Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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33. IL NOSTRO RINGRAZIAMENTO
ALLO SPIRITO SANTO1

1. Quest’ora di adorazione è indirizzata a ringraziare lo Spirito Santo per tutti i benefici che egli ha elargito all’umanità, per tutte le infusioni di grazia nella sacra umanità di Gesù Cristo, per tutto quanto ha concesso alla Chiesa e continua a concedere, e per tutte le grazie concesse in modo particolare a noi. Allo Spirito Santo dobbiamo tutto: come dobbiamo tutto a Dio nell’ordine naturale, così dobbiamo tutto allo Spirito Santo nell’ordine soprannaturale. Lo Spirito Santo anzitutto operò in Cristo, nella sua sacra umanità: «Spiritus Sanctus descendet in te»; ecco la concezione, ecco il Figlio di Dio incarnato. «Colui che nascerà da te sarà santo, il Santo»2. Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto. Gesù predicò per virtù dello Spirito Santo: «Spiritus Domini super me, evangelizare pauperibus misit me»3. «Requiescet super eum Spiritus Domini, spiritus sapientiae et intellectus»4, i doni soprannaturali. Egli santificò la sacra umanità di Gesù Cristo.
Lo Spirito Santo poi merita i nostri ringraziamenti, perché egli ha ispirato le sacre Scritture. È chiaro questo per la rivelazione: «Spiritu Sancto inspirati sancti Dei homines...»5. Hanno parlato e d’altra parte: «Omnis scriptura divinitus inspirata»6. Ecco il libro per eccellenza. Sempre noi ci riferiamo alla Scrittura, perché essa contiene la sapienza di Dio. Tutti gli insegnamenti
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della Chiesa, tutto quanto è contenuto nella sacra teologia, tutto quello che abbiamo imparato nei catechismi e nelle istruzioni religiose in generale, ecco, lo riferiamo allo Spirito Santo. Noi prendiamo in mano il libro della Bibbia, prendiamo in mano il libro del Vangelo: chi è l’autore? Stimiamo tutti gli altri autori che hanno scritto bene per lingua e per scienza, ma il libro per eccellenza è la sacra Scrittura, offerta da Dio agli uomini come una lettera del Signore all’umanità per indicarle il destino, il fine che deve proporsi: il paradiso, la strada per arrivare al paradiso, i mezzi per raggiungere la felicità eterna.
Lo Spirito Santo ancora rende infallibile la Chiesa. «Lo Spirito che vi manderò dal cielo docebit vos omnia: vi insegnerà tutto; suggeret vobis omnia: vi suggerirà tutto»7.
Così lo Spirito Santo è come l’anima della nostra anima ed è l’anima della Chiesa. Allo Spirito Santo ogni ringraziamento. E forse abbiamo avuto verso la terza Persona della santissima Trinità quasi una dimenticanza, per non dire una ingratitudine. Ma se noi camminiamo sereni in tutto l’insegnamento della Chiesa, dobbiamo ricordare che l’azione dello Spirito Santo la rende infallibile. Nelle definizioni dei Concili, negli insegnamenti dei Pontefici, negli insegnamenti che procedono dalla Tradizione, ecco lo Spirito Santo.
Allora noi adesso domandiamo la grazia allo Spirito Santo di essere sempre illuminati e di abbracciare le verità insegnate dalla Scrittura con molta riconoscenza e con molto amore. Domandare anche la grazia di sapere scrivere, saper scrivere modellando il nostro scritto sopra il libro per eccellenza, la Bibbia. Saper scrivere, usando la nostra penna come l’hanno usata i Padri della Chiesa, i Dottori della Chiesa e gli Scrittori della Chiesa. Perciò reciteremo insieme le Invocazioni degli scrittori8 e poi canteremo una invocazione allo Spirito Santo, cioè Veni Creator Spiritus9.
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2. Lo Spirito Santo opera sempre nella Chiesa. Nel simbolo di fede dopo che si è detto Credo la Chiesa cattolica si ricordano le operazioni dello Spirito Santo nella Chiesa: la Chiesa santa, cattolica, apostolica, romana. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Lo Spirito Santo santifica la Chiesa, santifica i membri della Chiesa, comunica la vita soprannaturale, in primo luogo con i sacramenti. I sacramenti sono amministrati nello Spirito: essi conferiscono la grazia. E la grazia che cosa è? «Caritas diffusa est in cordibus nostris per Spiritum Sanctum abitantem in nobis: La carità è stata diffusa nelle nostre anime, perché in queste anime abita lo Spirito Santo»10, abita nell’anima lo Spirito Santo e il frutto dello Spirito Santo che è la grazia, cioè insieme la grazia creata e la grazia increata. Nel Battesimo si dice: Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo. Et ex aqua et Spiritu è fatto il Battesimo.
Poi viene la Cresima che comunica lo Spirito Santo; così gli altri sacramenti sono tutti indirizzati a comunicare la virtù dello Spirito Santo fino all’ultimo, quando ci sarà amministrata l’Estrema Unzione: Per istam sanctam unctionem et suam piissimam misericordiam indulgeat tibi Dominus quidquid deliquisti11 e si nominano i sensi. In noi vi è questa vita, poiché l’uomo cristiano che vive in grazia non è composto solamente di anima e di corpo, ma ancora ha un elemento nuovo, soprannaturale che è la grazia per lo Spirito Santo che è in lui.
Oltre ai sacramenti, mezzi che comunicano la grazia a noi per la virtù dello Spirito Santo, vi sono le pratiche divote, ad esempio l’adorazione adesso, questa mattina la meditazione, il Breviario, i canti sacri, gli Esercizi spirituali che si fanno nel corso dell’anno, il ritiro mensile, l’esame di coscienza, la Visita al santissimo Sacramento: sono tutti mezzi per comunicare la grazia. Per essi lo Spirito Santo aumenta in noi i meriti, stabilisce in noi un’unione sempre più perfetta con Dio,
