Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XVII.
MARIA E LA VITA PUBBLICA DI GESU'

Quando Gesù giunse all'età di circa 30 anni, uscì dal suo volontario nascondimento e cominciò a predicare quella celeste dottrina, a diffondere la quale era venuto in mezzo agli uomini. Ma prima di iniziare la sua vita di apostolato, si presentò alla Madre, per ottenere da lei il consenso, almeno per comunicarle la sua decisione. Maria aveva preveduto questo grande momento, perché conosceva assai bene la Scrittura e le profezie. Da qualche tempo risuonava sulle rive del Giordano la voce di Giovanni Battista, che predicava la penitenza, dava come segno di essa il Battesimo ed assicurava il prossimo stabilimento del Regno di Dio. I tempi erano maturi, e fu allora, che Gesù, abbandonata per sempre la solitudine di Nazaret, si presentò a Giovanni per essere battezzato. E appena Giovanni vide Gesù venire a lui, esclamò: «Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi: Ecco l'Agnello di Dio, ecco Colui che toglie i peccati del mondo» (Giov. I, 29).
Quindi Gesù si ritirò per quaranta giorni nel deserto, ove nel digiuno e nella preghiera, si preparò all'alta missione. Il nome di Gesù, i suoi prodigi, le sue divine parole si diffusero in tutta
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la Palestina. Egli intanto si stabilì a Cafarnao, donde poteva con maggior facilità rivolgersi a tutti. Molti autori ritengono che anche Maria abbia seguito Gesù a Cafarnao, abbia fissato ivi la sua dimora, ove, di quando in quando, riceveva le visite preziose, benché brevi, del suo Figlio divino.

I. CHE COSA FACEVA MARIA DURANTE L'APOSTOLATO DI GESÙ? - Tre cose: pregava, ascoltava la sua parola, continuava a servirlo.
1. Maria pregava: Missione importantissima, poiché la preghiera può tutto: «oratio cum sit una omnia potest». Base e fondamento dell'Apostolato è la preghiera, senza della quale non possiamo nulla. E Maria, conscia e persuasa, pregava pregava perché l'Apostolato di Gesù riuscisse pieno, fecondo, e maggiore fosse il bene che operava nelle anime.
2. Maria ascoltava la parola di Gesù: Osserviamo la particolare posizione di Maria: da una parte ella era superiore a Gesù perché Madre sua, ma dall'altra era inferiore perché Gesù non era un Figlio come gli altri, ma Figlio di Dio, il Mandato del Padre! Maria dunque divenne l'umile, docile discepola di Gesù; ne ascoltava attentamente tutte le parole, e le meditava profondamente nel suo cuore: «conservabat omnia verba haec in corde suo» (Luc. II, 51).
3. Maria serviva umilmente Gesù: Quando S. Giovanni Bosco iniziò la sua missione, prese con sé la madre, affinché l'aiutasse nella cura e nella educazione dei giovani. Anche Gesù e gli Apostoli erano serviti da Maria, dall'Augusta madre del Verbo incarnato
O l'umiltà di Maria! «Ecce ancilla Domini: ecco la serva del Signore» (Luc. I, 38).
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II. DURANTE IL PERIODO DELLA VITA PUBBLICA DI GESÙ IL VANGELO RICORDA SOLO DUE VOLTE IN CUI EGLI ABBIA PARLATO DELLA MADRE SUA. - Tuttavia, questi due episodi ci lasciano intravedere quanto grande fosse l'amore di questo divino Figlio verso la sua eccelsa Madre. Gesù percorreva la Palestina, predicando la buona novella, sanando gl'infermi, liberando gl'indemoniati. Da ogni parte era come assalito da suppliche e da preghiere, tanto che spesso era obbligato a fermarsi anche in aperta campagna senza poter entrare nei villaggi. Il popolo lo scortava e l'accoglieva come un profeta e un taumaturgo.
Un giorno, mentre Gesù si trovava in casa di Simon Pietro intento ad ammaestrare il popolo, un messo gli annuncia: «Tua Madre e i tuoi fratelli sono là fuori e cercano di te». Gesù però non aveva più né madre, né fratelli (cioè parenti), la sua famiglia erano quelle anime che venivano a lui, affamate di conoscere la lieta novella del Regno di Dio. E girando lo sguardo sui suoi uditori, rispose: «Ecco la mia madre ed i miei fratelli». Anzi «Colui che fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli, esso mi è fratello, sorella e madre». (Matt. XII, 49-50).
Gesù non ha voluto qui deprimere la madre sua: ha voluto semplicemente dare al mondo una splendida lezione di zelo per la gloria di Dio. Ha voluto insegnarci che al di sopra dell'amore verso i parenti, deve stare l'amore verso Dio, e che la vera grandezza di un'anima consiste nel fare la volontà di Dio; «Non chi mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi entrerà nel regno dei cieli». (Matt. VII, 2I).
Quant'è grande la dignità di un'anima che fa
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in tutto la volontà di Dio! Senza dubbio la massima dignità di Maria è l'essere Madre di Gesù Uomo-Dio: poiché per tale dignità Ella ha contratto relazioni intime ed uniche con la Persona divina di Gesù e quindi colla SS. Trinità. Ma Gesù in quella circostanza rispondeva al concetto comune che gli uditori s'erano fatto della maternità di Maria, come fosse la madre d'un semplice uomo. Ora esser madre d'un semplice uomo fosse pure il più gran santo o profeta, non può confrontarsi con la grandezza, d'ordine soprannaturale, d'un'anima che compie la volontà di Dio.

