Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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28. LA CRESIMA: SACRAMENTO DELL'APOSTOLATO

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 1° giugno 19651

Siamo nel corso della novena allo Spirito Santo, come ha stabilito Leone XIII, e con il favore e annesso le indulgenze2. Non è solamente da considerarsi la novena e la festa, ma da considerarsi che siamo ora nella seconda parte dell'anno [liturgico] ormai (veramente si inizia con la Pentecoste).
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L'anno liturgico può essere diviso in tre parti, e cioè: l'incarnazione, la redenzione, e il tempo della Pentecoste, cioè che dura dalla Pentecoste all'Avvento successivo. Ma molto utile dividerlo anche: la redenzione e la santificazione.
La redenzione: l'attesa del Redentore, poi l'opera della redenzione compita dal Figliuolo di Dio incarnato, e così la Settimana Santa, e così il tempo pasquale. La redenzione. Quindi particolarmente il nostro spirito, le nostre meditazioni, le nostre preghiere, a Gesù Cristo, considerando quello che Gesù ci ha insegnato e quello che Gesù ci ha portato con la sua redenzione.
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Ora la redenzione, ma successivamente la santificazione, e cioè, i frutti della redenzione per l'opera dello Spirito Santo. E questo periodo, di circa sei mesi, bisogna santificarlo con lo spirito di fede, e la fiducia nell'aumento della grazia, e poi le grazie, gli aiuti necessari per vivere cristianamente e vivere religiosamente. Quindi questi sei mesi, sono circa sei mesi, dalla Pentecoste all'Avvento successivo: attendere alla santificazione.
Gesù ha compito la redenzione e poi: Se io non parto, se io non salgo al cielo, non vi mando lo Spirito Santo - disse agli Apostoli - ma se vado vi manderò lo Spirito Santo il quale prende da me la grazia e la dà a voi1. "Prende da me", perché l'ha acquistata, la grazia, Gesù Cristo e viene comunicata a noi. Perciò una divozione particolare allo Spirito Santo.
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Ora fermarsi sopra un punto. Noi abbiamo da rilevare in modo particolare, la cresima, il sacramento dello Spirito Santo. Abbiamo ricevuto la grazia nel battesimo; successivamente la cresima che completa il battesimo; e poi un aumento in funzione particolare nella Professione religiosa, quando l'anima rinuncia a tutto quello che è terreno per ricevere, invece, l'abbondanza di quello che è celeste, e cioè: una fede più profonda e una dedizione più profonda a Dio, rinunziando a quello che è terreno per orientarsi solo verso Dio, e quindi una vita che supera la vita cristiana, quanto a perfezione. Oh, allora, vi è sempre da rinnovare la dedizione al Signore. Si rinnovano i voti quando già sono stati emessi.
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La cresima è il sacramento dello Spirito Santo, il sacramento che deve portare la fortezza e l'apostolato.
La cresima, per il dono della fortezza; perché generalmente la cresima venga amministrata quando il giovane, la giovane si affaccia alla vita, cioè quando ha superato l'uso di ragione e poi sviluppo alquanto dell'uso di ragione, e allora affacciarsi alla vita.
Il dono della fortezza, in primo luogo, per vivere noi stessi. Fortezza. Non accondiscendere al mondo, ma attaccarsi a Dio, e cioè, cercare Dio e la salvezza. Distaccarsi dal mondo, non lo spirito del mondo. Il mondo attrae tanto. E vedere come questa gioventù, avete già constatato, quanta gioventù invece di tenersi sulla strada della vita cristiana, come si piega... E quanti invece di prendere la via della vita cristiana seguono il mondo, trascinati quasi.
Fortezza, per resistere a satana, perché è in quel tempo lì che satana fa gli sforzi; perché se induce il giovane, la giovane a prendere quella via storta, allora satana ha guadagnato quell'anima lì, quell'anima, nella vita presente. Pregare per questo, perché queste figliuole, questi figliuoli... Quanti abbandonano la Chiesa particolarmente in questo tempo e così inclinati a seguire il mondo!
Ma poi vi è in noi il bisogno della fortezza perché inizia la lotta tra lo spirito e la carne: Video aliam legem in membris meis1. C'è la legge di Dio e c'è la tendenza, quello che è la nostra natura, come siamo, e cioè, per il peccato di Adamo, la ribellione tra la carne e lo spirito. Ci occorre il dono della fortezza. E certamente avete avuto questo dono e l'avete avuto in abbondanza perché avete resistito al mondo; e per il mondo, il distacco dalla famiglia; resistito a satana perché satana molto tenta. Ma quando avete molto pregato, avete superato, superato le tentazioni di satana.