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egli produce in noi, sempre in modo abbondante, gli effetti che abbiamo ricordato questa mattina. Allora cresce la fede, si rafforza la speranza, la carità divampa di più e si fa più ardente l’amore alla vita religiosa, l’amore alle persone e cioè la carità verso il prossimo diviene più stabile, più forte. Lo Spirito di apostolato segue naturalmente, portando in noi un grande desiderio di aiutare le anime, aiutarle particolarmente in ordine alla vita eterna.
Facciamoci per la seconda volta la domanda: Abbiamo pensato a mostrare la nostra riconoscenza allo Spirito Santo per la sua azione nella Chiesa e per la sua azione nelle anime giuste? Per esso noi abbiamo una partecipazione alla vita divina così sublimata, abbiamo una dignità così alta, davanti a noi un fine così santo e così felice: il paradiso. E di questi benefici immensi… noi che sappiamo dire grazie a chi ci regala una caramella, forse non sappiamo dire grazie allo Spirito Santo. Certo, molte volte si glorificano assieme le tre Persone della santissima Trinità. Il Gloria Patri, il Gloria in excelsis Deo, il Magnificat e molte altre orazioni sono per ringraziare la santissima Trinità. Ma i benefici particolari che a noi elargisce lo Spirito Santo sono anche tanti motivi per una riconoscenza particolare alla terza Persona della santissima Trinità, così come ringraziamo Gesù dopo che è venuto nel nostro cuore dopo la Comunione, come lo ringraziamo perché è morto sulla croce per noi, per salvarci.
La redenzione è compiuta, lo Spirito Santo è la causa comunicante e comunica i frutti della redenzione, cioè le altre verità che Gesù Cristo ci ha insegnato e la grazia che egli ha meritato. Perciò riconoscenza. Ora per questo ci fermiamo particolarmente a ringraziare lo Spirito Santo per la sua azione nei sacerdoti e nei religiosi. Leggiamo a pagina 12712...
3. Ringraziamo ora lo Spirito Santo per quel senso di pietà, per quel senso interno di orrore al peccato, al male, per quel desiderio vivo di santità che sentiamo in noi particolarmente in certi momenti. Vi è una dottrina che si ricava dai libri e vi
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è una dottrina che viene comunicata direttamente dallo Spirito Santo. «Padre, pregava Gesù, ti ringrazio che hai nascosto queste cose ai sapienti e ai prudenti e invece le hai rivelate ai piccoli, cioè agli umili»13. «Divites dimisit inanes»14 c’è nel Magnificat. Vi sono persone ancora in tenera età, giovanetti, giovanette, che hanno già il senso delle cose spirituali, una conoscenza di esse che supera tante volte persone in età avanzata. Che cosa ispirava a S. Luigi Gonzaga, a nove anni, il desiderio e il proposito e poi l’emissione del voto perpetuo di castità? Negli scritti che il Maestro Giaccardo ha lasciato, a un certo punto dice che egli si doleva di aver fatto il voto di castità soltanto a 13 anni15, invidiando S. Luigi che l’aveva fatto prima. La sapienza che mostrò S. Agnese di fronte ai dotti e a coloro che erano a lei superiori di molti anni.
Vi sono persone che hanno una tale luce dallo Spirito Santo che fa meravigliare. Negli Atti degli Apostoli si dice che S. Stefano era pieno di fede e di Spirito Santo16. E che discorso ha fatto al Sinedrio in difesa della sua fede! Siccome la sapienza che manifestava con le parole non poteva essere confutata, digrignavano i denti. Quando S. Pietro propone l’elezione dei sette diaconi dice al popolo: «Scegliete tra di voi sette persone, sette uomini che siano pieni di Spirito Santo»17. Ecco: pieni di Spirito Santo cioè persone che parlano quasi con il linguaggio di Dio, persone che vivono per Dio.
Lo Spirito Santo opera nel popolo cristiano e produce quello che è chiamato sensus fidelium: il senso dei fedeli18. I fedeli quando vivono in grazia hanno una certa percezione, una intelligenza spirituale che procede dallo Spirito Santo. Ad esempio per la canonizzazione di un santo si richiedono sostanzialmente due prove: la prima è quella dei miracoli e la
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seconda la fama di santità. Quando il popolo cristiano, quando coloro che conoscono quella data persona che è passata all’eternità, la stimano e la venerano nel loro cuore come una persona di Dio, piena di Dio, ecco: questa fama si va manifestando ed è una grande prova per la canonizzazione. Sensus fidelium.
Anche noi ci accorgiamo che in certi giorni la meditazione ci fa più impressione, ci sono delle verità che ci penetrano, ci accorgiamo che in certi momenti l’invito alla santità è più pressante. Come si spiega che quel fanciullo evita istintivamente il pericolo e l’occasione di peccare, che ha un certo timore che gli altri non riescono a capire, un timore di mettersi nell’occasione, in certe circostanze? Qualche volta c’è chi deride. Ma dentro vi è una luce che è da Dio e che altri forse non hanno.
Vi sono persone le quali sono così fedeli, vivono una vita così raccolta, hanno un modo di fare così ispirato alle verità di fede, sono guidate nel loro agire da principi soprannaturali e indirizzano ogni respiro a Dio: è per la forza dello Spirito Santo. Noi lo abbiamo provato molte volte: fate l’esame di coscienza e sentirete quanto sia vero. In quel momento quasi senza rendercene conto eravamo sotto la luce dello Spirito Santo. Certo quando viene ordinato un sacerdote, e il vescovo e tutti i sacerdoti assistenti stendono le mani sopra di lui e si continua a ripetere Veni Creator, è una azione solenne che fa impressione. Ma quante volte individualmente anche nel silenzio, anche senza alcun libro, anche mentre guardiamo la natura, i monti che ci ricordano la grandezza di Dio, i mari che ci mostrano la immensità di Dio, le invenzioni moderne che ci dicono quanto Dio è stato sapiente nell’infondere certe leggi nella natura: «Domine, Dominus noster, quam admirabile est nomen tuum in universa terra»19. E S. Francesco di Assisi che si mostra a un certo...