III. L'EPISODIO DI S. LUCA. - S. Luca narra un altro episodio in questi termini: «Or avvenne che mentre egli diceva tali cose, una donna alzò di mezzo alla turba la voce e gli disse: «Beato il seno che ti ha portato, e le mammelle che hai succhiate». Ma egli disse: «Anzi beati coloro che ascoltano la parola di Dio e l'osservano» (Luc. XI, 27-28).
Gesù voleva di nuovo dire: Maria è beata e tale è chiamata da tutte le genti non solo perché è mia madre, ma ancora perché ascoltò la volontà di Dio e la mise in pratica. Beato chi ascolta la parola di Dio e la mette in pratica! «Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur: Beati quelli che han fame e sete di giustizia, perché saranno satollati» (Matt. V, 6).
«L'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio» (Matt. IV, 4).

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Maria fu la prima ministra e la prima uditrice di Gesù. Questo c'insegna l'amore all'apostolato:
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santifichiamo noi stessi e facciamo del bene al prossimo: ci prepareremo un bel Paradiso.
Impariamo inoltre a fare sempre, e bene, la volontà di Dio e ad ascoltarne attentamente la parola che ci viene comunicata dalla Chiesa.

PENSIERO DI S. BERNARDO. - La SS.ma Vergine che accompagnò il Salvatore in tutti i suoi passi, meglio di qualunque altro ne raccolse le parole e i fatti. Ella sola comprendeva le parole insigni del Salvatore, le stupende meraviglie della sua predicazione, le sue parole forti e soavi, la sua severità divina contro il mondo corrotto ed orgoglioso, contro il peccato, contro il principe dell'inferno. Ella sola fu testimonio assiduo di tutti questi fatti, essa li vide nel loro vero aspetto; ne studiò più attentamente il senso, lo comprese meglio e lo scolpì più profondamente nella memoria. Ella impresse nello spirito degli Apostoli e dei discepoli quello che aveva udito e veduto; loro comunicò fedelmente e trasfuse nell'intimo del cuore tutto ciò che sapeva del Verbo. Questo punto vuol significare il Vangelo quando dice che Maria custodiva e confrontava nel suo cuore tutto quello che udiva e vedeva.

ESEMPIO: S. BERNARDO

Nacque nel castello di Fontaines l'anno 1091 da Ezellino ed Aletta, terzogenito di sette figli e fu consacrato prestissimo alla Vergine Maria. Toccava i 19 anni quando l'Angelo della morte passò sulla sua famiglia strappandone la madre. Allora l'angelico giovane si rivolse con fiducia alla Madre Celeste e: «Tu sarai la mia mamma» disse. E Maria mostrò d'essergli madre salvandolo da tutti i pericoli, particolarmente da quelli che tentarono di offuscare la sua illibatezza.
Vinto il mondo lo abbandonò e con altri trenta compagni conquistati dalla sua calda parola, si ritirò nella solitudine del
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monastero cistercense. Quivi, nel silenzio del chiostro, l'amore di Bernardo verso Maria crebbe assai: pensava a Lei continuamente, cercava di imitarla nelle sue virtù: ogni atto, ogni parola, ogni pensiero era rivolto a Maria. Così grande amante, così affettuoso e costante divoto della Madre di Dio non poteva non attirarsi la di Lei protezione e benevolenza. Dalla giovinezza alla morte il nostro santo ebbe continui e singolarissimi favori dalla Vergine SS. Basti ricordarne uno.
Durante la sua permanenza a Chatillon, mentre nella notte di Natale aspettava in Chiesa i Divini Uffici, vinto dal sonno, si addormentò. Vide allora il mistero della nascita di Gesù proprio com'era avvenuto nella grotta di Betlemme e la Vergine benedetta porgendogli tra le braccia il S. Bambino disse: «Prendi, o Bernardo, il figlio mio, Redentore del mondo». Nel 1146 trovandosi in Allemagna per una missione, entrato in Chiesa salutò per tre volte la SS. Vergine e si sentì ripetere per tre volte: «Salve o Bernardo». Così salutata una statua di Maria con le parole: «Ave, o Maria» Ella si degnò rispondergli: «Ave, o Bernardo».
Ma quella vita così preziosa doveva spegnersi ben presto. Consunto dalle fatiche, dai digiuni, dalle veglie, dalle penitenze e dall'austerissima vita, il suo debole cuore fu ridotto agli estremi. Il 20 agosto 1153, Bernardo, preso commiato dalle persone più care e dai monaci, si raccolse in se stesso; la sua cella si illuminò di una luce misteriosa ed egli, sedutosi, tese le braccia e con volto sorridente disse: «Vengo». Era la Vergine SS. ch'egli aveva tanto amato, la quale con una schiera d'angeli veniva a prendere il suo diletto Bernardo per portarlo nel regno della gloria. Spirò dopo pochi minuti e venne sepolto all'ombra dell'altare di Maria SS.

POESIA: AVE MARIA

Ave Maria! La stella de la sera
A Te sorride; a Te, söave e pia,
Mandan fragranza i fior di primavera:

Ave Maria.

Ave Maria: Te l'universo e il cielo
Saluta in sua favella; e un'armonia
Mormoran l'onde dell'azzurro velo,

A Te, o Maria.

A Te, stella del mar, se il nembo freme,
E involve i flutti cupa tenebria,
Erge i voti il nocchier, che Te sua speme;

Chiama, o Maria.
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A Te si volge il peregrin dolente,
Se fra i perigli dell'incerta via,
La squilla ode che piange il di' morente:

Ave, Maria.

Ed or che l'alba in oriente appare,
Noi pur degli augeletti in compagnia
Preghiam prostrati al tuo solingo altare:

Ave, Maria.

Deh! all'intelletto che a Te s'apre, e al core
Del mondo ignaro, o Tuttasanta, invia
Un vivo raggio di celeste amore:

Ave, Maria.

FRANCESCO PRUDENZANO

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