Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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16. IL BUON PASTORE16
l. La figura del buon Pastore è stata presa dal Vangelo ed è una delle più belle e poetiche immagini. L'atteggiamento del buon Pastore dimostra una delle sue caratteristiche, l'amore. Egli ama le pecorelle e conosce più intimamente quelle fedeli, quelle che lo hanno seguito, conosce cioè voi tutte individualmente, conosce "me ". Ha cura delle sue pecorelle fino a dare la vita per esse, non soltanto attirandole al suo cuore, ma affrontando il calvario e la morte in croce.
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2. Gesù sacrifica la sua vita pur di salvare le anime, gli altri pastori invece cercano l'utile dal loro gregge. Gesù riceve ben poco da noi, noi siamo invece messi in occasione di cibarci perfino del suo corpo. Gesù non ha voluto essere solo il capo, il pastore, ma volle prima essere l'agnello, come lo definisce san Giovanni Battista quando lo incontra: «Ecco l'agnello» (Gv l,29).
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3. La condizione migliore per corrispondere al suo a»re è di essere buone agnelle e buone pastorelle. Bisogna avere le qualità delle buone pecorelle e dei buoni agnelli, cioè l'umiltà e la semplicità.
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4. Per onorare Gesù buon Pastore dobbiamo essere docili e sacrificarci, non dobbiamo aver paura di donarci nella semplicità e nell'umiltà. L'anima docile, umile, che sa sacrificarsi, capisce le ansie di Gesù: ansie di zelo e di ricerca delle pecorelle smarrite.
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5. Oggi, prima domenica di maggio, in alcuni luoghi si festeggia la Madre del buon Pastore: è lei che ci prepara la mensa. Ha diritto di essere chiamata così e voi fate bene ad affidare la vostra vocazione alle sue cure materne.

Albano Laziale (Roma)
2 maggio 1954

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16 Albano Laziale (Roma), 2 maggio 1954