Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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60.
LA DEVOZIONE ALLA MADONNA

La devozione a Maria rende tutto più facile: a evitare il male, a fare il bene e a praticare la virtù. E Maria adesso ci faciliti a comprendere bene l'importanza della devozione a questa nostra Madre, Maestra e Regina.
Il primo pensiero è questo. Dice l'autore san Luigi Grignion de Montfort che molte anime non si consolidano mai, non si fortificano; vivono di molti desideri, pensieri, aspirazioni, propositi, ricerca di confessori, ricerca di libri, eccetera; ma non si consolidano come persone di vita cristiana e persone che si dedicano alla perfezione, alla vita religiosa, alla vita di consacrazione. Sono sempre deboli. Faccio un paragone: se vi è una famiglia con tre, quattro bambini e la mamma muore prima che crescano a sufficienza, l'educazione di essi quanto è compromessa! Quanto più è difficile che crescano bene e che incontrino persone che li aiutino, li sostengano! È difficile che riescano ben formati, sia come salute, sia come istruzione, e particolarmente, come vita cristiana. Quanto è utile che i figli siano educati dalla loro mamma! Così senza la devozione a Maria si è un po' senza mamma. Gesù ha detto, rivolgendosi alla Madonna: «Donna, ecco tuo figlio» e indicò Giovanni; e poi rivolto a Giovanni: «Giovanni, ecco tua madre» e indicò Maria (Gv 19,26). Potete togliere quel nome, mettere il vostro e dire: «Ecco tua Madre». E voi volete esserlo figlie di Maria. È certo che con la devozione a Maria tutto procede meglio.
È necessario ricordare che il Signore, il Padre Celeste, volle che il Figlio suo incarnato, Gesù Cristo, fosse accompagnato da Maria nella redenzione e nell'acquisto della grazia.
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Sì, perché Maria ha dato al mondo il suo Figlio, poi lo ha cresciuto, lo ha accompagnato nella vita pubblica, in quanto poteva, nella passione per assistere alla sua agonia. Maria ha cooperato alla redenzione, ad ottenere la grazia e cioè la vita dell'anima. Ecco, quindi, Maria ha accompagnato Gesù nel produrre la grazia. Ora ha l'ufficio di accompagnare Gesù nel distribuire la grazia, in quanto la grazia procede sempre da Gesù Cristo e Maria lo accompagna nel distribuirla.
Quindi la devozione a Maria! Leggo un pensiero: «Non si tratta di una devozione in più, di possedere una devozione in più, ma di qualche cosa che è essenziale e fondamentale nella nostra vita cristiana». Essenziale, cioè assolutamente necessaria e fondamentale perché si mette una buona base all'edificio della santificazione.
Maria ha una dignità quasi infinita. Perché? Perché è la Madre di Dio, e quindi aveva con Gesù Cristo particolari relazioni. La carne di Gesù Cristo procede da Maria, quindi la carne che noi prendiamo nella Comunione è la carne venuta da Maria. Poi Gesù è cresciuto.
Il ragionamento è questo: è volontà di Dio che noi ci facciamo santi: «Haec est enim voluntas Dei: sanctificatio vestra» (1Tess 4,3). Per santificarsi occorrono le virtù; ma per praticare le virtù c'è bisogno della grazia, e per trovare la grazia di Dio occorre Maria. Nelle nostre case, alla sera, prima di metterci a riposo, si recita la coroncina che ha lasciato in eredità ai suoi figli il santo Cottolengo: «Vergine Maria, Madre di Gesù, fateci santi!». Perché Maria ha trovato la grazia di Dio. L'angelo san Gabriele quando le apparve disse: «Invenisti gratiam apud Deum»: hai trovato grazia presso Dio. Nell'Antico Testamento, prima dell'incarnazione del Verbo di Dio, vi erano stati i patriarchi, i santi, i profeti; ma ciascuno aveva avuto la grazia per sé, invece Maria ha trovato la grazia per tutto il genere umano, per tutti noi. Perché Maria diede l'essere e la vita a Gesù Cristo, è Mater divinae gratiae; Gesù Cristo è la grazia e Maria è la Madre di Gesù Cristo.
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Ma perché possiamo rimettere su pochi pensieri, adesso in modo breve, do una spiegazione: il Signore, il Padre Celeste, ha costituito Maria tesoriera della grazia, amministratrice della grazia e dispensatrice di tutte le grazie. È come la mamma che in casa è fornita di tutto quello che è necessario per la famiglia e dà il vestito, il pane, la medicina, i libri di scuola; perché Maria è tesoriera, amministratrice, dispensatrice come madre di tutta la famiglia umana, di tutta la famiglia cristiana. E come Maria distribuisce questa grazia e la dispensa? Quattro espressioni: Maria dà a chi vuole, come vuole, quando lo vuole, e nella misura che vuole. E che cosa dà? Le grazie del Padre Celeste, le virtù di Gesù Cristo e i doni dello Spirito Santo. Quanto è consolante tutto questo! Le grazie sono in mano a Maria e Maria è madre, è dispensatrice. Allora se vi è il necessario in casa, il bambino ricorre alla madre.
