Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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5. MARIA SANTISSIMA MADRE DELLA DIVINA GRAZIA
(Domenica II dopo l'Epifania)

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 17 gennaio 19651

Il Vangelo: san Giovanni, capo II.
In quel tempo: vi era un banchetto nuziale in Cana di Galilea, e vi era la madre di Gesù. Alle nozze fu pure invitato Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre disse a Gesù: «Non hanno più vino». Gesù rispose: «Che importa a me e a te, o Donna? L'ora mia non è ancora venuta». Ma la madre disse ai servi: «Fate tutto quello che vi dirà». C'erano sei anfore di pietra preparate per la purificazione dei Giudei, contenenti due o tre metrete ciascuna. Gesù disse loro: «Empite d'acqua le anfore». Quando,furono riempite fino all'orlo, soggiunse: «Attingete e portate al capo di tavola. E glielo portarono. Allorché il capo del banchetto ebbe assaggiata l'acqua mutata in vino - egli non sapeva donde venisse il vino, ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua - chiamò lo sposo e gli disse. «Tutti da principio servono il vino migliore, poi quando sono brilli, quello inferiore; tu invece hai serbato il migliore fino ad ora. Così Gesù,fece il primo dei suoi miracoli in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui2.
L'insegnamento del Vangelo è molteplice: Gesù approva il matrimonio, tanto che Maria e Gesù intervengono (perché vi sono stati eretici che dichiararono il matrimonio cosa sacrilega)3.
Poi l'insegnamento anche: condusse i primi discepoli, Gesù, con sé alle nozze. Era il primo tempo in cui Gesù aveva incominciato il suo ministero pubblico. Venne a mancare il vino e Maria si accorse di questo e si rivolse a Gesù. E bastò presentargli quello che occorreva, cioè: «Non hanno più vino». E con questo Gesù capiva il pensiero di Maria, cioè che provvedesse lui. E allora avvenne il miracolo. «Riempite di acqua le idrie». E quando Gesù ordinò: «Portate in tavola», e portando, l'acqua si cambiava in vino e vino buono, poiché colui che guidava la tavola allora si stupì ed espresse allo sposo: «Gli altri, prima danno il vino buono, poi dopo, il vino meno buono». Ma lui non sapeva come era avvenuto, lo sapevano bene i servi che avevano riempito di acqua le idrie e avevano portato in tavola vino; cioè durante il percorso, l'acqua si convertiva in vino. «Così Gesù fece il primo dei suoi miracoli in Cana di Galilea e manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui». E cioè Gesù si mostrò Dio. E i discepoli prima non avevano ancora conosciuto chi egli fosse; avevano seguito così, dietro l'invito, ma non conoscevano ancora chi egli fosse. «E i suoi discepoli credettero in lui». Capirono.
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Oh, adesso possiamo fare una riflessione: Maria, mater divinae gratiae1: Maria, madre della divina grazia.
Questo titolo viene sempre di più esaltato.
Perché Maria vien chiamata Madre della divina grazia? Non è Gesù che ha prodotto la grazia? Certo, è Gesù. E Gesù è la grazia, cioè la vita. Quando il bambino riceve il battesimo acquista la seconda vita, la vita soprannaturale. E chi è questa vita? È Gesù Cristo: «Io son la vita»2. E che cosa è nel bambino? La grazia, e cioè, la vita di Gesù Cristo. Come Gesù aveva detto: «Io sono la via e la verità»3, così: «Io sono la vita». Gesù è in noi; cioè, in noi c'è la doppia vita: la vita naturale e la vita soprannaturale. E la vita soprannaturale è quella che possiamo aumentare sempre di più. E poi è la vita eterna. In cielo, quando l'anima è separata dal corpo, l'anima vive della vita soprannaturale in paradiso. Se dunque Gesù Cristo è la vita... Chi è la madre di Gesù Cristo? È Maria. Perciò diciamo: Maria, «madre della divina grazia». Madre, in quanto è madre di Gesù.
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Oh, allora, come il Signore volle far capire che Maria è la madre della divina grazia e che, nello stesso tempo, ha il potere d'intercessione della grazia?. Ecco come il Signore manifestò questo. Gesù ha portato due grazie: una spirituale, l'altra materiale. Qui, è la trasformazione dell'acqua in vino. E sempre quando Gesù comunicò le prime grazie fu per l'intervento di Maria.
Quando Maria, diventata madre di Gesù, andò a visitare santa Elisabetta, entrando nella casa di Elisabetta e Zaccaria, fu santificato Giovanni Battista nel seno materno1. Quindi [Maria] ottenne la grazia al Battista: fu santificato prima della nascita. E di quanto? Di una abbondantissima grazia, specialissima grazia: exsultavit infans2. Allora è la prima grazia spirituale che sensibilmente Gesù ha comunicato alla mamma; grazia spirituale.
Quando si trattò di iniziare l'opera di Gesù Cristo, il primo miracolo pure è operato nell'intervento di Maria, così che l'acqua si mutò in vino. E così, la prima grazia spirituale manifestata con l'intervento di Maria; e il primo miracolo compiuto da Gesù per l'intervento di Maria. La grazia è Gesù, [Egli] è la vita.
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Ora il Signore volle che vi fosse la Donna, la quale operasse con Gesù. E come Eva fu colei che ha portato il peccato e ha indotto Adamo al peccato, per cui entrò in lei, entrò nell'umanità la morte, allora volle, il Signore, che alla redenzione fosse associata Maria, la Donna che fu come all'inizio della redenzione, perché fu lei a dire: «Sia fatto di me come vuoi1». Allora: Verbum caro factum est2, che portò, Gesù, portò la salvezza, la vita eterna contro il peccato di Adamo che portò nel mondo la morte, morte spirituale e morte corporale, perché tutti ormai siamo soggetti alla morte. Quindi, come era entrato il male, così entrò il bene, cioè la salvezza. E la Donna fu causa, Maria fu causa laetitiae3, portò la letizia nel mondo, cioè il Salvatore.
