Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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3. SEMPRE PASSARE ATTRAVERSO MARIA
(Domenica II dopo l'Epifania)

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 19 gennaio 19641

Lettura del santo Vangelo secondo san Giovanni:
In quel tempo: C'era un banchetto nuziale in Cana di Galilea e vi era la Madre di Gesù. Alle nozze fu pure invitato Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la Madre disse a Gesù: «Non hanno più vino». Gesù rispose: «Che importa a me e a te, o donna? L'ora mia non è ancora venuta». Ma la Madre disse ai servi: «Fate tutto quello che vi dirà». Vi erano sei anfore di pietra, preparate per la purificazione dei Giudei, contenenti due o tre metrete ciascheduna. Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le anfore». E, quando furono riempite fino all'orlo, soggiunse: «Attingete e portate al capo di tavola». E gliene portarono. Allorché il capo del banchetto ebbe assaggiata l'acqua mutata in vino - egli non sapeva donde venisse il vino, ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua - , chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti da principio servono il vino migliore, poi quando sono brilli, quello inferiore. Tu invece hai serbato il miglior vino fino ad ora». Così Gesù fece il primo dei suoi miracoli in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui2.
Era dunque questo il primo miracolo che operava Gesù, e, questo primo miracolo, è stato compiuto ad intercessione di Maria, la Madre sua. Questo è perché il Signore così ha disposto.
Il Figlio di Dio venne nel mondo, si incarnò nel seno della Vergine e così cominciò la sua vita terrena. E la vita terrena di Gesù fu accompagnata, tutta accompagnata da Maria: e quando il Bambino era in presepio, e quando fuggì in Egitto, e quando tornò a Nazaret, e quando visse a Nazaret fino a trent'anni. E, fino a ora, quando Gesù deve manifestarsi: Maria. E si può dire che Gesù fece l'obiezione a Maria, e cioè: «Non hanno più vino», è vero, «ma non è ancor venuta l'ora mia», cioè di manifestarsi. Ma Gesù volle cominciare il suo ministero al segnale di Maria. Gesù doveva manifestarsi, manifestarsi che era il Messia, il Redentore, ma questo doveva compiersi come al comando di Maria. E difatti Gesù compì il miracolo e manifestò se stesso. Aveva già raccolti alcuni discepoli, apostoli, ma non avevano ancora capito chi egli fosse, soltanto la grazia interiore li aveva mossi a seguirlo, non avevano ancora segni esterni di chi fosse Gesù, Figlio di Dio incarnato e che egli fosse il Messia, ecco. «Così Gesù fece il primo dei suoi miracoli in Cana di Galilea e manifestò la sua gloria». La sua gloria, cioè, che egli era il Figlio di Dio incarnato, che era il Messia, che era venuto Salvatore del mondo. «E i suoi discepoli allora credettero in lui».
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Quale insegnamento abbiamo noi? L'insegnamento, questo: È disposizione di Dio che le grazie passino attraverso a Maria. E allora, se noi abbiamo bisogno della misericordia di Dio: Salve, Regina, mater misericordiae, vita dulcedo et spes nostra, salve. Maria, madre di misericordia. E perché noi avessimo sempre questa fede, Gesù dalla croce diede a noi Maria, madre. Gesù dalla croce ci affidò a Maria1, a Maria, madre di misericordia e potente presso il Signore con la sua intercessione.
Ora, che cosa significa tutto questo? Significa che come Gesù volle vivere con Maria... e iniziò la sua vita terrena in Maria, per Maria, per mezzo di Maria, e così continuò tutta la sua vita, e così Maria assistette alla sua agonia e alla sua morte. Oh, allora l'esempio di Gesù è da seguirsi da noi.
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Sempre passare attraverso a Maria. Attraverso a Maria, in che maniera?
In primo luogo, eleggerla a nostra Madre e sentire che è nostra Madre di misericordia, di bontà e Madre potente presso Dio. E coloro che vogliono ottener grazie bisogna che passino attraverso a lei, perché noi ci umiliamo a riconoscere Maria potente presso Dio. E l'insegnamento è: che noi passiamo, in tutti i nostri bisogni, attraverso a Maria.
Secondo: che noi imitiamo Gesù. E cioè, come Gesù volle vivere con Maria e fino a chiudere gli occhi - inclinato capite emisit spiritum1 -, con Maria, così la nostra vita sarà più santa, sarà più santa se è accompagnata da Maria, e cioè, se noi ci accompagniamo a Maria.
Dobbiamo prendere esempio da Gesù: vivere con Maria. E Maria, col miracolo che ottenne alle nozze di Cana, significa che anche tutto il tempo della vita pubblica, [Gesù] era in obbedienza a Maria. Fu Maria che fece suonare l'ora, l'ora di manifestarsi, per Gesù. E cerchiamo di comprendere sempre meglio il Vangelo e lo spirito del Vangelo. Quindi, accompagnarci nella nostra vita, accompagnarci con questa Madre celeste. E che essa ci assista anche in punto di morte come ella assistette Gesù, il suo Figlio: «prega per noi, adesso e nell'ora della nostra morte». Ci fa pregare così, la Chiesa, che Maria ci accompagni adesso, cioè tutta la vita, e Maria ci accompagni con la sua grazia nell'ora della`nostra morte. Allora sarà una morte felice, una morte che immetterà nel gaudio eterno.
