Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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24. LA MISSIONE DI MARIA IN CIELO

Meditazione, Castel Gandolfo, agosto 19581

[…] Che ebbe la Santissima Vergine: la risurrezione2 e l’assunzione in corpo ed anima al paradiso. Questo è il primo pensiero. E allora noi diciamo: L’anima mia loda Maria e loda in lei questa grazia straordinaria, questo privilegio che il Signore le volle concedere per la sua misericordia3. Gesù ha amato tanto la sua Madre e in questo amore volle che ella non andasse soggetta per il suo corpo al disfacimento del sepolcro, ma come egli, Gesù, era risuscitato e salì al cielo, così Maria venne risuscitata e assunta in cielo. Oh!
Il secondo pensiero, invece, riguarda noi.
Maria è in cielo, e qual è l’ufficio che compie Maria in cielo?
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Mediatrice4 e distributrice della grazia, mediatrice e distributrice della grazia. Mediatrice in quanto supplica il Signore per noi; e in quanto riceve da Gesù, da Dio, ella porta, comunica a noi.
Bisogna considerare che Maria in paradiso vede tutti i nostri bisogni. E come ci vede? Ci vede nella sua visione di Dio: in Dio si riflette tutto, e allora ecco che noi siamo riflessi in Dio come in uno specchio, e Maria ci vede come in uno specchio, cioè in Dio. Quando vi è uno specchio davanti a noi… ecco, per esempio, quando l’autista guida la macchina, nello specchio vede quello che succede dietro alla macchina perché possa essere sicura dei passi che fa: allora, quello che c’è dietro alla macchina vien riflesso nello specchio. E [così] noi siamo riflessi in Dio, e Maria ci vede in Dio ed ha la visione beatifica. Ci vede e ci conosce non soltanto come noi conosciamo le altre persone. Noi conosciamo le altre persone per nome ad esempio, le conosciamo per l’aspetto, la statura, l’abito, per il tono di voce… forse anche: le conosciamo per tutte cose esterne. Maria conosce di noi l’interno: conosce i pensieri che ci sono in noi, i desideri, gli affetti, i sentimenti che sono in noi, conosce i difetti che sono in noi, conosce le virtù che sono in noi, conosce la buona volontà che è in noi, i propositi che sono in noi, conosce la nostra pietà, il grado di grazia, di santità già raggiunto, conosce la vocazione che abbiamo, conosce i pericoli in cui ci troviamo, le tentazioni che il diavolo ci muove e le cattive impressioni che possiamo ricevere dal mondo, dai discorsi che si sentono, dalle cose che si vedono… Maria ci conosce perfettamente, non solo l’esterno, ma l’interno. Conosce ciò che facciamo nella giornata: ella ci ha sempre
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presenti, ha presenti tutti col suo sguardo; sempre ci segue nella giornata nelle varie occupazioni e ci sente in quello che diciamo. E questo è la prima condizione che è in Maria: vede.
Seconda condizione: ella può. Può pregare il Signore. Ella presso Iddio ha una grande potenza. Il Signore Gesù non le nega niente. Maria non ha negato niente di quello che aveva bisogno Gesù bambino, da quando era là nella grotta fino a quando lo ha assistito sul Calvario: sempre ha partecipato coi sentimenti e con cura alla missione di Gesù. E d’altra parte ha servito Gesù bambino, Gesù fanciullo, Gesù già giovinotto, in tutto quello che a lui occorreva e lo ha servito anche consolandolo con la sua presenza sul Calvario. E lo ha servito anche dopo, assistendo la Chiesa di Gesù Cristo nei primi passi, nei primi tempi, e quando gli apostoli cominciarono la loro predicazione. Maria ha un gran potere presso Dio, perché fece sempre il volere di Dio.
La nostra preghiera è tanto efficace presso il Signore quanto la nostra volontà è unita a Dio. Vi sono persone che fanno novene e fanno magari pellegrinaggi, accendono candele e dicono delle orazioni, ma non hanno la loro volontà unita a Dio, cioè non evitano il peccato e vogliono cose che non sono utili per la loro anima. Il centro del Padre nostro è: «Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra», che noi facciamo la volontà di Dio. Il Signore ci aiuta sempre quando noi vogliamo fare ciò che egli vuole, ciò che egli vuole. Come un padre che comanda al figlio – supponiamo – di studiare e il figlio ci si mette di buona volontà: e allora il padre provvede ai vestiti, provvede ai libri, provvede il cibo, provvede tutto quel che ha bisogno il figlio; e il figlio può chiedere: Ho da studiare… dunque dammi il tempo. Ho da studiare… dunque dammi i libri. Così noi con Dio: siam tanto potenti nella nostra preghiera quanto diciam di cuore: «Sia fatta la tua volontà». Ma chi farla? Noi, la volontà! Siam noi che vogliamo far così.
Ora Maria sempre e solo ha voluto ciò che vuole il Signore e in paradiso sempre e solo vuole ciò che piace a Dio, ciò che vuole il Padre Celeste, ciò che vuole Gesù: ecco quindi la sua preghiera potentissima. D’altra parte Maria sul Calvario
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offerse la vita del Figlio al Padre Celeste: ed ecco che la sua preghiera si appoggia ai meriti che Gesù Cristo fece in croce quando sofferse quelle agonie, quando inclinò, inchinò il capo e spirò. Maria è onnipotente presso Iddio. E si dice così: ciò che Dio può per natura, Maria lo può per grazia, per la intercessione. Onnipotenza supplichevole, la sua. Non è una onnipotenza sua, ma è onnipotenza supplichevole in quanto la sua preghiera viene ascoltata da Dio. Quindi Maria può, dal cielo, provvedere per noi, dar le grazie a noi.
