Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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68.
SPIRITUALITÀ PAOLINA

Il Signore vuole che noi compiamo sulla terra un qualche lavoro, un qualche ufficio, una qualche professione, ma il lavoro più prezioso e che deve durare tutta la vita è il perfezionamento. E voi aspirate alla perfezione. Prima la vita cristiana ben vissuta; ora aspirate alla vita religiosa e, nella vita religiosa, al perfezionamento. È tanto importante questo: tenere un taccuino, un quaderno, un registro segreto, personale, dove risulta il lavoro che si fa di anno in anno. Per esempio, si elencano i propositi, i pensieri che si sono avuti, le esortazioni, i consigli, e poi le pratiche di pietà. Quando si arriva alla fine del mese per il ritiro mensile o quando si arriva alla fine dell'anno, si può fare l'esame. Ho progredito? Ho fatto bene il mio lavoro più prezioso della vita, il perfezionamento, la santificazione? Anime che si impegnano veramente a progredire, e si servono anche di un mezzo così, perché anche quello serve poi per fare l'esame di coscienza.
Ora un'altra cosa: è tanto importante in questo tempo che si lavori per le vocazioni. Noi abbiamo una Congregazione, che è della Famiglia Paolina: è quella delle Apostoline, le quali sono totalmente dedicate al lavoro delle vocazioni. Ma vi è anche ogni Istituto che è impegnato a questo. Impegno a pregare per le vocazioni, impegno a lavorare quando si può per le vocazioni. Pregare perché si formino bene le vocazioni; e poi pregare anche perché, quando il sacerdote è arrivato sul campo del lavoro, o quando la consacrata ha emesso i suoi voti, le sue promesse, renda nel ministero, renda nell'apostolato, nella vita. Quindi sarebbero tre grazie da chiedersi: che si promuovano le vocazioni; che si formino le vocazioni; che una volta formate, lavorino per la Chiesa, per le anime.
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Poi devo ricordare: l'anno scorso in modo particolare si è insistito per la diffusione della Bibbia, la quale viene distribuita a sotto prezzo affinché possa entrare in ogni famiglia, e molte di voi hanno lavorato in questo campo della diffusione della Bibbia; vi è anche chi è arrivato a diffonderne mille e più copie. Ora questo lavoro non è soltanto per un anno, ma questo apostolato della Bibbia deve continuare sempre.
Quante sono le famiglie in Italia? Sono 14 milioni e allora il compito è molto largo. Va sempre aumentando questo lavoro; e siccome vi è qualche difficoltà, ossia che non tutti capiscono la Bibbia, bisogna ricordare due cose: si legga in primo luogo il Vangelo. È così semplice! La Bibbia si compone di 72 libri, ma la parte principale è il Vangelo, e poi c'è il libro degli Atti degli Apostoli, poi le Lettere degli Apostoli; e poi si può passare anche all' Antico Testamento, in particolare ai libri storici, a quelli morali, e poi a quelli profetici. Perché sia più facile e perché tutti la comprendano, si è formata una iniziativa che ha lo scopo di avviare alla lettura della Bibbia con corsi d'istruzione per corrispondenza. Questo è un altro modo perché tutti possano capire e leggere meglio e più fruttuosamente la Bibbia. Continuare quindi la diffusione, e siccome vi è questa difficoltà per molti a leggerla, allora ecco i corsi per corrispondenza.
E ora un proposito generale di immenso vantaggio. C'è chi fa altri propositi, ma vi è sempre una necessità: migliorare la preghiera. Nella Teologia, i gradi di preghiera indicati sono nove: il primo è la preghiera vocale, il secondo la preghiera di meditazione, il terzo la preghiera affettiva, e poi avanti, fino al raccoglimento infuso. Quando si è raccolti bene davanti al Signore, ecco che lo Spirito Santo infonde quel raccoglimento per cui l'anima entra nella comunicazione con Dio più intimamente. La preghiera ha sempre due parti: 1) dar gloria a Dio, lodare Dio e 2) chiedere le grazie che ci sono necessarie.
