Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

45. TRE MEZZI PER LA SANTIFICAZIONE
(Chiusura degli Esercizi Spirituali)

Esercizi Spirituali (3-11 agosto 1965) alle Pie Discepole del Divin Maestro
addette al servizio sacerdotale e liturgico.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 11 agosto 19651

Un pensiero che non vi riguarda direttamente, ma vi serva anche indirettamente. Stamattina ho ricevuto le Professioni dei Gabrielini2 e ammesso altri in noviziato. Poi ora si cerca quello che è importante, cioè le vocazioni adulte. Vi è quello che si chiama pre-vocazionario, e uno è tenuto da voi [a] Thiene, presso Vicenza3. Poi vi sono le vocazioni, i giovani che si raccolgono dopo le elementari. E adesso è meglio orientarsi dopo le medie. Ma poi vi sono anche vocazioni adulte.
Molte volte si constata che, giovani educati bene, cristianamente bene, arrivati a 18, 20 anni, 25, non si vedono, non inclinano a seguire il mondo, l'andazzo del mondo e nell'intimo hanno una battaglia spirituale; l'intimo, una battaglia: il demonio e la voce di Dio. E allora, non volendo seguire il mondo cattivo, ecco allora ripensano. Gesù Cristo aveva detto: «Io non sono del mondo, e voi non siete del mondo4 - diceva Gesù agli Apostoli -, ecco. Quindi, vocazioni adulte, tra i 18, 17, 18, 25, 27; qualcheduno anche fino a 30, particolarmente negli Stati Uniti, questo, perché generalmente si sviluppano più tardi.
Ora, due reparti: quelli che cercano Dio, ma non la vita sacerdotale, ma la vita religiosa dedicata all'apostolato. Questi sono i così detti "Discepoli", i quali costituiscono adesso un gruppo nella casa vocazionaria di Roma.
Quelli poi che, invece, oltre che la vita religiosa e l'apostolato, pensano ad essere insieme sacerdoti, religiosi sacerdoti. E allora si è iniziata e si costruisce la casa ad Albano5.
521
E vi sono parecchi di questi giovani, forse tra le parentele, fra i conoscenti, presso le parrocchie che forse conoscete. Allora, zelo per le vocazioni per le Pie Discepole, ma zelo per le vocazioni maschili, o per essere religiosi dedicati all'apostolato, e poi religiosi sacerdoti e apostolato assieme. In questo potete dare un'opera buona. E certamente si trovano di questi figliuoli, ed è una grande grazia per loro di trovare una via.
L'altro ieri ho guardato la posta: erano 15 che scrivevano, in questi giorni, un po' incerti, e volevano le spiegazioni. E non tutti vengono accettati e neppure tutti possono essere accettati. Vuol dire, questo, che vi è un complesso di giovani che si trovano in condizione spirituale: vogliono stare con Dio, e pure hanno una vita in questo mondo così corrotto, si sentono un po' trascinati. Allora, un aiuto, una mano dare a loro. Ecco quel che volevo dirvi.
522
Venendo a voi adesso: la chiusura di questo buon corso di Esercizi che avete seguito con molta diligenza e avete fatto già i propositi. Ma alcune cose, la prima è questa: voi ricordate bene, conoscete bene, anzi, quella che è la vostra vita religiosa. La vostra vita religiosa è, come istituzione, è tra la vita religiosa ordinaria delle suore, e quella che è la vita [di] clausura. La vostra vita è semi-clausura, nello spirito. Ora, come ci troviamo? Ecco, così: viene la inclinazione o, meglio, qualche volta il pericolo... Vi sono le Figlie di San Paolo e vi sono le Pastorelle e poi le Apostoline. Queste non hanno la semi-clausura, perciò non potete seguire l'andamento di loro. E perché? E perché il sacrificio della vostra santificazione, affinché Gesù parli di più al vostro cuore e il vostro cuore sia sensibile alle voci di Gesù Cristo. E per questo ci sono le due ore di Adorazione; e per questo l'apostolato deve essere, sotto un certo aspetto, riservato; tuttavia, quel che è da farsi come apostolato, bisogna farlo. Quindi maggior silenziosità, maggior raccoglimento, maggiore riflessione, letizia grande nei cuori; ma non vita, così, che imiti la vita religiosa di altre suore, come sarebbero le suore di Carità o le suore dedite all'insegnamento, ecc. Ecco, vedete un poco se questa vita di semi-clausura, come ho detto... bisogna esaminare se così è osservata. Questo potete vedere e anche fare sentire, questo pensiero, perché è un vostro privilegio, ecco.
523
Ora, venendo a quello che abbiamo da ricordare: c'è stato il periodo della purificazione nei primi giorni di Esercizi; la seconda parte, invece, dedicata alla santificazione. E in questo avete già lavorato.
Ora, questa santificazione (se potete prendere nota, adesso difficilmente qui, ma più tardi, a casa), questo fervore che vi porta alla santificazione, tre punti:
Primo, l'amore all'Istituto. L'amore all'Istituto è fervore. Amare l'Istituto, viverlo, sentirlo. Amare l'Istituto, quindi la grande stima, il grande amore agli articoli delle Costituzioni e all'apostolato che vi è, ecco. L'amore all'Istituto, e questo viverlo bene, più santamente. E poi promuovere, quanto è possibile, le vocazioni vostre, perché l'Istituto cresca di persone e di opere. E veramente, che siate veramente anime operanti, anime vive ed operanti1.
Oh, quanti sono gli Stati, quante sono le Nazioni nel mondo? E non si è raggiunto un gran che, rispetto al mondo intiero. Eppure dovremmo raggiungere... perché ovunque nasca il tabernacolo, la presenza di Gesù. Che facciate nascere Gesù in tante Nazioni! E sì.
Il giorno precedente a san Lorenzo2 è stato aperto il primo tabernacolo nelle nostre Case. Ora quanti sono? Sono più di 400 tabernacoli. E quindi sempre il riconoscimento e il ringraziamento.
