Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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71. TEMPO DI FEDE, SPERANZA, CARITÀ71
1. In questo tempo di Quaresima, chiediamo al Signore aumento di fede, di speranza, di carità e contrizione per i nostri peccati. Consideriamo sempre le tre virtù teologali, fondamento della vita religiosa.
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2. Credere a tutte le parole di Gesù, a ciò che dice nell'istituire lo stato religioso, a ciò che dice circa la purezza, come l'ha vissuta Maria, e come l'ha predicata Gesù. Credere specialmente al valore dell'obbedienza: ciò che ci viene comandato, è Dio che lo dispone per noi.
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3. In secondo luogo, avere ferma speranza. Speranza nel premio, nelle grazie, per compiere il volere di Dio, e nel paradiso.
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4. E' tanto importante, inoltre, domandare la carità verso Dio e verso il prossimo: amare Dio e amare il prossimo per amore di Dio. Questa carità soprannaturale è fondamentale per la pastorella che deve andare nell'apostolato. Durante il periodo di formazione, è importante accumulare tutte le grazie necessarie per la vostra missione.
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5. Considerate quale delicatezza usa Gesù con la samaritana trasformandola da peccatrice in sua apostola! La samaritana porta le anime a Gesù; la pastorella porta le anime al sacerdote.
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6. La carità in quanto dolore dei peccati, ci deve accompagnare sempre perché ci stabilisce nell'umiltà abituale. Gesù mi ha amato tanto ed io l'ho amato tanto poco, anzi l'ho offeso.
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7. In Quaresima contempliamo il crocifisso così lo hanno ridotto i peccati! Come si può pensare a certe cose senza sentirsi scosse nell'anima? Gesù aveva guarito gli ammalati, aveva liberato gli ossessi dal demonio, aveva fatto tanto del bene e, in cambio, viene flagellato, coronato di spine, crocifisso.
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8. Nutriamo sentimenti di contrizione per i nostri peccati ed anche per i peccati degli uomini e cerchiamo di farne riparazione con piccole mortificazioni della vita comune, della fantasia, del cuore. Che belle grazie vi ha fatto Gesù! Come vi ha voluto bene togliendovi dai pericoli del mondo! Vi vuole sante. Non cercate le cose della terra; Gesù ama le bellezze dell'anima, il candore, il dolore dei peccati. Siamo nel tempo favorevole per comprendere la gravità del peccato e decidere di non commetterne più.
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9. Il Signore vi ha voluto bene: come una persona sceglie i fiori più belli, così egli ha fatto con noi! Non offendiamolo; nutriamo un abituale dolore dei peccati e siamo umili! Il buon Pastore cerca la pecorella smarrita. Preghiamo perché in questa Quaresima tante pecorelle tornino all'ovile!
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10. Sentite riconoscenza al Signore per le grazie che vi ha concesso: «Mondo, per me non esisti più; tutta mi sono donata a Gesù e un giorno andrò fuori a fare il bene e a lavorare per le anime». Che bel lavoro vi ha dato il Signore: abbellire le anime per il cielo.
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11. Un bel patto: lavoreremo insieme, andremo tutte in paradiso, ma vogliamo avere attorno una bella schiera di anime dei diversi continenti. Siate unite anche nell'attirare tante vocazioni. Prendete tutto ciò che vi viene insegnato e fatene frutto nell'apostolato
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12. Intanto potete dedicarvi all'apostolato della preghiera, dell'esempio vicendevole, dei santi desideri, all'apostolato per la conversione dei peccatori.
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13. Siate buone, vivete col raccoglimento interno! Gesù ha ancora tante cose da dirvi e si comunicherà: voi gli direte che si salvino tutte le anime dove lavorano le pastorelle e che unisca tutta la vostra famiglia. Santificate la Quaresima! Alla vostra famiglia Gesù riserva delle grazie particolari. Siate degne di riceverle.
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14. Vi benedica Gesù buon Pastore, Maria divina Pastora e i santi apostoli Pietro e Paolo oggi e sempre, specialmente nell'eternità quando Gesù vi dirà: «Venite benedetti dal Padre mio, prendete possesso del regno preparato per voi sin dalla creazione del mondo» (Mt 25,34).

Albano Laziale (Roma)
24 febbraio 1955

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71 Albano Laziale (Roma), 24 febbraio 1955