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Per alcune di voi questo sarà l'unico impegno, l'unico proposito che ha tanta importanza; ma anche per chi ha altri propositi, l'unico mezzo per mantenerli è la preghiera. Quindi chiedere al Signore la grazia di pregare sempre meglio. Per salire fino ai nove gradi ci vuole del tempo, ma vi si può arrivare se c'è progresso continuo.
Ora un'altra riflessione, o meglio un altro argomento. Voi sapete come è costituita la Famiglia Paolina: in primo luogo c'è la Pia Società San Paolo, poi le Figlie di San Paolo, le Pie Discepole, le Suore Pastorelle per le Parrocchie, le Apostoline, voi Annunziatine, i Gabrielini e i Sacerdoti di Gesù Sacerdote. A tutto questo si aggiunge l' Unione dei Cooperatori. La Famiglia Paolina ha un raggio molto ampio; è come una iniziativa universale. A tutti è riuscita a far del bene e vi sono i mezzi per arrivare a far del bene un po' dappertutto. Supponiamo, con i periodici, con le pubblicazioni che arrivano ad alto numero, per esempio, Famiglia Cristiana che ha già un milione e mezzo di copie, che arrivano alle famiglie. E poi c'è tutta l'altra produzione. La Famiglia Paolina ammette tutte le attività pastorali, tutte le loda, le incoraggia, le sostiene. Da qualunque parte si possa far del bene, tutte le iniziative che hanno l'approvazione della Chiesa e che servono per la salvezza delle anime, tutto ciò che è buono, niente è escluso. Anzi è bene inventare nuove iniziative, mentre si inventano tanti mali nuovi e tanti disordini.
Con questo rispondo alla domanda che mi è stata fatta varie volte, e vediamo un po' se posso spiegare meglio.
Anzitutto il carattere nostro è l'universalità. Tutto quello che si può fare di bene, tutto quello che è approvato dalla Chiesa, tutto quello che serve a glorificare Dio e a sentire le anime. Purché salviamo le anime, ovunque si vada e qualsiasi sia l'iniziativa, è sempre nel nostro spirito. Per questa universalità, bisogna considerare Gesù Cristo Via, Verità e Vita: c'è tutto il Vangelo. Poi il Vangelo come ce lo spiega e ce lo porta alla pratica san Paolo.
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Gesù Cristo è venuto a salvare gli uomini ed Egli si è dichiarato: «Sono la Via, sono la Verità, e sono la Vita» (Gv 14,6). Tutto viene compreso: «sono la Via», cioè la morale; «sono la Verità»: la teologia, l'insegnamento teologico, il catechismo nelle sue parti; «sono la Vita»: la grazia.
Ora cosa bisogna dire, riguardo alla via? Occorre far camminare cristianamente gli uomini. Quando Gesù stava per lasciare gli Apostoli, era vicino alla conclusione della sua vita, disse: «Andate e insegnate» (Mt 28,19). Che cosa? Quel che Gesù aveva insegnato, cioè le verità. Poi: «guidate le anime», fate in maniera che vivano come io ho insegnato; è quello che riguarda la morale; poi: «battezzate», cioè date alle anime la grazia per mezzo del battesimo. Dopo il battesimo seguono gli altri sacramenti, particolarmente la confessione, la comunione, eccetera.
Cosicché abbracciamo tutto. E come Gesù Cristo ci ha dato un Vangelo completo, perché noi possiamo vivere con pensieri di cielo, con opere di cielo, con desideri di cielo e con la possibilità di arrivare al cielo, ecco S. Paolo così lo ha applicato. Lo ha applicato in due maniere: predicando, e praticando. Quanti sono i suoi viaggi apostolici! Ha predicato per mezzo delle sue Lettere, dei suoi discorsi che ha tenuto qua e là, delle sue esortazioni, eccetera; poi con i suoi esempi egli ci ha portato a comprendere e a vivere il Vangelo.