Del resto, in terzo luogo, Maria ci ama e dal Signore ha ricevuto questa missione: finché dura la Chiesa, cioè finché dura, diciamo, la società perfetta che è la Chiesa stessa, la società spirituale che siamo noi… – Che cos’è la Chiesa? La Chiesa è il complesso dei fedeli che segue Gesù Cristo e i quali hanno poi da essere uniti nell’obbedienza a coloro che sono eletti come capo; come in qualsiasi altra società i soci devono poi star soggetti a chi è il capo, che fu eletto a guidar la società –. Oh! Maria ha quest’ufficio: di assistere noi fino al termine del mondo. Man mano che sulla terra passano i fedeli, ella assiste ogni generazione che passa, e non in generale, ma ciascuno in particolare. Maria si dà da fare in paradiso – diciamo così per spiegarci con una frase molto popolare – e cioè ella è come la mamma la quale pensa a ognuno dei figli: e uno dei figli magari è già un professionista, l’altro invece va ancora a scuola; l’altro è fanciullo, l’altro è ancora bambinetto; l’altro è sano, quello è malato; questo ha da andare nel tal posto, quell’altro nel tal altro; uno ha bisogno di una cosa, l’altro dell’altra… Mamma pensa a tutti, la mamma!
E quanti siete?, domandavo ieri a una figliola che veniva per giudicare e conoscere la sua vocazione. Siamo tredici in famiglia, tredici figlioli…da vestire5. E la mamma sì che ha un gran da fare!. E la mamma arriva a tutto, rispondeva la figliola. La mamma arriva a tutto: Maria arriva a tutto, a tutti noi. Ma con una moltitudine così di figli?! È in Dio, non è mica più come siam qui sulla terra! Se una mamma avesse un numero
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straordinario di figli, beh!, siccome è limitata... Ma Maria non è limitata, Maria ha quella missione di aiutarci in cielo e nella missione c’è questo dono: prima, che vede i bisogni; secondo, che può soccorrer i bisogni; e terzo, che ella si muove per tutti i bisogni. Per tutti, per tutti i figli! Non è, diciamo, limitata, nel senso che possa pensare a pochi: pensa a tutti quelli che sono…, tutti quanti sono sulla terra e pensa anche alle anime del purgatorio che non hanno ancora raggiunto la felicità eterna. Guarda che Maria oggi conosce quello che hai in mente e quello che la giornata ti riserva, per esempio di lotte interne, per esempio di lavori che dovrai compiere, di atti di virtù che saranno necessari per passar santamente la giornata. Maria prevede tutto e prepara tutte le sue grazie; basta che noi collaboriamo alla grazia e cioè noi vogliam veramente fare ciò che piace al Signore: per esempio essere virtuosi, usare verso di Dio la debita sottomissione, verso del prossimo quei doveri, compiere quei doveri che abbiam da compiere (altro sono i doveri verso i superiori, altro i doveri verso gli uguali, altro i doveri verso gli inferiori). Maria prevede già oggi, e ha preparato tutte le grazie per oggi come una mamma che già alla sera antecedente prepara per i figli, o almeno al mattino si alza sollecita per preparare ciò che ha bisogno il figlio che va al lavoro – supponiamo –, il figlio che va all’ufficio, quello che va alla scuola, gli abiti, eccetera; prepara anche quello che il figlio avrà bisogno nella giornata di vitto, eccetera…
Oh, Maria! Che conoscessimo il cuore di Maria in cielo! Bisogna essere divoti di quel cuore che è vivo, sente, ama in cielo: Cuore Immacolato di Maria6. Fino alla fine del mondo ha questo ufficio. Poi cesserà questo ufficio di Maria in paradiso, di provvedere per la Chiesa. Vedi…7 cesserà anche la Chiesa in quanto – la Chiesa – è parte militante; la Chiesa gloriosa, poi, trionfante, è eterna. Ma cessando la Chiesa militante perché sarà venuta la fine del mondo, ecco che si inizierà… tutta la Chiesa sarà riunita in cielo.
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Dunque, aver fiducia in Maria. C’è una bella preghiera: Ricordati, o Maria, ora che stai alla presenza di Dio, alla presenza della Trinità in paradiso, ricordati di parlare a Dio a nostro favore, parlargli delle grazie che abbiam bisogno e di dirgli che [egli] ci perdoni i peccati – ut avértat indignationem suam a nobis – e che noi vogliamo seguire il volere di Dio; e ottienici le grazie necessarie perché possiamo compiere ciò che Dio vuole da noi8 quest’oggi, domani, tutta la vita, perché il volere supremo di Dio è che andiamo in paradiso. E Dio ci comunicherà questo suo volere quando saremo in punto di morte: Vieni in cielo. Ecco, questo sarà […], il supremo volere che Dio ci comunicherà e comunicherà a tutti quei che avranno fatto la volontà di Dio, obbedito a Dio… [a chi] si è sforzato, sì. Dunque, adesso consideriamo che Maria è lassù alla destra del Figlio e che vede i nostri […]9 e può aiutarci, e che è tutta attività – tante iniziative per noi di bene –: preghiamo, preghiamo. Mediatrice e distributrice della grazia!
Il papà è impiegato: alla fine del mese porta a casa lo stipendio, consegna i denari alla madre di famiglia e provvede il necessario; e la mamma spende lungo il mese seguente, consuma tutto quel che ha ricevuto per i figli, per i bisogni dei bambini. La Redenzione fu compita, la grazia fu conquistata da Gesù morendo sulla croce ed è messa in mano di Maria. Perciò le si dice: «Piena di grazia», sei piena di grazia. Per sé la grazia produce in lei la santità, per noi produce in noi le misericordie. Produce in noi quelle disposizioni buone e comunica a noi la forza, comunica a noi la volontà di compiere quello che piace al Signore, di corrispondere alla vocazione. Pensiamo spesso a Maria. Un’anima che è tutta afflitta, quasi disperata, e le basta dire […].
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1 Nastro originale 27/58 (Nastro archivio 29c. Cassetta 29bis, lato 1. File audio AP 029c). Titolo Cassetta: “Efficacia della preghiera”.

