Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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1. IL NOME DI GESÙ È LUCE CIBO MEDICINA

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 5 gennaio 19641

... della circoncisione. Passati gli otto giorni dalla nascita, il Bambino doveva essere circonciso... l'Angelo prima di essere concepito nel seno materno2.
E nella Epistola, presa dagli Atti degli Apostoli, sono ricordate le parole di Pietro, quando egli con Giovanni aveva guarito uno storpio e tutto il popolo circondava Pietro. E poi Pietro era stato accusato e allora volendo sapere, i farisei, perché e in che nome aveva guarito quello storpio, Pietro rispose: «Capi del popolo ed anziani, ascoltatemi: Giacché oggi siamo interrogati sul beneficio fatto ad un malato, per sapere in qual modo questi sia guarito, sia noto a voi e a tutto il popolo d'Israele che: in Nome del Signore Nostro Gesù Cristo Nazareno, crocifisso da voi e risuscitato da Dio, per mezzo di lui, costui è sano dinanzi a voi. Gesù è la pietra che fu scartata da voi, costruttori, e che è divenuta, invece, la pietra angolare. In nessun altro c'è salvezza perché sotto il cielo non c'è altro Nome per mezzo del quale gli uomini possono salvarsi»3.
Perché, dopo la venuta di Gesù Cristo, non c'è la salvezza se non in Gesù Cristo. [Per] tutti gli uomini. Anche prima [della] incarnazione del Figlio di Dio e della redenzione, erano salvi coloro che speravano nel futuro Messia. Ma dopo che è venuto il Messia, tutti gli uomini possono aver la salvezza in Gesù Cristo e soltanto, si può avere la salvezza, in Gesù Cristo.
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E se noi vogliamo la santità, la via è unica: in Gesù Cristo. «Io son la Via - disse Gesù - e nessuno può andare, può venire al Padre se non per mezzo mio»1. C'è una strada sola: in Gesù Cristo. In Gesù Cristo tutto quel che facciamo di pietà. [Le] divozioni a Maria, [a] san Paolo, [a] san Giuseppe, alle anime del purgatorio, ecc., tutte sono perché noi abbiamo sempre più divozione a Gesù Cristo. Tutto il resto serve a condurci a Gesù Cristo. Le varie divozioni sono per l'unica divozione, cioè: Gesù Cristo. Quindi: in lui e per lui e con lui sale a Dio una gloria e un onore completo; sale, la gloria a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Tutto. La gloria e l'onore sale al Padre celeste attraverso al Figlio incarnato, redentore. Questi dogmi che sono fondamentali! Abbiamo sempre da ravvivar la fede. Sono contenuti più o meno direttamente nel Credo, e: «Credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra e in Gesù Cristo...». Crediamo al Padre e crediamo nel Figlio incarnato, redentore, maestro, e quindi l'impegno più intimo, maggiore: il sacramento della confessione e il sacramento della comunione, la Messa, la Visita. E allora: Per ipsum, et cum ipso, et in ipso, est tibi Deo Patri omnipotenti, in unitate Spiritu Sancti, omnis honor, et gloria2. E tutte le divozioni ci servono ad andare e vivere Gesù Cristo.
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San Bernardo, facendo un commento sul nome di Gesù, dice che: «Il nome di Gesù è luce, è cibo, è medicina»1.
[Primo:] il nome di Gesù è luce. Fu lui che ha rivelato tutto quello che noi crediamo, cioè tutti gli articoli di fede, sì, tutti gli articoli di fede. Anche se prima si credeva in Dio, gli Ebrei, ma Gesù Cristo ha confermato, e tutto a noi ha rivelato quello che Egli voleva e che serve per la nostra salvezza. È luce. È luce in quanto vien predicato. E conoscere Gesù Cristo è conoscere Dio. Questo è la luce per le nostre anime. Quindi leggere il Vangelo. Si leggono cose varie che alle volte hanno poco contenuto, un po' vago. Concentrare le nostre letture sul Vangelo: «Io son la luce»2. Come se si accende la lampada, prima si era al buio, e accesa la lampada, si vedono le cose.
La divozione a Gesù Cristo si manifesta, in primo luogo, nel voler conoscere Gesù Cristo, la prima parte della divozione. Vi sono tanti libri, sì, tanti periodici, ecc. ma se non ci portano a conoscere Gesù Cristo restano vuoti. Ma chi vuole veramente conoscere in modo diretto e più completo, [legga] il libro che è scritto dallo Spirito Santo - quale autore migliore? -: il Vangelo, la Scrittura.
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Secondo: il nome di Gesù è detto ancora: medicina.