1) Dà a chi vuole: che cosa significa? Maria dà a chi vuole, a chi è disposto, quando Ella vede che uno è disposto. E quali sono le disposizioni che deve avere il devoto di Maria per ottenere? L'umiltà e la fede; perché Maria, per la grazia, diciamo quasi infinita, di essere la Madre di Dio, del Verbo di Dio incarnato nel suo seno, ebbe sempre due disposizioni per le grazie ricevute: umiltà e fede. Sentire il bisogno della grazia e avere fede di ottenerla. Maria disse: «Io sono la serva di Dio, l'ancella del Signore». Serva: era annunziata madre, ma lei si definisce serva. E l'Angelo aveva annunciato un meraviglioso miracolo, cioè che nella stessa persona ci fosse la più eccelsa verginità e la più alta dignità della maternità divina. Miracolo! Maria credette alle parole dell'Arcangelo, perciò: «Sono l'ancella e sia fatta di me come hai detto»; e quindi: «Verbum caro factum est». Ci vuole sempre questo: da me nulla posso: è l'umiltà; con Maria posso tutto: è la fede. Portare questi sentimenti. Sono questi i devoti a cui Maria dà le grazie.
2) Come vuole: Maria distribuisce le grazie. Molte volte le dà intimamente, individualmente alla persona.
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È un'ispirazione, per esempio, è un richiamo, è un rimorso della vita poco buona, è un desiderio vivo di santificazione. Molte volte però si serve dei mezzi: ispira il confessore o il direttore spirituale a dare quel consiglio, fa arrivare nelle mani della persona un libro che la dispone a mettersi sulla strada della santificazione. Oppure trova chi le fa un richiamo: «devi cambiare, devi impegnarti meglio»; oppure viene una disgrazia, per esempio, la morte di una persona cara, e allora Maria porta a riflettere cos'è la vita e che dobbiamo passare tutti attraverso questo uscio, la morte, per entrare nell'eternità. Perciò dà come vuole.
3) Dà quando vuole: quando cioè è tempo adatto. La mamma dà al bambino quando vuole: quando ha sette anni un vestitino, quando ha quindici anni un vestito più grande, a 22 e a 25 anni molto più grande, adatto sempre alla persona. Quando vuole. E così Maria: alle volte dà ispirazioni al bambinetto che ha appena raggiunto l'uso di ragione. Quando vuole: il giorno della chiamata alla consacrazione. Quando vuole: e può essere in quella tentazione grave. Quando vuole: perché magari la persona deve conoscere quale deve essere la sua vita, il destino della sua vita. Quando vuole: alle volte ci vuole la prudenza; altre volte ci vuole la fortezza per praticare la virtù. Quando vuole Maria, al momento opportuno. E se il figlio è malato gli dà la medicina, non gli dà mica le pagnotte per la colazione. Così, quando vuole, cioè a tempo opportuno.
4) Maria dà le grazie nella misura che vuole: Ella esegue il volere di Dio secondo il grado di santità, a cui è chiamata una determinata anima. Allora aumenta la grazia. Alle volte conduce la persona nella vita ordinarissima, ma può anche comunicare una grazia molto abbondante. Perché? Perché Ella, Maria, si interessa in particolare di quell'anima, prega di più il Signore, intercede presso il trono di Dio, per lei. Sì, nella misura che vuole, secondo i disegni di Dio. E chiama alle grazie che partono dal Padre Celeste onnipotente e ottiene le virtù per corrispondere ad esse, le virtù stesse che ha esercitato Gesù Cristo, e anche i doni dello Spirito Santo, perché, oltre le virtù ci sono i doni che perfezionano le virtù.
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I doni dello Spirito Santo perfezionano le tre virtù teologali e le quattro virtù cardinali. Maria quindi ha una grande fiducia in noi. Ora se ci rivolgiamo a Lei, più facilmente vivremo in Gesù Cristo: vivere in Gesù Cristo Via, Verità e Vita; vivere il mistero di Gesù Cristo e sentire Gesù Cristo in noi; operare per Cristo, con Cristo, in Cristo, e tutto a gloria di Dio. Se vogliamo arrivare bene a Gesù Cristo e farlo vivere in noi: «Vivit vero in me Christus», Maria è la via facile, breve, sicura e perfetta.
