Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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35. SPIEGAZIONE DELLE COSTITUZIONI - III35
Lo studio
1. Questa mattina il portinaio mi ha fatto un'osservazione: «E' ancora lì a studiare?». Bisogna studiare fino in punto di morte; non fermarsi sopra pensieri scoraggianti, ma cerchiamo di capire quanto siamo poco istruiti. Si progredisce sempre nel sapere e per insegnare dobbiamo sapere. Chi viene dopo saprà più di noi.
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2. Il Signore diceva ai suoi apostoli che avrebbero avuto un ministero più ampio del suo, infatti gli apostoli hanno predicato il Vangelo in molti luoghi. Non bisogna pensare che gli altri non debbano superarci, anzi è bene che gli altri facciano più di noi. Chi si dedica alla formazione degli altri non si scoraggi se sa meno.
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3. Per quanti anni abbiate già fatto in congregazione, leggete sempre per istruirvi. La dottrina cristiana non la possediamo mai abbastanza; è utile anche leggere periodici e libri di spiegazione del catechismo sempre un po' più approfonditi. Non sapete? Studiate! Lo studio è ancora più propizio dopo la professione.
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Pazienza e costanza nella formazione
4. Per l'educazione occorre pazienza, pazienza nell'istruire e pazienza nell'insegnare le cose riguardanti l'apostolato. Insegnare a tenere bene i bambini, la gioventù, a fare bene la pulizia in chiesa. Non lanciare subito le persone in pieno apostolato; si incomincia dalle cose più semplici, per esempio dai bambini, poi gradatamente si passa alle cose più difficili. Non bisogna mai dire basta. Ogni giorno il santo Padre, il Papa, mentre fa la passeggiata nei giardini vaticani, legge e studia. Ad una certa età non mettete via i libri ma continuate a studiare.
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5. Cominciare dal periodico La domenica, Il buon Pastore, Famiglia cristiana, l'Osservatore della domenica. La regola massima per educare è la pazienza. Quando usarla? Quando entrano in comunità aspiranti, postulanti, novizie, professe temporanee e perpetue. Studiare il catechismo con tutte le cose annesse. Se le postulanti sono da ammettersi al noviziato, occorre si preparino non solo con la virtù ma anche con l'istruzione per continuare poi con la formazione. Quando sarete abilissime nell'apostolato, vi saranno ancora molte arti da apprendere per fare del bene.
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Voti e virtù
6. La vita della congregazione è l'osservanza dei voti. Avviare al voto di obbedienza, di povertà, di castità. Che cos'è il voto? E' una legge che una persona si impone, perciò chi sceglie la vita religiosa fa una scelta di amore. Prima della professione bisogna dare l'esame canonico. Questo consiste nel vedere se la persona che domanda di fare la vestizione o la professione è libera: è l'esame di libertà, di elezione. La Chiesa vuole assicurarsi che la vita religiosa sia vita di amore, i voti sono i mezzi per farvi sante.
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7. La virtù è più larga del voto; questo è più importante ma abbraccia meno cose. La virtù riguarda le costituzioni, i comandamenti, i precetti.
Domandiamo la grazia di avere la virtù dei voti e di sottomettere la nostra volontà e il nostro giudizio ad essa.
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8. Se ognuna obbedisce tutto procede bene. Alle costituzioni non solo le giovani ma tutte devono obbedire. Stare molto attente nella formazione a chi non rinuncia mai alle sue idee e vuol sempre fare osservazioni: non permettete che proseguano, che facciano vestizione o professione.
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9. La via del buon esempio è la più semplice ed efficace. Vi è una grande sapienza nell'umiltà e nella semplicità. Il paradiso ci attende se avremo faticato sulla terra; cerchiamo sempre che Gesù sia contento di noi.

Albano Laziale (Roma)
5 agosto 1954

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35 Albano Laziale (Roma), 5 agosto 1954