Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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40.
AMORE A DIO

Oggi è la festa di santa Margherita Alacoque, la confidente del Cuore di Gesù. Era una suora dell'Ordine della Visitazione, fondato da san Francesco di Sales. Il santo ha chiamato le sue Suore Visitandine, o della Visitazione, a ricordo di Maria che visitò santa Elisabetta e, sollecita nel portare i suoi servizi alla parente, si fermò a visitarla finché ne ebbe bisogno. Maria portò in quella casa tanta grazia, tanta benedizione. Perciò san Francesco di Sales volle che le suore del suo Ordine fossero piene di carità, piene di amore di Dio, e piene di bontà verso gli uomini.
San Francesco di Sales aveva scritto tanto tempo prima che vivesse santa Margherita Maria Alacoque, ma faceva delle riflessioni simili in qualche suo scritto. Egli scriveva che vi sono persone che sono molto colte, dottori, gente che sa disputare di cose di teologia, di ascetica, di perfezione, di Scrittura, eccetera; ma che poi nella loro vita non hanno l'amore di Dio, la semplicità, l'umiltà di spirito, la docilità della volontà e quindi non raggiungono la perfezione, la santità. Invece vi sono anime, le quali non hanno molta cultura, molto sapere, ma sanno amare il Signore: ecco tutto. Sanno vivere con semplicità, umiltà, delicatezza. Sanno specialmente concentrare le loro devozioni nella devozione principale, quella che ha dato il Signore alla Congregazione, all'Istituto Paolino, cioè Gesù Ostia, specialmente nella Visita; e sanno unire il sacrificio della propria vita al sacrificio di Gesù nella Messa: «Mi offro io, piccola vittima». Sanno amare la Madonna e confidare in Lei e sanno considerare san Paolo il primo degli Apostoli, quanto a lavoro, non quanto ad autorità, quanto a sofferenza, quanto ad amore a Gesù, quanto ad apostolato, quanto ad amore per gli uomini.
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Ringraziare il Signore che ci ha dato le devozioni principali e che tutta la vostra pietà è incentrata in queste devozioni. Il Signore vi ha dato le cose più belle.
Santa Margherita Maria Alacoque prese il nome di Maria per la devozione alla Madonna, il nome di Margherita perché voleva essere la margherita di Gesù, e si fece suora della Visitazione. Non fece molti studi, però sapeva molto bene il catechismo, conosceva bene le verità principali. Soprattutto sapeva amare il Signore e come devozione principale aveva l'Eucarestia. Gesù si rivelò parecchie volte alla Santa, e in una delle rivelazioni principali, quando si mostrò col costato aperto, le fece vedere il suo Cuore e le disse: «Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini, ma che non riceve altro che ingratitudini». Allora chiese alla Santa di ottenere che si celebrasse un giorno la festa ad onore del suo Cuore, che si facessero comunioni riparatrici e si pregasse per i peccatori. La Santa si impegnò ad ottenere tutto questo un poco per volta. Fu poco compresa da principio, ma poi la devozione al Cuore di Gesù, approvata dalla Chiesa, si estese a tutta la cristianità e fu come un fiume che dilagò un po' dappertutto.
Quando Gesù si manifestò a qualche persona, quando Maria volle cercarsi qualche confidente, Maria e Gesù si manifestarono sempre ad anime semplici amanti. Non a grandi dottori della legge, non a sapienti. «Ti ringrazio, Padre - disse Gesù - che hai nascosto queste cose ai sapienti e ai prudenti del secolo e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11,25). Agli umili si manifesta Gesù, agli amanti si manifesta Gesù.
Voi non pretendete da Gesù che vi compaia, ma pretendete da Gesù di ottenere queste grazie: l'amore, l'umiltà. E allora, anche se non appare esteriormente, Gesù parla al cuore, parla allo spirito, dopo la comunione, nella meditazione, nei ritiri e nei corsi degli esercizi spirituali. Perché siete qui?
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Perché Gesù ha già parlato molte volte al vostro cuore con ispirazioni. Non avete mica inventato la vostra pietà: è il Signore che ve l'ha data. È una grazia grande. Così pure questo desiderio che avete di far sacrifici per Gesù. Agire come quella persona che voleva fare tanti piaceri a Gesù, tutti quelli che le domandava, pur di compiacerlo. Farsi amanti.
Questo amore poi è caratterizzato dalle virtù che lo accompagnano. È amore che porta al sacrificio. Piccoli sacrifici, ma continui, adatti per le vostre forze; osservanza degli orari, saper tacere quando è tempo, saper parlare quando è tempo, saper occupare il tempo, saper unirsi bene a Gesù quando si va in chiesa a pregare, saper ricordare Gesù nel corso della giornata. Se si ama una persona, la si ricorda; se si ama Gesù ci si ricorda di lui durante la giornata, e qualche piccola parola gliela si dice. Scambiare qualche parola con l'amato, con quell'amore che Gesù desidera da noi. «I1 mio diletto, il mio Gesù, è unito a me e io lo amo» (Cant 2,16). Lo potete dire? Potete dire che amate questo Gesù come sommo bene ed eterna felicità? Sono innumerevoli le grazie che avete ricevuto. E Gesù sempre bussa al cuore perché vuole entrarci, prenderlo tutto, occuparlo tutto.
Anime amanti: sono le più grandi davanti a Dio, anche se sono umili, anche se vestono dimessamente, anche se nessuno le tiene in conto, anche se non si distinguono per sapere e abilità, ma sanno amare più che chiacchierare. Queste anime amano tanto la Messa e si uniscono a Gesù come piccole vittime. Chi è consacrato a Dio, è una vittima se vive la sua vita religiosa, la vita di consacrazione.
Amare il Signore! Quando è che lo si ama e quando è che non lo si ama? Si ama il Signore quando vi è la docilità, vi è l'umiltà del cuore. «Imparate da me che sono mansueto ed umile di cuore» (Mt 11,29). Si ama il Signore quando si vuol bene alle persone indistintamente, non per simpatia, ma si vuol bene a tutti, e si vuol bene alle anime e non ai corpi; anche ai corpi, sì, ma quando sono corpi infermi, corpi che hanno dei bisogni.
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Quando si vive di Gesù, nel cuore lo si sente, lo si vuole assecondare, e si cede il comando: «Non quello che voglio io, ma quello che vuoi tu». E noi vogliamo fare sempre come vogliamo? Vogliamo prendere le nostre decisioni, vogliamo riuscire in questo ed in quello, fare la nostra volontà? No, diamo la nostra volontà a Gesù, la guidi lui: ecco la docilità e il segno d'amore.
Poi l'apostolato, perché amando i fratelli si ama Gesù, si fa piacere a Lui. Si ama Gesù quando si aiuta una persona, quando si aiuta un'anima specialmente, quando si fa l'apostolato, quando si porta la verità agli uomini, la verità che salva. Sì, anime quindi che sono tutte e sempre abbandonate in lui, sempre desiderose di crescere nel suo amore, non nelle cose esteriori, ma nelle cose interiori, nello spirito. «Dilectus meus mihi, et ego illi»: il diletto, il mio amore è con me ed io con lui, come dice la Scrittura (Cant 2,16).
Quante e quali sono invece le persone il cui cuore non è ancora pieno di Gesù? Sono le persone superbe. Sono i sette vizi capitali che, in sostanza, allontanano da Gesù: la superbia, l'attaccamento a qualche persona, l'invidia, il rancore, l'ira, un po' di tendenze sessuali, la pigrizia, la golosità, lo spirito di comodità, la mondanità.
Le anime amanti invece aspirano all'amore e svuotano sempre più il cuore di cose che Gesù non vuole, non ama. Nel mondo c'è tanto male, ma ci sono sempre più anime che si consacrano a Dio. In Italia, dove posso seguire e conoscere di più, quanto stanno aumentando le persone che si consacrano a Dio! Il numero delle anime che si consacrano a Dio è sempre più alto. E sono le anime che tengono su il mondo, unite al sacrificio che fa Gesù di se stesso al Padre nella Messa. «E mi offro io, piccola vittima, con te, a gloria di Dio e per il bene e per la salvezza delle anime». Ecco le anime amanti che cercano quello che vuole il Signore. Anime che amano il Signore e lo amano in eterno con l'accettazione della morte in mezzo al sacrificio e all'amore.
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Quell'amore rende felice in eterno l'anima che ha amato il Signore.
Chiedere sempre questa grazia: di amare sempre più il Signore: «Mio Dio, fate che io vi ami sempre più». Anime amanti. Chiedere in ogni Messa, in ogni Visita e in ogni comunione, l'amore sempre più intenso e sempre più vivo. Non è la moltitudine delle cose che si fanno che conta, ma l'amore con cui si accompagnano le cose che si fanno. Con l'amore c'è allora il merito e quindi il premio sarà più grande. Pregare: «Dolce Cuor del mio Gesù, fa' che io ti ami sempre più».
Coraggio, dunque! Accendere il cuore. «Signore, accendi col fuoco del tuo amore i nostri cuori!».
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