Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XXX.
MARIA NEL CUORE DEI PAPI
E DEI SS. PADRI DELLA CHIESA

L'esempio dei Papi e dei Ss. Padri riguardo alla divozione verso Maria SS. ci sono di grande ammaestramento e degni della nostra accurata considerazione.
I Sommi Pontefici infatti, quali Vicari di Gesù Cristo, sono per noi, come il Divin Maestro, Via, Verità e Vita. Essi ci additano la via del Cielo, ci precedono nel cammino della virtù e ci comunicano la grazia coi Sacramenti, coi Sacramentali e con le varie istituzioni liturgiche.
Ascoltare la loro parola e seguire i loro esempi è pegno di eterna salvezza. Ci è quindi di grande conforto il pensiero che quasi tutti i Vicari di Cristo furono molto divoti di Maria. Chi non sa quanto S. Pietro amò la Beata Vergine? E come lui tutti i suoi successori ne furono divoti. Fu Maria che li illuminò, li sostenne, li confortò e li santificò.
Il glorioso S. Pio V pose nelle mani di Maria tutto il suo Pontificato, a lei raccomandò la pericolante cristianità ed ebbe la consolazione di vedere i Turchi sconfitti e l'Europa salva.
Pio VII, imprigionato e perseguitato dal
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superbo Napoleone fu liberato per mezzo di Maria ed Egli riconoscente ne incoronò la bella statua a Savona. In tutti i tempi i Papi sono ricorsi a Maria, sempre furono da lei aiutati. Maria è veramente la stella del Pontificato romano.
Chi non ammira la tenera divozione di Pio IX verso la Vergine Immacolata? Egli stesso afferma di averla sempre amata fin da fanciullo; in ricompensa ebbe la fortuna e la gloria di definire il Dogma dell'Immacolato Concepimento di Maria nella celebre Bolla: «Ineffabilis»: «Ad onore della S. Individua Trinità, e gloria della Vergine Madre di Dio, ed esaltazione della fede cattolica, ed incremento della cristiana religione per autorità del Signor Nostro Gesù Cristo, dei Beati Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, pronunciamo e definiamo che la dottrina, la quale insegna che la beatissima Vergine Maria fu, dal primo istante della sua Concezione, per grazia speciale e privilegio singolarissimo di Dio onnipotente, in riguardo ai meriti di Gesù Cristo Salvatore dell'uman genere, preservata immune da ogni neo di colpa originale è di rivelazione Divina e che per conseguenza ha da essere fermamente e costantemente creduta da tutti i fedeli».
Leone XIII, il Papa del rosario, scrisse Encicliche con vari decreti riguardanti il culto e la divozione mariana. Così il grande Pio X, l'Apostolo dell'Eucarestia e della Vergine SS.
Benedetto XV dimostrò a tutto il mondo la sua fiducia in Maria aggiungendo alle Litanie Lauretane il titolo «Regina Pacis» e istituendo la festa di Maria Mediatrice di Grazia.
Anche il glorioso Pio XI di santa memoria scrisse un'Enciclica per promuovere tra i fedeli l'onore alla Vergine.
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Accanto ai Pontefici vanno ricordati i Ss. Padri e Dottori Ecclesiastici. Essi chiamati da Dio a scrivere e commentare la sua divina parola, compiono la loro altissima missione sotto lo sguardo di Maria. Sono anche detti Segretari della Rivelazione; e questo perché hanno scritto e commentato la parola di Dio.
Vengono chiamati Padri coloro che emergevano per santità e dottrina e scrivevano la parola di Dio; in seguito, e cioè dal secolo XII in poi vennero chiamati Dottori della Chiesa, perché invece di raccogliere, commentavano la parola di Dio. Il numero di questi si aggira sulla trentina.
Tutti i Ss. Padri e Dottori della Chiesa furono divoti e scrissero di Maria. E' noto quello che hanno scritto S. Alfonso, S. Francesco di Sales, S. Roberto Bellarmino, S. Bernardo.
In tutti i secoli i Padri hanno scritto di Maria, ma dal sec. XVI in poi gli scritti della Vergine non si contano più, tanto sono numerosi. A noi piace considerare in modo particolare quello che hanno scritto alcuni di essi.