Quindi la nostra spiritualità qual è? È Gesù Cristo Via, Verità e Vita. E come ci è presentato Gesù Cristo? Nella forma e nelle attività di S. Paolo. Quindi quando S. Paolo dice: «Donec formetur Christus in vobis» (Gal 4,19), perché in voi si formi Gesù Cristo, cioè, perché siate veri cristiani, questo voleva e questa era la sua attività. E quello che risulta da tutte le sue Lettere; qualcuna è andata perduta, in quei primissimi tempi della Chiesa, ma quattordici Lettere si sono ancora conservate. Leggere la vita di S. Paolo.
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Un'altra considerazione. Gesù Cristo è nato a Betlemme. Nascendo, il Signore volle che il mondo sapesse che cosa veniva a fare. E che cosa è venuto a fare non lo ha voluto dire lui, il Bambino, ma lo ha fatto cantare dagli Angeli: «Gloria Deo et pax hominibus bonae voluntatis». Che cosa vuol dire? «Vengo per glorificare ed esaltare la grandezza di Dio». Ecco il fine che dobbiamo avere, perché la glorificazione di Dio è la perfezione della virtù. Quando noi miriamo in tutto alla gloria di Dio, siamo nel piano della perfezione più alta. Perché si arriva a glorificare così Dio? Perché in noi c'è Gesù Cristo: «Vivit vero in me Christus» (Gal 2,20). La seconda parte è: «Pace agli uomini di buona volontà». Vuol dire: gli uomini erano nel peccato; tutti gli uomini nascono in peccato per l'eredità del peccato di Adamo, perciò vi è un contrasto fra l'uomo e Dio. Allora Gesù Cristo è venuto a versare il suo sangue, a morire sulla croce per riconciliare l'uomo con Dio: «Pax hominibus».
È questa l'universalità ed è questo il pensiero che dobbiamo avere se vogliamo avere una spiritualità piena: il Vangelo come fu applicato da S. Paolo. S. Paolo stesso ha fatto così, ha lavorato per la gloria di Dio in tutte le forme, in tutte le attività. Quanti viaggi apostolici, quanti pericoli, quante volte è stato battuto con le verghe, quante volte prigioniero; due anni è durata la prima prigionia e anche di più, in oriente, poi in occidente, a Roma. Allora lui cercando la gloria di Dio, come risulta dalle sue Lettere, e la pace degli uomini, portando la pace all'umanità, in quante nazioni egli è andato, ha fondato delle chiese.
Ora un'altra riflessione perché si capisca meglio la spiritualità della Famiglia Paolina. Vedete, vi sono Istituti che si dedicano all'insegnamento, suore che fanno scuola, religiosi che si dedicano all'educazione. Ne conoscete certamente tanti! Vi è inoltre un complesso di opere di carità per gli orfani, per i malati, per i vecchi e un po' per tutti quelli che hanno bisogno; e vi sono opere di carità, rette da suore e sacerdoti.
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Poi vi sono quelli che hanno la clausura, la clausura di suore e di religiosi, come i trappisti. Poi vi sono pure Istituti dedicati a istruire i ragazzi e avviarli a una vita buona, alla vita cristiana perché si comportino bene nella vita. Tante attività e tanti Istituti, ognuno ha una parte. Ma noi dobbiamo appoggiare tutto.
Per mezzo delle pubblicazioni noi raccomandiamo e promoviamo tutto, tutti gli apostolati, tutti i mezzi che servono per elevare l'uomo, per formare i cristiani e dare anche tutto quello che è buono, secondo S. Paolo: «Tutto quello che è vero, tutto quello che è puro, tutto quello che è giusto, tutto quello che è santo... sia oggetto dei vostri pensieri. Quello che da me avete imparato, ricevuto, udito e in me veduto, mettetelo in pratica» (Filipp 4, 8-9). Questo ancora perché si possa incoraggiare tutti i mezzi, tutti i ministeri, tutte le attività, tutti gli Istituti, tutte le opere di bene. Allora specialmente adoperiamo i mezzi tecnici come centro della Famiglia Paolina. I mezzi sono quelli approvati nel Decreto della seconda sessione del Concilio Vaticano II, che si chiamano «strumenti della comunicazione sociale» e che servono per tutto, e sono: la stampa, il cinema, la radio e la televisione, quando sono ispirati da principi sani e cristiani. Ora ci sono anche i dischi e poi molti altri nuovi mezzi tecnici che servono come mezzi della comunicazione sociale.
