Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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70. FONDARE LA VOCAZIONE SUI NOVISSIMI

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 11 novembre 19651

Invocare lo Spirito Santo per la meditazione. Che lo Spirito Santo illumini le nostre anime, e poi che conferisca la grazia perché tutto il nostro intimo sia rivolto a Dio, la grazia che alimenta la vita nostra spirituale.
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Ora, è tanto, non solo importante, ma necessario che ogni anno si continui, per un certo tempo, a meditare i novissimi. E allora la vita nostra si orienta bene, non solamente in quanto alla vita cristiana, ma in quanto alla vita di santificazione, di perfezione, vita religiosa. Vedete nella sapienza con cui siamo stati formati, così: i dodici mesi dell'anno divisi in questa maniera: per due mesi dell'anno, ottobre-novembre, fino alla novena di Natale, la meditazione sopra l'Apparecchio alla morte, che sono 36 meditazioni che si riferiscono a questo della nostra salvezza e quello che riguarda orientare tutta la vita verso Dio, verso l'eternità.
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Insisto per l'Apparecchio alla morte perché finora non c'è stato un libro di meditazioni pari a questi argomenti. Nessuno. E vi sono purtroppo tanti libri che sono più di curiosità che non di santità, è stato detto nel Concilio; tanti libri che sono curiosità.
Oh! Allora perché si dice che ha questo valore, questo libro dell'Apparecchio alla morte? Sono 200 anni che è uscito il libro, sant'Alfonso de' Liguori, il quale ha scritto tanto, compreso la Teologia Morale; libri di ascetica: Del gran mezzo della preghiera. E poi quello che riguarda la vita eterna; la devozione a Maria: Le glorie di Maria. E così, per meditare le Glorie di Maria dopo mezzogiorno, dopo pranzo, la ricreazione, i chierici andavano dieci minuti prima che finisse la ricreazione per leggere un tratto delle Glorie di Maria. Ora, in questi 200 anni da che è stampato, sant'Alfonso, 350 edizioni sono uscite, e adesso sono aumentate di 350, perché due secoli da che è stato scritto; è stato 1758 e siamo stati al 1958, 200 anni. Oh, 350 edizioni! Nessun altro libro di meditazioni ha avuto un esito così. E poi si è stampato, tradotto in 25 lingue e anche dialetti1.
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Oh! E allora, che cosa serve questo complesso di meditazioni, questo per due mesi, due mesi e mezzo, queste meditazioni? Per due scopi. E cioè primo, per orientar la vita e, secondo, per essere fermi nella vita.
Orientare la vita. Considerare, in sostanza, in queste meditazioni, che la vita presente è preparazione alla vita eterna. La vita presente è una vita brevissima, se si può dire vita, vita naturale; ma c'è la vita soprannaturale; e se anche, sulla terra, stessimo cento anni, ma l'eternità? Non solo cento anni, ma neppure sono soltanto cento secoli, neppure sono soltanto mille secoli; affatto.
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Considerare, quindi, la vita come mezzo per guadagnarci il paradiso. Allora vengono le vocazioni. Quali sono? Quando meditano, questi figliuoli o queste figliuole, considerando il valore della vita presente in quanto serve per l'eternità. E allora si cerca il meglio per guadagnare il paradiso più grande, la maggior gloria in eternità. Perché in paradiso vi sono tante mansioni1 - ha detto il Signore -, secondo i meriti che uno... E allora la vocazione, quando è decisa sopra questi novissimi, in quella maniera, allora non si appoggia più soltanto a delle vedute umane o semplicemente delle vite cristiane, ma vita religiosa, vita di perfezione. Se si decide la vocazione sotto questa luce eterna, allora non ci si smuove più. E quindi è necessario, ogni anno, per un certo tempo [meditare i novissimi] per confermare la vocazione e per lo slancio verso Dio, il perfezionamento nella vita religiosa. Ecco, allora, non solamente ci resta la costanza, la perseveranza, ma lo slancio. Queste anime che si trascinano in tiepidezza, sembra che siano senza energia e senza nervi. Ma che cosa è la vita religiosa, allora, trascinata così? Quindi dare importanza grandissima.
