Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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35. LE POTATURE NECESSARIE
PER PORTARE FRUTTO

Meditazione, Castel Gandolfo, anno 19581

[…] qui si è nessuno, e neppur la curiosità, la vanità. Sì, bisogna togliere tutti gli affetti… per Dio solo.
Lo avrete2 quando non ci saranno quelle passioni che dominano – che sono le passioni che son nemici di Dio –, che non c’è il diavolo che lavora e non c’è lo spirito del mondo: allora ci si mette Gesù e farà quel che vorrà di voi. Siete disposte a lasciar fare a Gesù proprio veramente in tutta la sua opera, cioè in tutto quel che egli vorrà fare? Ecco, questo è ciò che adesso chiede il Signore.
Oh!, per ora potete anche veder niente ancora dell’avvenire. Quando Gesù chiamava all’apostolato Giacomo, Giovanni, Pietro, Andrea, Bartolomeo, Filippo, eccetera, non lo vedevano ancor niente, che cosa sarà. Gesù aveva sempre fatto il falegname e si era mostrato come un operaio comune: Che cosa farà egli? Che cosa ci darà? A che cosa arriveremo abbandonando i genitori e abbandonando i mezzi di lavoro? – era pulir le barche o altro mestiere, che facevano –. Ma si sono abbandonati in Dio, in Gesù. Sì. E quando tutti abbandonavano Gesù – perché aveva parlato dell’Eucarestia che non capivano –, Gesù interrogò allora gli apostoli: Volete andarvene anche voi?. Allora Pietro rispose a nome di tutti: No! Tu hai parole di vita eterna [cf Gv 6,66–68]. Ti seguiremo – voleva dire – sempre… ecco, anche quando non ti capisco.
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Lasciarvi guidare da Gesù, portare da Gesù, portare nelle sue braccia come le bambine… che state bene nelle braccia del papà, di un papà buono. Oh, Gesù sì che è un padre buono! Eh sì che egli per purificarvi vi farà anche soffrire! Perché alle volte bisogna proprio tagliare e abbassare il nostro amor proprio e lasciar le nostre idee, le nostre convinzioni… qualche volta ci sembrano tanto giuste, sì! Quando si vuole che, per esempio, un pesco produca molte pesche, che un pero produca molte pere belle, eccetera, bisogna potarlo, togliere i rami inutili, ridurli in pochi, i rami, a quel che è necessario, e produrrà. Quelli [i rami] hanno una vitalità, una forza… la linfa: potente e ben guidata nell’interno della pianta porterà quei frutti, quei frutti molti e buoni e saporiti, ecco. E invece se una pianta cresce a casaccio, che cosa avviene? Come una vite: se piantata la si abbandona, va per terra e sta a terra e non si alza. Invece se la vite piantata è sostenuta dai bastoni, dai fili di ferro o da altro mezzo, secondo i luoghi, e viene coltivata e viene potata, vengono tolti i rami inutili, allora all’autunno è poi carica di frutti, carica di uva scelta e profumata. Così bisogna che noi siamo sostenuti dalla grazia di Dio, da Gesù; e poi che ci lasciamo potare, cioè correggere, e che togliamo certe cose e poi che mettiamo invece la fede, l’amore di Dio, il desiderio di santità, ecco; e soprattutto contare su Dio, contare sulla sua grazia e domandargli la docilità affinché egli possa fare di noi ciò che egli vuole.
Oh, se lasceremo operare Gesù senza lasciarci guidare dall’amor proprio o da uno dei sette vizi capitali in generale, allora il Signore farà tante cose belle, il Signore! E poi dopo una vita di meriti, ecco il paradiso eterno, il paradiso eterno.
E Paolo, ha lavorato tutti quegli anni, da quando Gesù lo fermò sulla via di Damasco fino al momento in cui morì di spada alle Tre Fontane… ma adesso quanti secoli sono che gode il premio in paradiso?! Un po’ di anni di lavoro e di fatiche, e il premio è eterno! Pensava spesso a quel paradiso.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 23/58 (Nastro archivio 49b. Cassetta 49, lato 2. File audio AP 049b). Titolo Cassetta: “Seguire Gesù”.

2 Parola incerta.