Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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24. DALL'EUCARISTIA È NATA LA FAMIGLIA PAOLINA (Solennità del Corpus Domini)

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 28 maggio 19641

Iesu Magister, Via, Veritas et Vita "Miserere nobis".
Sia lodato e ringraziato ogni momento. "Il santissimo e divinissimo Sacramento".

Grande solennità oggi, perché si celebra il grande Sacramento. La Chiesa lo solennizza già - in quanto quei giorni permettono - il Giovedì Santo. Ma la Chiesa ha voluto istituire una solennità particolare: il Corpus Domini. Grande sacramento.
Noi abbiamo da ricordare che il sacramento dell'Eucaristia domina tutta la storia del mondo. E, da Abele, il suo sacrificio, fino all'ultimo giorno della umanità. E i pittori hanno rappresentato il sacerdote che celebra e termina la Messa e poi si volge verso la sacrestia e così si chiude l'umanità.
Sacramento grande e, quindi: prefigurato; secondo, annunziato; e terzo, istituito.
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Prefigurato da Abele, Abramo, Melchisedech, come ricordiamo nella Messa1. E Gesù Cristo prima ha voluto prefigurarlo nella moltiplicazione dei pani, ha voluto che, coloro che avevano sentito la sua Parola fossero sfamati.
E così, sempre, ha da essere la vita del cristiano, tanto più la vita religiosa, e cioè: Parola ed Eucaristia. Quindi moltiplicò due volte i pani per sfamare coloro che avevano seguito per sentire la sua Parola2.
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Poi, Gesù lo annunziò, annunziò chiaramente, e cioè: «La mia carne è veramente cibo, il mio sangue è veramente bevanda. Chi mangia la mia carne avrà la vita. Chi non mangia la mia carne non avrà la vita»1. E rimasero sorpresi e anche increduli molti di quelli che l'hanno sentito. Ma Pietro ha dichiarato: «Tu hai parola di vita eterna»2.
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Dopo prefigurato e annunziato il mistero eucaristico, finalmente, nell'ultima Cena, Gesù lo istituisce.
Che grande cosa! Era allora, dopo aver mangiato l'agnello pasquale, chiuso l'antico tempo, chiusa la liturgia vecchia dell'AT e si aprì con solennità... Gesù si alzò, prese il pane, elevò lo sguardo al cielo sempre ringraziando il Padre di tutto, benedisse il pane e poi fu egli il primo a distribuire la comunione agli Apostoli, quelli che dovevano essere i pilastri della Chiesa; è presente tra gli Apostoli colui che era la pietra - Pietro - della Chiesa.
Sacramento veramente grande. Gli altri sacramenti contengono la grazia, ma in questo sacramento interviene Gesù Cristo, è lui stesso il sacramento, e cioè, egli presente nell'Eucaristia: corpo, sangue, anima e divinità. Gli altri sacramenti attingono da questo sacramento perché gli altri sono come i rivoli dell'acqua che viene distribuita nei sacramenti: [il] battesimo, la confessione, la cresima, ecc., ma la sorgente della grazia è l'unica: Gesù Cristo, e Gesù Cristo presente nel santissimo sacramento.
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Il grande sacramento. Perché si ha da considerarlo sotto le tre specie: primo, il sacrificio, la Messa, che rinnova il sacrificio del calvario. Poi, sacramento come comunione. E sì, voi rispondete alla parola del sacerdote: Corpus Christi e dite: sì, Amen. Atto di fede. E poi sacramento speciale, grande sacramento: rimane sempre nelle nostre chiese. Il battesimo, come formula e come applicazione della materia, un minuto; e nella confessione, l'assoluzione, pochi istanti; ma quando si tratta dell'Eucaristia è la presenza viva, vera, continuata.
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Ecco il grande amore di Gesù. Gli uomini - quel Giovedì sera, l'ultimo giovedì della sua vita presente sulla terra - e Giuda e gli avversari, i nemici di Gesù Cristo cercavano le maniere di toglierlo di mezzo, di farlo scomparire dal mondo e poi l'han confermato gridando: tolle, tolle, crucifige1. Toglietelo di qui. E Gesù Cristo ha giocato col suo amore contro l'odio e, mentre che gli uomini volevano cacciarlo, egli stabilì la sua presenza perpetua in mezzo agli uomini. È qui. Il suo amore infinito è infinitamente più grande di quello che poteva esser l'odio dei suoi nemici. Allora è il sacramento dell'amore, questo, sacramento dell'amore. Dobbiamo pensare che la Chiesa lo considera così.
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Ecco, vuole la Chiesa che il bambinetto, appena arriva a distinguere pane da pane, cioè il pane comune dal pane eucaristico, ammetterlo alla [Prima] Comunione perché Gesù vuol prenderne possesso sacramentalmente. Così inizia la vita spirituale.
Poi la Chiesa vuole, esorta, insiste che si riceva, durante la vita, più frequentemente che è possibile, anche quotidianamente, come fate, generalmente, la comunione. Ogni giorno, questo sacramento, è possibile riceverlo. E beati coloro! Perché dev'essere il sostentamento del viaggio, questo, della vita, il sostentamento.