S. Bernardo nell'omelia II Super missus est, così parla di Maria: «E vedete, vedete l'accordo meraviglioso delle misteriose figure e delle profetiche parole dei Santi nell'Antico Testamento! Il prodigio dei prodigi che si è operato nella Vergine, è quello che tanti prodigi hanno prefigurato, e che tante profezie hanno promesso. Un solo e medesimo spirito ha parlato per bocca di tutti i profeti. Malgrado la diversità delle forme, delle circostanze e dei tempi tutti hanno anticipatamente veduto e predetto lo stesso mistero, nell'unità del medesimo Spirito. Ciò che è stato mostrato a Mosé sul roveto ardente, al Gran Sacerdote
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Aronne nella verga miracolosamente fiorita, a Gedeone nel vello e nella rugiada, Salomone l'ha chiaramente predetto nella Donna forte ed incomparabile; Geremia l'ha più apertamente cantato nella sua profezia della Donna che chiuderà in sé l'uomo; Isaia l'ha manifestato più esplicitamente nella Vergine Madre dell'Emmanuele; infine l'Arcangelo Gabriele lo portò dal cielo quando salutò la B. Vergine stessa».
Dal sec. I al sec. XIV la serie dei Padri esaltanti Maria è ininterrotta. Eccone alcuni:
Sec. I: S. Ignazio martire; S. Dionigi Areopagita.
Sec. II: S. Giustino martire; S. Ireneo.
Sec. III: Origene; S. Gregorio di Neo-Cesarea; S. Cipriano; Dionigi Alessandrino.
Sec. IV: S. Atanasio: S. Efrem; S. Basilio il Grande; S. Epifanio; S. Ambrogio; S. Gerolamo; S. Sofronio.
Sec. V: San Giovanni Crisostomo; S. Agostino; S. Cirillo Al.; S. Procolo; S. Basilio; S. Eucherio; S. P. Grisologo.
Sec. VI: S. Fulgenzio; S. Andrea Cretese; S. Venanzio; S. Gregorio Magno.
Sec. VII: Esichio; S. Ildefonso.
Sec. VIII: S. Germano; S. G. Damasceno; S. Paolino; S. Ven. Beda; Alcuino.
Sec. IX: Niceforo; Giona, Vescovo d'Orléans; Teofane; Strabone; Ausberto.
Sec. X: Idiota; Giorgio di Nicomedia; Ermanno; Contratto; S. Ausberto.
Sec. XI: S. Pietro Damiani; S. Anselmo; S. Gregorio VII, Papa.
Sec. XII: S. Bernardo; Ruperto Abate; Arnaldo di Chartres; Ugo di S. Vittore.
Sec. XIII: Innocenzo III, Papa; Guglielmo di
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Parigi; S. Alberto Magno; S. Tommaso; S. Bonaventura.
Sec. XIV: Giovanni Scoto; S. Bernardino da Siena; Giovanni Gersone; S. Antonino; S. Lorenzo Giustiniani.
E' proprio vero che i figli devoti non parlano mai abbastanza della Madre! «De Maria nunquam satis». Non si può mai concepire un santo che non abbia amato Maria.
E si può concepire uno scrittore sacro che non abbia detto di Maria? Quanto bene hanno scritto di Maria Vergine S. Bernardo, S. Bonaventura, S. Tommaso!
S. Bernardo scrive: «La SS. Vergine è la gloriosa stella di Giacobbe; i suoi adorabili raggi rischiarano l'universo, il suo splendore abbagliante riluce nei cieli e penetra fino all'inferno. Ella illumina la terra, fa sbocciare le virtù e i suoi ardori consumano i vizi».
E S. Bonaventura: «Maria è una stella radiosa, Essa fa scaturire l'eterno raggio quando mette al mondo il Figlio di Dio. E' di Lei che nel libro dei Numeri è scritto: Da Giacobbe nascerà una stella e spunterà da Israele una verga. Questa verga è il Figlio di Dio che è il raggio di Maria nostra dolcissima stella: stella radiosa il cui raggio vivo non solo ha penetrato il mondo, ma anche il cielo; non solo il cielo, ma anche l'inferno».
S. Tommaso fa un mirabile confronto tra Eva e Maria. Scrive: «Tre cose desiderò Eva nel suo frutto. Fidandosi della falsa promessa del diavolo desiderò di diventare simile a Dio, come Lui aver cognizione del bene e del male. Invece peccando si trovò a Dio dissimile, perché a Lui ribelle, ed esule dal Paradiso terrestre. Fu invece il frutto di Maria che ci riannodò a Dio rendendoci
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simili a Lui, di una somiglianza che raggiungerà il colmo alla fine del mondo, quando Egli apparirà visibilmente, poiché allora noi saremo l'immagine perfetta di lui.
In secondo luogo Eva desiderò diletto dal frutto, che stimò delizioso a mangiarsi. Invece mangiatolo si trovò immersa nella vergogna e nel dolore. Dolcissimo è all'incontro il frutto di Maria, che mangiato specialmente nella S. Eucarestia ci avvia sicuramente alle delizie della vita eterna. In terzo luogo Eva formò anche dei sogni di bellezza attorno al suo frutto, ma la vera bellezza sta in Gesù Figlio di Maria, perché di lui è scritto che è «il più bello dei figliuoli degli uomini» e con ragione, essendo egli nientemeno che lo splendore dell'eterna gloria del Padre».

