 Gv 14,6.