108. LA VOCAZIONE E LA SUA FORMAZIONE1081. Ieri, in occasione della giornata delle vocazioni, il santo Padre con Motu Proprio di quest'anno, ha eletto l'opera pontificia delle vocazioni.
E' da tenere presente per noi questo: non facciamo distinzione tra vocazione e vocazione, non c'è distinzione, c'è solo il desiderio che Dio chiami anime al suo servizio.
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2. Riteniamo che il problema delle vocazioni è il fondamentale nella chiesa. Se vogliamo farci tanti meriti diamo vocazioni; se vogliamo dare gloria a Gesù buon Pastore diamo vocazioni: nell'istituto dobbiamo sentirlo questo!
In ogni parrocchia curare anche i giovanetti, parlare loro della vocazione.
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3. Cercare borse di studio per sistemare le vocazioni negli studi. La casa madre deve sostenere molte spese; dopo il reclutamento vi è la formazione spirituale, intellettuale, apostolica, umana delle vocazioni. Dobbiamo progredire sempre, senza mai fermarci; progredire nell'osservanza della vita religiosa nella vita di pietà, nell'apostolato. L'amore di Dio sta nel volere progredire ogni giorno mentre la tiepidezza si manifesta con la mancanza di progresso.
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4. C'è bisogno di profondità perché vi è ancora molta superficialità. Sentire l'amore a Gesù Cristo! Sentire l'amore alle anime! Dovete essere credute buone davanti a Dio, non davanti agli uomini. E' facile parlare, ma non è altrettanto facile dire cose che vengono dall'amore a Dio e alle anime.
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5. Ringraziare il Signore dei doni che in un modo o nell'altro ci ha dato; cercare veramente l'amore di Dio. Continuare la formazione fino allo stato più completo: l'anima si fa santa in quanto progredisce!
Innanzitutto esigere da noi, riformare noi stesse, vedere che ci sia la formazione, ma essere anche attente perché una suora giovane non riceva una formazione negativa dal poco spirito che può esserci in una casa filiale.
Non dubitate della vocazione quando ci sono difficoltà.
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6. Curare la formazione spirituale. Essa viene data mediante la meditazione, le confessioni, le conferenze, i catechismi e l'esempio di vita religiosa che le aspiranti assorbono in casa madre. Non parlare subito di povertà, castità, obbedienza, ma prima presentare le virtù soprannaturali, poi le virtù cardinali e infine le virtù religiose.
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7. Curare la formazione intellettuale. Avere sempre dei libri, qualche periodico e approfittare di momenti liberi per istruirsi. Non fermarsi, ma imparare! Dobbiamo elevare la congregazione, dobbiamo imparare tutto; il fondamento però è l'umiltà.
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8. Curare la formazione apostolica. Essa ha per fondamento la carità verso il prossimo. Mettere sempre più l'amore delle anime nelle aspiranti, nelle giovani, e studiare un po' di tutto. Imparare a fare i catechismi, imparare come tenere gli annali, i sistemi e i metodi vari negli asili. Avanti, salirete, e sarete proprio competenti nel catechismo!
Leggete la rivista «Via, Verità e Vita».
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9. Curare la
formazione umana che comprende tutte le cose che ci servono in questa vita. Ci sia la voglia di progredire il resto verrà da sé.
Albano Laziale (Roma)
4 agosto 1955
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108 Albano Laziale (Roma), 4 agosto 1955