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E il libro dev'essere per tutte. Tutte devono avere l'Apparecchio alla morte. Quando arrivavamo in seminario, allora facendo l'elenco dei libri da acquistare c'era sempre insieme a quelli d'acquistare, l'Apparecchio alla morte per chi non l'aveva ancora avuto. Oh! Troppi libri che si leggono, alle volte, non tutti però... Quando si leggono libri vari, non si ha un avviamento, non si sta su una via, per cui si prova un sentiero, un altro sentiero; son come tanti libri, così, libri di curiosità e non di santità.
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Per farsi un'idea, i titoli delle meditazioni. Sono 36 le meditazioni; ma ogni meditazione ha un punto lungo con preghiere e affetti; e quindi, per lo più, dei tre punti se ne legge soltanto uno, per potere meditare di più. Allora sarebbero, invece di 36, 36 moltiplicato tre.
Primo: Ritratto di un uomo da poco passato all'altra vita. Con la morte finisce tutto. Brevità della vita. Certezza della morte. Incertezza dell'ora della morte. Morte del peccatore. Sentimenti di un moribondo trascurato che poco ha pensato alla morte. La morte dei giusti. La pace di un giusto che muore. Mezzi per apparecchiarci alla morte. Prezzo del tempo. Importanza della salute eterna. Vanità del mondo. La presente vita è un viaggio all'eternità. Della malizia del peccato mortale. Della misericordia di Dio. Abuso della divina misericordia. Numero dei peccati. Che gran bene sia la grazia di Dio e che gran male sia la disgrazia. Pazzia del peccatore. Vita infelice del peccatore e vita felice di chi ama Dio. Il mal abito. Inganni che il demonio mette in mente ai peccatori. Il giudizio particolare. Il giudizio universale. Le pene dell'inferno. L'eternità dell'inferno. Rimorsi del dannato. Il paradiso. La preghiera. La perseveranza. La confidenza nel patrocinio di Maria Santissima L'amore di Dio. La santa comunione. Dimora amorosa di Gesù sugli altari nel Santissimo Sacramento. Uniformità alla volontà di Dio.
E quindi, due mesi, due mesi e mezzo, queste meditazioni.
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Poi, cominciando la novena del Natale, le meditazioni sulla vita di Gesù Cristo, sul Vangelo, sulla sua vita privata, pubblica e dolorosa; e vita eucaristica di Gesù; e poi le altre considerazioni connesse; quindi la risurrezione, l'ascensione, Gesù alla destra del Padre; e il giudizio che il Signore darà all'umanità, il giudizio universale.
Oh! Poi dopo questo, alla sera c'era sempre la lettura spirituale: l'Imitazione di Cristo, che specialmente serve per le persone consacrate a Dio: le religiose, i religiosi.
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Ora, adesso, tra poco sarà pubblicato, già è stato approvato e votato al Concilio, la Vita religiosa. Su 2325 votanti, solo quattro han dissentito, ma 2321 hanno approvato nel senso giusto. Oh! E c'era stato un po' di deviazione nel conoscere, nel capire, specialmente il voto di castità o di obbedienza. Ora è confermato: la vita religiosa è la vita secondo il Vangelo; secondo il Signore ha insegnato, con la parola e con gli esempi, come si deve vivere la vita religiosa.
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Quindi per voi i tre libri migliori sono quelli, e cioè: Apparecchio alla morte; le meditazioni sulla vita di Gesù Cristo (sono vari libri, e sono quelli un po' più profondi e altri meno); oh, poi la Imitazione di Cristo, che insegna la santità dell'intimo; della santità, l'Imitazione di Cristo, particolarmente per la vita religiosa. Quello è veramente ciò che non può mancare alle suore; a nessuna. E non si pensi soltanto che serva per chi è giovane, ma o per adulto o per vecchio. Tutto questo è sempre fondamento della vita, e della perseveranza, e del progresso. E poi, oltre questo, siccome la vita nostra (...) Divino Maestro, in quanto è Via, Verità e Vita. Quindi, ciò che è per i novissimi e per la vita [di Gesù]. E Gesù Cristo ci ha lasciato l'esempio; è, poi, l'imitazione della sua vita.
