Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XXXI.
MARIA NEL CUORE DEI FEDELI

Maria vive anche nel cuore dei fedeli che ama e dai quali riceve generosa corrispondenza di amore. E quest'amore, questa divozione dei fedeli verso la Vergine SS.ma ci è dimostrato dai così detti Congressi Mariani. In essi la pietà è collettiva, e per questo più accetta a Maria, la quale vuole dispensare in essi grazie più abbondanti.
Lo scopo di questi Congressi è triplice: dogmatico, ossia conoscere meglio le prerogative, le virtù, i privilegi di Maria; liturgico ossia pregare collettivamente Maria; pratico o di imitazione, cioè eleggere Maria a modello della vita, conformando ogni azione alle sue.
E' bene che fermiamo un po' la nostra considerazione sui Congressi Mariani, perché in essi si studia quello che si deve fare per meglio piacere alla Vergine e si esprimono i migliori propositi ad onor di Maria.
In questi ultimi tempi i Congressi Mariani presero uno sviluppo larghissimo, se ne fecero di internazionali, di nazionali e molti diocesani.
Ne ricordiamo alcuni dei più importanti:

I. CONGRESSO DI LIVORNO. - Fu il primo dei vari Congressi Mariani e venne celebrato nel 1895. Fu ideato da un modesto Sacerdote di
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Nugula e promosso con entusiasmo dal Vescovo di quella città d'accordo con la S. Sede.
I voti emessi al Congresso, come anche i temi proposti e studiati, furono divisi in quattro gruppi. Sul tema: «Influenza di Maria sulla società come tipo perfetto della donna», si fecero voti riguardanti l'imitazione di Maria da parte della donna cattolica; l'educazione dei figli, l'apostolato e le opere di carità che la donna deve esercitare oltre alle cure di famiglia; l'Associazione delle Dame della Carità; la tutela delle giovani pericolanti e la prosperità delle congregazioni mariane.
Sul secondo tema: «Vittoria e beneficenze di Maria a favore della società», furono accettati voti relativi all'erezione di tabernacoli o edicole mariane e ai segni di ossequio da tributarsi ad esse, salutandole con giaculatorie quando vi si passa innanzi.
Sul terzo tema: «Gratitudine della società a Maria» si emisero voti per la recita del Rosario e dell'Angelus, per una speciale distinzione per la festa dell'Assunta e per il ritorno dei dissidenti all'unità della Chiesa.
Sul quarto tema: «Maria e l'Italia», si propose di zelare il rispetto del nome di Maria, di favorire e promuovere i pellegrinaggi ai Santuari Mariani e di preparare un inno nazionale in onore della SS. Vergine.

II. CONGRESSO DI LIONE. - Fu celebrato nel 1900. Vi si emisero 15 voti riguardanti la Regalità di Maria; il Rosario e la Medaglia miracolosa; il mese di Maggio; N. Signora di Cana; L'Opera domenicale; l'Arciconfraternita di N. Signora degli eserciti; i pellegrinaggi e le relative guide; l'inventario delle opere artistiche, che ogni diocesi
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possiede; il patronato di S. Giovanni Evangelista sui congressi mariani.

III. CONGRESSO INTERNAZIONALE DI FRIBURGO. - Fu celebrato nel 1902. I voti di questo congresso ebbero per oggetto: la Regalità di Maria; l'Arciconfraternita di N. Signora degli eserciti; la divozione delle «Tre Ave Maria»: le preghiere dopo la Messa; la divozione al Rosario; diffusione delle encicliche di Leone XIII che inculcano la divozione al Rosario; la divozione insegnata dal beato L. Maria Grignon de Montfort; la divozione alla Madonna del perpetuo soccorso; l'arte e le immagini di Maria; il Sodalizio di S. Pietro Claver; i pellegrinaggi; la divozione a Nostra Signora del S. Cuore di Gesù e a N. Signora del Supremo Perdono; infine la diffusione e l'incremento delle Congregazioni Mariane.

IV. CONGRESSO DI ROMA. - Fu il secondo Congresso mariano internazionale: tenuto nel 1904 dopo una grandiosa mostra di arte mariana esposta nel palazzo Laterano. Sua caratteristica fu di essere eminentemente pratico. I voti furono divisi in quattro sezioni secondo i quattro temi del Congresso: del culto, della stampa, delle associazioni mariane maschili e femminili.
Quelli della prima sezione erano contro la bestemmia; per la propagazione della divozione alla Madonna della Mercede, del Rosario, della Medaglia miracolosa.
I voti della seconda sezione riguardano l'illustrazione storica degli svariati monumenti sorti in onore della Madonna, la diffusione della Dottrina e pratica insegnata dal beato Grignon de Montfort; la solidità dogmatica delle trattazioni
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mariologiche; la biblioteca mariana; la natura e l'uso delle immagini sacre; il compito della stampa nei riguardi della divozione a Maria.
Circa la terza sezione si fecero voti sulla buona formazione dei membri delle Congregazioni Mariane, contro la propaganda protestante in Roma, ed in favore dell'unione delle Chiese.
Nella quarta si fecero voti riguardanti lo spirito e gli obblighi delle Figlie di Maria.