Per concretizzare e poter vivere meglio questa spiritualità, leggere e meditare ripetutamente il Vangelo e le Lettere di S. Paolo, e in generale, almeno per chi ha un certo tempo e una certa cultura, i libri che formano il Nuovo e il Vecchio Testamento. Ma per tutti, questo: dobbiamo riempirci di pensieri di fede e vedere tutto con fede, e così noi ci approfondiamo in quella che è la virtù fondamentale; poi c'è la speranza, nella quale noi ci appoggiamo e prendiamo i meriti che Gesù Cristo ha fatto per noi; poi l'amore a Dio e l'amore al prossimo.
Bisogna ricordare un esempio per capire un poco.
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Se si vuole costruire una casa, prima si mettono le fondamenta. Questa è la fede, spiritualmente, base dell'edificio di una vita santa, una profonda fede, perché non si comincia dalla carità, ma dallo spirito di fede; fede sempre più penetrata e sempre più sentita. E poi vedere in tutto la fede. Come giudicare il tempo che abbiamo? Con fede: il tempo ci viene concesso perché noi ci salviamo e cioè lavoriamo per la nostra santificazione e guadagniamo dei meriti. E se viene un male, una prova, una malattia, o un'altra cosa che dispiace, vederla con fede, considerarla in ordine a Dio e al Paradiso. E così la vita povera. Ma se non abbiamo fede non capiamo né la povertà, né la castità, né l'obbedienza. Il fondamento è la fede, che illumina tutto e regge tutto l'edificio.
Dopo che ci sono le fondamenta, si innalzano i muri. Questo indica la speranza, che è l'abitazione e quindi è già il frutto, ossia la virtù che dobbiamo noi praticare; cioè: seguire gli esempi di Gesù Cristo, come Egli ha operato, la sua umiltà, la sua obbedienza, la sua carità, il suo zelo per le anime, il suo lavoro di falegname. Tutto insegna, ciò che è nella sua vita privata, dal presepio fino a quando è arrivato a trent'anni, quando ha cominciato il suo ministero pubblico. Dopo il ministero pubblico, la vita dolorosa, poi la vita di gloria: «Siede alla destra di Dio Padre», ed è presente nel sacramento dell'Eucarestia. Tutto ciò è insegnamento. Mediante queste virtù si eleva la costruzione: chi arriva a una virtù, chi arriva a due, chi a tre. Ci sono i vari piani. Se si legge il castello di santa Teresa d'Avila, come è ben descritto il castello, la costruzione che si eleva.
Poi la terza parte della costruzione è il tetto che copre l'edificio, e questo indica la carità. Arrivare a un amore profondo di Dio e del prossimo. Amare, aiutare. Aiutare in tante maniere; cominciando dalla preghiera e venire alle attività secondo le possibilità che si hanno.
Ecco, questo edificio ricorda quello che viene insegnato nel Vangelo, quello che forma tutte le attività spirituali e cioè quello che forma lo spirito paolino.
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Si vive così e si costruisce quindi l'edificio. Fondamento: fede; elevazione dei piani, le virtù; poi la corona, che è l'amore a Dio e al prossimo. Così si termina con la vita eterna: glorificare Dio e, glorificando Dio in cielo, raggiungere la nostra felicità. Praticamente c'è da approfondire la fede, la speranza, la carità, e istruirsi particolarmente leggendo e rileggendo il Vangelo e le Lettere di san Paolo; poi la preghiera come la Chiesa ci guida, come è la liturgia aggiornata oggi. La liturgia c'è sempre stata; oggi va sempre più applicandosi in maniera che tutto il popolo possa partecipare all'azione sacerdotale
Avanti! Amare la Famiglia nostra, tutti insieme la Famiglia Paolina. Vi benedica il Signore per le ispirazioni che avete avuto in questi giorni, i desideri, i propositi, i passi che state facendo, entrando, o passando in noviziato o passando alla prima professione e alle altre professioni e poi, la corona: la professione perpetua, il legame pieno e totale, duraturo, fino alla morte. Di lì si parte per l'ingresso in cielo.
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