Che cosa significa medicina? In questo caso, nel Nome di Gesù Pietro aveva guarito lo storpio. Medicina. Quando si è deboli di spirito, far delle belle comunioni si prende vigore; quando si fanno delle belle Visite, si prende vigore; quando le confessioni sono ben fatte, si prende vigore a voler lavorare intimamente; quando c'è debolezza, il ristoro è lì, in Gesù Cristo. E nelle tentazioni, negli scoraggiamenti e nelle umiliazioni, quando riconosciamo tutte le nostre debolezze, in Gesù Cristo c'è la salute. E Pietro disse: Non est in aliquo salus1. Non vi è salvezza se non in Gesù Cristo; salvezza, cioè salute (si capisce, qui si parla della salute spirituale). In nessun altro c'è salvezza, salute, perché sotto il cielo non vi è altro Nome per mezzo del quale gli uomini possono salvarsi. Perché, in tutte le preghiere bisogna poi sempre finire con: per Christum Dominum nostrum; anche se l'Oremus è indirizzato a Maria, se è indirizzato a san Paolo o a san Giuseppe, finisce sempre, la Chiesa, coll'appoggiarsi a Gesù Cristo nel chiedere, ai meriti di Gesù Cristo.
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[Terzo:] inoltre l'olio ha un altro ufficio, e questo altro ufficio: è cibo. Perché il cibo serve a tenerci in forze e a irrobustire la salute.
E come è cibo? Panem de coelo praestitisti eis1. È l'Eucaristia. È l'Eucaristia. Quale cibo più grande, più santificante di questo? E chi frequenta bene la comunione si rafforza, non solo, ma anche aumenta la grazia; l'anima si arricchisce. Come dice san Paolo: il Signore, Figlio di Dio, incarnandosi si è fatto povero per arricchirci2. Si è fatto povero per arricchire noi con l'aumento della vita spirituale, l'aumento della santità. Quindi, se la sposa del Cantico dei Cantici si rivolge allo sposo, che è Gesù Cristo: oleum effusum Nomen tuum3: il tuo Nome è come l'olio, il commento: il Nome di Gesù è come l'olio, e cioè: è luce, è medicina, è cibo. Allora glorificare il nome di Gesù.
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Il nome di "Gesù" è stato dato, non dagli uomini, ma è stato dato da Dio, perché [è] l'Angelo che ha avvertito: «Lo chiamerete Gesù»1.
Perché la parola "Gesù" vuol dir "Salvatore". Egli, Gesù, voleva appunto essere Salvatore, veniva come salvezza dell'umanità e quindi il suo nome era adatto, veniva a salvare, egli, il Salvatore, l'unico Salvatore che abbiamo.
Tutto in Gesù Cristo: sine me nihil potestis facere2. Gesù Cristo ha detto chiaro: «senza di me non potete fare nulla», né poco né molto. Se non si passa in Gesù Cristo non si ha un merito, non si ha la grazia. Può essere che un uomo faccia del bene, ma che vive in peccato, eh, non vive in Gesù Cristo; e un Ebreo che può fare anche tanto del bene, ma se non si arrende a Gesù Cristo non c'è salvezza e non c'è grazia e non c'è aumento di grazia. E ci flagellassimo anche noi a sangue, ma grande fiducia nella flagellazione o nel molto pregare, se non si passa attraverso Gesù Cristo la grazia non aumenta3. Bisogna che tutto sia unito a Gesù Cristo e sempre in Gesù Cristo. Quando si vive nella intimità con Gesù Cristo, cioè si ha la grazia, allora tutto diviene meritorio. E Gesù Cristo vive in noi e noi operiamo in lui e allora le nostre opere, anche minime, hanno un immenso valore presso Dio e immenso merito.
Perciò, come ricordo, nella giornata: oleum effusum Nomen tuum4. Il tuo Nome è come l'olio somministrato, ed è insieme luce (e si adoperava tanto l'olio per illuminare) e, nello stesso tempo, è cibo da nutrirci e crescere ed è insieme medicina per le nostre tante malattie. Le malattie sono: la superbia: febris nostra superbia est5, la nostra... vicino se chiamiamo Gesù, allora si diviene più mansueti, si diviene sempre più umili, secondo il cuore di Gesù... più puri nelle intenzioni, più santi nel cuore, più delicati nelle parole. È medicina il Nome di Gesù.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 118/a (= cassetta 151/a.1). Per la datazione, ci riferiamo al PM stesso e al dAS. In PM, in questa meditazione nessun indizio cronologico (cf PM e nostra nota in c57). - dAS, 5/1/1964 (domenica): «m.s. cappella Casa Generalizia...». «Andato [il PM] dalle PD in via Portuense per una predica».

2 Cf Lc 2,21.

3 Cf At 4,8-12.

1 Cf Gv 14,6.

2 Cf Missale Romanum, Canon Missae, Per ipsum...

1 S. BERNARDO DI CHIARAVALLE, Sermo 15 super Cantica (cf Breviarium Romanum, SS, Nominis Iesu, in II Nocturno, Lectiones IV-V-VI. Ct 1,2).

2 Gv 8,12.

1 At 4,12.

1 Rituale Romanum, tit. 5, cap. 2, n. 6.

2 Cf 2Cor 8,9.

3 Ct 1,2.

1 Lc 1,31.

2 Gv 15,5c.

3 Cf 1Cor 13,3.

4 Ct 1,2.

5 Cf S. AMBROGIO, Liber quartus in Lucae, c. 4: «Febris enim nostra, avaritia est; febris nostra, libido est; febris nostra, luxuria est; febris nostra, ambitio est; febris nostra, iracundia est»..