V. CONGRESSO INTERNAZIONALE DI TREVIRI. - Fu tenuto nel 1912. Discusse 16 rapporti ed emise altrettanti voti riguardanti: l'abbandono filiale dei fedeli in Maria; la definizione dell'Assunzione; la Confraternita di Maria Regina dei cuori; lo scapolare e la Medaglia miracolosa; l'associazione dei paggetti di Maria; l'intesa tra i Presidenti dei congressi mariani ed Eucaristici; la cognizione e la dottrina del B. Grignon de Montfort; la divozione a Maria in mezzo alla gioventù; la festa del cuore di Maria; la comunione frequente nelle associazioni mariane; la preghiera per il Portogallo, allora travagliato da sette anticlericali; l'arte mariana; la divozione agli angeli, fedeli servi di Maria.

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Che cosa imparare?
Questi congressi insistono tutti sulla stampa mariana. Cooperiamo secondo la nostra possibilità, all'apostolato-stampa mariana.
Scriviamo, diffondiamo libri e periodici che parlino di Maria; aiutiamo con l'offerta coloro che si danno a quest'apostolato.
Impariamo da questi Congressi la vera divozione a Maria, quella insegnata dal B. Grignon de
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Montfort. Facciamo la perfetta consacrazione di noi stessi a Maria Vergine come ci è insegnata dal Beato, l'offerta completa di tutti i nostri beni spirituali, intellettuali, e materiali a Maria, per usarli secondo i suoi consigli. Le nostre azioni siano per Maria, con Maria, in Maria.
Proponiamo di pregare Maria, specialmente col S. Rosario.
Maria regnerà nel nostro cuore. E se Maria è in noi, di chi dobbiamo temere?
Con Maria nel cuore giungeremo infallibilmente alla salvezza eterna!

PENSIERO DI S. ILDEFONSO DI TOLEDO. - Ovunque il Cristo è adorato e servito, Maria SS. Madre di Dio, è venerata e proclamata beata, è salutata come sempre Vergine. Sì, in tutto il mondo, tutte le nazioni, tutte le lingue proclamano beata Maria Vergine.

ESEMPIO: ALESSANDRO MANZONI

È il letterato, il poeta insigne, ma specialmente il divoto di Maria, cui consacrò l'agile penna per celebrarne i dolori e le glorie. Nacque il 7 marzo 1785 da Pietro Manzoni e da Giulia Beccaria. Incominciò le scuole elementari all'età di 7 anni, quindi passò nelle medie a Lugano nel collegio dei Somaschi e poi a Milano nel collegio Longone. Ebbe una buona educazione cristiana, ma la debole fede vacillò, quando condotto ventenne dalla madre a Parigi, frequentò la conversazione dei più illustri e liberi pensatori francesi. Ma la Vergine SS.ma vegliava su di lui e lo ricondusse sulla retta via.
Ritornò colla madre a Milano ove scrisse l'immortale libro: «Osservazioni sulla morale cattolica» con una dialettica vigoria degna di un Padre della Chiesa. In esso si leggono queste parole: «L'immagine ed il nome della Vergine destano i sentimenti più teneri e più nobili». Testimonianze sicure affermano che il Manzoni, anche nella più tarda età aveva sempre con sé la corona e non lasciava passare giorno senza recitare il Rosario.
Gli inni: Natale, Passione, Pentecoste e Risurrezione descrivono
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mirabilmente il cosidetto gruppo dei misteri del Rosario e sono i tratti più belli della vita di Maria. «Il Nome di Maria» è un inno tutto riservato a glorificarne il nome. Maria è il nome invocato da tutti; lo invoca il grande, il piccolo, il ricco, il povero, tutti senza eccezione. Maria ha un cuore per tutti: in lei l'afflitto trova il conforto, il debole la forza, il pusillanime la generosità.
Il Manzoni ebbe per Maria una divozione filiale, sincera; parlava e scriveva spesso di lei.
E la Vergine SS.ma protesse sempre il suo divoto in vita, ma specialmente nell'ora della morte.

POESIA: ALLA MADONNA DEL ROCCIAMELONE

Su le braccia de' forti in arme vigili
a la difesa alpina,
sali del monte solitario a l'ultime
punte, sali, o Divina.

Su l'altissima cima ove de gli uomini
ove ogni voce è spenta,
fuor che se scoppia tonando la folgore
o stride la tormenta,

voglion vederti i parvoli d'Italia,
venturosi fanciulli
che per questa gentile opra sottrassero
l'obolo a' loro trastulli.

E or da lunge invidiando seguono
con gli occhi e il cor desio
la lenta orma di quei che su ti portano...
sali, o Madre di Dio!

Più degno seggio non t'aderse il libero,
lieto ingegno toscano,
non ti sognar più gloriosa immagine,
il Sanzio o Tiziano.

Oh de l'etere immenso azzurra cupola
sul tuo capo regale!
oh tappeti di neve alti inconsutili
sotto il pie' verginale.

Diurne faci al grande altar son gli aurei
del sole eterni rai,
son di notte i quieti astri le lampade
che non si spengon mai.

Lungo la Dora dalla valle inneggiano
i bei rivi d'argento,
assiduo coro a cui di Susa l'epiche
storie accompagna il vento.
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E da' pascoli in fior fuma invisibile
l'incenso e mane e sera
fuma il respiro a te di tutto l'essere,
come una grande preghiera.

Sali, Maria, dal fortunato culmine
a la patria aspettante,
sorridi e sia vital balsamo il raggio
de le bellezze sante.

Sorridi con materno atto, le braccia
aperte a tutti i figli;
la terra sotto il mite occhio destandosi
d'amar si riconsigli.

GIUSEPPE MANNI

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