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Come imiteremo noi questi grandi amanti di Maria?
Anzitutto leggendo con amore e riverenza i libri mariani, che ci vengono consigliati. Inoltre si può proporre di parlare e scrivere di Maria, se piacerà al Signore.
Poi: diffonder i libri della Madonna. Chi ama e fa amare Maria SS. avrà un Paradiso più bello, perché dice la S. Scrittura: «Qui elucidant me, vitam aeternam habebunt: Quelli che mi fanno conoscere, avranno la vita eterna» (Eccl. XXIV, 31).

PENSIERO DI PIO IX. - Certo era giusto che brillasse degli splendori della più perfetta santità questa Madre così venerabile, cui Dio Padre ha voluto dare l'unico Figlio suo generato nel suo cuore, eguale a Lui in tutte le cose, ch'Egli ama
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come se stesso, e darlo in modo ch'egli, per natura è, al tempo stesso, Figlio di Dio Padre e di Maria Vergine.

ESEMPIO: PIO XI

Nacque a Desio, Milano, il 31 Maggio 1857, quartogenito di Francesco e di Galli Teresa.
Maria SS.ma che nel Cenacolo aveva illuminato, guidato, incoraggiato, confortato la piccola chiesa nascente, con amore di madre, pensò a colui che doveva essere il «successore del maggior Piero». Fu Lei, che spronò Achille Ratti, a salire per un retto operoso cammino, e gli procurò un padre esemplare, una madre che fosse l'esempio della saggezza unita all'economia; fu Lei che gli donò le più belle qualità intellettuali, morali e fisiche.
E il figlio di Maria seppe corrispondere alle divine grazie.
Entrò in seminario appena decenne; compiuti i corsi di Teologia, si recò a Roma per frequentare i corsi della università gregoriana dove conseguì le lauree dottorali di filosofia, teologia e di diritto canonico.
Nel 1888 entrava fra i dottori dell'Ambrosiana e nel 1907 essendone morto il prefetto fu eletto all'alto ufficio.
Mentre attendeva al lavoro nell'Ambrosiana non trascurò per nulla il ministero Sacerdotale che svolse per qualche anno al Cenacolo. Fu qui che manifestò il suo grande amore per la Madre di Dio specialmente nelle predicazioni dei mesi mariani.
Nel 1918 Benedetto XV lo nominava Nunzio Apostolico in Polonia. E colà superò con felice esito, ardue e dolorose difficoltà e sostenne coll'aiuto di Maria grandi e non poche amarezze. Era solito visitare i santuari di Maria Vergine, celeste patrona della Polonia; l'altare da lui preferito per il S. Sacrificio era quello dedicato alla Vergine, perché da Lei sperava la restaurazione del suo diletto popolo.
Creato Cardinale, venne posto al governo dell'Archidiocesi di Milano e l'8 settembre 1921, giorno sacro alla natività della B. Vergine, faceva il solenne ingresso in Milano. Ma non vi rimase che per pochi mesi.
Il 22 gennaio 1922 moriva Benedetto XV e gli succedeva nel Sommo Potere il Card. Ratti col nome di Pio XI. Egli fu il Pontefice di Maria. Scrisse: «Nulla ci sta più a cuore che il vigoreggiare ed il fiorire del culto della gran Madre di Dio, nel popolo cristiano». Promosse grandemente la divozione mariana.
Maria benedì il suo Pontificato, santificò il suo figlio divoto e se lo prese con sé il giorno beato della prima apparizione a Lourdes,
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anniversario della grande conciliazione tra la Chiesa e lo Stato Italiano.
Pio XI morì il 10 febbraio 1939.

POESIA: A MARIA

Ave, o stella mattutina,
fior di Gerico ridente,
degli Arcangeli Regina,
santa Madre del Signor;

Tu grand'arca d'alleanza,
tu degli esuli speranza,
tu corazza all'innocente,
tu saetta all'oppressor.

Di Davide eburnea torre,
porta mistica de' cieli,
palma insigne del Taborre,
lampa vigile al nocchier;

bruna figlia di Sionne,
rosa eterna del Saronne;
Tu che Cristo a noi riveli
Tu ci insegna i suoi sentier.

Noi siam naufraga famiglia,
che ha smarriti i dolci porti;
deh, ripiega a noi le ciglia
moritura umanità.

Deh soccorri al nostro grido,
deh ci appresta sovra il lido
la barchetta che ci porti,
nella bella eternità.

GIOVANNI PRATI.

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