(incompleta)

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1 Ora di adorazione predicata a [Roma] il 13 maggio 1956. Dattiloscritto, prima battitura, carta vergata, fogli 4 (22x28). Manca il foglio conclusivo. A mano sono aggiunti due titoli: “Novena di Pentecoste”, poi cancellato, e “Il nostro ringraziamento allo Spirito Santo”. L’autore è stato aggiunto a mano. L’ora di adorazione, rivolta alla Famiglia Paolina, è stata tenuta in cripta e trasmessa in Santuario.

2 Cf Lc 1,35: «Lo Spirito Santo scenderà su di te».

3 Cf Lc 4,18: «Lo Spirito del Signore è sopra di me e mi ha mandato per annunziare ai poveri il lieto messaggio».

4 Cf Is 11,2: «Su di lui si poserà lo Spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza».

5 Cf 2Pt 1,21: «Mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio».

6 Cf 2Tm 3,16: «Tutta la Scrittura è ispirata da Dio».

7 Cf Gv 14,26.

8 Cf Le preghiere della Famiglia Paolina, Alba 1985, pp. 227-230. Attualmente il titolo è: Litanie per la formazione dei promotori della comunicazione sociale.

9 Inno liturgico dedicato allo Spirito Santo attribuito a Rabano Mauro (776-856), abate di Fulda poi arcivescovo di Magonza.

10 Cf Rm 5,5.

11 Per questa santa unzione e per la sua piissima misericordia, ti perdoni il Signore qualunque peccato tu abbia commesso…

12 Cf Le preghiere della Pia Società San Paolo, Edizioni Paoline, Roma 1944, pp. 127-128, Coroncina al Sacro Cuore di Gesù, nn. 4-5.

13 Cf Mt 11,25.

14 Cf Lc 1,53: «Ha rimandato a mani vuote i ricchi».

15 Cf Giaccardo T., Diario - Pagine scelte, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2004, p. 48.

16 Cf At 6,5.

17 Cf At 6,3.

18 Il magistero della Chiesa ha accolto sempre con favore gli apporti del “sensum fidelium”, ossia la percezione, l’intelligenza spirituale che procede dallo Spirito Santo ed ha un ruolo attivo nello sviluppo della fede.

19 Cf Sal 8,2: «O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra».