Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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55.
ORIENTARE LA SPIRITUALITÀ

Tre punti speciali sono da ricordarsi per un giusto orientamento. Il primo è la gloria di Dio; lavorare, mirare in tutto alla gloria di Dio; secondo, curare la nostra santificazione, e per questo curare la configurazione a Gesù Cristo Via, Verità e Vita; terzo, perché tutto sia più facile, la devozione a Maria, Regina e Madre. Così si deve fare per dare una spiritualità precisa, la spiritualità cristiana completa per tutti, e dare Gesù Cristo come ce lo ha presentato san Paolo.
1) Arrivare a questo: tendere e cercare in tutto la gloria di Dio; questo è il frutto del lavoro dei santi. Ci sono arrivati tutti a questo, ma piano, tardi. Generalmente hanno cercato di realizzare l'espressione: «Omnia in gloriam Dei facite»; «ad maiorem Dei gloriam». Di sant'Alfonso dicevano: quest'uomo, nella mente e nel suo operare, non ha fatto altro che cercare la gloria di Dio.
Dio ci ha creati per la sua gloria e se vogliamo proprio arrivare al Paradiso, bisogna che noi siamo pienamente persuasi e sempre orientati nel cercare la gloria di Dio. Non possiamo noi compiacerci di qualche cosa di bene che c'è, o di qualche dono che abbiamo, o di qualche cosa che dà buon risultato; l'ambizione troppo umana alle volte è proprio nell'intimo del cuore. Cercare invece la gloria di Dio. È in Paradiso la glorificazione di Dio. Ma dove sta questa nostra felicità, allora? La nostra felicità è glorificare Dio. Le tre Divine Persone si glorificano vicendevolmente; e tale amore vicendevole, tale lode, tale glorificazione dell'una con l'altra, è l'intima vita della SS. Trinità. Dio vuole che noi facciamo ciò che fa Lui; come fanno le tre Divine Persone, così noi.
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Il Cielo è la glorificazione di Dio. Se noi siamo già arrivati sul piano della glorificazione di Dio e solamente quello è il motivo e il fine per cui operiamo, siamo preparati al Paradiso.
Quindi pregare per ottenere questa grazia: di cercare la gloria di Dio. Ecco: «Gloria in excelsis Deo!». E d' altra parte Gesù ha detto che non cercava la sua gloria, ma cercava la gloria del Padre. Le opere fatte sempre in ordine alla gloria di Dio hanno un immenso vantaggio: di gloria nostra, e quindi di merito.
2) La santificazione. Se si fa la domanda: In che cosa consiste la santità? le risposte più comuni che si danno sono una diversa dall'altra: a) la configurazione a Gesù Cristo per vivere in Cristo; b) oppure: l'unione di carità, di amore a Dio; c) fare la volontà di Dio. Sono come tre vie, però sono tre vie che confluiscono in una sola: formano l'autostrada per arrivare alle altezze della santità.
Ma la via più facile, la via più perfetta, eccola: unirsi, configurarsi a Gesù Cristo in quanto è Via, Verità e Vita. E cioè: Egli è la Via? Vivere come è vissuto negli anni che ha passato su questa terra, Figlio di Dio incarnato. Egli che ci ha insegnato con l'esempio, ci ha pure insegnato con la parola. Come è perfetto il Vangelo! Chi è che capisce bene e segue bene: «Beati i poveri, beati i miti beati quelli che soffrono...»? La sua dottrina morale è la più perfetta, la più santa. Allora, seguire Gesù che è Via. Bisogna passare di lì per andare a Dio Padre, al Paradiso. «Nessuno va al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14,6). «Senza di me non potete fare niente» per l'eternità (Gv 15,5). Se uno subisce anche il martirio senza essere unito con Gesù Cristo, senza avere la sua grazia, non guadagnerebbe niente per il Cielo: sarebbe un atto di virtù umana soltanto. Meditare Gesù Cristo Verità, leggere e rileggere il Vangelo: mai stancarsi. Meditarlo, e non stancarsi mai di ripetere la lettura del Vangelo. Ci sono troppi libri di spiritualità che spesso disorientano.
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Ripeto, leggere il Vangelo e le Lettere di san Paolo; poi tutta la Bibbia, ma specialmente il Vangelo e le Lettere di san Paolo.
Il Papa aveva detto nella lettera che mi ha mandato: «Che la Bibbia entri in ogni famiglia». E il card. Traglia: «Porteremo la Bibbia a ogni famiglia», disse parlando ai Parroci di Roma. E poi il card. Micara scrisse: «Questa Bibbia sia in ogni famiglia». Allora a tutti il Vangelo, la Bibbia; zelare perché la Bibbia entri in ogni famiglia. Del resto nella lettera che mi ha mandato il card. Micara, che è Vicario di sua Santità, si dice: «Anche solo se entra la Bibbia in casa, è già una benedizione; ed è una grazia in quella famiglia».