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Orientamento verso il fine ultimo. Qual è il fine ultimo? La gloria di Dio. Troppe anime che non arrivano a compiere il: omnia in gloriam Dei facite1. C'è il comando che è il fine: omnia in gloriam Dei facite, perché è, allora, la preparazione al cielo. Se non si vive in fervore, si strascina la vita come quasi un peso. Ora, è lo slancio dell'anima verso Dio, e cioè, prevenire in qualche maniera il paradiso. Il paradiso è glorificar Dio; e, sulla terra, se noi cominciamo ad adempiere il precetto: omnia in gloriam Dei facite. Per questo è stato disposto quell'opuscolo2 che avevano distribuito tempo fa, l'altro anno, perché si miri alla gloria di Dio, e [in] Gesù Cristo, Via, Verità e Vita3. Allora si entra in quel che è il perfezionamento. Mi pare che un po' troppo ci si fermi sopra metà strada - bisogna far tutta la strada - quando si crede ciascheduno di essere abbastanza buono.
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Oh! La vocazione è la vocazione alla perfezione. Che cosa si sente? Cosa vuol dire vocazione? Vuol dire voler la perfezione, perché quello è la vita religiosa. Come si comprende o, meglio, non si comprende da tante persone che non capiscono che [cosa] sia la vocazione. Ma la vocazione è la vocazione alla perfezione e, se vogliamo viverla, bisogna fare così: tendere alla perfezione, lavorare per la perfezione che è l'impegno, e quindi (...). Forse non si dà questa attenzione. Perché il primo punto di esame di coscienza per i religiosi, per le religiose, qual è? Sto perfezionandomi? Tendo, lavoro per perfezionarmi? che oggi, meglio di ieri? domani meglio di oggi? Non in generale, ma in particolare. Il punto fondamentale dell'esame di coscienza è questo: faccio il mio dovere di perfezionarmi? E forse non ci si bada abbastanza. E poi bisognerebbe [domandarsi] specialmente nell'esame di coscienza agli Esercizi Spirituali o al ritiro mensile, se abbiam fatto il nostro dovere principale: il perfezionamento.
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Oh! Per quest'anno, per i sacerdoti, si fa il ritiro mensile sul libro Apparecchio alla morte, senza la predica; cioè viene letto il libro, tre meditazioni per ritiro mensile, e poi chi guida il ritiro può aggiungere qualche applicazione pratica per aiutare, per conchiudere bene coi propositi.
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Quindi, due punti notate: quello che riguarda ciò che è fondamentale nella vita, sia vita cristiana, sia vita religiosa: "mirare all'eternità". Prepararci, con l'Apparecchio alla morte.
Poi, l'altro punto: "mirare alla gloria di Dio". E questo vuol dire perfezionarsi, cioè quando si cerca e si adempie il precetto di perfezione: omnia in gloriam Dei facite1. Non una vita stentata, di fiacchezza, ma di generosità, prontezza. Propositi.
Questi due punti: dei novissimi e del perfezionamento, siano considerati sempre, e sia parte della Adorazione, con la grazia che avete di passare....
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1 Nastro 132/b (= cassetta 200/a). Per la datazione. cf PM: «...già è stato approvato e votato al Concilio, la vita religiosa (PC)». «Quest'anno si fa il ritiro mensile sul libro Apparecchio alla morte». - dAS, 11 novembre 1965: «Alle ore 6,30 [il PM] va a tenere una meditazione alle PD (vocazionario di Roma).

1 Sulle opere di s. Alfonso Maria De' Liguori (1696-1787) cf CANDIDO M. ROMANO, Delle opere di s. Alfonso Maria De' Liguori... Saggio storico... Roma, Libreria Salesiana, 1896.

1 Cf Gv 14,2.

1 1Cor 10,31.

2 Estratto dalla Teologia della Perfezione Cristiana di A. Royo Marin.

3 Gv 14,6.

1 1Cor 10.31.