Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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95. LA BUONA VOLONTÀ95
1. Le meditazioni possono essere sulle verità dogmatiche o sulle verità morali e sulla liturgia. Oggi possiamo ricordare san Giacomo, nipote di Maria santissima e cugino di Gesù. Fu chiamato tra i primi apostoli e noi ne consideriamo la corrispondenza generosissima al Signore. Si trovava con Giovanni e con il padre a pescare, e Gesù disse loro: «Seguitemi» (Mt 4,21-22).
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2. La corrispondenza pronta assicura molte grazie nel corso della vita. La prontezza commuove sempre il cuore di Dio perché è un atto che suppone molte virtù, è tutto l'essere che si dona a Dio. La grazia della vocazione è la maggiore che si possa avere dopo il battesimo.
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3. San Giacomo fu sempre molto caro a Gesù. Lo prendeva sempre tra i prediletti. Nel Vangelo si vede come Giacomo e Giovanni erano ancora poco perfetti; la Pentecoste li purificherà.
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4. Essi mandano la mamma perché interceda per loro presso Gesù per avere i primi posti in cielo. (La maggior parte delle volte, i parenti non sanno giudicare serenamente). Gesù risponde solo ai suoi figli: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere? Gli dicono: Lo possiamo. Ed egli soggiunse: Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio» (Mt 20,22-23).
Non dovete pretendere che le postulanti siano già sante, no, ma che abbiano la buona volontà di diventarlo, sì.
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5. San Giacomo predicò nella Palestina, fu perseguitato, e venne in Spagna, dove è festeggiato solennemente. Egli è ritenuto l'apostolo degli ebrei. Fu il primo martire tra gli apostoli. Il carnefice, vedendo il coraggio con cui san Giacomo andava al martirio, si convertì e poi morì anche lui martire.
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6. Che cosa impariamo noi dagli apostoli? E molto importante la decisione pronta nel rispondere alla vocazione. Prontezza! Anche con le lacrime agli occhi dire il nostro sì. Quando si dice prontamente il sì all'invito di Dio, si troverà bello dire una catena di sì nella vita e allora sarà bello dire anche l'ultimo sì con la morte e l'ingresso in paradiso. I tentennamenti a dire «sì» si ripercuotono anche nell'ora della morte.
Se la vita è una catena di «sì», l'ultimo metterà il sigillo alla catena che ci legherà a Dio.
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7. Non dobbiamo spaventarci dei difetti ma dobbiamo avere buona volontà; di difetti ne avremo sempre, quello che costituisce la virtù è la volontà buona.
Occorre distinguere il difetto di natura da quello di cattiveria. Il Signore ci tiene sempre nell'umiltà. La buona volontà fa sì che uno manifesti i difetti e il desiderio di correggerli.
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8. Fino a che punto amò le anime san Giacomo? Fino a dare la vita; fu pronto ad abbandonare le sue opinioni. Il cedere alle opinioni è segno di tanta buona volontà perché è sempre difficile lasciare noi stessi, ma è grande merito lasciare noi stessi ed essere disposti a lasciare anche del bene per altro bene. San Giacomo morì serenamente continuando a predicare e a confortare. Fino a che punto noi amiamo Dio e le anime?
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9. Il Signore ci chiede tante cose! L'amore è forte più che la morte! Ciò che ci fa superare le difficoltà, ciò che non ci aspettavamo, è il grande amore di Dio! Dobbiamo fare ciò che dobbiamo fare. Il nostro sacrificio risulta un bene per le anime quando lo facciamo con generosità.
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10. Dobbiamo essere religiosi perfetti. Prima cosa dobbiamo lasciare noi stessi per Dio e per le anime, poi dobbiamo abbracciare gli impegni quotidiani secondo le costituzioni che sono il Vangelo ridotto alla pratica per noi.

Albano Laziale (Roma)
25 luglio 1955

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95 Albano Laziale (Roma), 25 luglio 1955