Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XXVII.
I SANTUARI MARIANI D'ITALIA

I Santuari mariani nella storia del cristianesimo sono i monumenti con cui le generazioni dicono che Maria è la loro Augusta Celeste Regina; sono le gallerie dei trofei di Maria; sono i monumenti della regalità Mariana sulla terra; sono oasi di pace, di misericordia, di amore; sono le ville regali della Vergine, i troni dove, di quando in quando, Ella viene a dispensare grazie e favori.
Numerosissimi sono i Santuari Mariani ed i fedeli sogliono pellegrinare ad essi per onorare Maria ed implorare la sua materna protezione. Quando il cristiano si sente colpito da qualche infermità sia fisica che morale, ribelle ad ogni cura, va a cercare la salute in uno di quei luoghi di devozione dove non si respira che virtù e santità, dove la grazia divina è più abbondante, dove scopriranno le infermità e le debolezze dell'anima e del corpo.
I Santuari sono come gli stabilimenti termali della pietà, i bagni spirituali, dove le anime si rigenerano ed attingono nuove energie. Essi sono diffusi in tutto il mondo, ma specialmente nella nostra Italia, la quale anche nella divozione a Maria precede tutte le Nazioni. La loro origine
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deve quasi sempre attribuirsi a qualche grazia o manifestazione straordinaria della SS.ma Vergine.
Così il Santuario della Consolata in Torino venne eretto in seguito ad un celebre e ormai noto miracolo di Maria. Nel 1104 un cieco nato a Bianzone vide nel sogno un'immagine di Maria col Santo Bambino sul braccio sinistro e sentì dirsi di partire per Torino, in cerca di tale immagine, trovata la quale, avrebbe ricuperata la vista.
Benché cieco e deriso da tutti, si mise in cammino. Giunto al luogo indicato dalla Vergine benedetta, venne trovata l'immagine ed appena fu esposta alla presenza del cieco, subito riacquistò la vista e la salutò col titolo di Consolatrice del mondo. Allora intervennero le Autorità Ecclesiastiche, si diede inizio alla costruzione del Santuario. Nel 1714 la Vergine Consolatrice fu proclamata Patrona primaria di Torino e nel giugno del 1904 la venerata Immagine venne solennemente incoronata.
Vicino al celeberrimo Santuario della Consolata, Maria volle una seconda reggia nella città di Torino, dove dispensa largamente grazie e favori: il Santuario dell'Ausiliatrice. La sua storia è intimamente legata a quella di S. Giovanni Bosco. Volendo Egli avvicinare l'anima del popolo, comprese che la sua prima cura doveva essere la costruzione di una Chiesa. Manifestò a Pio IX il progetto concepito e il desiderio di dedicare il Santuario a Maria Ausiliatrice. Il Pontefice approvò e mandò anche il suo obolo a D. Bosco, il quale si accinse subito all'opera. Il 27 Aprile del 1865 alla presenza del Principe Amedeo di Savoia e della nobiltà torinese, si collocava la prima pietra di quel tempio, che doveva dare un pubblico
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attestato di riconoscenza alla Vergine per i molti benefici fatti al Piemonte. In due anni i lavori furono ultimati e Torino alla gloria di altre bellissime chiese, aggiunse un tempio moderno sorto come per miracolo, fra grazie e miracoli, tanto che D. Bosco stesso scriveva: «Ogni pietra ed ogni mattone dell'edificio ricorda una grazia, un beneficio della vergine del Cielo».
Veneratissimo è pure il Santuario di Loreto, che racchiude la S. Casa di Nazaret, miracolosamente trasportata colà dagli Angeli il 10 Dicembre 1225 dopo una serie di prodigi. Sopra di essa fu costruita una sontuosa Basilica eretta poi a cattedrale, restaurata ed abbellita più volte nel corso dei secoli di magnifiche cappelle, pitture, sculture e mosaici. La Santa Casa sta nel mezzo della Basilica sotto la cupola ed è adornata all'esterno da magnifici bassorilievi del Sansovino. La statua miracolosa della Vergine è riposta nella nicchia dietro l'altare ed è ricoperta di un abito preziosissimo ricco di numerosi e grossi brillanti. Nella S. Casa ardono continuamente 35 lampade d'oro e d'argento; dal soffitto pende la bandiera che precedeva l'esercito del prode Sobieschi, re di Polonia, quando liberò Vienna dai Turchi nel 1683. Loreto diventò la reggia terrena della celeste Regina: circa 50 Papi, i più potenti sovrani cattolici, innumerevoli santi, milioni di fedeli la visitarono per ricevere da Maria luce, grazie, conforto.
Il Santuario più frequentato e più celebrato in Italia dopo quello di Loreto, è senza dubbio quello di Pompei, il «Lourdes Italiano». Pompei si trova in una bella valle circoscritta ad occidente da una catena di montagne e ad oriente dal Vesuvio.
Il tempio della Vergine a croce latina, maestoso nell'aspetto, imponente nelle sue proporzioni,
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presenta l'Altare Maggiore su cui poggia sublime il quadro della Vergine del Rosario in mezzo a una graziosa corona di luci. Molti sono i doni votivi, raccolti in tre enormi quadri. Nelle due braccia della croce vi sono due vaste cappelle, e nel cuore di essa si erge armonica e svelta la cupola, tutta istoriata di preziosi affreschi. Sotto le volte di quel Tempio si respira un celestiale profumo che tocca le più delicate fibre del cuore, si provano sentimenti sovrumani che inteneriscono l'anima fino alle lagrime e la trasportano in cielo al trono di Maria. Dall'alba al tramonto, nel Santuario è un succedersi di turbe devote che là convengono per onorare Maria, per accostarsi ai Ss. Sacramenti, per recitare assieme il S. Rosario e cantare le lodi della Vergine. Dio solo conosce tutte le grazie che Maria, la Madonna di Pompei, profuse a vantaggio dei suoi devoti. La chiesa fu consacrata nel 1890 e oggi nel sito ove si adorava la divinità pagana si venera la Vergine Immacolata, sorge quel magnifico tempio costruito dietro la stessa ispirazione di Maria.
Potremmo ricordare infiniti altri Santuari intitolati alla Vergine Santa, sia dell'Italia Settentrionale, che Centrale; sia Meridionale, che Insulare. Non c'è Regione che non vanti qualche particolare Santuario di Maria, donde Ella distribuisce con maggior abbondanza i suoi doni. Celebri sono ad esempio: i Santuari di Crea, del Portone d'Asti, di Mondovì, di Caravaggio, della Guardia, della Misericordia a Savona, di S. Luca presso Bologna, degli Angeli, di S. Maria Maggiore, di Bonarie in Sardegna, di S. Maria della Catena a Palermo e molti molti altri.
Riflettiamo. perché questa corrispondenza d'amore di Maria verso i suoi figli? perché Ella ci
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ama, e benché assisa tra gli splendori del cielo, non dimentica la terra,. né i suoi figli che le furono raccomandati dal moribondo Gesù. Convinciamoci: Maria ci ama. E noi l'amiamo?