E poi la fortezza, resistere a quello che il senso chiede e quindi le virtù - e poi divengono voti se farete la Professione - per quello che avete già fatto, e cioè il distacco, quindi lo spirito di povertà, quindi la castità, e quindi l'obbedienza. Primo, è imposto già come virtù, e poi quello che è virtù, diviene voto. Quindi ringraziare il Signore che ci ha dato questo grande sacramento, il sacramento della fortezza.
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Ma, in secondo luogo, è il sacramento dell'apostolato, il sacramento della cresima. Fortezza, non solo vivere cristianamente, o anche religiosamente, ma orientarci verso le anime, partecipare all'azione della Chiesa, sentirsi nella Chiesa. È la Chiesa che ha il comando: «Andate e predicate e insegnate e santificate»1. Ecco la partecipazione della Chiesa. Se apparteniamo a una società dobbiamo avere zelo perché la società contribuisca, e tutti i membri della società, tutti contribuiscano al bene della società, quindi al bene della Chiesa. Occorre zelo, zelo per la Chiesa, per le anime. Vedete un poco come sono attivi i comunisti; loro sono lodati come società. E come operano, e, disgraziatamente, adoperano il loro zelo malamente; dati, quindi, al male.
È tempo di svegliarci un po', particolarmente il risveglio dal Concilio Vaticano II. E poi occorre un movimento di preghiere, specialmente il rosario a Maria, sì; occorre che tutti si applichino e lavorino per le anime, per la Chiesa.
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E allora, in quanto a voi, gli apostolati: eucaristico, servizio sacerdotale e servizio liturgico alla Chiesa; sono tre apostolati che, in fondo, fanno una cosa sola.
Ma, che cosa dobbiamo noi fare? Capire che cosa sia l'apostolato, in primo luogo; in secondo luogo, compiere l'apostolato, e vi sono apostolati vari. Per voi sono assegnati come Congregazione: apostolato eucaristico, servizio sacerdotale, e servizio liturgico alla Chiesa, alle anime.
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Il tempo, adesso, della novena di Pentecoste, sia un tempo in cui noi ci orientiamo di più nella vita; sì, la vita di santità e la vita di apostolato.
Se già si è superato quello che voleva il mondo, satana, la carne, però abbiamo ancor sempre da combattere, esser sempre più forti, specialmente vincere l'amor proprio, l'orgoglio; in secondo luogo, santificare le nostre opere.
Il fervore non è un sentimento soltanto, può esserci anche il sentimento, ma il fervore consiste nell'applicarsi a fare bene le cose che son da fare, com'è la giornata, 24 ore, e cioè compiere le nostre cose in ispirito di grazia e di luce di Dio, e tutto ordinato alla gloria di Dio.
Il fervore non è una sentimentalità soltanto, il fervore sta nel rendersi responsabili delle cose che ci sono date, per ciascheduna, nella posizione di ciascheduno.
Il fervore sta nel fare bene quello che è nelle ore della giornata e nell'ufficio che è dato, negli impegni, nei compiti della giornata.
Il fervore sta di fare le cose bene, con spirito soprannaturale, ordinar tutto a Dio, alla sua gloria, alla nostra santità, e poi compiere tutto quello che ci è dato nella maniera giusta, sì.
Quindi compiere le cose bene secondo le intenzioni, e secondo il modo di fare le cose. E perché siano sante le nostre cose, accettare tutto e far tutto nel volere di Dio e farlo bene, e ordinato tutto alla gloria di Dio e alla nostra santificazione.
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Però, bisogna anche notare che ciascheduno in un ufficio, in un lavoro, in un impegno, o che sia la scuola, perché si deve studiare, o perché vi è un apostolato, o perché vi sono altre attività: sentir la responsabilità davanti a Dio e davanti alla Congregazione. Prendersi responsabilità, non solamente riempire una giornata, una dopo l'altra, ma sentire in noi lo spirito di responsabilità (...) che varia; quello si rivolge a glorificare Dio, e a contribuire al bene della Congregazione, e il progresso quotidiano. Sentire la responsabilità, che non sia una cosa meccanica, ma una cosa che è veramente sotto la luce di Dio, e sentire la responsabilità davanti a Dio, davanti alla Chiesa, davanti alla Congregazione; e poi, (...) responsabilità perché ci dà il tempo, il Signore, un giorno e l'altro, e l'anno e l'altro. Responsabilità. Dobbiamo dar conto a Dio di ogni ora e di ogni momento. Sentire che abbiamo