La delicatezza nostra con Maria ci porta ad evitare le imperfezioni, le disattenzioni, le distrazioni volontarie. Maria purifichi i nostri pensieri, la nostra mente; e purifichi i nostri cuori, le nostre tendenze, le nostre intenzioni; e purifichi la nostra volontà, che sia solamente, sempre, unita alla volontà di Dio, sì.
Allora, vivere con Maria per morire con Maria, per il gaudio eterno con Maria in cielo.
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Oh, questa Madre celeste è veramente la mediatrice della grazia. Ora, la Chiesa ha definito quattro privilegi di Maria, e cioè:
- che Maria è Madre di Dio;
- che Maria è sempre stata vergine;
- che Maria fu concepita senza peccato originale;
- che Maria fu assunta in cielo, corpo ed anima.
E la cristianità si aspetta che venga anche riconosciuto il privilegio di Maria: mediatrice della grazia. E mentre che nel Santuario1 sono ricordati i quattro privilegi di Maria, ora già abbiamo come prevenuto il pensiero, e cioè, il desiderio e l'attuazione di questo desiderio: il riconoscimento di Maria come mediatrice della grazia. Perciò, fiducia in Maria.
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Dice un santo: Molte volte le nostre preghiere sono esaudite più presto rivolgendoci a Maria che rivolgendoci a Gesù. Ma perché dice questo? Non perché Gesù sia meno potente, Gesù è l'Onnipotenza, e le grazie son tutte da lui, tutto quel che abbiamo di bene viene da Gesù; e tutti i privilegi e le grazie che ebbe Maria li ebbe da Gesù, cominciando dall'immacolato concepimento, sì. Ma è seguire il volere del Signore, questo: passare da quella strada - e cioè la strada è Maria - per arrivare a Gesù. E se ci sono le nostre preghiere rivolte a Gesù, ma passano attraverso a Maria, ecco alle nostre preghiere si aggiunge la preghiera di Maria che intercede per noi presso Gesù, presso il Signore. Quindi, allora, poteva dire quel santo: Molte volte le grazie si ottengono più presto da Maria che non rivolgendosi a Gesù, in questo senso che, se noi ci rivolgiamo a Gesù, siamo noi che preghiamo per i suoi meriti, ma se noi ci facciamo accompagnare da Maria, ella unisce la preghiera sua alla nostra e quindi la nostra preghiera diviene potente, più potente presso Gesù, presso l'Eterno Padre. E tante volte non meritiamo le grazie, ma siccome Maria accompagna noi, poveri figli, a intercedere presso il Padre celeste, ecco il Padre celeste ha misericordia di noi per l'intercessione, per la preghiera stessa di Maria.
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Da una parte, questo insegnamento, è chiaro; ma è anche pieno di misteri da un'altra parte, sotto altri aspetti. Tuttavia, quello che possiamo capire è questo: partire da Maria per arrivare a Gesù. Così. Così nelle nostre preghiere, così nel complesso della nostra vita, così in tutte le difficoltà, così in vita, così in morte. E se diciamo i rosari e ripetiamo tante volte: «prega per noi, adesso e nell'ora della nostra morte», ecco aspettiamo che Maria intervenga nell'ora della nostra morte. Fiducia in questo, fiducia perché il distacco dalla terra è momento grande, la partenza dal mondo presente all'eternità, momento grande e allora più bisogno abbiamo di Maria: «prega per noi, adesso e nell'ora della nostra morte».
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Ma adesso chiedere, che cosa, a Maria? La santità: «fateci santi». E che cosa chiedere ancora al Signore? Capire il Vangelo. Qui Gesù ha cominciato a mostrarsi e a iniziare il suo ministero pubblico, a predicare il suo Vangelo.
Chiediamo a Maria di capire il Vangelo, la Scrittura; capire lo spirito del Vangelo, gli insegnamenti, specialmente, che riguardano la vita di perfezione, la vita di consacrazione a Dio. Che possiamo capire e seguire. Quindi, santificazione. Ed entrare sempre più nell'intimità di Gesù, comprender sempre di più gli insegnamenti di Gesù nel Vangelo: «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli»1. Che grande cosa: esser perfetti come il Padre celeste, cioè modellarsi sul Padre celeste, pieno di bontà per noi.
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Conclusione: accompagnare la nostra vita con Maria in tutti i giorni della nostra esistenza. Non stiamo mai senza la Madre, stiamo con la Madre. Saremo più facilmente santi e capiremo sempre meglio Gesù, il suo Vangelo e avremo più facilitazioni e avremo la gioia.
Spiri in pace l'anima nostra, al fine, spiri in pace l'anima nostra, assistiti, in quel momento, nell'ora della nostra morte, come Gesù che volle essere assistito da Maria sul calvario.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 118/b (= cassetta 151/b.1). Per la datazione, in PM nessun accenno cronologico (cf PM in c57 e anche nostra nota). - dAS, 19/1/1964: «Messa, ore 5,10; meditazione alle PD di CG, SSP».

2 Gv 2,1-11.

1 Cf Gv 19,26.

1 Gv 19,30 e Mt 27,50.

1 Si riferisce al Santuario Regina Apostolorum in Roma.

1 Mt 5,48.