Ora bisogna distinguere sempre, circa la devozione a Maria: c'è una devozione buona, santa e vi sono pure delle devozioni false. Il Grignion de Montfort dice quali sono i falsi devoti di Maria.
I devoti critici, che pensano sia sempre troppo pregare Maria. I devoti scrupolosi, che hanno paura di onorare Maria più di Gesù. Maria è sempre quella che porta a Gesù, quindi quella che è la via per arrivare a Gesù che porta al Padre Celeste. I devoti esteriori, che hanno cioè delle pratiche esterne: confraternite, scapolari, processioni, e magari vanno a fare dei pellegrinaggi, ma non cambiano la loro condotta. I devoti presuntuosi: persone che vogliono continuare a peccare; hanno però sentito dire che chi è devoto di Maria si salva e pensano: non fa niente se pecco, tanto sono devoto di Maria ed essa mi salverà. Questa è una falsissima devozione, devozione dei presuntuosi. Sono anche falsi devoti gli incostanti e i devoti interessati, quelli che chiedono solamente a Maria grazie temporali: hanno un malato o una lite, hanno bisogno di superare un esame, di arrivare ad un certo impiego. Sono interessati. Maria ha anche degli interessi: sono le anime; Maria ha degli interessi: che tutti procedano verso la santificazione, arrivino alla vera devozione a Gesù Cristo.
Vi sono poi i caratteri della vera devozione.
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Sono veri devoti quelli che hanno una devozione interiore, cioè vero amore e stima della Vergine. Sono veri devoti quelli che hanno una devozione tenera, cioè piena di fiducia, tenera come quella dei bambini, come la bambina va alla madre a chiedere il pane. Vera devozione è una devozione santa, cioè quando porta a evitare il peccato e a praticare la virtù, specialmente la fede, la speranza, la carità. La vera devozione è costante: non molte pratiche, ma costanti, quotidiane. È devozione disinteressata, quando soprattutto si chiede a Maria la salvezza delle anime e la salvezza del mondo; è disinteressata questa devozione, ma piace tanto a Maria.
Quali sono i principali segni, o le pratiche della vera devozione a Maria? Il santo Rosario, la santificazione del sabato come preparazione alla domenica: la domenica è il giorno del Signore, il sabato è per Maria, per preparare a santificare il giorno del Signore. Ancora: i cinque primi sabati, l'Ave Maria, l'Angelus, le Litanie lauretane, la Salve Regina, il Sub tuum praesidium, il Ricordatevi o piissima Vergine, il Magnificat, la santificazione di maggio e di ottobre, mese del Rosario. Poi ci sono anche le devozioni che aiutano, come lo scapolare, la lettura spirituale su Maria.
Vi è però una devozione che è chiamata la devozione perfetta ed è insegnata da san Luigi Grignion de Montfort. Ha un nome che ad alcuni non piace, forse perché non lo capiscono: la schiavitù di Maria. E cioè: quando si ama tanto Maria si fa tutto per lei. Chi ama tanto Maria subito eseguisce quel che piace e quel che desidera Maria, quindi è una specie di schiavitù di amore. Questa devozione comporta due cose: 1) l'atto di consacrazione a Maria; 2) vivere secondo l'insegnamento del santo, cioè: tutto per mezzo di Maria, con Maria, in Maria e per Maria. È un po' difficile a comprendersi subito. Su questa devozione qualche volta si predicava non solo la novena, ma anche il mese mariano.
Nel nostro caso concreto: consacrarsi a Maria. La gioventù, o chi desidera consacrarsi al Signore coi santi voti, si consacri prima a Maria, perché «per Mariam ad Jesum».
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Maria aiuta l'anima a prepararsi alla consacrazione, cioè alla professione, alla emissione dei voti.
Adesso per concludere: qualunque devozione si pratichi ad onore di Maria, i frutti per i devoti sono questi: la Vergine li amerà con particolare predilezione; li provvederà con magnificenza e splendore di quanto avranno bisogno riguardo all'anima e al corpo; li guiderà con mano ferma per la via della santità; li difenderà e proteggerà contro i pericoli e le insidie dei nemici, del demonio; e intercederà continuamente per loro presso suo Figlio. Maria poi in cielo parla subito dei suoi devoti a Gesù. E, finalmente, la devozione a Maria assicurerà ai suoi devoti la perseveranza e sarà pegno e garanzia di una santa morte e quindi di eterna felicità. Allora diciamo tante volte: Maria, prega per noi peccatori adesso, sì, ma anche nell' ora della mia morte. Sarà l'ora in cui Maria discende dal cielo ad assistere quella figliola, quel figliolo, che ha amato ed è stato suo devoto. Ecco, perciò l'ultima parola che diremo in vita: Maria. Ecco allora l'ingresso in cielo, perché Maria ha accompagnato e preparato quest'anima al passaggio all'eternità.
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