Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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77. PENSARE AL PARADISO77
1. La grande fiducia che dobbiamo avere in Maria è essenziale perché ci infonde il desiderio della santità e del paradiso.
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2. Nel Vangelo di questa mattina, Gesù chiamò Pietro, Giacomo e Giovanni e salì sopra un monte e 1ì si trasfigurò, mentre apparvero ai suoi lati Mosè ed Elia. I tre apostoli si gettarono per terra e l'animo loro fu ripieno di consolazione. Pietro disse: «Signore facciamo qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia» (Mt 17,4). Essi poi alzati gli occhi non videro che Gesù, e ritornarono con gli altri apostoli e la turba che li aspettava.
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3. Gesù volle premunirli da un inganno in cui potevano cadere: era vicina la passione e temeva che si perdessero nel vederlo flagellato e crocifisso. Si era mostrato Dio con i miracoli, ma essi dovevano anche sapere che, se veniva condannato ed umiliato, terminata la sua missione, doveva poi essere glorificato alla destra del Padre.
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4. Pensare al paradiso. E' necessario che abbiamo sempre presente il cielo. Ci può venire la domanda: abbiamo lasciato tutto, che cosa avremo? Abbiamo lasciato la casa, i parenti, le gioie terrene; che cosa avremo? Gesù risponde: «Avrete il centuplo in questa terra e la vita eterna» (Mc 10,30). Perché faccio tutti i miei doveri? Per il paradiso! Già sulla terra Gesù ci previene: avrai il premio! Dio ti vuol bene, ti aspetta nell'altra vita.
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5. Maria, come la consideriamo adesso? Ella fu la prima pastorella, sul calvario fu la Vergine dolorosissima ed ora è la nostra Madre in cielo. Ogni volta che noi pensiamo a lei, ne ricordiamo le statue, ne ricordiamo la vita, ma soprattutto la consideriamo in paradiso, Regina dei vergini, dei martiri, dei confessori.
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6. Pensare a Maria è pensare al cielo, è ricordare la sua beatitudine eterna, è vederla onorata dagli angeli e dai santi. Pensare a Maria è come avere una grande speranza del cielo: quale gloria lassù! Il divin Pastore e la divina Pastora! In ogni pena e preoccupazione pensare al paradiso.
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7. Desiderare il paradiso! Il nostro cuore e i nostri occhi cercano lassù. Maria infonde un grande desiderio della patria beata. Avete lasciato la terra per guadagnarvi più sicuramente il paradiso. Quale pena! Anime che hanno così poco desiderio del cielo! «Cupio dissolvi, et esse cum Christo» (Fil 1,23).
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8. Intanto però, Maria ci fa lavorare per il paradiso, anche se costa fatica e richiede mortificazione. Nella sua vita compila sua missione, ma in realtà ha fatto una cosa sola; anche noi, pur facendo tante cose, ne compiamo una sola: acquistarci il paradiso, lavorare per il paradiso.
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9. Pregare per il paradiso! Non siamo mai sicure; può essere che,- prima della morte, ci mettiamo su una cattiva strada. Sempre pregare, nessuno è mai sicuro, anche se avesse la santità di san Luigi. Chi cessa di pregare comincia ad avere le tentazioni, chi non prega va alla rovina. Desiderare il paradiso, lavorare per il paradiso, pregare per il paradiso!
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10. Maria ci elevi. Siamo fatti anche noi per l'eterna felicità. Domandiamole questa grazia e facciamo i nostri propositi. Chiedete anche che, dopo la morte, possiamo entrare subito in cielo. Temiamo di dover tardare ad amare Dio, non temiamo le pene del purgatorio!
Purificarci sempre più: essere così puri e con pensieri così alti da poter rimanere tra i cherubini ed i serafini.
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11. Desiderare, lavorare, pregare per il cielo! E di là lavorerete per le sorelle e per tutte le anime come fa Maria. Tutte salve e tutte unite: lavorare per questo!

fine ritiro
Albano Laziale (Roma)
5 marzo 1955

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77 Fine Ritiro - Albano Laziale (Roma), 5 marzo 1955