Quindi il primo segno di fervore è l'amore all'Istituto.
524
Secondo, vivere nella fede, speranza, carità. Queste sono le virtù che si dicono teologali, cioè, che riguardano il culto a Dio. E la fede nostra, la speranza nostra, l'amore nostro a Dio, sì; le altre virtù, particolarmente la virtù della religione, ecco, procedono da queste. Quindi, vi sono, alle volte, persone che fanno propositi che sono buoni, certamente, ma non danno ancora quella forza interiore per evitare ciò che non piace a Dio e fare quel che piace a Dio. Sentire Dio, sentir Dio, la fede, Dio, ecco.
525
[1.] la fede profonda e larga. Vivere, per esempio, il pensiero di fede: l'Istituto è un Istituto per la santità. Tutto è ordinato alla santità. Considerar tutto, non secondo i ragionamenti umani, ma vedere in tutto: nelleCostituzioni e in tutto quel che è disposto e si opera nell'Istituto, veder tutto nel lume della fede.
526
2. la speranza. Perché da noi che cosa possiam fare? Ma nulla, zero, zero. Se non interviene Gesù Cristo con la sua grazia, non vale niente un'opera, anche magnifica esteriormente. E uno subisse anche il martirio, ma se non c'è questa speranza, cioè quella grazia che viene da Dio e quella grazia che ci sostiene per fare le opere buone, in maniera che tutto viene meritorio, se non si ha questa fiducia, questa speranza, che cosa vale se non c'è la grazia di Dio in noi e tutto non si ordina a Dio?1.
Allora, vivere questa fede, sì, ma che produce la speranza, la speranza che Gesù Cristo ci applichi i suoi meriti e che ci dia la grazia di operare in bene. Quindi: grazia santificante e grazia attuale. E dove ci stanno i nostri meriti? Se c'è questa speranza soprannaturale, la grazia interiore, e poi operare secondo l'aiuto della grazia.
527
[3.] Oh, allora, fede e speranza, e frutto è l'amore; cioè, la carità verso Dio, l'amore verso il prossimo. L'amore, ecco. Questi propositi, il primo riguarda la fede; il secondo, riguarda la speranza; e terzo, riguarda la carità, ecco. Propositi tanti, che più o meno si riducono a queste tre virtù: fede, speranza e carità, sì.
Vi sono, alle volte, anime che perdono un po' tempo. E vorrebbero proprio combattere delle cose minime, alle volte. Eh! Dei difetti ne porteremo fino alla tomba. Ma quel che importa è costruire dentro, poi dal dentro viene quel che procede all'esterno.
Fede, speranza e carità, quindi, secondo punto per la santificazione.
528
Il terzo punto della santificazione è l'apostolato. Fare bene l'apostolato: eucaristico, servizio sacerdotale, servizio liturgico alla Chiesa. Amare.
Persone che, passano gli anni, non migliorano il loro apostolato. Bisogna fare sempre un po' meglio, sì, sempre un po' meglio. È vero che - diciamo - qualche cosa si direbbe quasi che non può essere migliorata; questo è un errore. Ma ad ogni modo, quello che deve essere sempre progredito è l'intimo, è l'intimo; cioè considerare l'apostolato secondo la fede, la speranza, la carità. Amare l'apostolato. E quando si viene a cambiare ufficio, penetrare l'ufficio nuovo: come dev'essere chi fa l'insegnamento, chi guida, chi scopa la casa, chi fa la parte liturgica, ecc.
Maria faceva la cucina e faceva la spesa e andava nell'orto e poi faceva la pulizia. Ma quale spiritualità, soprannaturalità nel suo operare? Fatevi un cuore simile al cuore di Maria quando fate una cosa e l'altra e l'altra. Che poi Maria è stata la prima adoratrice di Gesù al presepio. Quanti giorni non sappiamo, ma poi fino al momento in cui Gesù chiuse i suoi occhi: inclinato capite, emisit spiritum1. Sentire, sentire di essere in Maria e, questo, sentirlo in questi giorni dell'Assunzione. Maria.
Quindi l'apostolato può essere sempre migliorato, sempre, esteriormente e interiormente, sì, ma specialmente interiormente. E quando c'è questo sentimento interiore, anche le altre cose esteriori hanno il loro riflesso.
529
Ecco, quindi, la santificazione, tre punti: primo, l'amore all'Istituto. E quello è, l'amore all'Istituto, è un grande amore a Dio, è quello voluto dalla Chiesa, è l'obbedienza che avete al Papa perché il Papa è il superiore di tutti gli Istituti, ecco. Quindi, amore all'Istituto; la santificazione interiore che è sempre fatta di fede, speranza e carità; e terzo, l'apostolato sempre migliorato, ecco.
530
Adesso, tre cosine brevi: primo, rinnoviamo i voti battesimali, perché allora siam diventati cristiani; secondo, rinnovare la Professione religiosa, quindi i voti religiosi; terzo, rinnovare i propositi che avete preparati.
Allora (mi pare che sia a pag. 32, 33, primo punto). Questo ci porta a ricordare la grazia che abbiamo ricevuto al battesimo. Eravamo solamente persone umane, ma col battesimo noi siamo stati fatti cristiani, e quindi la vita soprannaturale, la vita di grazia.
531
Ma oltre la vita cristiana voi siete state chiamate alla vita religiosa che è superiore e più perfetta della vita semplicemente cristiana. Allora ricordate il gran giorno in cui avete fatto la prima Professione, il gran giorno che avete fatto la Professione perpetua. Quel giorno eravate piene di fervore, vi siete donate a Dio con i tre voti. Allora, con vera fede e speranza e carità, rinnovazione dei voti religiosi.
532
Ora rinnovare i propositi che avete fatti in questi giorni. Vi do due minuti di tempo. Presentate i voti a Gesù, ciascheduna.
Sia lodato Gesù Cristo. "Sempre sia lodato. Deo gratias".
533