una responsabilità: dar gloria a Dio, e da santificarci, e di portare bene alle anime. Perché? Perché non è solamente un Istituto di santificazione individuale. Entrando nell'Istituto è una partecipazione degli impegni davanti alla Chiesa, e davanti alla Congregazione, perché il Signore ci dà il tempo, ci dà la salute, e ci ha dato l'intelligenza, e ci ha dato la memoria, e ci ha dato la vita, e ci ha dato le forze. La responsabilità davanti a Dio; (...) di ogni dono noi abbiamo da dar conto al Signore come l'abbiamo usato: come abbiamo usato gli occhi, come abbiamo usato la lingua, come abbiamo usato il tatto. E specialmente con la mente, l'intelligenza che il Signore ci ha dato, la volontà che il Signore ci ha dato, il cuore che ci ha dato. Sì, sentire la responsabilità davanti a Dio, alla Congregazione, a noi stessi e al prossimo, alla Chiesa.
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Oh! Allora, in questi giorni, venendo un po' al concreto: come si fa la novena dello Spirito Santo? Rivivere la cresima, quando il vescovo ha pronunciato la formula, poi ha amministrato l'olio che è stato consacrato appositamente per la cresima. Ora, ecco, la novena ordinata in questo senso, di rivivere la cresima: fortezza e zelo, apostolato. Questi due mezzi per fare bene la novena dello Spirito Santo.
Quel Veni creator, quel Veni sancte Spiritus sono due trattati di teologia dello Spirito Santo. Qualche volta li penetrate nel senso, quando li leggete in lingua italiana? E allora si capisce subito che vi è tutta una teologia dommatica e morale e liturgica dello Spirito Santo.
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E venendo al particolare: la fortezza (...) per la povertà, castità e obbedienza. Il distacco. Attaccarci a Dio, non solamente la parte negativa, ma la parte positiva.
E esaminare un poco: l'apostolato eucaristico, si fa bene? l'apostolato al servizio sacerdotale, va bene? Non è solamente per le suore che sono nelle case presso la Società San Paolo, ma per quelle che operano nei Centri, e quello che si fa in casa. E quindi, in terzo luogo, quello che è la parte liturgica.
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Vi è un punto che è molto importante, quello che riguarda la divozione eucaristica che è centrale nella Chiesa. Quell'articolo che c'è nell'ultimo numero del periodico, ha grande importanza1. Adesso il Congresso Eucaristico Italiano, sì2. E quell'articolo dice tante cose, ecco; bisogna che si comprenda affinché vi sia veramente la divozione eucaristica, la vita eucaristica, sì. Si è dato molta importanza alla Messa, che la Messa è centrale, ma la Messa è anche per la consacrazione, cioè perché dev'essere alimento, l'Eucaristia, e dev'essere presenza reale.
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E in questo avete da fare una certa parte attualmente, nel tempo attuale, perché i cristiani si orientino verso l'Eucaristia, l'adorazione all'Eucaristia, sì. E quindi, tutta la parte liturgica serve per onorare Gesù Cristo, l'Eucaristia, e cominciando dalla costruzione delle chiese fino agli indumenti sacerdotali. Ma in particolare, gli Istituti che si dedicano alla divozione particolare dell'Eucaristia. E voi, ecco, uno degli Istituti. Specialmente chi aveva mosso ultimamente, il sacerdote (...) e tenendo presente che noi contribuiamo con la nostra piccolezza, ma con la nostra fede, perché la cristianità sempre più orientata verso l'Eucaristia, non solo come Messa, non solo come comunione, ma come presenza reale, in ispirito di fede e in fiducia.
Avere Gesù Cristo in mezzo di noi! Sarebbe stato bello avere incontrato Gesù Cristo, quando è vissuto. Ma lui è sempre qui, e sempre c'incontra qui, ogni giorno, e incontrandoci ogni giorno... E stabilite il colloquio tra voi e Gesù Cristo.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 80/e (= cassetta 183/a). Per la datazione, cf PM: «Siamo nel corso della novena dello Spirito Santo...». «Adesso, il Congresso Eucaristico Italiano». (Riferimento al Congresso Eucaristico nazionale tenuto a Pisa dal 6 al 13 giugno 1965). - dAS, 1 giugno 1965: «Alle ore 6 è andato [il PM] in via Portuense per la meditazione alle PD».

2 Cf Enchiridion Indulgentiarum... op. cit. (Typis Polyglottis Vaticanis, 1952) n. 284. p. 185.

1 Cf Gv 16,14.

1 Rm 7,23.

1 Cf Mt 28,19.

1 D. BONDIOLI, Il culto dell'adorazione eucaristica, in La vita in Cristo e nella Chiesa, 6 (1965) pp. 11-14.

2 Si riferisce al XVII Congresso Eucaristico Nazionale d'Italia, celebrato a Pisa dal 6 al 13 giugno 1965.