2 Il tema della risurrezione di Maria ha interessato la teologia, ieri più che oggi. Il Magistero della Chiesa ha lasciato la questione alla ricerca teologica. Pio XII, nella Costituzione Apostolica Munificentissimus Deus [AAS 42(1950), pp. 753–771], che definisce il dogma della Assunzione, usa queste parole: «Immune dalla corruzione del sepolcro… l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo», in EnchEnc 6, 1968; 1974. Tali espressioni sono state riprese dal Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium (LG) 59.

3 Cf Preghiere, ed. 1957, pp. 224–225. Tra i canti alla Regina degli Apostoli, vi è questa rielaborazione in latino e italiano del Magnificat, come lode rivolta a Maria, che il PM chiamò “il nuovo Magnificat” [cf GIACOMO ALBERIONE, Alle Figlie di San Paolo, 1929–1933, Secondo volume (FSP33**), Roma 2005, pp. 119–122]. Nel canto troviamo il richiamo all’Assunzione di Maria: «Il Potente ha fatto in lei grandi cose e l’ha voluta Immacolata, Vergine–Madre e Assunta in cielo». Cf anche id., Preghiere, op. cit., pp. 165–166.

4 Circa il titolo mariano di “Mediatrice”, il pensiero del PM scorre nel solco della teologia del suo tempo. Su questo titolo controverso, così si esprime il Concilio Vaticano II: «La Beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice. Il che però va inteso in modo che nulla detragga o aggiunga alla dignità e all’efficacia di Cristo, unico Mediatore» (LG 62; cf 60). Nella linea del Vaticano II si approfondisce il Magistero della Chiesa successivo. È utile ricordare che la prima proposta di Don Alberione alla Commissione preconciliare del Vaticano II fu la «definizione del dogma di Maria mediatrice universale delle grazie»: cf ANDREA DAMINO, Don Alberione al Concilio Vaticano II, Roma 1994, 9–10; 83–90.

5 Espressione incerta.

6 La Festa del Cuore Immacolato di Maria Vergine ricorreva il 22 agosto.

7 Parola incerta.

8 Si tratta di un’antifona dell’Offertorio, comune a diverse feste mariane. Le parole del PM fanno pensare che si stia riferendo alla Messa della B.V. Maria Mediatrice di tutte le Grazie. Il testo è il seguente: «Recordare, Virgo Mater, in conspectu Dei, ut loquaris pro nobis bona, et ut avertat indignationem suam a nobis», «Ricordati, o Vergine Madre, di parlare continuamente in nostro favore al cospetto di Dio, affinché allontani da noi il suo sdegno».

9 Nastro originale cancellato erroneamente per un secondo circa.