Quando il Profeta era stanco e si era messo a riposare sotto un albero, ecco, si addormentò. Ma l'angelo lo risvegliò e mostrò vicino un pane e una brocca d'acqua: «Prendi e mangia e mangia ancora - ripeté - perché la via che hai da fare è lunga»1.
Oh, sì, se tutti i fanciulli, tutti i giovani ricevessero quotidianamente la comunione, come sarebbero accompagnati, fortificati nel viaggio della vita, per il viaggio della vita.
E poi, questo sacramento ci deve accompagnare in fine della vita. La Chiesa vuole che, quando un malato si aggrava, faccia la comunione. Ecco, il viatico.
Così la vita spirituale si inizia con l'Eucaristia e si chiude con l'Eucaristia.
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Considerare, poi, la Eucaristia per la nostra pietà, la nostra divozione, ecco.
Assistere sempre meglio alla Messa e assistere con conoscenza, quanto è possibile, della Messa stessa, sì. Una pietà illuminata, accompagnamento al sacrificio. E il sacrificio dovrebbe esser pieno perché, non solo Gesù Cristo va a morire, ma dobbiamo, per assistere bene alla Messa, morire col nostro amor proprio, e cioè, vincere le nostre passioni: ora è l'orgoglio, ora la pigrizia, ora è altra passione. Allora la Messa è sentita bene, accompagnando bene, nel suo sacrificio, Gesù.
E poi dare sempre maggior importanza alla Comunione con una preparazione sempre migliore: purificare il cuore, e poi nell'unirsi a Gesù Cristo. La comunione è sacramento, si riceve Gesù sotto le specie di pane e di vino, ma dentro vi è realmente Gesù Cristo in corpo, sangue, anima e divinità. Dobbiamo stabilir l'unione, non di un momento, non di un quarto d'ora, ma l'unione abituale con Gesù Cristo, l'unione di mente, di volontà e di cuore: "Gesù, prendi possesso della mia mente, sii tu il mio cervello, o Gesù; Gesù, prendi il posto del mio cuore, metti il tuo cuore al posto del mio, Gesù; prendi possesso della mia volontà, Gesù, e che io sia docile a tutti i tuoi desideri". Quindi, se si comincia sacramentalmente con l'unione con Gesù, continuare sempre. Gesù è con noi, se noi sentiamo che la comunione non importa solo il ringraziamento di alcuni minuti, di un quarto d'ora, ma l'abituale ringraziamento,cioè, l'unione abituale con Gesù.
E poi, quello che tanto importa, è l'Adorazione. Gesù sempre con noi, noi con lui.
E, fortunate voi, che avete il privilegio di fare ogni giorno due ore di Adorazione, sì. Perché questo? Perché si ha bisogno per l'umanità, le grazie che son necessarie per l'umanità; ma [anche] le grazie necessarie per l'Istituto e le grazie necessarie per ciascheduno.
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L'Eucaristia è quella da cui è nata la Famiglia Paolina. E, se così è nata, così deve vivere. L'Eucaristia.
Quindi, le varie parti della Famiglia Paolina hanno tutte l'impegno dell'Adorazione. E, se voi avete il privilegio di partecipare all'Adorazione anche di notte, pensare a tutta l'umanità, specialmente a tutta la gioventù, specialmente a tutte le vocazioni, a tutti i bisogni della Chiesa, tutti. Gesù Cristo è colui che santifica le anime, anzi è la vita delle anime. Oh, chiedere la fede. In questo tempo in cui tanto materialismo domina l'umanità, ci resti sempre chi sta innanzi al Signore a riparare, da una parte e, dall'altra parte, interceda. È il Grande Sacramento.
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Ora, la conclusione sarà sempre questa: vivere con Gesù Cristo eucaristico, non soltanto nel momento in cui si è in chiesa o nel momento che si assiste alla Messa o si è ricevuto Gesù Cristo sacramentalmente, ma vivere con lui, vivere in lui.
Continuare, dunque, adesso, la grande solennità che state celebrando, continuarla e rimanga nei cuori. Domandare, in questo tempo, cioè durante questa funzione, chiedere al Signore la grazia: fare comunioni sante, assistere sempre meglio alla santa Messa e parteciparvi, e aggiungere le nostre sofferenze alle sofferenze di Gesù, perché Gesù vuole che noi completiamo le sofferenze che egli ha sopportato per noi1. E poi, amare tanto la Visita al Santissimo Sacramento. Dall'amore alla Visita, dalla pratica della Visita dipende la grazia di capire sempre meglio la Messa e di far delle comunioni sempre più sante e più vantaggiose per la nostra anima.
Cantare, adunque. Se Maria ha detto, là, nell'incontro con santa Elisabetta: Magnificat anima mea Dominum2: l'anima mia loda il Signore, ecco, il Signore che ella portava, Magnificat anima mea Dominum, e cantare il Magnificat, perché voi adesso [lo] accompagnerete in questa processione: Magnificat anima mea Dominum.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 76/a (= cassetta 159/b.1). Per la datazione, cf PM: «Grande solennità oggi perché si celebra il grande sacramento» - dAS, 28/5/1964: «Alle ore 10,30 [il PM] va dalle suore Apostoline, dalle suore PD di via Portuense per una predica» - dAC 28/5/1964 (Corpus Domini): «Il Rev.mo PM giunge inaspettato a CG; segue la processione cui fa seguire la predica».

1 Cf Missale Romanum, Ordo Missae, Supra quae...

2 Cf Mc 6,34ss; 8,1ss e par.

1 Cf Gv 6,53-55.

2 Gv 6,68.

1 Gv 19,15 e par.

1 1Re 19,5.7.

1 Cf Col 1,24.

2 Lc 1,46.