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Bisogna, quindi, che noi arriviamo a Gesù. Ma nei disegni di Dio è che noi passiamo attraverso Maria; attraverso Maria ottener da Gesù. Salve, Regina, mater misericordiae, "vita» è chiamata anche lei, e vita nel senso che ha portato Gesù che è la grazia. E noi nella comunione riceviamo il Figlio di Dio incarnato, il Figlio di Maria. Quindi è giusto che ci sia la divozione a Maria e che noi passiamo attraverso a Maria [per] arrivare a Gesù. Maria è mediatrice presso Gesù e Gesù è l'unico mediatore presso il Padre celeste. Il Mediatore è unico perché è solo lui l'autore della grazia, ma Maria è mediatrice della grazia, cioè [intercede] ché venga applicata la grazia alle anime da parte di Gesù.
Noi dobbiamo assecondare i disegni di Dio. Lui, il Signore, il Padre celeste ha voluto che la redenzione si compisse così: si è servito di una donna, della Donna. E la preparò bene per l'immacolata concezione, [la] preparò bene ad ospitare Gesù Cristo e a contribuire alla redenzione con Gesù Cristo. Allora è santo e salutare il pensiero di passare attraverso a Maria per arrivare a Gesù e quindi [nella] comunione riceviamo Gesù.
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E quando si inizia l'Adorazione, farsi accompagnare da Maria a Gesù, chiedendo la grazia di purificarsi e di essere più degni di stare davanti a Gesù. E così, assistere alla Messa con Maria, la quale Maria accompagnò Gesù al calvario e assistette alle sue agonie e alla morte.
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Allora la divozione a Maria, sì, apporta innumerevoli beni; in primo luogo, spirituali; ma poi quando il Signore vuole dare anche grazie materiali passiamo pure da Maria.
Se si va a visitare i Santuari si trovano, nelle sacrestie, nei corridoi, nella chiesa, tanti quadri per ricordare grazie ricevute, per lo più grazie materiali, perché l'uomo è tanto materiale, [che] se non riceve grazie materiali poco crede. Ma questo indica che Maria interviene a ottenere le grazie; interviene, in primo luogo, per le grazie spirituali, come è cominciato subito quando Maria entrò nella casa di Elisabetta: la santificazione del Battista; e Elisabetta, illuminata, la quale conobbe che Maria era diventata la madre di Gesù; e Zaccaria poi riebbe la parola1. In quella casa entrò la santificazione. E allora nel ministero pubblico, ecco. E come Maria al presepio presentò Gesù a Giuseppe, ai Magi, ai pastori, e così: «mostraci, dopo questo esilio, Gesù». Preghiamo che entrando l'anima nostra nell'eternità, ci mostri Gesù, «il frutto benedetto del tuo seno». Quindi è cosa sapiente considerare la mediazione di Maria.
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E a questo riguardo vi è il discorso del Papa quando approvò e chiuse la III sessione del Concilio Vaticano e dichiarò Maria: «Madre della Chiesa»1. Madre della Chiesa, in questo senso, che è madre della divina grazia, in quanto che, tutti quelli che sono in grazia hanno la vita spirituale e questa vita proviene da Gesù. Ed è la Madre della divina grazia e quindi è madre di ogni anima, e tutte le anime insieme formano la Chiesa. Allora adesso vedere com'è la vostra divozione a Maria.
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Ecco, la meditazione non è una istruzione. Ma la parte principale della meditazione qual è? La meditazione non è uno studio o un'istruzione o una lettura spirituale, la meditazione richiede, che in principio si espongano le verità; ma la meditazione è costituita da applicazioni a noi, alla vita nostra, e quindi l'esame di coscienza e quindi i propositi e quindi la preghiera. Molte meditazioni non sono meditazioni, son come una lettura, un'istruzione. Bisogna che siamo noi a lavorare interiormente e che concludiamo con i propositi. E quali? Quelli della Professione, specialmente. Certo, in primo luogo, gli impegni come cristiani: «Io credo in Dio Padre, nel Figlio, nello Spirito Santo»; le virtù teologali; poi le virtù religiose: povertà, castità e obbedienza; e poi a ciascheduno di noi quegli impegni e quei propositi fatti negli Esercizi. E sempre insistere sopra lo stesso punto. E allora è come continuare a costruire una casa e si aggiunge un mattone, un mattone e si va avanti; ma non si fa un pezzetto di muro e poi si guarda un'altra cosa o si guarda niente; la meditazione non serve, fuori che [come] un'istruzione, allora. Purtroppo che molte meditazioni non son meditazioni. E l'ho scritto diverse volte sul San Paolo1 e lo ripeto così spesso quando si fa meditazione richiamando l'esame di coscienza, i propositi, domandar perdono e domandar le grazie di osservare i propositi, sì.
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Oh! Allora, il Signore vi benedica. Maria conservava omnia verba haec conferens in corde suo1. Maria sentiva delle belle cose di Gesù e le ricordava e le meditava; conferens in corde suo. Faceva la meditazione.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 123/d (= cassetta 173/a). Per la datazione, cf PM: «E a questo riguardo [la mediazione di Maria] vi è il discorso del Papa quando approvò e chiuse la III Sessione del Concilio Vaticano e dichiarò Maria: Madre della Chiesa» (approvazione avvenuta il 21 novembre 1964). - dAS, 17 gennaio 1965 (domenica): «Celebra [il PM] verso le 5; tiene la meditazione alle PD di CGSSP».

