Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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92. LA VOCAZIONE: RECLUTAMENTO, FORMAZIONE E STABILIZZAZIONE92
1. Questa meditazione è ordinata a domandare al Signore buone vocazioni e soprattutto la grazia di corrispondere alla nostra vocazione. Che cosa è la vocazione? E' atto di amore di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, che destina una persona per una via migliore.
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2. La vocazione non dipende da noi, ma è atto di bontà e di clemenza da parte di Dio; nessuno perciò ha da gloriarsene. In un'anima, la vocazione si manifesta nelle attitudini e nelle disposizioni.
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3. Ci vuole il reclutamento, la formazione e il consolidamento delle vocazioni. Siamo in un tempo in cui i caratteri non sono più tanto fermi e allora ci vuole la terza grazia: la stabilizzazione. Dopo la emissione dei voti, i superiori diventano per le figliole padri e madri.
Tre dunque sono i tempi della vocazione:
- reclutamento,
- formazione,
- stabilizzazione.
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4. Reclutamento. E' passato il tempo in cui si aspettavano le vocazioni che andavano a bussare nei conventi ed erano tanto numerose che si doveva fare una scelta. Ora è necessario andare in cerca delle vocazioni altrimenti non vengono. Occorre dedicarsi alla ricerca che si fa prima con la preghiera, poi con l'azione. Occorre muoversi! Gesù andò in cerca degli apostoli; e il Vangelo dice così: «Andate e predicate» (Mc 16,15). Questa parola «andate» non è ancora capita da certe persone.
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5. Formazione intellettuale e morale secondo lo spirito dell'istituto: «Tutto mi dono: il cuore, l'anima, le forze, la sensibilità, la volontà, l'intelligenza». Il Signore, in primo luogo, aspetta le anime, non i soldi come mezzi per fare il bene.
La persona è sacra! Il corpo è sacro perché donato al Signore; occorre, allora, comportarsi come gli angeli del cielo perché i religiosi sono veramente gli angeli della terra.
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6. Stabilizzazione: basta fare un proposito e il diavolo subito ci tenta su di esso. Ci vuol poco ad essere buone quando non ci sono difficoltà Il Signore permette la tentazione, a volte, per far acquistare le virtù.
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7. La castità è virtù quando è stata combattuta. La virtù è una conquista, non una disposizione. Chi riesce a sostenere le crisi? Chi è virtuoso in gioventù. Bisogna amare le virtù che dipendono da vittorie, non dobbiamo spaventarci se ci sono lotte contro l'obbedienza, contro la povertà e l'umiltà.
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8. Per la stabilizzazione c'è molto bisogno di essere padri e madri, madri di tenerezza e padri per fortezza. Può darsi che uno cada nella tiepidezza per cui non progredisce più. Quello che dico sul fervore può dirsi per tutto l'andamento.
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9. C'è pericolo che, cacciato il mondo dalla porta, entri per la finestra. La vocazione è stabilizzata quando è diventata forte anche nelle difficoltà. Nella vita si sbagliano tante cose, ma non dobbiamo sbagliare di arrivare alla perfezione. Niente ci deve smuovere. Il problema della vocazione viene proposto da aspiranti, non da anziane! Gesù dice: «Voi che siete stati perseveranti anche in mezzo alle difficoltà, avrete il centuplo». La vita è per la beatitudine e per il cielo.
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10. Rivolgiamoci sempre al cielo perché la grazia deve venire dal cielo.
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11. Siamo noi riconoscenti della vocazione che abbiamo ricevuto? E' vissuta in vera corrispondenza? Prendiamo tutto il modo che viene insegnato? Siamo persuasi che gli atti minimi hanno valore non dalla loro entità, ma perché sono fatti per volontà di Dio?
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12. Preghiamo per le vocazioni! Il miglior modo di reclutare le vocazioni è di vivere bene la nostra vita religiosa. Il Padre celeste manda le vocazioni a quell'istituto dove le persone saranno formate meglio. Siamo noi religiosi santi, delicati, perfetti?
Chiediamo la benedizione a Maria. Cara e tenera mia madre Maria.

Albano Laziale (Roma)
23 luglio 1955

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92 Albano Laziale (Roma), 23 luglio 1955