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Quando possiamo visitare qualche Santuario, Chiesa o Altare di Maria, facciamolo volentieri, e quando non ci è possibile, uniamoci in spirito a quelli che si raccolgono ai piedi della Vergine e preghiamola ad estendere fino a noi le sue grazie.
Onoriamo Maria con altarini, portando fiori ai suoi quadri e rispettando tutte le chiese erette in suo onore.

PENSIERO DI S. GIOVANNI DAMASCENO. - I templi di Maria sono le città di rifugio dove noi troviamo scampo dalle tentazioni e dai castighi meritati per le colpe commesse.

ESEMPIO: PAOLO II

Era morto Pio II ad Ancona, ed i Cardinali che lo avevano ivi accompagnato, decisero di ritornare a Roma per eleggere il nuovo Papa.
In quei giorni Ancona era stata colpita da una grave sventura: la peste. Dapprima il terribile morbo incominciò a mietere vittime nel volgo e poi era passato a menare strage anche fra i nobili, e tra questi colpì uno dei membri componenti il S. Collegio: Pietro Barbo, Card. di S. Marco, uomo eminente per virtù, prudenza ed esperienza. Fiducioso nella Vergine SS.ma che amava teneramente, volle recarsi a Loreto, reggia dove Maria dispensava moltissimi favori, per ottenere la guarigione. La sua preghiera ebbe un'eco potente presso il cuore della Madre del Signore. Si addormentò ai piedi di Maria e nel sonno sognò la celeste Regina. Questa sorridendogli amorevolmente, lo confortò; gli disse di star sicurissimo per la sua salute perché egli era già guarito, indi gli ordinò di recarsi subito a Roma per la elezione del Sommo Pontefice, anzi, sorridendo, gli disse che sarebbe stato proprio lui il novello Pontefice!
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I fatti dimostrarono che quel sogno era stato un vero annunzio della SS. Vergine. Difatti il Card. Barbo si svegliò libero dal male e recatosi a Roma per l'elezione del nuovo Pontefice, Vicario di Gesù C. venne realmente scelto lui, come aveva predetto la Vergine benedetta. Assunse il nome di Paolo II e grato a Maria che sempre lo aveva protetto, fece erigere intorno alla S. Casa un tempio maestoso a perenne memoria della regale tenerezza di Maria verso i suoi figli.

POESIA: AVE MARIA

Ave Maria, se a te son cari i folti
vigneti e gli orti e la devota china,
là, dove mesto dell'Adriatico mare
sorride il colle de la tua Loreto,
o mistico gerano de le notti,
questa notte t'offriamo e questi fuochi,
Regina dei dolenti, ave Maria;
se Tu celeste viaggiatrice un clivo
dell'Appennin sceglievi ove posasse
la povertà de la materna casa,
siccome l'orto de la tua famiglia,
questa patria proteggi, ave Maria.
Il pescatore in disperata angoscia
tra la furia d'ingorde onde ti chiami,
stella del mare. L'esule che passa,
e ad ogni vecchierella de la via
pensa a la madre e lagrima, ti chiami
rifugio de la prole esule d'Eva.
Noi Te con l'inno di viril preghiera
Arca di Federanza invocheremo.

ALEARDO ALEARDI.

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