Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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43. SPIEGAZIONE DELLE COSTITUZIONI - IX43
L'apostolato
1. Domani è la festa del santo Curato d'Ars il quale aveva voluto il nome di Maria perché da Maria diceva di aver ricevuto tutto. Domandiamo a lui lo spirito dell'apostolato. Egli ha superato difficoltà enormi per prepararsi all'apostolato, i più infatti si opponevano alla sua ordinazione sacerdotale. Il vicario disse: «Sa dire buoni rosari, farà molto bene». Con la sua umiltà, con la sua poca scienza, con la sua parola calda, attirò molta gente che desiderava andare a sentirlo e a confessarsi da lui. Ha operato un bene immenso.
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2. Quando c'è grande calore nell'anima, applicazione, preghiera e fiducia in Dio, si può fare molto del bene. Fareste bene a raccogliere ciò che avete sentito su di lui in modo che domani vi serva, cercando anche di esaminare i suoi scritti e i casi da lui risolti. Una suora che va in apostolato con impegno e grande fervore farà tanto bene da essere considerata come madre della parrocchia.
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3. L'articolo 265 sull'apostolato ci invita a prendere in consegna da Gesù buon Pastore molte anime per istruirle, educarle e far loro del bene. In quella parrocchia vi è un piccolo fuoco sempre acceso: sono le tre o quattro suore che pregano per tutti, sono potenti davanti a Dio perché hanno le mani giunte. Non ditelo, tenetelo nel cuore, ma dovete santificare anche i sacerdoti, la diocesi, il clero, nello spirito e nella forma data a voi. Non sono mai esistite le suore come Maria: pronte a consolare gli afflitti e a prendere anche qualche «bussa» per amore di Gesù buon Pastore che ne ha prese tante.
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4. Vi è il pericolo di avere o troppa confidenza con i sacerdoti o troppo distacco; ci vuole umile cooperazione come Maria con Gesù a Cana. Maria ha fatto venire l'ora di Gesù; farete così anche voi, siate come la Madonna, fate giungere l'ora di Gesù; considerando lo spirito vero di Maria accanto al Pastore Gesù, prendetevi cura delle anime.
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5. Appena entrate in una parrocchia fate subito qualche cosa ma con prudenza. Potete subito pregare con il popolo e per il popolo, lavorare per il decoro della chiesa e le funzioni, vedere i malati, prendervi umilmente cura delle vocazioni.
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6. La prudenza vi dirà poi come iniziare le opere esteriori: sempre scegliendo con sicurezza il lavoro tra la gioventù, i bambini, le bambine e le famiglie. Ci si lamenta di certi istituti che attirano i giovani e le giovani a sé, allontanandoli dalla parrocchia; per voi invece l'impegno è quello di portarli alla parrocchia.
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7. Avvicinare la gente ai sacramenti, alla confessione e alla comunione perché se non si unisce a Gesù non può andare in paradiso. Bisogna che la parrocchia sia la famiglia di Dio. In Italia c'è un movimento in cui si cerca di formare la parrocchia «famiglia di Dio», portandola ai sacramenti. In certi luoghi si è religiosi solo esteriormente, in certi altri c'è tanto rispetto umano.
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8. Se non c'è il pentimento del peccato non ci si salva, perciò mirare a portare la gente ai sacramenti, orientare la nostra azione nella parrocchia verso i sacramenti, servirsi di tutti i pretesti del mondo per far partecipare la gente alla confessione e alla comunione.
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9. Prudenza nello stare fuori da sole tanto tempo. La superiora sia una vera madre anche di fronte alle suore. Progredire con i metodi migliori. Le pastorelle portino l'amore a Gesù buon Pastore e ai santi apostoli Pietro e Paolo che sono le vostre devozioni.

Albano Laziale (Roma)
8 agosto 1954

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43 Albano Laziale (Roma), 8 agosto 1954