2 Gv 2,1-11.

3 Tra questi eretici possiamo qui ricordare i Priscillianisti, i Manichei, i Duolisti. Il matrimonio, contratto secondo le leggi poste da Dio creatore, è cosa buona e meritoria. Difese la legittimità del matrimonio Gesù Cristo (Mt 19,6; Mc 10,8-9). S. Paolo è favorevole al matrimonio (1Tm 4,1-5). Le testimonianze a favore, dei Santi Padri e dei Dottori della Chiesa sono numerose e chiare. Il Magistero ecclesiastico condannò gli errori contrari; ricordiamo la condanna degli errori dei Priscillianisti (DS 206, 461, 462), dei Manichei (DS 461, 462).

1 È una delle invocazioni contenute nelle Litanie della Beata Vergine. (2) Gv 14,6.

2 Gv 14,6.

3 Gv 14,6.

1 Cf Lc 1,39-45.

2 Lc 1,44.

1 Cf Lc 1,38.

2 Gv 1,14.

3 Causa nostrae laetitiae, invocazione delle Litanie della Beata Vergine.

1 Cf Lc 1,39-45.

1 PAOLO VI, Discorso Post duos menses, 21 novembre 1964 (AAS 56 [1964] 1007-1018).

1 Su questi argomenti del PM, cf San Paolo, febbraio 1964, otto pagine sulla Meditazione. Si può pure cf CISP, pp. 1412-1426.

1 Lc 2,19.