Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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4. MOTIVO E FONDAMENTO DELLA CASTITÀ4
1. La castità è essenziale allo stato religioso. Non è pensabile lo stato religioso senza l'osservanza dei tre voti: povertà, castità, obbedienza. La castità è la parola più fulgida del sacerdozio. I religiosi devono osservare questa virtù perché la vita religiosa è una consacrazione a Gesù.
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2. Le anime consacrate sono chiamate spose di Gesù. Hanno abbandonato tutto per darsi totalmente a Gesù. L'anima, invece di fare la donazione di sé ad un uomo, la fa a Gesù. Si sottrae da ogni cosa profana per vivere unicamente per Gesù. L'anima si dona a Gesù e Gesù si dona a lei. Io non mi appartengo più. Sono di Gesù Cristo, io tutto ho donato a lui e per sempre.
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3. Il corpo e l'anima del religioso diventano una cosa sacra, una sola cosa con Gesù. Quindi una profanazione contro la castità in un religioso è più grave che non in coloro che non hanno i voti e non sono religiosi. Destinati a Dio, non ci apparteniamo più, quindi se usiamo male gli occhi, i sensi, profaniamo una cosa che non ci appartiene, che è di Dio. Gesù diceva a Carlo de Foucauld: «La tua anima mi appartiene, quindi non deve avere nessun desiderio, nessun affetto che morire per me».
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4. Estensione della castità: la castità si estende, anzi incomincia dalla volontà di essere di Gesù per tutta la vita, vivendo in Lui, per Lui e di Lui: quindi la castità risiede prima nella volontà. Non varrebbe la castità esterna se non ci fosse la volontà.
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5. Le inclinazioni le portiamo con noi stessi e sono rare quelle anime che non abbiano delle tentazioni. La tentazione è una cosa normale, non occorre cercarla; nonostante la vigilanza viene ugualmente. Dobbiamo ricordare però che finché non è accettata non è peccato.
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6. Credere che le tentazioni offuschino le virtù è un errore. Se la volontà cede o acconsente allora c'è peccato; ma se resiste, si fanno tanti meriti ogni volta. Le anime molto tentate sono destinate a grandi cose perché vengono provate. Ci vuole vigilanza e attenzione.
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7. Domandiamo a Gesù che ci dia la forza e ci mantenga nella calma. Quando si hanno le tentazioni ci si tiene più nell'umiltà. Siccome eri prediletto da Dio, egli ti ha provato.

Albano Laziale (Roma)
31 gennaio 1954

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4 Albano Laziale (Roma), 31 gennaio 1954