1 Nastro 82/b (= cassetta 190/b). Per la datazione, cf PM: «Stamattina ho ricevuto le Professioni dei Gabrielini e ammesso altri al noviziato». «Venendo a voi, adesso, la chiusura di questo buon corso di Esercizi...». «La vostra vita è di semi-clausura nello spirito» (cf PM in c627). - dAS, 11 agosto 1965: [il PM] va ad Ariccia per la chiusura Esercizi delle PD e riceve la Professione dei Gabrielini». - VV (cf c496).

2 Gabrielini, sono giovani dell'Istituto laicale maschile fondato da don Giacomo Alberione, Istituto S. Gabriele Arcangelo, approvato dalla Sacra Congregazione dei Religiosi, l'8 aprile 1960.

3 Pre-vocazionario maschile affidato alle suore Pie Discepole del Divin Maestro sorto a Centrale di Zugliano, provincia di Vicenza e diocesi di Padova.

4 Cf Gv 17,16.

5 È il Vocazionario per giovani sorto ad Albano Laziale (Roma), per volere di don Giacomo Alberione.

1 Cf Costituzioni delle Pie Discepole (1960), art. 3.

2 In una predica alle Pie Discepole, del 7 agosto 1963, lo stesso don Alberione diceva che il primo tabernacolo era stato inaugurato «nel giorno di s. Gaetano... e di s. Donato» [cf Alle Pie Discepole del D.M. vol. VIII (1963), numero marginale 323, nota 1; cf pure CISP, p. 1490].

1 Cf 1Cor 13,3.

1 Gv 19,30.