Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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30. PER UNA SANTA MORTE30
1. Nell'adorazione di stasera preghiamo il Signore perché ci conceda la grazia di ottenere una santa morte.
Riflettiamo sopra la morte. Il Signore ci ha fatti per il paradiso. Questa terra è l'esilio, la patria è il cielo, la morte non è che la porta. La morte porta il corpo al disfacimento e noi dobbiamo accettarla come volontà di Dio. Dobbiamo accettarla come l'accettò Gesù nell'orto di Getsemani: «Padre non come voglio io, ma come vuoi tu. Sia fatta non la mia, ma la tua volontà» (Lc 22,42).
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2. Pensiamo di metterci in condizione di:
- togliere innanzitutto il peccato grave con il dolore perfetto meditando sul mistero di Gesù che donò la sua vita per ottenerci il perdono;
- togliere ogni colpa veniale e ogni colpa volontaria;
- guadagnare ogni indulgenza plenaria e parziale in nodo da non dover fare il purgatorio;
- compiere bene la nostra vocazione, cioè tutta la volontà che Dio ha sopra di noi;
- prepararsi un gran tesoro di meriti per presentarsi a Dio con le mani non vuote ma piene;
- offrire la nostra vita in riparazione di tutti i peccati che si commettono contro Gesù buon Pastore, il santissimo Sacramento, la santissima Vergine. Inoltre, riparare tutti i peccati che si commettono con i pensieri, con la fantasia, con i desideri.
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3. Ripensiamo ai tre grandi modelli della buona morte: Gesù crocifisso, Maria santissima morta di puro amore, san Giuseppe. Pensiamo come fu la morte di Gesù, alle tre ore di agonia, alle parole dette al buon ladrone quando assicurò il paradiso e al dono che ci ha fatto in Maria madre nostra. Offriamo fin d'ora i dolori che soffriamo in unione alle sofferenze di Gesù per la salvezza delle anime, ed anche il nostro letto sarà un piccolo altare. Che l'anima, appena uscita dal corpo, sia invitata dal Giudice al regno eterno.
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4. Pensiamo alla morte di Maria che, compiuta la sua missione, muore per l'intensità del suo amore, per un fuoco interiore che la consuma e merita così di essere assunta subito in cielo. Che il Signore ci conceda di morire nel suo amore!
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5. Pensiamo alla morte di san Giuseppe che visse in compagnia di Gesù e Maria, morì tra Gesù e Maria ed ora dal cielo è patrono degli agonizzanti.

Albano Laziale (Roma)
3 agosto 1954

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30 Albano Laziale (Roma), 3 agosto 1954