Poi abbiamo da vivere la vita di Gesù Cristo. Quando noi, cioè, partecipiamo alla sua grazia, per cui diventiamo figli di Dio e quindi fratelli di Gesù Cristo, perché abbiamo la vita che ha Gesù Cristo. Allora siamo fratelli di Gesù Cristo, coeredi del Paradiso.
Ma specialmente ricavare questa grazia importante: accostarci bene ai Sacramenti della confessione e comunione; poi l'esercizio della virtù; in sostanza, fare bene i doveri quotidiani, con retta intenzione e meglio che possiamo.
3) Ora, per rendere più facile il vostro lavoro spirituale, vi raccomando la devozione a Maria. Dice la «Teologia della perfezione», riportando le parole di san Luigi Grignion de Montfort: «Molte anime non sono costanti e non progrediscono e molte volte si disorientano, perché? Perché è mancata una vera e sincera devozione a Maria». E poi la «Teologia della perfezione» aggiunge ancora che alimentare la devozione a Maria non vuol dire soltanto avere una devozione in più; ma mette due aggettivi che sono da considerare bene, e cioè: è essenziale in primo luogo, è fondamentale.
Perché se in una famiglia c'è il padre, generalmente la madre rappresenta la bontà. Ma noi abbiamo un Padre celeste e abbiamo una Madre che ci ha dato Gesù Cristo sulla croce: «Giovanni, ecco tua Madre». Con Maria tutto diviene più facile: per vincere le tentazioni, per sopportare le difficoltà della vita, i malanni, per esercitare meglio la virtù, per progredire quotidianamente.
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Maria, Maria, sempre Maria, chiamare Maria. Vi sono le devozioni che già avete, forse non ce n'è d'aggiungere altre; ma aggiungere più impegno nella devozione a Maria. Quindi migliorare il Rosario, migliorare la coroncina: «Vergine Maria, Madre di Gesù, fateci santi!»; e poi tutte le altre pratiche mariane. Tanta importanza dopo il Rosario, e in certo senso prima ancora del Rosario, ha l'Ufficio della Beata Vergine Maria, che è una preghiera usata da tanti secoli. Ed è utile prendere un libro in cui, accanto al latino, ci sia la traduzione italiana.
Allora, per orientare bene la nostra pietà, mirare al grado superiore, vivere solo per la gloria di Dio, fare tutto per la gloria di Dio: «Gloria in excelsis Deo».
La santificazione nostra è la santificazione scelta nella via più perfetta, quella che costituisce la spiritualità paolina: cioè, in Cristo Gesù Maestro, Via Verità e Vita. E poi, per mezzo della devozione a Maria, salire, salire tutti i giorni un po'. L'autore della «Teologia della perfezione» dice: «Non andare a cercare e neppure a questionare delle scuole di spiritualità; i metodi qua, i metodi là, sentire uno, sentire un altro...». «Via, Verità, Vita» lì ci sono i fondamenti della vera santità. Ed è proprio la via che dobbiamo tenere noi in quanto paolini. Dobbiamo arrivare a questo punto: «Mihi vivere Christus est (Fil 1,21); e: «Vivo autem, iam non ego, vivit vero in me Christus»: «non vivo più io, ma vive in me Gesù Cristo» (Gal 2,20). E cioè, Gesù Cristo è nel mio cervello, nella mia mente; penso come Lui e, meglio, Lui pensa in me. E dopo: che la sua volontà si sostituisca alla nostra e la nostra sia guidata dalla sua volontà; cioè che noi siamo guidati dalla volontà di Gesù Cristo. E, infine, partecipare alla sua vita sempre più abbondante, cioè, alla grazia. Abbiamo ricevuto la grazia del battesimo; si tratta di farla crescere.
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Come il battesimo era un granello, il granello si deve sviluppare e diventare una grande pianta e un giorno porterà buoni frutti.
Anime che fanno bene il loro conto, che rendono tutto facile: tutto con Maria, per Maria, in Maria. Devozione a Maria. Mantenere le devozioni, non moltiplicarle; ma farle bene, con fede, con amore. Orientare bene la nostra spiritualità e poi stare su quella via. Non passare un po' su un sentiero, un po' su una straducola: c'è la via larga, diciamo l'autostrada, che non ha ritorno però: ha solo la salita verso il Cielo, il Paradiso.
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